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Autore: marina di pirgy    28/12/2013    1 recensioni
intanto vorrei presentarmi: sono Pirgy e questa è la prima volta che qualcuno (che non sia la mia migliore amica) legge quello che scrivo, quindi spero che vi piaccia.
la storia parla di due ragazzi comuni che non si conoscono, ma che tutte le mattine si intravedono alla stazione per prendere ognuno il treno che lo porterà alla sua scuola. ma cosa succedesse se uno dei due inciampasse sulle scale? le scintille scoppiano anche a distanza di un binario no?
non so se sono stata molto chiare quindi mettetevi comodi, fatevi un panino, mollate il cellulare e iniziate a leggere!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV Elena Sua madre era appena uscita dalla stanza quando il cellulare di Elena squillò. Lei lo afferrò di scatto e il più velocemente possibile rispose, prima che sua madre realizzasse che invece di studiare chiacchierava con le amiche. “che vuoi Sofia?” bisbigliò all’amica “non è il momento.” “volevo sapere che compiti ci sono per domani.” Bisbigliò Sofia. “pagine 203, 204 di matematica. Perché stai bisbigliando?” “non lo so.” Disse lei parlando normalmente “hai litigato con i tuoi, vero?” “si. Rompono per lo studio. “ bisbigliò ancora Elena. “Anzi ora mi metterò a studiare.” Stava per riattaccare, quando sentì la voce di Sofia gridare: “Aspetta! Aspetta!” “cosa?” “organizzo una festa per il mio compleanno il 23; vieni?” “certo! Fammi sapere l’ora.” Poi prima che l’amica parlasse ancora, o che la madre entrasse furiosa, attaccò. POV Matteo Matteo si svegliò tardi il giorno dopo, imprecando a bassa voce si fiondò verso la stazione, ma senza accorgersene fece un errore che avrebbe cambiato la sua giornata. La stazione era e aveva solo due binari, i cui treni portavano ai due estremi opposti della città. Matteo, corse su per le scale e sbatté contro qualcuno. “oh, scusa.” Disse, e automaticamente si chinò per aiutare la ragazza che aveva investito a raccogliere i libri. Di sfuggita vide la borsa viola a tracolla e alzò gli occhi verso la ragazza, poi disse la cosa più idiota tra le cose idiote che sono state detta alle belle ragazze: “tu sei dal lato sbagliato della stazione.” “come?” chiese Elena confusa. Matteo arrossì come un peperone e balbettò: “ io, volevo dire … beh, tu di solito non stai sull’altro binario?” “veramente, sei tu che hai sbagliato binario.” Matteo, rimase lì immobile, terrificato, gli sembrava che i suoi piedi avessero deciso di incollarsi al pavimento della stazione e a non scollarsi più. ci mise un po’ a rendersi cono che la ragazza stava provando a liberarsi della sua mano che stava appoggiata su uno dei libri che erano caduti. “scusa.” Disse impacciato, poi cominciò ad avviarsi verso il lato opposto della stazione. Il treno di Matteo arrivò nello stesso momento in cui il ragazzo si sedette sulla panchina del binario giusto. POV Elena Quando Elena entrò a testa bassa nell’aula di matematica notò appena che la donna seduta alla cattedra era magra e alta, quindi decisamente poco somigliante alla sua prof. Non la sgridò per il ritardo, disse semplicemente: “vediamo di andare a dormire un po’ prima la sera, Cremisa.” Poi con un sorriso accennò a un banco vuoto, Elena si sedette, non era davvero curiosa di sapere cosa avrebbe detto quella donnina simpatica che ricordava un personaggio dei manga giapponesi, nella sua mente riviveva quel minuto e mezzo che aveva passato con il ragazzo del treno. “allora; dove siete arrivati con la vostra insegnante?” chiese la supplente posando gli occhi su tre ragazzi seduti in prima fila, nessuno dei quali proferì parola. Eleonora Terni, decisamente la ragazza più lecchina della classe, si affrettò a illustrare alla supplente tutto il programma dell’ultima settimana con voce petulante e accomodante. “beh io sono un’insegnante di arte, e sinceramente la matematica non mi è mai andata a genio. La vostra professoressa mi ha dato queste equazioni per voi; sono venti, ognuno di voi ne farà una e quando avremo finito … beh quando avremo finito si vedrà.” Detto questo fece loro l’occhiolino e distribuì le schede di equazioni. Elena ebbe un flashback e nei suoi pensieri si insinuò il ragazzo del treno. qualche cosa le disse dentro la sua testa che le avrebbe fatto piacere parlargli di nuovo, qualche cosa le ricordò che molto probabilmente la mattina dopo lui sarebbe stato lì: al binario davanti al suo ad aspettare il treno.
  
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