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Autore: QueenVLondon    16/11/2013    3 recensioni
Katie ha deciso di trascorrere le vacanze estive a Toronto per migliorare il suo inglese.
La ragazza è felice di questa opportunità e tutto nella sua vita pare andare per il verso giusto: ha trovato quasi subito un lavoro e le giornate sono piacevoli.
Tuttavia, cosa succederebbe se scoprisse che anche Robert Pattinson si trova lì per le riprese del suo nuovo film, “Maps To The Stars”?
E se il destino li facesse incontrare di nuovo? Cosa accadrebbe?
Long che porta avanti la vicenda di Katie e Rob dopo "Bon Voyage" e "Always Him".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom aveva ascoltato senza proferire parola quanto l’amico gli aveva raccontato per almeno dieci minuti.

“Potresti anche dire qualcosa”, lo spronò Robert.

“Beh, direi che hai fatto un bel casino”, commentò infine.

“Fin lì c’ero arrivato da solo”, sospirò lui.

Il suo interlocutore rifletté per un istante.

“Per fare il punto della situazione: hai incontrato questa ragazza, l’hai frequentata senza alcuna ragione logica, sei stato a letto con lei ed adesso ti ritrovi con un pugno di mosche in mano”.

 “Lo fai sembrare squallido”, affermò, irato.

“E non lo è?”

NO!

Aveva pronunciato quell’unica sillaba così forte da attirare l’attenzione di due signori di passaggio, che per fortuna ebbero la brillante idea di non degnarlo di un secondo sguardo.
Aveva le dita strette intorno all’iPhone e stava decisamente perdendo la pazienza.
Tom non aveva evidentemente capito nulla di quello che lui gli aveva raccontato.
Quello che c’era fra lui e Katie non aveva niente di squallido.

“Sei un idiota”, gli disse l’amico in tono neutro.

“Scusa?”

“Se provi qualcosa per questa ragazza, cosa stai aspettando?!”

“E’ troppo tardi. Ho rovinato ogni cosa nel peggiore dei modi”, sospirò.

“La ami?”, gli domandò Tom serio.

Amava Katie? La risposta sembrava fin troppo semplice per essere vera. Eppure lo era.

”, disse. “Però sai che a volte non è sufficiente. Non voglio incasinare ancora di più la sua vita e…”.

“Non vuoi fare del male a Katie? Davvero?!”

“Certo che non lo voglio, Tom”, asserì Robert, disgustato a quell’idea.

“Beh, lei ha detto di amarti e tu non le hai detto nulla. Direi che l’hai già ferita”, continuò Tom.

“Appunto. Ho già fatto abbastanza”.

“A me pare che tu sia solo tentando di trovare delle scuse, amico. E, credimi, se inizi a cercare i motivi che potrebbero tenerti lontano da lei ne troverai un’infinità. Non conosco questa ragazza, ma conosco te. Pensi che per lei sia stato facile dirtelo? Katie aveva molto più di te da perdere”.

“E’ per questo che non posso…”.

Tom lo interruppe.

“Che cosa? Dirle che l’ami? Essere felice? Ascolta. Nell’ultimo anno hai preso una marea di decisioni assurde”.

Robert sbuffò. Non c’era bisogno che fosse lui a ricordarglielo.

“Però sei sempre andato avanti. Adesso devi fermarti. Smettila di fuggire. Non puoi più inventare scuse: se la ami davvero, va’ là e diglielo! E se non ti sembra di averla convinta allora ripetiglielo di nuovo. Ma se la ami non lasciartela scappare, perché finiresti per rimpiangerlo troppo a lungo. Senza contare che sono veramente poche le persone che vorrebbero stare con te!”, concluse Tom con un sorriso per allentare la tensione.

“Sei proprio un amico!”, commentò Robert con tono pungente.

“Cerco di fare del mio meglio”, replicò l’altro.

Rimasero in silenzio per qualche prezioso istante, poi l’amico richiamò la sua attenzione.

“Mi dispiace di non essere riuscito a raggiungerti a Los Angeles prima della tua partenza”, disse.

Lui accennò un sorriso.

“Non c’è problema. Hai una famiglia di cui occuparti”, lo rassicurò.

Per quanto questo potesse renderlo una persona orribile, lo aveva invidiato più volte di quante non avrebbe voluto ammettere. Tom era riuscito a conciliare tutto in un modo in cui probabilmente lui non sarebbe mai riuscito.

Non solo poteva svolgere il suo lavoro senza troppe pressioni esterne, ma soprattutto ogni singola sera aveva qualcuno da cui tornare, qualcuno che lo aspettava, una persona che aveva scelto lui per quello che era e non per quello che rappresentava.

Avrebbe voluto scambiare le loro vite, solamente per un giorno.

“Ce l’hai anche tu”, gli rammentò l’amico. “Va’ da lei”, aggiunse.

Robert stava per replicare, quando notò il suo agente camminare a grandi passi nella sua direzione. Salutò Tom frettolosamente e chiuse la chiamata.

“Il gate dovrebbe aprire a minuti”, lo informò Nick in tono efficiente.

Robert annuì e seguì l’uomo fino alla sala d’attesa, lontano da occhi indiscreti. I due si scambiarono ben poche parole, ripercorrendo soltanto quelli che sarebbero stati gli impegni del primo nei giorni seguenti.
Robert lo ascoltava a malapena, il telefono saldamente stretto in mano e l’aria pensierosa.

Stava ancora vagliando le parole di Tom. Non era mai stato molto abile nel valutare le persone, ma su Katie… sentiva di non essersi mai sbagliato. Lei poteva essere una di quelle giuste, ma era proprio questa certezza a confondergli ulteriormente le idee, poiché lui si sentiva tutto tranne che uno di quelli giusti.

“Oh, finalmente!”, commentò Nick, quando annunciarono l’apertura del gate.

Robert radunò le sue cose e seguì l’uomo a qualche passo di distanza. Camminava tenendo la testa bassa come al solito: ormai era diventata più un’abitudine che una vera e propria necessità.

Tirò fuori dalla tasca dei jeans il passaporto e il biglietto aereo. Tornare a Los Angeles non era ciò che desiderava, ma quale altre opzioni gli restavano?

Indipendentemente dalle parole di Tom, non aveva più nessuna chance che lei lo perdonasse, o che gli concedesse l’ennesima chance.

Tuttavia, ormai cosa aveva da perdere? Se Katie l’odiava sarebbe andato avanti e tornato alla solita routine.

Se invece…

Decise tutto in una frazione di secondo. Poggiò una mano sulla spalla di Nick e gli fece cenno di allontanarsi dalla fila, che contava a malapena una decina di persone.

L’agente gli rivolse un sincero sguardo interrogativo.

“Non posso partire, Nick”, dichiarò in tono pacato.

Il suo interlocutore rimase passivo.

“Ti raggiungerò con il prossimo volo, ma c’è una persona con cui devo scusarmi”.

“Sei sicuro?”, gli domandò.

Lui annuì.

”.

“Ho parlato con lei stamattina”, lo informò Nick, sorprendendolo.

“Non avevi alcun diritto di…”, iniziò.

Ma l’uomo lo interruppe.

Mi sbagliavo”, ammise serio. “Ti ama davvero. Ti aspetto domattina a Los Angeles”, aggiunse.

“Ci sarò”, gli assicurò l’attore accennando un sorriso.

“Ora vai, non ti aspetterà per sempre”, aggiunse.

Robert non se lo fece ripetere due volte e si fece rapidamente strada verso l’uscita dell’aeroporto, sperando ardentemente che non fosse troppo tardi.

 
Le luci soffuse le stavano facendo venire mal di testa, o piuttosto la causa era da ricercarsi nella voce stonata di un ragazzo di circa vent’anni che stava cantando (o almeno ci stava provando).

“Non sembri divertirti molto”, disse una voce maschile non ben identificata, facendola sussultare.

“Ho avuto una giornata impegnativa a lavoro”, replicò Katie senza sforzarsi di sorridergli.

Non ricordava il nome del suo interlocutore visto che non lo aveva neanche ascoltato quando si era presentato.
Anche se come la maggior parte delle donne si sentisse lusingata da quel tipo di attenzioni, in quel momento avrebbe solo desiderato essere nel suo appartamento con una cioccolata calda e un bel film.
Invece si era lasciata convincere da Meredith ad andare in quel locale con il karaoke ad ascoltare le dubbi qualità di cantanti improvvisati.

L’unica ragione per cui avevo accettato quell’invito era che si trattava della festa di compleanno della sua amica, tuttavia se avesse anche solo sospettato quale posto aveva scelto sarebbe rimasta a casa.
O forse no…

Ma essere lì le faceva male, perché era proprio il luogo in cui lui l’aveva baciata per la prima volta. Il destino pareva proprio prendersi gioco di lei.

Fra l’altro se quel ragazzo si fosse finalmente allontanato, lasciandola in pace, magari sarebbe anche riuscita ad arrivare in fondo a quella mostruosa serata…

Non aveva raccontato a Meredith quello che era successo la sera precedente: la sua amica sapeva soltanto che Robert era tornato in California, non c’era bisogno che venisse informata del resto.
Non quel giorno almeno.

“Tu sai cantare?”, le domandò il ragazzo con un sorriso smagliante.

Katie scosse la testa e, con la scusa di dover cercare la toilette, si allontanò dal suo ammiratore inopportuno.

Era lì da una quarantina di minuti, un po’ presto per dirigersi verso casa.
La cosa più brutta era che Robert le mancava già. Non riusciva a credere che fosse diventato così importante in così poco tempo, né che la sua partenza le avrebbe aperto una voragine nel cuore.

Sospirò, cercando di concentrarsi sulle parole della canzone che una ragazza stava intonando più o meno fedelmente, ma purtroppo non la conosceva.

“Sai, un po’ di entusiasmo non guasterebbe”, osservò la festeggiata, piombando su di lei.

“Hai ragione”, ammise con un sorriso. “Scusami”.

“Ti perdono soltanto perché sono di buonumore e so che non è una bella giornata per te”, le disse tranquilla.

Katie accennò un sorriso, probabilmente il primo della serata.

Anzi, il primo di quel giorno.

“Grazie”.

“Però qualcosa mi dice che l’esito della tua giornata sta per migliorare notevolmente…”, asserì all’improvviso.

Ne dubito, pensò Katie, fingendo un’educata indifferenza.

“A quanto pare anche lui sentiva già la tua mancanza”, aggiunse Meredith.

Cosa?!

Katie seguì lo sguardo della sua amica e un’espressione sconvolta si dipinse sul suo volto.

Robert era davvero lì, a pochi passi da lei.

La sua mente era in subbuglio, non riusciva a mettere insieme un pensiero coerente e solo quando lui giunse di fronte a lei la ragazza si accorse che Meredith era sparita.

Il suo cuore batteva all’impazzata e si sentiva la gola secca, aveva le mani sudate e appiccicose.
Non riusciva a comprendere perché fosse lì; per caso trovava divertente quel tira e molla?!

“Come hai fatto a trovarmi?”, gli chiese in tono pungente.

“E’ una lunga storia”, disse.

Decisamente non aveva voglia di ascoltarla.

“Katie, possiamo parlare?”, le domandò, abbassando la voce. “In privato”, aggiunse.

“Mi spiace, ma è il compleanno di una mia amica”, ribatté freddamente.

Ma per chi l’aveva presa?! Non era un oggetto che poteva decidere di riavere. Meritava più rispetto.

“D’accordo. Allora te lo dirò qui”, asserì lui.

Gli pareva di aver già attirato troppa attenzione, ma in quel momento non aveva importanza.
Che lo fotografassero pure!

“Dovresti essere in California”, mormorò la ragazza.

Lui scosse la testa con convinzione.

“Ero in aeroporto e mi sono reso conto che non potevo partire lasciando le cose così”.

“Ci siamo detti tutti. Avevi ragione fin dall’inizio: non poteva finire altrimenti”, affermò lei, sebbene quelle parole le facessero tremare il cuore.

Robert la guardò con intensità, come se volesse leggere dentro di lei.

Katie, non voglio che finisca”.

Fece un respirò profondo prima di continuare.

“Ho capito che non volevo che finisse pochi secondi dopo aver lasciato il tuo appartamento. Pensavo che fosse la cosa migliore per entrambi. Mi sbagliavo”.

“Rob. Per favore. Basta”.

Era già abbastanza doloroso senza che rendesse ancora più difficile l’intera faccenda.
Non voleva stare ad udire i suoi sensi di colpa. La cosa non la riguardava. Non più.

Ma lui ancora una volta non le diede ascolto.

Ti amo anch’io, Katie ed è… ridicolo e patetico che sia stato necessario perderti per rendermene conto, ma è la verità. Ti amo”.

Katie rimase a fissarlo per un attimo in silenzio, assorbendo quelle parole.

“Tu sei.. Hai idea di quanto sia stato difficile per me dirtelo?! Hai la più pallida idea di come mi sono sentita quando te ne sei andato?! Avevi detto che mi avresti chiamata e non l’hai fatto”.

“Tecnicamente non sono partito”, precisò lui, guadagnandosi un’occhiata assassina.

“Mi hai fatto sentire una stupida. Non hai… Sei inaffidabile e irresponsabile e la cosa più assurda è che l’ho capito subito, ma non ho voluto vederlo, perché ero abbagliata da te e volevo credere che ci fosse qualcosa di più e avevo ragione. Ma questo non cancella il resto”, disse Katie.

“Hai finito?”, le domandò calmo. “Tutto quello che hai appena detto su di me è vero. Non mi sono comportato nel migliore dei modi. Anzi, sono stato terribile. Non sono abituato ad… Assumermi responsabilità non è esattamente quello che ho fatto di recente. Prendere la decisione giusta quando si tratta di relazioni non è il mio punto di forza, ma questo non ha a che fare con te. E’ un mio problema”.

Fece una pausa, poi riprese.

Quando hai detto di amarmi mi sono sentito… Ero terrorizzato”, ammise titubante.

Credi che io non lo fossi?”, replicò Katie.

“Tu non hai ragioni per esserlo, Katie”, le disse dolcemente. “Soltanto un perfetto idiota ti lascerebbe andare e io non voglio più comportarmi come tale. Queste settimane sono state le migliori da non ricordo più quanto tempo. Non voglio rinunciare a te e non lo farò, quindi se i tuoi sentimenti per me sono cambiati, beh avrò un bel problema da fronteggiare, ma lo farò”.

Katie lo guardò come forse non aveva mai fatto prima, oppure forse finalmente era lui a permetterle di vederlo davvero, senza maschere, senza giochetti, senza paura.

“Mi hai ferita”, mormorò lei.

“Lo so”.

Ogni persona sana di mente avrebbe lasciato perdere, ma come poteva rinunciare all’uomo che amava e che la ricambiava ora che era lì davanti a lei?

“Rimani sempre un idiota”, lo rimproverò con un sorriso.

“Cercherò di rimediare”, le assicurò, poggiando una mano sulla sua guancia e accarezzandola.

“Credo che ci stiano osservando”, lo mise in guardia lei.

“Non mi interessa”, sentenziò, lui sporgendosi verso di lei e baciandola con trasporto.

In quel momento non c’era niente e nessuno al mondo con cui avrebbe preferito essere.



Buon week end a tutte!!!
Come va?
Finalmente Rob ha preso la situazione in mano (era l'ora, eh?) e ha affrontato i suoi sentimenti per Katie, complice anche il supporto a distanza di Tom. E pare che anche Nick si sia finalmente ricreduto sulla ragazza.
Voi cosa avreste fatto al posto di Katie quando lui si è presentato da lei, dicendo di amarla? Ci avreste creduto e sareste riuscite a passare sopra al resto?
Cosa accadrà adesso che Rob tornerà a Los Angeles? Riuscite a vedere un futuro per loro? :)
Dal momento che il prossimo capitolo sarà l'ultimo, sarei proprio curiosa di conoscere le vostre impressioni si questa storia!
Un bacio e a presto,
Vale




 

  
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