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Autore: lady vampire    17/06/2008    1 recensioni
Premesso: Questa storia non è mia ma è stata scritta da una mia amica, Averyn...tutti i meriti sono suoi.
Ed ora la storia...
Draco alzò lo sguardo e tornò alla realtà; una ragazza dai lunghi capelli rossi e tempestata di lentiggini lo osservava, stranita; nonostante la vista appannata dalle lacrime, poté riconoscere che era Ginny Wealsey.
Una mini storia di due capitoli...un'amicizia molto improbabile...complice? delle lacrime ed un fazzoletto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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UN’AMICA IN GINNY WEASLEY




Draco era appena uscito dalla lezione di Storia della Magia con il professor Ruf, un professore che non si era accorto di essere morto. Mentre camminava, una ragazza dai capelli rossi e piena di lentiggini gli corse incontro.

-Malfoy !-

Draco sollevò la testa verso di lei. Il tono di Ginny era frizzante, ma smentito dal volto ansioso. Il ragazzo non sapeva se gli faceva piacere vederla o no.
Stava di fatto che il suo cuore prendeva battito ogni volta che lei faceva un passo verso di lui; la solita ansia.

-Come stai?-

Il giovane Malfoy fece un mezzo sorriso; non pensava che un Grifondoro si potesse preoccupare per lui.

-Che fai ora, ti preoccupi per me ? Mi fai pena, Weasley!-

E, detto questo, la superò di mezzo metro, continuando a camminare a testa bassa, come faceva in quei giorni. Ginny tirò un sospiro, prima di gridargli

-Mi preoccupo per te perché non c’è nessun altro a farlo al posto mio! SE NON TE NE SEI ACCORTO, SEI SOLO, MALFOY!-

Queste parole cominciarono a bruciare nel suo petto; non sapeva se essere arrabbiato o mettersi a piangere.
Ma piuttosto, gli bruciavano perché lei aveva ragione. Non c’era nessuno a preoccuparsi per lui, forse poteva essere Snape, ma in realtà aveva organizzato tutto per strappargli la gloria…
La madre, può darsi, ma non era a scuola…. No, non c’era nessuno a preoccuparsi per lui…. A parte quella ragazzina dai capelli rossi…
Non si voltò indietro, comunque; non ce la faceva a tenere una litigata, sarebbe caduto ai suoi piedi come un palloncino sgonfiato, e poi il suo umore era ridotto a zero, quell’anno.
Lui era solo un ragazzo… Non ce l’avrebbe fatta a superare tutto questo……
Scese le scale per andare a Pozioni dal professor Slughorn; un insegnante ciccione che se ne fregava solo di Harry Potter.
Quando entrò, vide che tutti i ragazzi si stavano sedendo e Potter che lo scrutava curioso. I loro sguardi si incrociarono per un attimo; negli occhi verdi smeraldo di Potter si fece strada una scintilla di sfida. Draco gli fece un ghigno e andò al suo tavolo, vicino a Theodore Nott.
Doveva ammettere che non era un vero spasso stare a sentire il ciccione; non faceva che complimentare Potter per tutto quello che faceva, anche se Draco l’aveva visto, eseguiva tutto il incontrario di ciò che diceva il libro Pozioni Avanzate .Comunque non gliene importava un granché di ciò che faceva.
Quando furono finite le lezioni, doveva andare a lavorare nella Stanza delle Necessità.
Ma qualcosa gli impedì di andare. Mentre svicolava per il quarto piano, Ginny Weasley gli impedì di passare oltre.

-Cosa vuoi di nuovo, Weasley?-

chiese Draco, un po’ stressato.
Ginny diventò tutta rossa, quasi quanto i suoi capelli. Non riusciva proprio a guardarlo, tremante.

-Ecco, io…. Mi dispiace se mi preoccupo per te, ma, vedi…-

Il cuore del ragazzo parve addolcirsi.
Insomma, cosa aveva fatto?
Aveva vietato all’unica persona che teneva a lui di non preoccuparsi ?
Sentì una sensazione di dolcezza trapassargli nelle vene.

-Non fa niente, Wealsey. Dopotutto penso che tu sia l’unica che si preoccupi per me….-

Stava sorridendo; Ginny sospirò, come se fosse stata appena in apnea.
Draco la guardò negli occhi, continuando a sorridere. Anche lei gli sorrideva.
Si sentiva meglio, come se quella visita lo avesse rinvigorito.

-Bene, allora…. Ti va di venire con me a Hogsmeade, questo sabato ? Mi… piacerebbe se parlassimo. Tanto per sapere come stai. –

Il ragazzo restò di sasso; lui andare a spasso con la Weasley? Doveva lavorare! Anche se gli dispiaceva dirle di no….

-Vedremo, Weasley. Te lo farò sapere. –

Nei giorni seguenti Draco ripensò a quella proposta; le vacanze di Natale erano vicine, e pensò che avrebbe avuto sicuramente più tempo per riparare l’armadio.
Così, un giorno, approfittando dell’intervallo, la cercò. Trovò Ginny in fondo al corridoio dove aveva appena avuto lezione, mentre parlava con Luna Longewood.
Quando notò che l’aveva visto il suo cuore perse un battito. Senza però perdere il controllo, si avvicinò alle due ragazze , cercando il tono più tranquillo che aveva .

-Senti… va bene. –

Ginny fece un sorriso vivace, che risollevò il morale del ragazzo.

-Bene, a sabato allora!-

Draco scrutò per un attimo Luna , che li guardava come se fosse capitata per caso. Poi tornò a guardare Ginny e se ne andò.


E il sabato arrivò.
Il vento aveva portato parecchie nevicate. Quando Draco arrivò a Hogsmeade si dovette fermare per vedere dove potesse essere la ragazza.
Non fu difficile trovarla; solo uno sciocco poteva scambiarla con qualcun'altra ; i lunghi capelli rossi e le lentiggini si potevano vedere persino a chilometri di distanza.
Si avvicinò a Ginny, e notò con orrore che indossava abiti di seconda mano.

-E adesso che facciamo?-

Draco le fece un mezzo sorriso, guardandosi intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno ad osservarli. Si sentiva come se l’avessero appena rinchiuso in una casa piena di maniaci assassini, da solo.

-Non lo so, in qualunque posto, ma lontano da qui-

rispose, circospetto. Si vergognava di essere in compagnia di quella ragazza.
Ginny gli prese la mano destra, fredda quasi più della neve.
Draco sentì una strana sensazione; le mani della giovane Grifondoro erano calde, e lui si sentiva come quando si è davanti al camino.

-D’accordo, allora –

gli disse, allegra

-conosco un posto appena fuori da Hogsmeade, vuoi venire? –

Draco si limitò ad un’ alzata di spalle. La seguì fino ai confini più remoti del villaggio: lì riuscirono a parlare di tutto;da quando si erano conosciuti ai tempi più recenti.

Alla fine tornarono a Hogwarts felici , ridenti e… molto inzuppati.

-Ho passato una bella giornata, con te, Draco.-

Lui le sorrise; era contento. Anche se si stupì quando lo chiamò per nome.

-Sì, anch’io. –

Ginny si morse il labbro inferiore.

-Senti, ti andrebbe se…. –

ma Draco la prevenì.

-Non posso davvero. Ho…. Ho una punizione con la McGrannitt. –

Ginny si guardò le scarpe, evidentemente un po’ imbarazzata.
Draco la fissava, in cerca di una risposta, mentre la sua coscienza gli gettava addosso tutto ciò che aveva fatto in quella giornata, dalla A alla Z, ma lui le rispondeva che non se ne pentiva; stare in compagnia di un’amica non era un male!
Non si era accorto che l’altra lo stava guardando.

-Posso chiamarti Draco,vero?-

Il ragazzo ci pensò un attimo; gli sarebbe venuto da dire ‘no’ ma la sua risposta fu

-Certo, figurati- e

di quella sì che si pentì davvero.

-Allora tu chiamami Ginny-

gli disse, allegra.

Non rispose; era già troppo sconvolto.
La ragazza si mise in punta di piedi e lo baciò delicatamente sulla guancia. Il giovane Serpeverde si sentì strano; non era mai stato baciato sulla guancia da una Grifondoro.

-Beh, allora ciao-

lo salutò.

-Ci vediamo, d’accordo? –

I due si allontanarono nei rispettivi dormitori.
Draco non aveva mai passato una giornata più strana di quella; anche se ne era uscito felice. Ora sì che sentiva qualcuno vicino; aveva trovato un’amica in Ginny Weasley.

.:.:. L'angolo di Sara .:.:.

Ok, non vorrei sembrare noisa ma ribadisco che la stroia è di Averyn, una mia amica...e ringrazio a nome suo tutte le persone che hanno messo questa storia tra i preferiti.

  
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