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Autore: Larosaroja_    18/12/2013    2 recensioni
Alexandra, un adolescente difficile,ribelle col cuore di ghiaccio che affronta un nuovo matrimonio del padre, una nuova madre e un uovo....”Fratello”, ma si sa anche i cuori più freddi possono sciogliersi.
*Questa storia è inventata, non parla di Ian&Nina, non riprende la The vampire diaries eeee Ian è un pò più piccolo, capirete leggendo, non linciatemi ma è la prima che scrivo, scusate se fa schifo.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*5 Mesi dopo*
“Eccola qui” esclama l’infermiere porgendomi un piccolo fagotto rosa
“ciao Venere” sussurro
“è stupenda amore” esclama Ian sorridendo
“si, lo è”
“Si può?” chiede una voce femminile, quella di Edna, entrando in camera
“ciao Edna, entra” la invito con un gesto della mano
“é arrivata molto in anticipo”
“si, ma i dottori dicono che sta benissimo”
“Tesoro, c’è una persona che vorrebbe vederti” la testa di papà fa capolinea in camera, è dimagrito ed è bianco come le pareti
“posso vederla?” chiede avvicinandosi
“Portagliela” sussurro ad Ian che prende la bambina e si avvicina a papà.


*12 ore prima*
“Come va oggi?” chiede Candice portandomi una tazza di te bollente, cosa che ormai bevo tutti i giorni
“Bene, la bambina sembra molto calma”
“questo è un bene”
“lo dici a me”
“stupidata eh?”
“si Candice, si!”.
 
“Paul, Kat entrate” esclamo “mantenendo” per quel che si può la pancia dolorante
“tesoro come stai?” chiede subito Paul sorridendo
“benino, oggi la bambina non si è mossa molto il che mi preoccupa” esclamo massaggiando di poco la pancia, abbiamo deciso di organizzare una rimpatriata tra amici a casa di Candice
“perché ti preoccupa?” chiese Jenny sbucando dal nulla
“perché anche io quando mia madre partorì non mi mossi per niente tutta la giornata, e non sono mentalmente pronta” mi giustifico sedendomi sul divano
“ma Ian?” chiede Kat alzando un sopracciglio
“sta arrivando, era andato dal padre” sorrido al ricordo dell’ultima telefonata di Robert
“come va tra te e suo padre? Come ha preso tutta la situazione?” chiede Jenny masticando molto rumorosamente una patatina
“bene, non  si è fatto alcun problema”  
“meglio così”
“assolutamente si.”
 
“Poker di Assi!” urlò Candice abbassando le carte e vincendo per l’ennesima volta il piatto
“spero tu stia scherzando” tuona Paul arricciando il naso
“No mio bel moro” risponde Candice scuotendo la testa
“ma che culo!” urla ancora Paul
“Paul!” squittì Kat trattenendo una risata
“Che c’è? Non è bravura è culo” rispose ancora Paul unendo le braccia sembrando offeso
“Non è vero, io sono brava” si giustificò invece Candice scoppiando a ridere
“Bluff!” urlai io seguendola a ruota
“ehi non metterti anche tu” squittì ancora Kat ridendo
“Inizio a pensare che siate davvero pazzi” Esclamò Ian guardandoci per qualche secondo ma poi cedendo e scoppiando a ridere.
 
“Questo film è palloso!” urla Paul alzandosi dal divano di scatto
“Paul levati davanti alla tv” urlo io visto il suo scatto nel momento clou della scena, finalmente Peter si dichiarava a Wendy, si stavamo vedendo un remake di Peter Pan
“T’interessa davvero della loro storia d’amore?” chiese Candice quasi sconvolta
“Oh andiamo smettetela” ribatto io spegnendo la Tv mentre mi dirigo in Cucina. Avevano deciso tutti di restare a dormire come i vecchi tempi. Sto per bere un po’ di latte dalla bottiglia quando succede qualcosa d’inaspettato. Mi si rompono le acque.
“Candice hai preso tutto?” chiede Paul raccattando qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro, Ian mi accompagna in auto mentre gli altri salgono sull’auto di Paul e ci seguono in ospedale.


*12 ore dopo*
“mi dispiace di avervi cacciati di casa” esclama mio padre mentre dondola Venere al centro della camera d’ospedale. Ian mi guarda e mi fa capire che l’ha già perdonato
“non fa niente Carl”
“mi dispiace sul serio e per farmi perdonare, ecco a voi” dalla tasca di papà fuoriesce una piccola chiave
“è la chiave di casa vostra” continua porgendola a Ian
“non dovevi papà” esclamo spalancando la bocca
“Dovevo eccomi tesoro, dovevo” esclama sorridendo.


*7 mesi dopo”
“Ian dove sei?” urlo mentre salgo le scale ma non mi giunge nessuna risposta. Varco la porta della nostra camera da letto e la scena è molto dolce. Ian è steso su un lato con accanto Venere, addormentata come il suo papà.

Trenta minuti dopo venere è perfettamente  sveglia e pronta per uscire, un nastrino con un fiocchetto rosa è sulla sua testa, un completino grigio ed è così dolce che non posso fare a meno di scattarle due foto. Poco dopo Ian ci raggiunge prendendola in braccio, penso di non poter essere più felice di così visto che ora, ho tutto con me. Ian mi si avvicina all’orecchio “a cosa pensi?” mi chiede mentre culla di poco Venere “che non potrei essere più felice” rispondo io sorridendo “neanche se ti sposo?” chiede sfilando uno scatolino dalla tasca “stai scherzando?” chiedo voltandomi verso di lui “per niente, sposami Alexandra e sarò ancora più felice” esclama sorridendo mentre mi porge la scatolina che apro osservando l’anello “assolutamente si Ian, certo che ti sposo” rispondo sorridendo, posa le sue labbra sulle mie ed è lì che mi rendo conto di non poter chiedere più nulla alla vita.
 
SPAZIO ME:
Mio dio è arrivata la fine di questa storia *piange* grazie mille a chi mi ha seguito, spero che questa storia vi sia piaciuta e che siate soddisfatte. Se non volete abbandonarmi passate dall'altra mia storia ora vi lascio, Bacioni xx
_Hugxx​
Ps: la piccola Venere.
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