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Autore: Scarl_Bloom 94    23/02/2014    7 recensioni
Una bambina viene trovata a Bosco Atro da Legolas e da suo padre Thranduil. Le viene dato il nome di Lùthien e successivamente portata a Reame Boscoso. Lùthien cresce insieme al figlio del sovrano e col tempo il loro legame si rafforzerà. Quello che ha sempre visto come un fratello maggiore si rivelerà essere qualcosa di più.
Nessuno però conosce la sua vera identità. Passo dopo passo tutti i segreti verranno svelati.
In questa Fan Fiction ripercorreremo i fatti narrati ne "Lo Hobbit" e ne "Il Signore degli Anelli", dal punto di vista degli Elfi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Light into Darkness'
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Capitolo 6  - Ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito

 

 

Il viaggio proseguì senza troppi intoppi. Bilbo si dimostrò essere molto utile, grazie alla sua piccola statura poteva infilarsi fra le rocce senza essere visto dai nemici. Gli orchi e i mannari erano sulle loro tracce e il piccolo Hobbit informava la Compagnia sulla posizione del nemico. Lùthien non li temeva, li avrebbe affrontati sicura di vincere. Lo stregone invece sembrava essere molto preoccupato e non solo riguardo quell’impresa, c’era qualcos’altro sotto. Teneva le sue preoccupazioni per se, non aveva detto nulla nemmeno a Lùthien.

 

<<  Quanto è vicino il branco? >> chiese Thorin a Bilbo non appena quest’ultimo li raggiunse.

 

<< Troppo vicino >> rispose il Mezz’uomo riprendendo il fiato << un paio di leghe, non di più >> aggiunse << Ma questa non è la parte peggiore. >>

 

<< I mannari ci hanno fiutato? >> domandò preoccupato Dwalin.

 

<< Non ancora, ma lo faranno >> li informò Bilbo << abbiamo un altro problema. >>

 

<< Ti hanno visto? >> chiese ancora Gandalf.

 

<< No! Non è questo >> rispose esasperato il povero Hobbit.

 

<< che vi avevo detto? Silenzioso come un topo! >> esclamò tutto fiero lo stregone.

 

L’intera Compagnia continuava a fare domande su domande mentre Gandalf non faceva che complimentarsi per le abilità di Bilbo,  e quest’ultimo cercava di parlare senza riuscirci. Voleva dire qualcosa di importante.

 

<< Ah, allora! >> li interruppe Lùthien << volete farlo parlare o no?! >>

 

<< Grazie, Lùthien >> le fu riconoscente quello << c’è qualcos’altro la fuori! >>

 

Ci fu un silenzio totale. Nessuno osava fiatare e neppure immaginare quale altro mostro fosse sulle loro tracce.

 

<< Quale forma ha assunto? >> chiese preoccupato Gandalf  << quello di un Orso? >>

 

<< Si. >>

 

 La risposta di Bilbo fu immediata e al contempo stupita nel sapere che lo stregone sapesse esattamente di cosa si trattasse.

 

<< più grosso, molto più grosso >> aggiunse lo Hobbit.

 

<< Tu sapevi di questa Bestia? >> domandò uno dei Nani.

 

Lùthien guardò per qualche secondo Gandalf. Egli sapeva benissimo dell’esistenza di quel mostro. Vide lo stregone voltarsi mentre alcuni Nani iniziarono a dire di tornare indietro. Thorin li riprese, dicendo loro che se tornavano indietro sarebbero stati presi dagli Orchi. Non avevano via d’uscita, l’unica cosa che c’era da fare era quella di proseguire e affrontare in qualche modo la Bestia. Lùthien tirò fuori il suo Arco, ma prontamente Gandalf fermò il suo braccio.

 

<< C’è una casa >> le disse lo stregone << dove noi potremmo trovare rifugio. >>

 

<< Di chi è la casa? >> domandò Thorin  << amico o nemico? >>

 

<< Nessuno dei due >> rispose dopo qualche esitazione lo stregone << lui ci aiuterà o… ci ucciderà. >>

 

<< Che scelta abbiamo? >> borbottò Thorin.

 

<< Nessuna >> concluse Gandalf terrorizzato.

 

Appena fece giorno l’intera Compagnia si mise a correre come se non ci fosse un domani. Dietro di loro c’erano gli Orchi trainati dai Mannari e adesso alle calcagna avevano anche un grosso Orso. Gandalf cercava di incitarli a correre e di non fermarsi per nessun motivo al mondo. Lùthien stava dietro di loro, come per coprirgli le spalle. Lei era pronta a combattere contro Bestia se fosse stato necessario e anzi sperava proprio di avere la possibilità di mettersi all’opera. Kili correva fianco a fianco a lei, nonostante la ragazza continuasse a dirgli di correre insieme agli altri. Il Nano voleva starle accanto, non voleva che rimanesse da sola ad affrontare il nemico.

 

<< Pensa a correre insieme ai tuoi amici! >> gli urlava Lùthien durante la corsa << non pensare a me. >>

 

<< Io non ti lascio da sola! >> contrattaccò Kili << Combatteremo insieme! >>

 

<< Ah! >> sbraitò la ragazza << testardo di un Nano! >>

 

D’improvviso sentirono il ruggito dell’animale. Tutti smisero di correre e restarono immobili ad ascoltare. Fu Gandalf a spronarli a proseguire e ripresero la loro corsa sfrenata. In lontananza videro la casa in cui avrebbero dovuto rifugiarsi. Lùthien si accorse che Bombur era rimasto dietro e corse da lui per spronarlo a correre. Di colpo il Nano accelerò la sua corsa superando tutti gli altri. Lùthien dovette trattenersi nel non scoppiare a ridere. La paura era così tanta che aveva riacceso l’energie di tutti quanti. L’Orso era sempre più vicino a loro e si muoveva ad un’agilità inaudita. Alcuni Nani erano riusciti ad arrivare all’abitazione, ma non riuscivano ad aprire le porte. A metà strada Lùthien si fermò mentre Kili, non accorgendosene, proseguì verso gli altri. La ragazza prese l’Arco dietro la sua schiena, afferrò una freccia con l’altra e si posizionò per colpire la Bestia. D’un tratto lo stregone l’afferrò dal braccio e la trascinò con se dentro la casa, che nel frattempo era stata aperta dal gruppo dei Nani.

 

<< Devo legarti quelle manacce, mia cara Lùthien! >> tuonò lo stregone continuando a trascinarla.

 

<< Ma che male c’è nel voler colpire un mostro? >> borbottò la ragazza.

 

<< Lui ci aiuterà >> la informò Gandalf << o almeno spero. >>

 

Proprio nell’istante in cui le porte si stavano per chiudere, il mostro arrivò e cercò di entrare per sbranarseli. Tutti cercarono con tutte le loro forze di chiudere la Bestia fuori. Per fortuna riuscirono nel loro intento e furono finalmente al sicuro.

 

<< Quello cos’era? >> chiesero i Nani, ancora abbastanza scossi.

 

<< E’ il nostro anfitrione >> rispose Gandalf  << il suo nome è Beorn >> aggiunse << ed è un mutatore di pelle. >>

 

<< Fantastico >> borbottò Lùthien << e in cosa si può mutare? >>

 

<< A volte in  un enorme Orso nero, altre volte un omone, grande e forte >> prese a parlare Gandalf trotterellando da una parte all’altra della casa << l’Orso è imprevedibile, ma con l’Uomo ci si può ragionare >> proseguì << Tuttavia, non è che faccia salti di gioia per i Nani. >>

 

<< Questa è una cosa che accomuna molti popoli >> constatò Lùthien.

 

<< Tu neppure vedi di buon occhio i Nani? >> le domandò preoccupato Kili.

 

<< Prima non tanto >> riflettè la ragazza << dopo avervi conosciuto però devo ammettere che siete molto simpatici. >>

 

<< Oh, bene >> commentò il giovane Nano << ne sono felice. >>

 

<< Non è il momento per sdolcinerie varie >> li riprese Fili << dobbiamo stare all’erta. >>

 

Lùthien vide il piccolo Nano arrossire. Sorrise e andò a cercarsi un angolo in cui poter riposare. Avevano corso tutta la giornata, si sentiva un po’ stanca. Come aveva detto Gandalf, dovevano aspettare il ritorno del padrone di casa che appunto avrebbe deciso se aiutarli oppure ucciderli. Tornò a rimuginare sui suoi pensieri, su quel viaggio e soprattutto su Bosco Atro. Dovevano solo attraversarlo e non fermarsi per chissà quanto tempo. Le possibilità di incontrare colui che non voleva incontrare erano poche, come  potevano anche essere tante. Sospirò guardando il soffitto. Per la prima volta in vita sua sentiva di aver paura. Il terrore di poterlo incontrare, di poter incrociare il suo cammino o peggio ancora di poter incontrare i suoi occhi. Sentiva il bisogno di tornarsene a casa, di abbandonare quell’impresa che tra l’altro non gli apparteneva. Ma ormai c’era dentro e non poteva di certo tornare indietro, sarebbe sembrata vigliacca e debole e lei questo non lo era affatto. L’avrebbe affrontato, l’avrebbe guardato dritto in faccia e l’avrebbe odiato con tutta se stessa. Di questo ne era più che sicura.

Il mattino seguente, Lùthien ebbe modo di constatare che Beorn fosse rincasato e che tutti stavano facendo colazione. Si alzò stropicciandosi gli occhi e appena vide Gandalf quest’ultimo subito le sorrise. Spostò leggermente lo sguardo e si vide davanti un omone grande e grosso, proprio come l’aveva descritto lo stregone, mentre versava da bere a Fili.

 

<< E così tu sei quello che chiamano Scudodiquercia >> disse Beorn << Dimmi, come mai Azog il Profanatore ti sta dando la caccia? >>

 

<< Tu sai di Azog >> si sorprese Thorin << come mai? >>

 

<< La mia gente è stata la prima a vivere sulle Montagne, prima che gli Orchi scendessero dal Nord >> rispose l’Uomo <<  Il profanatore ha ucciso quasi tutta la mia famiglia, ma alcuni li rese schiavi, non per lavorare, capisci? Ma per divertimento >> aggiunse incupendosi << ingabbiare e torturare i mutatori di pelle pareva lo divertisse molto. >>

 

<< Ci sono altri come te? >> domandò curioso Bilbo.

 

<< Una volta ce ne erano molti >> rispose secco.

 

<< E ora? >> chiese ancora lo Hobbit.

 

<< Ora ce n’è solo uno >> fu la risposta di Beorn.

 

Lùthien osservava il tutto senza dir parola. Doveva ammettere che quell’Uomo e la sua abilità nel mutare erano molto interessanti. E per di più Beorn era l’unico rimasto della sua specie, quindi la cosa si faceva più intrigante. Sentiva di essere in un certo senso simile a lui, poiché non aveva mai scoperto a quale razza appartenesse e col tempo cominciava a capire che forse non esisteva un  popolo a cui poteva fare riferimento. Era unica, proprio come Beorn.

 

<< Dovete raggiungere la Montagna prima degli ultimi giorni d’Autunno >> riprese a dire il mutatore di pelle.

 

<< Prima che il Di di Durin arrivi, si >> annuì Gandalf.

 

<< Non avete molto tempo >> li avvisò Beorn.

 

<< Per ciò dobbiamo attraversare Bosco Atro >> lo informò lo stregone.

 

<< Un’oscurità grava su quella Foresta >> spiegò l’Uomo << cosa malvagie strisciano sotto a quegli alberi. C’è un’alleanza tra gli Orchi di Moria e il Negromante a Dol Guldur. >>

 

Lùthien ascoltava rapita da quel discorso. Non capiva di chi stesse parlando Beorn. Chi era il Negromante? Si chiedeva continuamente Bosco Atro era caduto nell’oscurità, non poteva crederci. La sua Foresta non era più verde come un tempo, adesso lì regnavano solo il male e le tenebre. Iniziò a domandarsi sul perché gli Elfi del Reame Boscoso non stessero facendo niente per risolvere quel mistero. Possibile che fossero così egoisti e malvagi come ormai lei stessa riteneva che fossero?

 

<< Io non mi ci avventurerei >> proseguì il mutatore << se non per grande necessità. >>

 

<< Prenderemo la strada Elfica >> comunicò Gandalf.

 

<< Cosa?! >> esclamò Lùthien inorridita << no! La strada Elfica no! Gandalf tu non puoi farmi questo! >>

 

<< Ma ragazza mia, dobbiamo per forza >> le disse per farla ragionare << quella zona è ancora sicura. >>

 

<< Sicura? >> replicò Beorn << Gli Elfi Silvani di Bosco Atro non sono come i loro parenti >> rivelò << sono meno saggi e più pericolosi. >>

 

<< Pericolosi? >> borbottò Lùthien << niente che io non possa combattere. >>

 

<< ma non ha importanza >> continuò il mutatore << quelle Terre brulicano di Orchi e il loro numero è in aumento >> aggiunse << e voi siete a piedi. Non raggiungerete mai la Foresta da vivi. >>

 

Tutti rimasero in silenzio, le parole di Beorn li aveva ammutoliti. Beh, di certo non li stava informando di cose buone, al contrario stava dicendo loro che non sarebbero andati da nessuna parte, gli Orchi erano sulle loro tracce e li avrebbero raggiunti di lì a poco. Lùthien osservò attentamente l’Uomo alzarsi da tavola.

 

<< Non mi piacciono i Nani >> disse in tono sprezzante << sono avidi e ciechi, ciechi verso la vita di quelli che loro ritengono più miseri di loro >> prese un topo che si aggirava lì intorno e lo tenne stretto nella sua mano << ma gli Orchi li odio di più. Che cosa ti serve? >> Concluse rivolgendosi a Thorin.

 

Beorn diede a Lùthien e a Gandalf due cavalli mentre ai Nani e a Bilbo dei poni. Potevano spostarsi più rapidamente e raggiungere Bosco Atro in meno che non si dica. Dovevano fare in fretta però, i loro nemici si avvicinavano sempre di più. La Foresta non era molto lontana, potevano farcela. Kili, come sempre, stava appiccicato a Lùthien. Questa cosa faceva leggermente insospettire la ragazza. Non capiva il perché quel Nano fosse così “appiccicoso”.  Finalmente arrivarono all’entrata di Bosco Atro e lì, in quel momento, Lùthien ebbe un sussulto al cuore. Si sentì morire, ebbe un attimo di mancamento. Kili le chiese se avesse qualcosa che non andava, ma la ragazza rispose che andava tutto bene. Ovviamente nessuno, oltre Gandalf, conosceva la sua storia e né del motivo per cui non voleva prendere la strada degli Elfi.

 

<< La porta degli Elfi >> annunciò lo stregone, una volta sceso da cavallo << qui c’è il nostro sentiero attraverso Bosco Atro. >>

 

<< Nessun segno degli Orchi >> commentò Dwalin << la fortuna è della nostra parte. >>

 

<< Liberate i poni! >> ordinò Gandalf << che tornino dal loro padrone. >>

 

E così fecero, i Nani si occuparono di liberare uno ad uno i poni per farli ritornare da Beorn. Erano questi i patti.

 

<< Questa foresta sembra..malata >> disse Bilbo osservandola << come se una malattia l’avesse colpita. >>

 

Gandalf entrò all’interno della Foresta come per esaminarla e nel mentre gli occhi di Lùthien caddero su Bilbo. Quest’ultimo aveva la mano in tasca, in cerca di qualcosa. Fu un momento e la ragazza si sentì morire. Come se qualcuno o qualcosa la stesse richiamando. Un bruciore immenso nel petto, una voce nella mente e un segno rosso che invocava il suo nome.

Tutto questo fu interrotto dalla voce di Gandalf.

 

<< Non il mio cavallo! >> urlò lo stregone << mi occorre. >>

 

Lùthien riaprì gli occhi e per lei fu come ritornare alla realtà. Vide lo stregone fermare un Nano dal non liberare il suo cavallo. E allora capì che il mago se ne sarebbe andato.

 

<< Non ci vorrai lasciare?! >> esclamò inorridita la ragazza.

 

<< Non lo farei se non fosse necessario >> rispose subito Gandalf avanzando verso il cavallo.

 

<< Mago da strapazzo >> borbottò Lùthien sbuffando.

 

Gandalf, prima di salire sul cavallo, si fermò davanti a Bilbo. Si voltò leggermente verso il Mezz’uomo e lo guardò fisso come se qualcosa in lui lo incuriosisse.

 

<< Sei cambiato, Bilbo Baggins >> gli disse  << non sei lo stesso Hobbit che ha lasciato la Contea. >>

 

<< Stavo per dirtelo >> rispose Bilbo impaurito << Io… ho trovato una cosa nella galleria degli Orchi. >>

 

<< Cos’hai trovato?  >> domandò curioso lo stregone.

 

Ci fu un pesante e lungo silenzio. Solo Lùthien stava ad ascoltare quello che si stavano dicendo Lo Hobbit e il mago. Sapeva bene che Bilbo nascondeva qualcosa e quel qualcosa ce l’aveva in tasca. Non riusciva a spiegarsi il motivo del fatto che si era sentita così male, come se le forze le erano venute a mancare. Poteva essere collegato a Bilbo?

 

<< Il mio coraggio >> rispose alla fine Lo Hobbit.

 

<< Oh bene >> si congratulò lo stregone << ti occorrerà. >>

 

Lùthien sorrise nervosamente. Era chiaro come il sole per lei che Bilbo avesse mentito a Gandalf. Nascondeva qualcosa e sfortunatamente il mago non se ne era accorto.

 

<< Vi aspetterò allo spiazzo prima delle pendici di Erebor >> annunciò lo stregone avviandosi << tenete la mappa e la chiave al sicuro >> li raccomandò << E non entrate in quella Montagna senza di me. >>

 

In quell’ultima raccomandazione guardò Thorin. Ma il Principe dei Nani avrebbe mantenuto la promessa?

 

<< L’aria della Foresta crea illusioni, entrerà nella vostra mente e tenterà di sviare la vostra strada >> li mise all’erta  << dovete restare sul sentiero. Non lasciatelo e se lo fate non lo ritroverete mai più. >>

 

Gandalf galappò via e nel mentre si voltò verso Lùthien e le gettò un’occhiata di scuse. Sapeva bene che per lei quella era una vera e propria sfida. Avrebbe incontrato chi temeva, questo ormai era ovvio. Dovevano prendere la strada Elfica e non avevano via d’uscita.

 

<< Coraggio >> li esortò Thorin << dobbiamo raggiungere la Montagna prima che il sole cali sul Di di Durin. >>

 

Tutti insieme entrarono nella Foresta. Girarono e girarono e solo dopo molto si resero conto che le strade che prendevano si somigliavano tutte. Stavano girando intorno e ormai era chiaro. I Nani stavano cominciando a perdere la lucidità. La Foresta era buia, tenebrosa e come aveva detto Gandalf, cercava di entrare nelle loro menti. D’improvviso Nori si fermò lungo il tragitto.

 

<< perché ci siamo fermati? >> gli domandò Thorin.

 

<< Il sentiero è sparito! >> indicò il Nano.

 

Lùthien ebbe modo di constatare che la Foresta stava prendendo controllo sulle loro menti. Li aveva soggiogati e adesso non riuscivano nemmeno a vedere il sentiero. Lungo il tragitto guardava quello che la circondava con aria dispiaciuta. Quella Foresta la conosceva e vederla in quello stato la faceva star male. Si mise a ricordare di quel giorno in cui lei e l’Elfo, che tanto odiava, avevano passato la notte nel Bosco. Chiuse gli occhi e si portò una mano sul petto. Le faceva male ricordare, non doveva abbandonarsi ai ricordi. Quella vita era acqua passata ormai.  Quando uscì dalla sua trans davanti a se non vide più i Nani.

 

<< Oh fantastico! >> borbottò << Li ho persi. >>

 

 

 

Nel frattempo, non troppo lontano, a Reame Boscoso, Re Thranduil aveva chiesto alle sue guardie di chiamare suo figlio poiché voleva parargli. Purtroppo venne a sapere che Legolas e l’esercito erano andati via da poco verso Bosco Atro. Il Re strinse i pugni e cercò di mantenere la calma. Gli aveva ordinato di non recarsi mai più nella Foresta e aveva disubbidito ai suoi ordini. Quando sarebbe tornato lo avrebbe ripreso per bene.

 

 

 

Lùthien intanto non riusciva più a trovare la sua Compagnia. Provò a salire sugli alberi e appena arrivò in cima ebbe modo di vedere quale fosse il sentiero giusto da seguire. Sorrise e tornò giù. Doveva solo trovare il gruppo dei Nani e poi li avrebbe condotti fuori da quella maledetta Foresta. Era da un bel po’ che girovagava, ma di loro nemmeno l’ombra. D’un tratto sentì delle urla, non troppo lontano da dove si trovava, e con un abile scatto si mise a correre. La Foresta cercava di intralciarla, di confonderla e per Lùthien non fu facile mantenere la strada da percorrere. Sentì altre urla, come se ci fosse in atto un combattimento. Poi capì che una delle voci era quella di Kili. Accelerò subito il passo e in un batter d’occhio arrivò dal giovane Nano. Appena lo raggiunse lo vide in balia di un enorme Ragno. A Lùthien bastò prendere l’Arco e schioccare due, tre frecce per abbattere l’orrenda creatura. Per fortuna Kili stava bene e nel mentre si stava dirigendo verso di lui per aiutarlo ad alzarsi, qualcuno l’afferrò da dietro avvolgendo il suo collo con un braccio. Si sentì una spada puntata sul collo.

 

<< E tu chi saresti? >> le fu chiesto << non sembri un Nano. >>

 

Lùthien capì che si trattava di un Elfo. Le forze l’abbandonarono, aveva una paura immensa di voltarsi e a guardarlo in faccia. Sperava con tutta se stessa di sbagliarsi, ma il suo cuore aveva preso a battere e battere all’impazzata, così senza motivo. Deglutì mentre l’individuo la fece voltare lentamente per poterla guardare in viso.

Fu un attimo. Occhi contro occhi. Sguardo di ghiaccio contro sguardo di quercia La spada, che prima era puntata alla gola di Lùthien, cadde a terra. Legolas si sentì mancare. In quell’attimo infinito tutto sembrava non aver più senso. Lùthien non provò ne rabbia e ne odio, come aveva da sempre immaginato. L’unica cosa che riuscì a pensare avendolo davanti fu… quanto dannatamente fosse bello.

 

E quando questi due esseri s’incontrano e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e il futuro non hanno più importanza.

Cosa sono i secoli, i millenni ? Polvere in confronto a un unico sguardo dell’eternità.

 

 

 

 

 

 

Saaaaaalve. Come va? Tutto bene, spero!

Comunque….ehm… ecco… finalmente ve li ho fatti incontrare!! :D ! Yeee sono felice anche io per loro : 3!

 

Ringrazio chi ha recensito il precedente capitolo : : ewan91-KyraPotteredirectioner-Satana1-dollyvally-ElyforLoki-Anaire-

 

E anche chi ha aggiunto la storia nelle preferite, nelle seguite  e nelle ricordate!!

Thanks!!!

 

Vi invito a dire la vostra!! :D

 

Avete capito qualcosa sulla nostra Lùthien in questo capitolo?

Cosa succederà adesso tra i due?

 

Vabbè, vi lascio

 

Bye

 

Scarl.

   
 
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