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Autore: Kim_Pil_Suk    26/01/2014    5 recensioni
Mi presento. Sono Lyssa. Non c'è un cognome, non più. E se ci fosse non ve lo direi.
Ho deciso di rinunciare alla comodità della sapienza. Ho deciso di crollare, di arrivare al punto di rottura. Ho deciso di far bruciare il mio sangue.
Tatuaggi. Piercing. Azioni pericolose. Faccio di tutto per dimenticare la vecchia vita. Quella che si è presa il mio cognome.
L'ho scelto in quell'enorme sala. Davanti a tutti.
Sala che può contenere su per giù 300-400 persone. Piattaforma centrale. Più di 200 metri cubi... pensieri da Erudito.
La fazione prima del sangue.
Ricordatelo Lyss. Perché essere Intrepido è difficile, ma provare ad essere un Intrepido è ancora più difficile.
La fazione prima del sangue.
La fazione prima del sangue..
La fazione prima del sangue...
Finché c'è una fazione.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sapevo, in origine, che il mio test non sarebbe risultato "Erudita".
Avevo scelto il coltello, ma avevo optato la tattica dell'acquattarsi e sottomettersi al cane, nonostante avessi il coltello. Quando aveva cercato di uccidere la bambina io avevo ucciso lui. E avevo mentito dicendo di non conoscere l'assassino.
L'avevo fatto più che altro perché sapevo che se avessi detto di sì sarei risultata Candida.
Non voglio essere una Candida.

Mi sistemai un altra volta gli occhiali sul naso.
A differenza delle persone frivole della mia fazione, io ne avevo bisogno. Miopia e eterocromismo.
- Sì, padre, è stato semplice. - aveva risposto Alec, mio fratello.
Spostai stancamente i piselli nel mio piatto e annuii alla sua affermazione.
Come ogni genitore della nostra fazione i nostri genitori si aspettavano che noi risultassimo Eruditi.
Sogghignai al pensiero di come li avrei delusi. Non mi importava, a dire il vero. Volevo essere me stessa, non quello che vogliono che io sia.
- E a te, Lisanna? Com'è andato il test? - aveva poi chiesto mia madre.
- Bene. - risposi piatta, con la guancia spiaccicata sul palmo della mia mano.
Nessuno rispose. Alzai il mio occhio blu su di loro, con l'altro chiuso, e da sopra gli occhiali vidi le loro facce contrariate.
Alzai la testa e sbuffai.
- Sì, ho fatto la brava. Non ho combinato nessun casino. - sospiro amaramente per poi ingoiare una manciata di piselli.
Loro continuarono a mangiare come se niente fosse.
Tutti mi consideravano una candidata perfetta per gli Intrepidi ed una ragazza troppo maleducata per gli Eruditi.
E avevano ragione.
Buttarsi giù da un treno in corsa. Salirci, sul treno in corsa. Piercing. Tatuaggi. Coraggio. Pericolo. Prove pericolose.
Probabilmente volevo questo.
Domani è il mio giorno della scelta.

 
Erudito. Candido. Pacifico. Abnegante. Intrepido.
 
Non sono intelligente e non mi piacciono gli Eruditi. Li scarto.
Non sono leale e mento troppo spesso. Via i Candidi.
Non sono una tipa molto pacifica. Addio ai Pacifici.
Non sono altruista. Sono egoista e avara. Abnegante, per niente.
Sono coraggiosa, sono intrepida. 

E' questo che penso camminando con mio fratello verso il palazzo dove si terrà la nostra decisione finale.
Lasciare la famiglia o restare in una fazione che non ti comprende.
Lascia la famiglia. Vattene. Non ti vogliono. Grida una vocina nella mia testa.
 
Vetro. Sassi. Carboni ardenti. Terra. Acqua.
Vedo il mio sangue mischiarsi all'acqua dei Candidi. 
Vedo sassi imbrattati del mio sangue.
Vedo la terra macchiata col mio sangue.
Il mio sangue scivola sul vetro liscio.

La lama del coltello lascia una sottile linea rossa sul palmo della mano di mio fratello. Il sangue esce e lui guarda le ciotole. Alla sua destra c'è la ciotola col vetro, a sinistra quella con le pietre. Indugia.
Il suo sguardo è determinato. Non sembra volenteroso a tornare indietro.
Il suo sangue scivola sulle pietre. 
Si sistema dietro agli Abneganti. Blu sgargiante, indipendente, dentro ad una massa di grigio uniforme.
Non mi sento tradita. Nessun tradimento. Sono fiera della sua scelta.

Ho la gola serrata e il fiato corto, ma non lo do a vedere. Inspiro ed espiro.
Faccio scorrere la lama e indugio, più di mio fratello. 

Liscio vetro. Dure pietre. Polveroso terreno. Fredda acqua. Scottanti carboni ardenti.

Inclino la mano sulla bacinella. 

Il mio sangue sfrigola sul carbone, il mio sangue prende fuoco. 
 
Gli occhi sulla mia mano e un solo pensiero: 
la fazione prima del sangue.
  
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