10. Funeral
for a friend
Sheridan
venne a dormire a casa mia e, come promesso mi raccontò cosa
successe fra lei e Frank. Mi riportò sommariamente della
loro vicenda sul divano. Erano proprio carini insieme.
-Tu
e Gerard, invece?- sorrise
-Bhe, ci siamo sentiti in questi giorni ed è veramente
giù di morale, vorrei fare qualcosa di più
concreto per lui.
-Capisco, comunque solo il fatto che vi sentiate è ottimo.
Fidati di me, lo aiuti molto; almeno così non si chiude in
se stesso e bhe.. Gerard è un tipo molto strano. Il minuto
prima è molto solare, il minuto dopo… no.
– Sheridan si guardò le mani ed io la guardai con
gli occhi pieni di lacrime.
-P..pensi che potrebbe succedergli qualcosa? Scusa… mi sta
chiamando Phil.-
Presi
il telefono, un Samsung nero, e risposi alla chiamata.
-Pronto? – Mi veniva da piangere.
-Ciao tesoro! Come stai? E’ da un po’ che non ti
vedo in facoltà
-Si, Gerard sta male e gli faccio compagnia – Mentre gli
parlavo passeggiavo nervosamente in cucina
-Owh, mi dispiace. Sei una brava amica – mi disse con la sua
voce allegra. Ora come ora iniziavo ad odiarla.
-Phil.. Devo parlarti. – risposi acidamente
-Sì, anche io. Devo dirti una… una cosa
importante.
-Va bene, ci vediamo questo fine settimana da Lewis alle 9.00 AM
-S..sì, allora ti aspetto – chiusi la chiamata
sbuffando e andai a sedermi vicino alla mia migliore amica che mi
aspettava pazientemente sul divano.
-Mangiamo?
– le chiesi mentre distruggevo un pezzo di carta che avevo
lasciato lì, sul divano, qualche giorno prima.
Chissà quale parte importante del mio studio avevo appena
distrutto.
-Sì, ordiniamo una pizza? – Mi chiese la mia
migliore amica guardandomi negli occhi
-Va bene, prendiamo una pizza extralarge. Gusto: quello che ti pare, io
vado a prendere le birre!
Mentre andavo in cucina a prendere le birre, sentii la mia migliore
amica che chiamava alla nostra pizzeria fidata.
Mi arrivò un sms:
Gee -
Hey, sono con i ragazzi e siamo tutti ubriachi. Credo. Molto
probabilmente questo messaggio sarà pieno di errori
ortografici, ma non importa. Basta il pensiero, no? Io ti penso!
Effettivamente quel messaggio era pieno di errori… Ma mi
aveva fatto tornare il sorriso. Tornai in salotto da Sheridan e le feci
leggere il messaggio
-Dici che dovrei rispondergli? O parlargli di Phil? o dirgli che..
-Calma! Punto primo il mio ragazzo è stronzo, è
fuori e non mi ha mandato nemmeno un sms dicendomi che mi pensa, o cose
simili. Punto secondo, no. Non rispondergli, lasciati desiderare!
– incrociò le braccia
-Sher -
-Dimmi Waynne-
-Come ci si sente a dire che Frank è il tuo ragazzo?
– Arrossì senza rispondermi.
Era
bello stare con la mia migliore amica, parlavamo e parlavamo dalle cose
più profonde alle cazzate più assurde
-E quindi.. Gerard.. Oh, suona il campanello. Sarà arrivata
la pizza! – ci avvicinammo entrambe alla porta. Aprii e un
ragazzo con un’enorme scatola ci sorrise:
-Salve ragazze! Sono 20 dollari – Gli porsi i soldi e lo
ringraziai
-Avete una festa? – il fattorino della pizza si
alzò in punta di piedi per sbirciare all’interno
della casa.
-No, siamo da sole. Perché?
-Da.. da sole? Ma quanto mangiate?
-Non hai mai visto delle ragazze mangiare così tanto?- disse
scherzosamente Sheridan
-No! Di solito mica le ragazze sono quelle che mangiano pochissimo per
mantenersi in linea?- Mi alzai leggermente la maglia
-Ti sembro fuori linea?- lo guardai di sottecchi. Non penso stesse
guardando la mia pancia
-No, no…. Anzi! Sei molto bella – sorrisi
-Grazie, ma ora dobbiamo andare- pagammo e chiudemmo la porta
scoppiando a ridere.
-Non
ti facevo così marpiona, Luce- disse Sheridan con una fetta
di pizza in bocca
-Ma potevi aspettare a mangiare!
-Ma io ho fame… - mi fece gli occhioni dolci
Parlammo
(e mangiammo) tutta la notte, finché non ci addormentammo.
ὼ ὼ ὼ ὼ
La
sveglia suonò alle 8 AM. Ci svegliammo, ovviamente,
controvoglia. Ma dovevamo farlo. Dovevamo esserci per Gerard. Il
funerale iniziava alle 11.00.
Presi il telefono per spegnere la
sveglia e notai che avevo ben sei sms; tutti di Gerard.. presunsi
ancora ubriaco.
-Che succede Luce?- mi chiese la mia migliore amica
-Ho sei sms da parte di Gerard. L’ultimo me l’ha
inviato due ore fa- le dissi guardando il telefono. Aveva sicuramente
passato l’intera nottata in bianco, e io non c’ero.
-Dai, alziamoci e andiamo da Starbucks a prendere dei caffè
fumanti. Poi passiamo a vedere se Gerard è in casa, se
c’è lo portiamo con noi. So che ha bisogno di
stare un po’ solo ora come ora, ma non so cosa potrebbe fare.
Vorrei tenerlo “sott’occhio” il
più possibile.
-Sei una brava amica- sorrisi alla bella bionda che mi stava davanti.
Ci lavammo e ci vestimmo e un’ora e mezza dopo eravamo
già in macchina con dei profumatissimi caffè
fumanti.
Per
andare a casa di Gerard bisognava passare vicino al cimitero, non
appena ci avvicinammo alla struttura lo vidi lì, voltato di
schiena e con una mano appoggiata al cancello. L’avrei
riconosciuto fra un milione di persone.
-Sher!! Fermati! C’è Gerard- Inchiodò
immediatamente
-Dove?!
-Guarda!- indicai la figura vestita di nero. Solo allora notai che
aveva una sigaretta in mano, chissà quante ne aveva
fumate…
-Scendi, io cerco parcheggio.- Scesi dalla macchina e pian piano mi
avvicinai a Gerard.
-Ehi…
- azzardai. Gerard si voltò verso di me. Aveva gli occhiali
da sole che coprivano quei meravigliosi occhi nei quali mi perdevo ogni
volta. Prese una boccata di fumo, si grattò il naso e poco
dopo sputò il fumo bianco dalla bocca. Il tutto senza
rispondere.
-Fra poco arriva Sheridan – continuai –
Ti…ti ho portato del caffè! – si tolse
gli occhiali. Come immaginavo: aveva gli occhi gonfi e le occhiaie.
Allungò la mano per prendermi il bicchiere di cartoncino
firmato Starbucks e mi sorrise.
-Luce…-
il mio cuore iniziò a battere forte, avevo paura che potesse
sentirlo.
-Gee… - appoggiò una mano sulla mia spalla e, in
una frazione di secondo, mi trovai contro il suo petto. A respirare il
suo dolce profumo misto all’odore di sigaretta.
Poco dopo arrivò Sheridan. Non ricordo esattamente come, ma
ci ritrovammo di fronte al fosso aperto dove da li a poco avrebbero
calato la signora Elena.
-
Memento homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris- ("Ricordati
uomo, che polvere sei, e polvere ritornerai".) iniziò a
recitare il prete. Gerard mi stringeva forte la mano, Mikey aveva il
volto distrutto mentre Ray, Bob e Frank tenevano in mano una rosa
bianca. Bianco, sinonimo di purezza.
Mentre i becchini calavano lentamente la bara, i ragazzi iniziarono a
lasciar cadere le rose sulla bara.
-Dovevi insegnarmi a ricucire le magliette. Ho un cumulo di maglie
strappate a casa- Disse Bob, aveva le lacrime agli occhi. Tutti loro
tenevano alla signora Elena. Lasciò cadere attentamente la
rosa ed andò ad abbracciare Mikey.
Poco
dopo si avvicinò una bellissima ragazza a Gerard
–Becky! – esclamò quest’ultimo
sorpreso.
-Ho letto il necrologio sul giornale – abbracciò
forte Gerard, mi sentivo una cretina a stare lì, infatti mi
allontanai per andare dagli altri.
-Waynne
-Dimmi Mikey – sorrisi
-Sbaglio, o quella è Becky?-
-Ohm.. sì mi sembra che si chiami
così…-
-O..oh.. capisco- Non disse nient’altro e la cosa mi fece
insospettire e preoccupare
-Luce – Frankie e Sheridan si avvicinarono me.
-Ditemi
-Devi sapere che… - Bob li bloccò
all’istante e mi chiese:
-A te piace Gerard? – Arrossii
-Bhe… l..lui, c..ioè
-No, no, no. Non accetto questa risposta. O e sì o e no.
Allora?
-Sì
-Ok, bene. Allora non fartelo scappare. – il biondo si
allontanò e accese una sigaretta. Cosa intendeva dire?
-Becky è il primo grande amore di Gerard – Ray mi
fece congelare con quelle parole
Il
prete si avvicinò al fosso e vi lanciò una
manciata di terra, e tutti lo seguimmo.
Arrivò il mio turno, mi ritrovai lì, sul bordo
del fosso con una manciata di terra racchiusa nel mio pugno e con le
lacrime agli occhi mi voltai un istante, come per cercare conforto e
vidi Becky che stringeva la mano, ancora sporca di terra, di Gerard.
Una
volta finita l’omelia per la signora Rush ci avvicinammo alla
tomba.
-Ragazzi – iniziò Gerard – voi andate.
Io voglio rimanere ancora un po’. Mi avvicinai a lui
-Se vuoi, rimango con te- cercai di sorridere
-No, no tranquilla. Rimane Becky con me- Trattenni il respiro
-Sei sicuro?- Gli chiese Mikey. prima guardò suo fratello,
poi me.
-Sicurissimo – rispose Gerard mentre Becky gli stringeva la
mano
Sheridan
si avvicinò al bel moro, gli prese la mano libera e
guardò negli occhi il suo migliore amico. Si capivano con un
semplice sguardo. Purtroppo o forse per fortuna.
-Gerard, non fare cazzate.- Quella semplice frase, vista dal mio punto,
poteva sembrare una semplice frase. Forse.
-Ti voglio bene bambina
-Non mi chiamavi così da un po’ – La
più piccola dei due sorrise – ti voglio bene gioia-
No! Io voglio rimanere qui. Pensai.
Ma Frank mi trascinò via con sé, portandomi in un
bar lì vicino.
ὼ ὼ ὼ ὼ
-Ragazzi,
io vado a casa. Non sto molto bene – disse Mikey
-Ti accompagno io - disse Bob mentre cercava le chiavi della macchina.
-E
rimasero in quattro – Disse Ray abbracciandomi da dietro
-Caffè? – Propose Frank
-Nero, forte, con due bustine di zucchero. Ho un gran mal di testa-
Disse Sher
-Non
mi piacciono le bionde. –Disse tutto d’un tratto il
riccioluto
-Ehi!- Sher lo guardò malissimo. Sentimmo Frank scoppiare a
ridere mentre ci portava i caffè
-Non mi piacciono le bionde che si chiamano Becky. Va meglio ora? -
-Ora sì. – Prendemmo i nostri caffè e
li sorseggiammo in silenzio. Il caffè per noi era sacro.
Da
un tempo indeterminato guardavo fisso il vuoto. Perché ero
gelosa marcia di quella Becky? In fondo Gerard ed io non stavamo
insieme, e anche se fosse, Becky era la ex fidanzata
del mio Gerard, vero? Un momento?! Il mio Gerard?
No, no, no, no e poi no. Waynne Kathleen Murray, che diavolo stai
pensando? Gerard era e doveva essere semplicemente
l’affascinante venditore di fumetti e cantante dei My Chemical Romance.
Niente di più.
-Waynne,
dovresti sapere alcune cose, secondo me.
-Frank, non sono tanto sicura di voler sapere
-Becky è l’ex fidanzata di Gerard. Erano alle
superiori, ed è stata il prima amore di Gerard.- guardai
negli occhi Frank
-Capisco…
-Erano tanto giovani ed innamorati, ed erano alle loro prime esperienze
di vita. Era l’unica ragazza che si era interessata a Gerard
per quello che fosse realmente. – fece una pausa –
Bhe, come avrai ben capito, Becky e Gerard hanno avuto una relazione
molto lunga e profonda. Per Gerard era la prima esperienza, sia di
relazione, sia sessuale. Insomma, a quindici anni tutto sembra bello.
Purtroppo però, per quanto usassero le precauzioni,
l’inesperienza si fece sentire. – Frank mi guardava
-Perché me lo stai dicendo? Dovrebbe dirmele lui queste cose!
-Non te le direbbe mai –fece un sospiro – Becky
rimase incinta. A soli quindici anni. – Mi si gelò
il sangue nelle vene. Volevo sapere, ma allo stesso tempo non volevo
sapere.
-Loro volevano tenerlo, ma i genitori di lei non erano
d’accordo. Poche settimane dopo si traferirono in South
Dakota e fecero sì che Becky abortisse.
-Quindi tecnicamente loro non si sono mai lasciati? – Chiesi
-Tecnicamente no. I primi periodi infatti lui ci stava malissimo, poi
si è rifatto una vita. E penso che anche lei abbia una vita.
-No, non penso visto che è tornata – risposi
acidamente, mi alzai di scatto e uscii dal bar, avevo assolutamente
bisogno d’aria.
-Ehi,
Luce, non prendertela con Frank- La mia migliore amica si
avvicinò a me. La presi per mano e ci sedemmo su dei gradini.
-No, non ce l’ho con Frank.. Dio, ho combinato un casino. Ce
l’ho con me- mi guardai le mani ripensando ai giorni
precedenti; a quando Gerard mi prese e mi fece sedere sul bancone del
suo negozio, ai baci, ai momenti in cui mi abbracciava e mi teneva
stretta a se. A quei momenti che si sono protratti fino a questa
mattina, prima di vedere Becky. La bellissima Becky. Ragazze
così non esistevano. Alta, con le curve, occhi color
nocciola e dei meravigliosi capelli biondi. Dove si potevano trovare
ragazze del genere?
NON POTEVA RESTARSENE NEL SOUTH DAKOTA?!
Sheridan
stava guardano un punto imprecisato, o almeno, per me era imprecisato
dato che non stavo guardando e non pensavo a niente di particolare. Se
non al fatto che quella doveva
tornarsene da dove era venuta.
-Ora, non per incrementare il tuo odio, ma… si stanno
avvicinando Gerard e Becky-
-Interessante – le risposi senza il benché minimo
d’interesse nella cosa.
In
pochi istanti vidi Gerard e la biondina super curve avvicinarsi a noi.
-Sher, Waynne, volevo presentarvi Becky- Si voltò verso di
lei e le regalò uno di quei sorrisi che tanto amavo.
Scheridan si avvicinò ai due ragazzi che ci stavano davanti,
tese la mano e la strinse a quella di Becky
-No, un momento. Mi ricordo di te! – Disse Sher
-Sì! Anche io mi ricordo di te. Stavi sempre con il mio
Gerard! – Il suo Gerard
-Sì... e lei è la mia migliore amica! –
mi indicò. Mi avvicinai anch’io. Per la prima
volta Gerard non mi guardava, guardava lei. Con il sorriso sulle labbra.
-Piacere, sono Waynne- le strinsi la mano, aveva una pelle molto liscia
-Tu e Gerard siete…
-Amici- conclusi io. –Solo amici-
Ritornammo
nel bar da Ray e Frank i quali appena ci videro sgranarono gli occhi.
Sheridan si avvicinò velocemente ai due e sussurrando disse
loro di non dire niente. Soprattutto perché Becky e Gerard
si tenevano ancora per le mani.
-Becky, vuoi un caffè?- le chiese Gerard
-Certo, Gee. Lo prendo: macch..
-Macchiato, con molta schiuma e quattro bustine di zucchero
rigorosamente di canna!-
-Te lo ricordi? Quanto sei dolce!- Gli diede un bacio sulla guancia
- eh
sì… di canna è più light,
vero Becky?- Disse Sheridan ovviamente lei non capì.
-Potrei vomitare- mi sussurrò Ray nelle orecchie. Mi voltai
e gli sorrisi
Mentre
Gerard andava a prendere i caffè, Becky rimase con noi.
-Gee! Prendimi tre bustine, non quattro! – si
voltò verso di noi con un sorriso smagliante.
–Sapete, non vorrei esagerare! Lo zucchero fa male
-Credo che Gerard questa mattina ne abbia ingerito a quintalate
– rispose Frank
-parliamo sempre di zucchero di canna, non sia mai! Lo zucchero bianco
potrebbe dargli alla testa – La mia migliore amica era sempre
pungente. Anche per quello eravamo amiche
-Parliamo
di cose serie. Quando mi dai una rivincita a Mario Kart?- Mi chiese Ray
-Ray, perché ami perdere?
-Non mi sembra di averti rivolto la parola Sheridan McNamara
-Lo so, la sconfitta è amara!- Disse Frank
ridendo mentre guardava Ray
-Oh oh! So io come fare! Se senti l’amaro in bocca per la
sconfitta, mettici dello zucchero! Mi raccomando, di canna eh!-
-Sher, dopo questa, io me ne vado- disse il mio amico riccioluto
-Dai, Ray! Scherzavo!- infatti tornò indietro
l’abbracciò fortissimo e scoppiò a
ridere forte, immagino per la frecciatina che Sher disse
poc’anzi.
Dalla faccia di Becky era piuttosto evidente che questi discorsi le
dessero fastidio.
Dopo
qualche minuto Gerard ci raggiunse con i due caffè. Porse
l’extra macchiato a Becky, mentre per se prese
l’espresso.
-Allora, Becky, cosa fai stasera? – Le chiese Gerard
-Mah, non lo so, ti va di uscire con me? Possiamo andare al
ristorante… tu
ed io. –
Precisò
-Sì, va bene!- rispose lui
-Oh non ti preoccupare, noi stasera andremo a casa di Sheridan a
giocare all’xbox. Vero Sher?-
-Frank, inutile, non ci stanno ascoltando. Sono entrati in un loro
mondo fatto di zucchero e chissà quale altra cosa
appiccicosa e colorata. Stiamocene nella nostra oscurità-
Disse Ray tirandoci indietro
-Gee, Gee.. Gerard, Gerard Way! GERARD ARTHUR WAY!-
-Cosa? Dimmi Sher.
-Ah, ma allora non hai le orecchie coperte di zucchero. Tu ci senti!
-…. Cosa?
-Come non detto. Va beh, noi andiamo a casa mia a giocare, a mangiare e
a guardare spiderman, così possiamo prendere in giro Luce.
Tu dopo la cenetta ci raggiungi?
-Non lo so.. Ci sentiamo, ciao!
Rimanemmo
interdetti per qualche istante, mentre vedevamo le due figure, sempre
odiosamente mano nella la mano, che uscivano dal bar. Decidemmo di
andare via anche noi. A casa di Sheridan.
Ci avvicinammo alle rispettive macchine, pronti a partire: Direzione?
Mill Street!
ὼ ὼ ὼ ὼ
Arrivati
a casa della mia migliore amica mi posizionai sulla poltrona, non osavo
toccare, sfiorare, guardare o pensare quel divano.
-Sher, devo sistemarti l’home theater.
-L’hai.. l’hai fatto tu?!- mi chiese sbalordito il
ragazzo della mia migliore amica
-Sì, un po’ di fisica, un po’ di
elettronica ti portano a fare questo gioiellino- Frank rimase a bocca
aperta e guardando ancora l’home theater si sedette sul
divano dove, poco dopo, lo raggiunse Ray
-NO!- tutti mi guardarono -Ray, fossi in te non mi siederei su quel
divano- continuai
-Perché no?- mi chiese scettico.
-Ray.-
- Non… OH MIO DIO?! SUL DIVANO?! RAGAZZI, FATE SCHIFO!- li
guardò con la bocca aperta, e man mano che li fissava i due
innamorati arrossivano.
-AH!
Ray, ti ho battuto ancora! Sono la regina di Mario kart!!
-Sono esausto, abbiamo fatto 4 partite e non ne ho vinta una!- mi disse
con la voce triste
-E’ perché sei una schia..
-Luce- Sheridan mi chiamò
-Dimmi, Sher- senza dire niente mi porse il suo cellulare
GeeK
Io e Becky abbiamo appena finito di cenare. E’ stato
bellissimo stare con lei, ci siamo baciati.. E…. Mi mancava.
La porto a casa mia, non sa dove dormire!
Un bacione, ti voglio bene bambina!
Salutami tutti.
Salutami Waynne.
Vaffanculo Gerard.
CIAO
CIAO CIAO CIAO CIAO CIAO CIAO CIAO CIAO.
OK,
LA FINISCO.
IO
ODIO LA SESSIONE D’ESAME.
IO
ODIO SCUOLA GUIDA
IO
ODIO TUTTO.
MI
SENTO TANTO IL PUFFO BRONTOLONE :’D
Aynway,
odiatemi a morte. Ma dovevo farlo finire così, ho
un’idea precisa in testa sul come va a finire. Il problema
ora sta nel trovare tempo -____- bho, devo farcela. Al costo di non
dormire e.e Promesso!!
Intanto
spero che questo capppitttoooolllo vi piaccia e bho *rotola via*
un
abbraccione abbraccioso orsettoso (?)
(A chi commenta regalo una bambolina di pezza e
del cioccolato.) Tanto amore ♥