ATTO I :
Lo scrittore.
L’appartamento era disordinato, puzzava di vecchio e
marcio e c’erano fogli , fogli sparsi ovunque . Immaginate quale creatura
potesse abitarlo ; una molto particolare e in via d’estinzione , uno scrittore.
Bill, era quello il nome che i suoi genitori gli avevano dato e gli calzava a
pennello , non era un tipo da Tom , Johnny o Walter ; era Bill, punto e
basta. La notte precedente era già
seppellita negli anfratti della mente del nostro uomo ; aveva bevuto , fumato
erba , visto la tv e poi si era
addormentato su quel lurido divano; la bella vita , il sogno americano.
Non è
che scrittori ci si nasca , lui aveva avuto il suo contorto percorso di
formazione, che aveva generato il macchia carta che ora era . Una volta Bill
aveva ottenuto il successo , non
si parla di molto tempo fa , Bill non era un
vecchio cavallo con la passione per la scrittura ormai pronto ad essere
soppresso, aveva solo trentotto anni , era la sua fantasia che sembrava
essere
ormai seppellita da tempo. Aveva prodotto tre libri , il primo pressoché ignoto
, il secondo noto solo a una piccola cerchia di lettori affezionati , ma era il
terzo , a differenze dei fratelli
minori era il terzo che aveva ottenuto un
successo inaspettato , diventando uno di quei libri da esibire sotto i neon
accecanti delle librerie nei centri
commerciali . Al denaro arrivato rapidamente
erano seguiti tutta quella serie
di bizzarre cerimonie a cui è soggetto uno pseudo-emergente ; improvvisi
editori che si presentavano come cultori della sua narrativa erano comparsi qua
e la
chiedendo di continuare a generare successi a loro titolo; era seguita
qualche intervista alla radio che nessuno avrebbe ricordato e infine il nostro
scrittore era comparso anche sul piccolo schermo .
Jimmy Multon , il
presentatore televisivo l’aveva infatti invitato alla sua trasmissione per un ‘
intervista con domande che dovevano sembrare personali e spontanee, anche se già
prestabilite. Tornando al risveglio di Bill , avvenuto in contemporanea a un completo e
totale dopo sbornia , con tanto di conato di vomito nel cesso, il nostro uomo
uscì per fare
colazione , andò al bar dalla parte opposta della grigia strada
di fronte a casa sua e ordinò da mangiare : uova , bacon , succo di pompelmo
, caffè, 6 dollari di conto e via . A casa aveva riprovato
il suo rituale
mattiniero , si era messo davanti alla macchina da scrivere ; preferiva
quest’ultima ai più comodi portatili , gli piaceva la vecchia scuola ;
sigaretta alla bocca e carta disposta e pronta
per l’uso , la sua mente creatrice aveva generato la sua
materia primordiale : il nulla , foglio bianco e altra giornata buttata nel
cesso.
Giornata di merda a parte , era quello che sarebbe
successo la notte successiva , che avrebbe cambiato per sempre il nostro
moderno antieroe.