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Autore: QueenVLondon    28/11/2013    5 recensioni
Katie ha deciso di trascorrere le vacanze estive a Toronto per migliorare il suo inglese.
La ragazza è felice di questa opportunità e tutto nella sua vita pare andare per il verso giusto: ha trovato quasi subito un lavoro e le giornate sono piacevoli.
Tuttavia, cosa succederebbe se scoprisse che anche Robert Pattinson si trova lì per le riprese del suo nuovo film, “Maps To The Stars”?
E se il destino li facesse incontrare di nuovo? Cosa accadrebbe?
Long che porta avanti la vicenda di Katie e Rob dopo "Bon Voyage" e "Always Him".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte!!!
Mi pare quasi impossibile di star postando il capitolo finale, ma è proprio così.
Sono passati due anni da quando ho scritto la prima OS dedicata all'incontro fra Katie e Rob e onestamente allora non avrei mai pensato che si sarebbero rivisti, nè tantomeno che fra loro ci sarebbe mai stato qualcosa di sentimentale. Katie per me era solo una fan fortunata. Tutto qui.
Poi lo scorso anno ho voluto concedere ai due un altro momento e da lì l'idea del "cosa succederebbe se si rincontrassero?" mi ha quasi "costretta" a proseguire le loro vicende. Volevo avessero una chance. Desideravo che Katie conoscesse Rob.
Dal momento che qualcuna starà "friggendo" d'impazienza, non mi dilungo oltre e rimando i miei saluti alla fine del capitolo. ;)
Buona lettura!!!





Era incredibile come quelle ultime tre settimane a Toronto fossero trascorse in fretta. La sua routine non era poi così diversa: si alzava ogni mattina, andava a lavoro, sbrigava qualche commissione e ogni tanto usciva con Meredith.
Eppure c’era una sostanziale differenza: lui non era lì.

Robert le mancava ogni giorno sebbene avesse mantenuto la sua promessa. Si parlavano praticamente ogni sera, ma non era la stessa cosa. Non averlo vicino le mancava.

Fra l’altro quando sarebbe tornata a casa il fuso orario avrebbe reso la comunicazione ancora più difficoltosa, tuttavia Katie non immaginava di starsi preoccupando per nulla.

Erano circa le 10PM quando lui la chiamò, due giorni prima della sua partenza.

“Ciao”, lo salutò.

“Ciao”, ripeté. “Com’è andata la giornata?”

“Vediamo… Sono andata a ritirare il mio ultimo stipendio, ho salutato Mrs Clifford e sono a buon punto con le valigie”, lo informò.

Le dispiaceva davvero lasciare il Canada. Era come se la ragazza che era partita non ci fosse più, come se fosse un’altra persona e non in senso negativo.
Quando aveva programmato quel viaggio insieme alla sua amica Eva era stata entusiasta e nel momento in cui aveva appreso di essere rimasta sola per un attimo aveva seriamente pensato di rinunciare e lasciar perdere.

In fondo ci sarebbero stati altri viaggi, altre occasioni, altre vacanze… Poi qualcosa l’aveva convinta che fosse sbagliato non provarci: era qualcosa che voleva fare.

Aveva scelto di essere coraggiosa e di credere in se stessa e nelle sua potenzialità.
Poteva fare quel viaggio ed adesso che la sua avventura stava per giungere al termine si sentiva diversa: più forte, più sicura.
Aveva conosciuto persone meravigliose lì: Mrs Clifford, Meredith e le sua amiche, ma soprattutto aveva rivisto lui.

Era assurdo pensare che se avesse preso una decisione diversa in quel momento non sarebbe stata a chiacchierare amabilmente con Robert. Forse non lo avrebbe mai più rivisto, probabilmente non lo avrebbe mai conosciuto davvero e forse non avrebbe mai capito cosa significasse amare sul serio un’altra persona.

Affermare che fra loro fosse stato tutto rose e fiori era prettamente illusorio, però tutto quello che avevano dovuto sopportare li aveva portati a quel momento, a quell’amore, all’essere l’uno per l’altra e Katie non sarebbe mai voluta tornare indietro.

Le cose non era semplici: stare con lui si stava rivelando più complicato di quanto la ragazza non avrebbe mai immaginato, ma non importava, poiché sapeva che con lui avrebbe potuto essere felice.

Era sicura, senza ombra di dubbio, che lui fosse quello giusto e nulla poteva contrastare tutto ciò.

C’erano ancora molte cose che dovevano chiarire e di certo i problemi non sarebbero mancati…

Sopportare l’idea che Kristen potesse essere ancora una presenza nella sua vita non le piaceva affatto, ma in fondo quella non era una decisione che spettava a lei. Purtroppo Robert le aveva detto che frequentando lo stesso ambiente si sarebbero dovuti incontrare in varie occasioni, ma lui le aveva già ampiamente dimostrato che non avrebbe significato nulla e non avrebbe avuto seguito.

Era rimasta molto colpita quando aveva disertato la premiazione dei TCAs, lasciando che fosse solo la sua ex-co protagonista a ritirare il premio. Era ridicolo che avesse preferito trascorrere quella serata semplicemente guardando un film con lei.

Beh, vederlo via Skype non era esattamente come sedere l’uno vicino all’altra sul divano di una costosa camera d’albergo con la testa poggiata sulla sua spalla, ma quello che lui aveva fatto l’aveva fatta sentire davvero speciale. Dubitava che il suo agente fosse stato entusiasta di quella scelta, ma a dire di Robert non aveva commentato.
Katie non pensava di essere ancora entrata nelle sue grazie, ma almeno adesso non la vedeva più come una minaccia.

Tutto stava andando per il verso giusto.

In effetti ormai i suoi genitori erano praticamente gli unici a non saperne quasi nulla. L’unica cosa di cui erano a conoscenza era che stava frequentando qualcuno.

Quando Robert si era presentato all’improvviso in quel locale a Toronto la sera della sua partenza per Los Angeles, la ragazza era certa che il loro bacio sarebbe finito su tutti i giornali in tempo record, invece non era successo. Non aveva mai voluto indagare troppo, ma era piuttosto convinta che ci fosse dietro lo zampino di un agente un po’ troppo zelante.
Tuttavia era stato meglio così: non era ancora il momento giusto.

Però forse anche questo stava per cambiare.

“In tal proposito… C’è una cosa che vorrei chiederti”, le disse Robert incredibilmente serio.

Katie rimase in attesa.

“Sei sicura di voler prendere quell’aereo dopodomani?”, le domandò.

Devo prendere quell’aereo. Fra l’altro non ho ragioni di restare qui”, gli ricordò confusa.

“Questo lo so. Sto solamente dicendo che potresti prenderne un altro e raggiungermi”.

“Intendi…?”

Lui annuì.

“A Los Angeles”, precisò con un sorriso.

Katie lo fissò incapace di proferir parola. Non riusciva a capire cosa le stesse proponendo.

“Vorrei che venissi qui, Katie”.

“Vuoi che venga a trovarti?”, gli chiese ancora più confusa.

Avevano parlato di quella possibilità, ma di certo la ragazza non avrebbe mai immaginato che la data fosse così ravvicinata.

“Non esattamente. Vorrei che venissi qui per restare”, affermò Robert.

Katie continuò a fissare il suo volto sullo schermo del portatile.

“Ti amo, Katie e non voglio aggiungere altre miglia fra noi”.

“Mi piacerebbe, ma… non posso. Se non tornassi a casa i miei genitori potrebbero dar di matto. Fra l’altro, ti ricordo che ancora non sanno nulla”.

“Forse allora dovresti dirglielo, perché non ho intenzione di lasciarti andare. Pensaci. Non dico che tu debba trasferirti permanentemente adesso, so che devi ancora dare alcuni esami, ma potresti tornare in Italia quando serve, non è un problema, e per il resto stare qui. Con me”.

“E’ una follia”, commentò Katie.

“Mi stai dicendo di sì?”

Per l’ennesima volta quell’estate si trovava di fronte a un bivio: poteva dirgli di sì, ignorando il suo buon senso, oppure poteva rimanere fedele ai loro precedenti piani ed andare a trovarlo a Novembre.
Inoltre, il fatto che la sua famiglia non sapesse chi era attualmente il suo ragazzo non le rendeva le cose più facili, però sapeva che se gli avesse risposto di no se ne sarebbe pentita per sempre.

“Sì!”, esclamò con voce sicura.

Lui le sorrise di nuovo ed emise un sospiro di sollievo.

“Stavi trattenendo il respiro?”, gli chiese, curiosa ed al tempo stesso divertita.

“Diciamo di sì”.

“Ti amo”.

“Ti amo anch’io”.

“Quindi adesso come facciamo?”, gli domandò.

“Ti ho già preso il biglietto”.

Katie lo guardò sinceramente meravigliata.

“Eri così sicuro che ti avrei detto di sì?”

“No, ma ci speravo e… ti conosco, Katie”.

Era vero. La conosceva bene. Forse non si frequentavano da molto tempo, ma si conoscevano. Si erano capiti fin dal primo istante.

 
Meredith aveva insistito per accompagnarla in aeroporto e Katie non poteva certo lamentarsene. Era bello avere vicino un’amica, specie una che sapeva tutto.

“Sei nervosa?”, le domandò, mentre l’accompagnava al check-in.

Quell’aggettivo non sarebbe stato quello che la ragazza avrebbe scelto. Il più adatto probabilmente era terrorizzata ed al tempo stesso euforica.

“Non riesco a credere che tu lo stia facendo”, aggiunse.

“Neanch’io”, le confidò.

Tuttavia prendere quella decisione era stato inevitabile: amava Robert e non voleva stare senza di lui, non voleva vivere dall’altra parte del mondo specie considerando che lui la voleva accanto.

“Cosa hai raccontato ai tuoi?”, le chiese curiosa.

“Non è stata esattamente una conversazione piacevole, ma non hanno protestato troppo”, disse.

In effetti quella era solo una piccolissima parte della verità: i suoi genitori non si erano arrabbiati, ma di certo erano molto preoccupati.
Non voleva fare tutto ciò a loro insaputa: forse aveva sbagliato nel non parlargliene fin dall’inizio, ma non sapeva spiegare neanche lei come tutto fosse successo. Una serie di circostanze paradossali lo avevano reso possibile e Katie non sarebbe mai tornata indietro per cambiare le cose.

Ovviamente convincere sua madre era stato più semplice, suo padre era stato il vero scoglio da superare ed ancora la ragazza ignorava come Robert ci fosse riuscito.

La sua prima discussione con il suo genitore non aveva sortito il risultato sperato e, alquanto abbattuta, lo aveva raccontato anche a lui. Suo padre aveva affermato di fidarsi del suo giudizio, ma chiaramente la posizione dell’attore non lo rendeva esattamente il compagno ideale agli occhi del suo vecchio.

C’era ben poco che la ragazza potesse fare per fargli cambiare idea nell’arco di 24 ore, ma a quanto pareva c’era riuscito il diretto interessato.

Quando Robert le aveva chiesto il numero di suo padre, inizialmente Katie si era opposta: era ridicolo che si parlassero per telefono, ma alla fine aveva ceduto.
In fondo la sua opinione su di lui era già pessima, per cui quale ulteriore rischio correvano?

Paradossalmente invece suo padre aveva apprezzato e qualunque cosa lui gli avesse detto doveva averlo tranquillizzato non poco, visto che sebbene non fosse ancora entusiasta di quel cambiamento di programmi, non si era più opposto.

Era proprio pieno di sorprese.

“Beh, direi che ci siamo”, mormorò Meredith al momento dei saluti.

“Già”, convenne Katie con la voce colma di emozione.

“Mi mancherai”, le sussurrò.

“Anche tu. Sei la migliore amica che avrei potuto incontrare”, le disse sincera.

Meredith sorrise.

“Vai prima che mi metta a piangere e dì al tuo ragazzo che lo tengo ancora d’occhio”, aggiunse, facendole l’occhiolino.

“D’accordo”.

“Ci vediamo presto, promesso?”

“Certo”, le assicurò Katie.

In fondo doveva ancora ad Eva un viaggio a Toronto.

Salutò per l’ultima volta Meredith e dopo aver lasciato i bagagli, si diresse verso il gate.

Parlò con Robert per qualche istante prima di spegnere il telefono e lui le promise che sarebbe stato lì ad attenderla all’aeroporto di Los Angeles.

Sapeva che non sarebbe stato facile, ma mentre saliva a bordo di quell’aereo Katie non aveva più alcun dubbio: aveva preso la decisione giusta.

Nessuno avrebbe potuto dire se avrebbe funzionato o meno fra di loro, ma di certo entrambi erano ben intenzionati a fare anche l’impossibile per far sì che ciò accadesse. E, cosa ben più importante, si amavano.

Tutto il resto impallidiva di fronte a quella sicurezza.

Non aveva paura degli ostacoli che si sarebbero frapposti lungo la loro strada, poiché sapeva che non avrebbe dovuto affrontarli da sola.

In quel momento mentre l’aereo stava decollando, Katie guardò il panorama fuori dal finestrino e salutò per l’ultima volta Toronto, la città che le aveva offerto il dono più grande in cui avrebbe mai potuto sperare.



Ed eccoci di nuovo!
Alla fine ho deciso che Katie e Rob dovessero avere la chance di essere felici insieme fino in fondo. Per cui quale modo migliore di chiedere alla ragazza di trasferirsi a Los Angeles? ;)
Lui ha rinunciato ad andare a tale premiazione preferendo trascorrere del tempo (seppur non fisicamente) con lei e credo che questo fosse il modo migliore per dimostrarle quanto la ama, ogni altra parola sarebbe stata superflua.
I due ce la faranno? Non ce la faranno? Mi piaceva l'idea di lasciare questo finale un po' aperto in modo che ognuno potesse scegliere di far andare le cose come preferisce. Cosa posso dirvi? Ho un'animo romantico per cui sì, direi che i due ce la faranno.
Per ora la loro storia si conclude così, ma non escludo di aggiungere qualche Missing Moment in seguito. ;)
Spero che le vicende di Rob e Katie vi siano piaciute. <3
Se vi va di lasciarmi un parere adesso che siamo giunti al termine ne sarei felicissima!
Intanto ringrazio le persone che hanno usato un po' del loro tempo per leggermi, quelle che con i loro commenti mi hanno fatto riflettere e tutte coloro che mi hanno dato consigli preziosi, perchè in fondo ognuna di noi è un po' Katie ed auguro anche al "nostro" Rob di trovare una ragazza degna di questo nome. ;)
Al momento mi sto dedicando ad una storia originale ambientata sempre nel mondo di Hollywood, che avrà come protagonisti Sarah e George di un mio precedente "esperimento" che forse qualcuna di voi avrà letto, "Vedo quello che mi mostri". Se vi andrà di passare quando inizierò a pubblicarla (probabilmente a Gennaio) ne sarò felice!
Un bacione
Vale



 

  
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