Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Matzuia    01/01/2014    0 recensioni
Questa storia narra le vicende di Ryuji Nakajima, un giovane che vive allo sbando nella Soul Society senza avere una casa, una famiglia e uno scopo nella sua vita.
Tuttavia egli è nato con un dono, un dono che lui considera la sua maledizione: un reiatsu straordinario.
Un giorno, preso dalla solitudine e dalla disperazione, Ryuiji rilascia un'eccessiva quantità di reiatsu mettendo in allarme la Sezione Scientifica del Gotei 13.
Viene convocata prontamente una riunione dei capitani nella quale Tetsuji Yuikimura, Capitano della Quinta Brigata, verrà incaricato di scoprire cosa si cela dietro questa tremenda emissione di reiatsu.
Da questi fatti comincerà l'avventura di Ryuji, il quale troverà in Yukimura un amico e un maestro che lo guiderà sulla strada per diventare uno Shinigami.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ryuji si sentiva la gola secca.
Non aveva ancora pronunciato una parola da quando era stato chiamato a parlare nella riunione dei capitani.
Il suo maestro, il Capitano Yukimura, lo incoraggiava con lo sguardo. Ma Ryuji non riusciva a parlare, era come bloccato.
"Oi, novellino. Smettila di farci perdere tempo e parla." Intimò quel capitano dall'aspetto minaccioso.
"Ryuji, perdona il Capitano Shimura. È un valido membro del Gotei 13, ma è un po' a corto di buone maniere." Disse il Capitano Yukimura.
"Cosa c'è Yukimura? Vuoi forse morire prima del tempo?" Ribatté il Capitano Shimura mettendo mano all'impugnatura della Zanpakuto.
All'improvviso l'aria si fece pesante e Ryuji avvertì un brivido di terrore salirgli lungo la schiena.
'Istinto omicida. Vuole davvero uccidere il maestro?' Pensò.
"Capitano Shimura." Il Capitano Yoshioka si era alzato in piedi, le mani erano nascoste dalle lunghe maniche del suo aori bianco.
"Non ricordo di aver mai tollerato un simile comportamento all'interno di questa sala. Se volete lottare come due cani randagi abbiate la cortezza di farlo fuori di qui e non in mia presenza, o vi ucciderò entrambi. Mi sono spiegato?"
Il Capitano Shimura non aveva ancora lasciato l'impugnatura della sua Zanpakuto.
"Mi sono spiegato?" Ripeté il Capitano Yoshioka.
Un'altra ondata di intendo omicida si manifestò nella sala. Era molto più intensa e terrificante di quella di prima.
Ryuji osservava impietrito il Capitano Yoshioka. Quello Shinigami dall'aspetto tanto giovane e calmo aveva lo spirito di un assassino. Il Capitano Shimura fece una smorfia di sdegno e si rilassò.
"E sia. Ma che quel moccioso si sbrighi a parlare prima che mi venga voglia di uccidere anche lui! Odio i marmocchi."
"Non sono un marmocchio." Disse fermamente Ryuji. "Ho più di 300 anni."
Silenzio.
Tutti avevano sentito distintamente il giovane ed avevano assimilato l'informazione. Ora la curiosità si era impadronita di tutti quei capitani che erano all'oscuro dei fatti. Ryuji fece un bel respiro per farsi coraggio.
"Non ho molto da dire in verità." Proseguì rivolgendo lo sguardo al Capitano Yoshioka. "Di tutto quel che è successo nelle ultime ventiquattro ore comprendo ben poco. So solo che sono stato portato qui da quell'uomo."
Indicò il Capitano Yukimura. "Abbiamo...combattuto, anche se quello spettacolo non si può propriamente definire combattimento; ho perso i sensi prima di potermene rendere conto. In seguito mi sono svegliato in una buia camera piena di persone nascoste dietro a dei pannelli numerati. Discutevano sul mio destino."
Nessuno parlava, pendevano tutti dalle labbra di quel giovane che continuava a raccontare la sua storia.
"Non so per quale motivo quest'uomo mi voglia come allievo, ma cercherò di dare il meglio di me per diventare un bravo Shinigami. Nonostante la mia età conosco poco e ho visto poco del mondo che mi circonda, forse ha ragione il Capitano Shimura a definirmi un marmocchio. Tuttavia ora mi è stato dato uno scopo ed intendo raggiungerlo." Concluse.
Nessuno fiatò. Stavano tutti studiando Ryuji, pesando con attenzione le parole appena udite.
"Impossibile."
Il Capitano Fujikawa aveva rotto il silenzio. "Yukimura, tu vorresti davvero farci credere che questo ragazzino...no. È impossibile. Non può essere lui ad avere un simile reiatsu."
Un mormorio d'assenso si udì nella sala.
Solo i capitani della Prima, Quarta, Quinta e Dodicesima Brigata, che erano a conoscenza dei fatti, rimasero in silenzio.
"E tu, ragazzino, vorresti davvero farci credere di avere più di 300 anni? Io ho 321 anni! Dovresti avere l'aspetto di un ventenne, non di un marmocchio a cui non sono ancora spuntati i peli!"
Alcuni capitani ridacchiarono. Ryuji avvampò per la collera e l'imbarazzo.
"Io e te dovremmo essere quasi coetanei?! Ma fammi il favore! Tu hai come minimo 1000 anni in più di me, strega!" Urlò lui prima che qualcun altro potesse prendere la parola.
Silenzio.
Solo in un secondo momento Ryuji si accorse che tutti stavano ora fissando il Capitano Fujikawa.
Lei aveva lo sguardo puntato verso il pavimento,gli occhi sbarrati, i pugni stretti talmente tanto da far vedere il bianco delle nocche.
"Ah! Questa me la voglio proprio godere. Sei morto ragazzo." Disse il Capitano Shimura con un sorriso beffardo.
"Capitano Comandante." Riprese il Capitano Fujikawa con un tono di una calma inquietante.
"Posso?"
'Posso? Posso cosa?' Si chiese Ryuji intimorito.
Il Capitano Yoshioka sospirò. "Va bene. Ma non esagerare, te ne prego."
"Le sono debitrice." Disse lei mettendo mano all'impugnatura della sua Zanpakuto.
La estrasse lentamente prima di uscire dai ranghi e rivolgersi verso Ryuji.
"Ora vedrai di cosa è capace questa "strega", moccioso insolente."
I suoi occhi celesti brillavano di una luce assassina.
"Porta la notte, Kurayaminonakade Goe. (Voce nel buio)"
La Zanpakuto del Capitano Fujikawa irradiò un pallido bagliore bluastro prima di mostrarsi nella sua nuova forma.
Quella che prima era una katana ora era un affilato stiletto. Un'arma da vero assassino.
Tutto ad un tratto la sala si fece più buia, la luce stava lentamente svanendo.
In pochi istanti l'oscurità regnò incontrastata, ma c'era qualcosa di strano. Ryuji osservò le finestre. Fuori era ancora giorno, si vedeva chiaramente il cielo azzurro. Tuttavia neppure un singolo raggio di luce faceva capolino nella stanza. Che fosse quello il potere del Capitano Fujikawa?
"Sei disorientato vero?" Disse lei attraverso le tenebre.
"Questo è il potere della mia Zanpakuto. Cambiare il giorno in notte a mio..."
"Io ti vedo." La interruppe Ryuji.
Un mormorio di commenti indistinti si fece strada tra i presenti.
"Ho vissuto per gran parte della mia vita in una grotta. I miei occhi sono abituati all'oscurità." Proseguì Ryuji.
"Non male moccioso, lo ammetto. Ma..."
Il Capitano Fujikawa scomparve in un istante.
'Shunpo!' Ryuji si voltò immediatamente a guardarsi le spalle.
Nulla. Dov'era sparita?
Quando lui si accorse della gelida lama che gli veniva appoggiata alla guancia era troppo tardi. Era dietro di lui.
Rimase immobile, paralizzato dal terrore. Il Capitano Fujikawa si chinò avvicinando il viso all'orecchio di Ryuji.
"Ma ora sperimenterai la seconda abilità della mia Zanpakuto." Sussurrò la sua voce fredda come il ghiaccio.
Ryuji chiuse gli occhi preparandosi psicologicamente a ricevere l'attacco.
Niente. La lama rimaneva immobile appoggiata alla sua guancia.
Quella Zanpakuto doveva sicuramente avere un'abilità offensiva diversa da quella del Capitano Yukimura. Ma di cosa si trattava?
"Coraggio Fujikawa! Sto iniziando ad annoiarmi!" Disse il Capitano Shimura.
"Povero ragazzo. L'ultima volta che ho fatto arrabbiare Akane-san sono dovuto rimanere a riposo per una settimana." Disse una voce sconosciuta a Ryuji.
"Sei senza spina dorsale Saijiki!" Disse il Capitano Shimura in tono sprezzante.
All'improvviso non si sentì più nulla. Le voci dei due capitani che discutevano sparirono. Eppure Ryuji poteva ancora vedere i due mentre parlavano.
Muovevano chiaramente le labbra ma non usciva nessun suono. Poco a poco anche l'oscurità sembrò farsi sempre più fitta intorno a lui. Di lì a poco non riuscì a vedere altro che le tenebre davanti ai suoi occhi.
'Questo buio non è normale.' Si disse Ryuji.
Poteva dirlo solo grazie agli anni passati in quella grotta. Quella che si trovava ad affrontare non era solo un'oscurità fisica.
D'un tratto una figura si manifestò davanti ai suoi occhi, non era ben definita, appariva sfocata come se fosse un riflesso sull'acqua. Era senza ombra di dubbio una ragazza.
"Chi sei tu?" Chiese nervoso.
Nessuna risposta.
Ryuji poté distinguere a malapena il sorriso di lei prima di accorgersi che era sul bordo di un precipizio. Da dove diavolo era sbucato?
Ryuji si precipitò verso la ragazza per allontanarla dal pericolo che correva.
Ma più correva, più non riusciva ad avvicinarla.
"Allontanati da lì!" Urlò lui!
Ma era tutto inutile, lei fece un passo a ritrovo verso il vuoto continuando a sorridergli. Ryuji non poté far altro che vederla cadere verso l'oscurità più profonda.
Quando finalmente il giovane riuscì a raggiungere il punto in cui prima si trovava la ragazza non riuscì più a reggersi in piedi. Cadde in ginocchio lasciandosi travolgere da un'ondata di angoscia. Le lacrime sgorgavano copiose dai suoi occhi dorati.
Perché non era riuscito a salvarla? Perché quella ragazza si era buttata?
La disperazione si impossessò nuovamente di lui, ma stavolta era diversa da quella provata nella grotta, questa era infinitamente più dolorosa. Così, proprio come nella grotta, proprio come nella stanza d'allenamento del maestro, accadde.

Il Capitano Yukimura era nervoso.
'Quello stupido.' Pensò.
'Non avrebbe dovuto provocare Akane in quel modo.'
Yukimura aveva sperimentato più di una volta il potere di Kurayaminonakade Goe, sapeva quindi che il povero Ryuji avrebbe rimpianto la sua sfuriata.
Erano passati diversi istanti da quando lei aveva rilasciato la sua Zanpakuto eppure non si sentiva altro se non la discussione tra il Capitano Shimura e il Capitano Saijiki.
'Shimura, è sempre il solito.' Pensò con un sorriso.
Improvvisamente l'aria si fece più pesante; i due capitani si zittirono. Qualcosa era cambiato nella stanza, lo avvertivano tutti chiaramente. Ognuno percepiva distintamente il reiatsu del Capitano Fujikawa, ma ora una nuova pressione spirituale si stava manifestando, una che non apparteneva a nessuno di loro.
Il Capitano Yukimura la riconobbe immediatamente. 'Ryuji!'
Un urlo agghiacciate fece accapponare la pelle al capitano. 'Merda!'
"Capitano Comandante! La faccia smettere subito!" Urlò.
"Capitano Fujikawa." La voce del Capitano Yoshioka era strana; non potendo vedere l'espressione del suo viso, il Capitano Yukimura decise di non pensarci troppo.
"Subito, Capitano Comandante." Rispose prontamente il Capitano Fujikawa.
Un istante più tardi l'oscurità svanì, la luce tornò alla normalità nella stanza e agli occhi dei presenti si presentò uno spettacolo sorprendente. Il giovane Ryuji era inginocchiato, le mani strette a pugno appoggiate al pavimento, non si potevano scorgere gli occhi a causa dei suoi lunghi capelli ma il suo viso era senza dubbio bagnato dalle lacrime.
Tuttavia la cosa che sorprese i capitani fu ben altro: il corpo del giovane era avvolto da un tenue bagliore che irradiava i colori del tramonto. I lunghi capelli argentati fluttuavano a mezz'aria come sospinti dal vento.
"Impossibile." Sussurrò incredula il Capitano Fujikawa.
"Ancora più sorprendente di quanto pensassi." Commentò il Capitano Mochizuki.
Il Capitano Yukimura sorrise. "Shimura, adesso ti degnerai di credere alle mie parole? Spero che questo basti come prova."
Il Capitano Shimura non disse nulla, fissava Ryuji con gli occhi sbarrati e i lineamenti del viso distorti da un sorriso che lasciava trasparire sete di sangue.
"Sorprendente." Disse il capitano Yoshioka. "E ha detto di avere poco più di 300 anni...fin dove si potrà spingere il suo potenziale?"
Ora che la luce era tornata normale, il Capitano Yukimura notò che l'amico aveva un'aria diversa dal solito, sembrava felice.
"Capitano Fujikawa, torni al suo posto." Ordinò lui.
Il Capitano Fujikawa esitò un istante, ripose la Zanpakuto nel fodero e tornò nella propria fila senza voltarsi.
Nel mentre Ryuji continuava ad emanare una quantità di reiatsu spaventosa. Il Capitano Yukimura stava per dire al suo allievo di calmarsi, quando si accorse di un movimento fulmineo proveniente dalla sua fila. 'Shimura!'
Il Capitano Shimura aveva estratto la sua Zanpakuto e si era lanciato contro il ragazzo.
"Una preda così dev'essere mia!" Gridò levando la spada sulla testa di Ryuji.
'Merda! Non farò mai in tempo!' Pensò il Capitano Yukimura terrorizzato da quanto stava accadendo.
"Seiji fermalo!" Urlò disperatamente al Capitano Comandante.
Il Capitano Yoshioka non si mosse, fissò il suo amico negli occhi e con un cenno della mano gli indicò di guardare il suo allievo.
Yumikura era sconvolto, si voltò nuovamente verso Ryji e vide qualcosa di inconcepibile.

'Non ci credo.'
Il Capitano Shimura sentiva un'inconfondibile sensazione che lo attraversava da capo a piedi come una scossa elettrica. Era il bisogno di uccidere.
'Da quanto non mi sentivo così?' Si chiese.
'Ah già, il mio primo incontro con Seiji Yoshioka.'
Ritornò con la memoria a quando non era ancora un capitano ma un semplice uomo in cerca di un avversario in grado di superarlo. L'unico che si era dimostrato tale fu l'attuale Capitano Comandante del Gotei 13 Seiji Yoshioka, l'unico essere capace di far tremare di paura Kaede Shimura.
'Ho finalmente trovato un'altra preda in grado di scuotermi fin nel profondo. Non posso farmela scappare! Devo ucciderla subito!'
Si scagliò sul ragazzo con la Zanpakuto estratta.
Lo raggiunse in un batter d'occhio con lo Shunpo e si preparò a tagliargli la testa.
Solo il Capitano Yoshioka avrebbe potuto fermarlo mentre scagliava un fendente ma, per qualche emblematica ragione, egli non si mosse dal suo posto.
'Tanto meglio! Può esserci solo una preda degna della mia spada!' Pensò in pre dall'euforia.
La lama calò sul collo di Ryuji.

Gli spifferi del vento che entravano dalla porta, il respiro dei tredici capitani presenti nella stanza, lo scricchiolio delle assi di legno sotto il peso dei corpi, la luce del sole che entrava dalle finestre, Ryuji percepiva inconsciamente tutto quello che accadeva intorno a lui.
Era teso come una corda di violino dopo quanto aveva visto nell'oscurità creata dal Capitano Fujikawa.
'Chi era quella ragazza? Perché non sono riuscito a raggiungerla?' Continuava a chiedersi senza trovare alcuna risposta.
Provava una sensazione diversa rispetto ai precedenti episodi in cui la sua energia si era scatenata, adesso poteva quasi sentirla al tatto, come fosse un fiume che scorreva da dentro a fuori il suo corpo riempiendo tutta la stanza. Percepiva anche delle "interferenze" in questo flusso, i reiatsu dei capitani si erano come rocce nel fiume, venivano lambite dal reiatsu di Ryuji senza vacillare nemmeno per un istante.
D'un tratto ci fu uno spostamento nella "corrente" del suo reiatsu, uno dei capitani si era spostato a tutta velocità verso di lui.
Quando gli fu addosso Ryuji lo riconobbe immediatamente, era il Capitano Shimura.
Cosa stava facendo? La risposta a quella domanda non si fece aspettare.
Ryuji percepì distintamente un'intenzione ostile proveniente dal Capitano Shimura, era una pressione spirituale gelida e malvagia che gridava la parola "morte".
Quando il capitano scagliò il fendente nel tentativo di uccidere Ryuji, questi reagì inconsciamente spostandosi prima in avanti e poi facendo un balzo verso il soffitto, flettendo la schiena all'indietro in modo da trovarsi sopra il suo aggressore.
Quando fu sospeso in aria, Ryuji notò che i movimenti del Capitano Shimura sembravano quasi rallentati. Il suo fendente continuava a calare come se non si fosse accorto dell'assenza del giovane. Vide inoltre che nessuno, tranne il Capitano Yoshioka e il Capitano Fujikawa, lo stava guardando; avevano ancora tutti lo sguardo puntato verso il centro della sala. Tornò a concentrarsi sul suo avversario, strinse il pugno e discese pronto allo scontro.

Era accaduto tutto in un attimo. Il Capitano Yukimura osservava impotente il Capitano Shimura che stava per mettere fine alla vita del suo allievo quando successe l'inimmaginabile. Ryuji era scomparso.
Com'era possibile?
Scioccato, il capitano si voltò verso il Capitano Comandante il quale gli fece cenno col capo di guardare in alto.
Non appena lo fece, il Capitano Yukimura sgranò gli occhi.
Ryuji si era spostato con una velocità impressionante schivando l'attacco del Capitano Shimura. Sfruttando il soffitto come appoggio si era poi scagliato contro il suo aggressore, ma il Capitano Shimura era un esperto combattente, percepì la minaccia e anticipò la mossa del giovane usando lo Shunpo per ritrarsi dalla sua posizione.
L'attacco di Ryuji andò a vuoto lasciandolo completamente scoperto ad un eventuale assalto.
Il Capitano Shimura non si fece scappare l'occasione e si scagliò nuovamente all'attacco, d'altro canto Ryuji riuscì a sfruttare il suo colpo mancato come spinta per potersi voltare il più rapidamente possibile verso il suo assalitore.
In quell'istante, quando la tensione era al massimo, fece irruzione nella scena una terza figura che si frappose fra i due contendenti: il Capitano Mochizuki.
Era apparsa talmente velocemente che sia Ryuji che il Capitano Shimura si fermarono all'istante per lo stupore.
"Levati da lì Mochizuki! Non avrai la mia preda!" Disse il Capitano Shimura in tono sprezzante.
Il Capitano Mochizuki lo ignorò e si diresse con calma verso Ryuji.

Nonostante si fosse immobolizzato, Ryuji aveva ancora tutti i sensi allertati e i muscoli tesi, pronti a scattare.
Tuttavia non percepiva alcuna minaccia provenire dal Capitano Mochizuki, la sua vista era anzi riuscita a rassicurarlo. Ora lei si avvicinava a lui con passo calmo, le mani nascoste nelle lunghe maniche del suo aori da capitano non davano segno di volersi dirigere verso l'impugnatura della Zanpakuto.
Il suo viso era talmente bello che Ryuji non poté fare a meno di abbassare la guardia.
Quando lei arrivò a poco più di un passo di distanza da lui si inchinò leggermente avvicinando il volto al suo. Il cuore di Ryuji batteva nel petto come se fosse un tamburo, si sentiva avvampare alla sola vista di quegli occhi di ghiaccio e di quel viso perfetto.
Lei, vedendolo arrossire, sorrise dolcemente e fece quel passo che la separava da lui, accostò le labbra al suo orecchio e sussurrò
"Affrontando così apertamente il Capitano Shimura hai mostrato il tuo coraggio. Ma il coraggio non basta per vincere contro un avversario del genere. Ascolta attentamente le mie parole. Io posso darti la possibilità di migliorare te stesso fino a livelli che non puoi ancora comprendere. Sarà una strada difficile da percorrere, ma potresti arrivare sino alla vetta del mondo degli Shinigami."
Rimase qualche istante in silenzio in modo che Ryuji assimilasse le sue parole.
"D'altro canto potrei sempre spostarmi e lasciare che tu prosegua nella tua azione suicida." Concluse senza allontanarsi da lui.
La risposta non si fece attendere.
"Voglio migliorare, non mi importa se dovrò sputare sangue. Voglio ripagare il debito che ho con quell'uomo e potrò farlo solo diventando più forte. Mi affido a te."
Il Capitano Mochizuki sorrise impercettibilmente e lo abbracciò.
Ryuji era talmente tanto preso dall'emozione che non notò l'oggetto che lei teneva in mano.
"Non dimenticherò le parole che mi hai detto quest'oggi. Ora riposa." Gli disse.
Ryuji sentì un piccolissimo *click* provenire da dietro il suo collo e, prima ancora di potersi chiedere cosa stesse succedendo, si sentì mancare. Tutta la forza che aveva sprigionato fino a qualche istante prima era come scomparsa nel nulla.
Il rimanere senza energie era una sensazione che Ryuji non aveva mai provato in vita sua. Barcollò per qualche secondo, poi cadde a terra privo di sensi, il buio era tornato ad avvolgere il suo mondo ancora una volta.
"Maledizione Mochizuki!"
Il Capitano Shimura si avvicinò e scostò con violenza il Capitano Mochizuki.
Ryuji era steso al suolo, profondamente addormentato. Al collo aveva una piccola collana di perle che pulsavano di una strana luce dorata. "Cos'hai fatto alla mia preda?" Urlò lui afferrandole il braccio.
Lei lo trapassò col suo sguardo di ghiaccio.
Stava per rispondergli, quando si udì distintamente la voce del Capitano Yoshioka.
"Ora basta, Capitano Shimura. È andato ben oltre i limiti imposti. Se continua, dovrò mantenere la mia parola. Torni al suo posto, subito."
Il Capitano Shimura guardò con malcelato disprezzo il Capitano Comandante; lasciò la presa, rinfoderò la spada e tornò al suo posto ribollendo di rabbia.
"Capitano Mochizuki, ci spieghi cos'ha fatto al ragazzo." Disse il Capitano Yoshioka.
Il Capitano Mochizuki si massaggiò per qualche istante il braccio indolenzito dalla presa del Capitano Shimura prima di iniziare la sua spiegazione. "Perdonate l'attesa. Quando il Capitano Yukimura mi parlò del ragazzo e del suo insolito potere ho ritenuto opportuno avere un consulto col Capitano Yagami. Prendendo come base le informazioni forniteci siamo entrambe giunte alla conclusione che l'imponente quantità di reiatsu posseduta dal giovane non gli permettere di crescere fisicamente, per questo ha l'apparenza fisica di un adolescente. Di conseguenza mi sono permessa di creare una sorta di dispositivo di controllo atto a contenere quest'immensa forza."
Indicò la collana con un cenno della mano.
"Ho studiato questo dispositivo in modo tale che assorba gran parte del reiatsu, lasciandone al possessore una quantità sufficiente a permettergli di allenarsi a controllarlo. In questo modo il suo potrà crescere regolarmente ed avere un aspetto consono alla sua età."
Un mormorio di consenso e stupore si udì nella sala.
"Geniale come sempre, Capitano Mochizuki." Disse il Capitano Yukimura. "Ma questo dispositivo non influirà negativamente sulle capacità combattive del ragazzo?"
Il Capitano Mochizuki sorrise.
"Ho pensato anche a quel dettaglio. Il dispositivo è programmato in modo da aumentare la quantità di reiatsu rilasciata in base al livello di controllo del ragazzo. Sarà suo e soltanto suo il compito di perfezionarsi sempre più se vorrà riavere i suoi poteri."
"Straordinario, veramente straordinario." Il Capitano Yoshioka si era alzato in piedi.
"Le devo fare i miei complimenti Capitano Mochizuki. Ha ancora una volta dimostrato di essere un valido elemento del Gotei 13. Torni pure al suo posto."
Il Capitano Mochizuki fece chinò lievemente la testa in segno di rispetto e tornò alla propria fila.
"Capitano Yagami, porti il ragazzo alla sede della sua brigata e si assicuri che stia bene, lo shock subito dall'improvvisa perdita del suo reiatsu potrebbe avergli causato qualche danno. Se ne occupi lei, sotto le sue cure si riprenderà velocemente." Disse il Capitano Yoshioka.
"Si, Capitano Comandante."
Rispose prontamente il Capitano Yagami che si diresse verso il centro della sala, dove Ryuji giaceva ancora privo di sensi. Se lo caricò in spalla senza fatica e lo portò via. Quando uscì dalla sala, chiudendo la porta alle sue spalle, il Capitano Yoshioka riprese a parlare.
"Oggi siamo stati testimoni di un evento più unico che raro. Per alcuni si è rivelato troppo sconcertante per essere accettato." Si rivolse al Capitano Shimura.
"Per altri invece si è rivelata l'occasione per riscattare gli errori del passato." Stavolta guardò il Capitano Yukimura.
"Tuttavia credo che sarete tutti del mio stesso parere: quel ragazzo diventerà una risorsa indispensabile per la Soul Society."
Quasi tutti i capitani fecero cenno di assenso, ad eccezione del Capitano Shimura.
"Qualcosa non va capitano?" Chiese il Capitano Yoshioka con tono beffardo.
"Nessuno avrebbe dovuto interferire. Era la mia lotta!" Disse con rabbia il Capitano Shimura.
"Lotta? Proprio tu definiresti lotta l'aggredire un ragazzo senza alcuna esperienza di combattimento? Mi delude molto capitano."
"Esperienza o non esperienza quel marmocchio possiede un reiatsu impressionante! Avete visto tutti con quale velocità è riuscito a muoversi!" "Penso che si trattasse di un riflesso inconscio." Disse il Capitano Yukimura.
"Oggi Ryuji ha avuto modo di osservare il Capitano Fujikawa nell'esecuzione dello Shunpo per ben due volte, per quanto sia assurdo, credo che abbia semplicemente cercato di imitare quei movimenti."
"Impossibile!" Disse il Capitano Fujikawa evidentemente offesa.
"Non è possibile che mi abbia vista, e tu lo sai benissimo Yukimura! Vuoi prenderti gioco di me? Il ragazzo è stato sicuramente addestrato e mandato qui dai ribelli, sta recitando la commedia del poveretto sperduto è chiaro!"
"Lo escluderei." Disse pacatamente il Capitano Yoshioka.
"Ho osservato bene quel ragazzo sia all'udienza nella Camera dei 46, sia oggi in questa sala. La sua rozzezza e l'incapacità di controllare il suo potere non sono frutto di una parte ben recitata. Ma la prudenza non è mai troppa, grazie al Capitano Mochizuki potremo tenere sotto controllo ed eventualmente arginare la forza del giovane Ryuji. Inoltre ho dato personalmente la mia parola alla Camera dei 46, se Ryuji dovesse essere un ribelle lo ucciderò con le mie mani."
Prese del tempo affinché tutti assimilassero le sue parole.
"In quanto a lei Capitano Shimura, ritengo che sia più divertente affrontare un avversario alla pari, piuttosto che massacrare un principiante, non ne conviene?"
Il Capitano Shimura rimase in silenzio, rifletteva.
"Non avevo ancora pensato alla situazione messa in questi termini. Mi piace!" Il suo sorriso assassino tornò a deformare i lineamenti del suo volto. "Addestralo bene Yukimura, perché quando arriverà il momento ucciderò quel moccioso insolente!"
'Non contarci Kaede, non contarci.'
Pensò il Capitano Yukimura col cuore carico di fiducia e speranza. Il giorno dopo sarebbe cominciato il vero divertimento.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Matzuia