Qui Sta_98, passo e chiudo.
3. Finale
Ed
eccolo lì. Al molo numero 15, a qualche ora dalla sua fuga.
Alla
fine era tornato proprio da lei.
Entrò nel suo capannone abbandonato.
Robin
non rispose. Solo cadde a terra, in preda alla disperazione.
Stephanie si chinò su di lui, abbracciandolo.
“Shhh… adesso sei qui con me. Va
tutto bene. Adesso hai me. Perciò… resta qui,
ok?”
Disse
Stephanie, avvicinando il suo volto a quello del ragazzo.
“Adesso hai me…” ripeté
una
seconda volta la ragazza, schioccandogli un grande bacio sulle labbra.
-
-
-
-
La
mattina dopo, alla Torre, tutti si alzarono doloranti. Sia fuori che
dentro.
Cosa aveva portato Robin ad un gesto simile? Perché?
Tutti se lo stavano chiedendo.
Raven fu l’ultima a svegliarsi. Si ritrovò
circondata dai suoi
compagni.
“Raven, stai bene?”
“Si, grazie…” si
rialzò a
fatica.
Tutti
erano costernati. Non riuscivano a capire il perché di quel
comportamento. Cyborg propose di controllare la sua stanza, come prima
cosa.
L’intero gruppo si diresse verso la stanza di Robin.
Quello che trovarono li lasciò sorpresi.
“E’ qui che Robin ha vissuto per
tutto questo tempo?”
“Spartano fino alla fine…”
Ma
quello che più inquietava erano i giornali appesi
dappertutto.
Raven si fermò ad osservarli, come il resto della stanza.
Quella era la
vita del suo amato, quello era lo spazio dove aveva vissuto per
così tanto
tempo… avrebbe voluto toccare qualunque cosa, per risentirlo
di nuovo accanto.
Ma non le sarebbe bastato.
Intanto gli altri cercavano di capire il da farsi. Dove cercarlo? Da
dove iniziare? E soprattutto…
Cercarlo?
Ma doveva ammettere che forse non avevano tutti i torti.
Raven si assentò dalla conversazione, portando
con sé un pezzo di giornale della stanza di Robin. Se
nessuno voleva cercarlo,
lo avrebbe fatto lei. Sapeva perfettamente come trovarlo.
Anche se la cosa le sarebbe costata.
Raven si chiuse nella sua stanza, laddove era certa che nessuno
l’avrebbe disturbata. Spense le luci.
Mise il pezzo di giornale davanti a lei, mentre si metteva in
meditazione.
“Atharaz… Mithrios…
Zircon…”
Ripeteva
quella cantilena in continuazione, mentre il foglio di carta
iniziava a librarsi in aria. I primi sintomi si manifestarono durante
quei
momenti. Raven iniziò a ghignare, chiedendosi cosa avrebbe
fatto alla cagna che
le aveva portato via il suo salvatore.
No. Calma.
Raven si schiarì la mente. Non poteva perdere contro il suo
lato oscuro
proprio ora. Non era il momento. Anche se…
“Un tale potere potrebbe aiutarti
parecchio…” pensò Raven con
un leggero sorriso.
“Un nemico potente richiede un
potere
superiore per essere sconfitto… e tu hai proprio quello che
ti serve.”
NO!
Non doveva caderci di nuovo!
“Ma pensaci… con questo potere,
potresti avere Robin tutto per te… potresti addirittura
arrivare a proteggerlo,
eguagliarlo… a quel punto…”
No…
“E poi potresti sempre tenerlo
stretto… che gli piaccia o no…”
Forse….
“Coraggio, non dicevi di amarlo
così tanto? Se non sei disposta nemmeno a aiutarlo, non vali
il suo tempo…”
No! Doveva proteggerlo! Non voleva perderlo di nuovo!
“Allora?”
Raven
si abbandonò all’oscurità, che piano
piano cresceva dentro lei,
facendosi spazio nel suo cuore e nella sua mente, prendendo la forma di
ciò che
più amava. Robin.
Suo.
Suo. E solo suo.
Robin.
Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin.
Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin.
Robin.
Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin. Robin.
Ah, il
suo Robin…
“Aspettami, mio piccolo angelo…
presto Raven sarà con te… e
allora…”
Raven
rise, mentre la luna fuori dalla sua finestra lentamente si
alzava.
Nel frattempo, l’incantesimo era completo. Raven sentiva il
potere
traboccare dal suo corpo. Non si era mai sentita così bene.
E tra poco sarebbe
stata anche meglio…
Il foglio iniziò ad illuminarsi, sollevandosi ed iniziando a
volare.
Raven lo seguì, un ghigno malefico stampato in faccia. Era
notte fonda, nessuno
avrebbe potuto disturbarla…
Iniziò a volare, sempre più veloce, seguendo il
foglietto. Un sorriso
malefico gli si allargava sempre di più, al pensiero che la
Principessa Oscura
ed l’apprendista del Cavaliere Oscuro sarebbero stati
insieme…
Dovevano esserlo. Erano entrambi due esseri appartenenti
all’oscurità.
Per loro era naturale unirsi nelle ombre, assieme, per
sempre…
Ma solo dopo aver eliminato quella scocciatura.
Il sorriso di Raven si spense quasi istantaneamente, lasciando posto ad
un’espressione di rabbia immensa.
“Quella cagna… come ha osato
prendere il mio Principe Oscuro? Gliela farò pagare, e molto
cara… soffrirà per
aver cercato d’impedire la nostra
felicità!” urlò rabbiosa
nella sua testa,
con una voce demoniaca, che ormai non era più sua.
Il
foglietto si fermò, esattamente davanti al molo n°15
del porto. Era
così vicina… vide la moto poco lontano. Era il
posto giusto.
Entrò, senza alcun tipo di precauzione. Il buio la
circondava. Meglio
così, l’oscurità ora gli pareva
così familiare…
Avanzò di qualche passo. D’un tratto, quasi tutte
le luci dell’edificio
s’accesero, rivelando un trono, su cui c’era seduta
proprio lei, Neo-Slade.
“Ma guarda un po’ chi abbiamo
qui! Quale onore, Raven, la Principessa Oscura in persona, ci degna
della sua
presenza! Qual è il motivo della sua visita?”
Raven
stette in silenzio, digrignando i denti.
“Fammi indovinare: sei venuta qui
per cercare Robin e riportarlo alla torre? Se è per questo,
allora- “
“NO.” Rispose Raven,
con un
sorriso stampato in faccia.
“Io sono qui… solo per lui. Me lo
riprenderò. E allora resteremo assieme, solo io e lui e
nessun altro… Robin…”
Raven
iniziò a sussurrare il suo nome quasi compulsivamente, con
un
ghigno stampato in faccia.
“E allora?” rispose Neo-Slade,
con un’espressione vuota in volto.
“E allora dammelo. Di sicuro
preferirà me a te.”
“Perché non glielo chiedi tu
stessa?”
Dall’ombra
dietro il trono di Neo-Slade comparve lentamente una figura,
la figura alta e allenata che Raven avrebbe riconosciuto dovunque.
Era Robin.
“Robin!” esclamò
estasiata
Raven. “Robin, finalmente!
Eccoti… vieni,
forza, andiamo…”
Neo-Slade
si alzò in piedi, abbracciandosi a Robin.
“Robin, questa donna vuole
portarti via da me… via da noi… vuole di nuovo
farmi scomparire…”
Un
ghigno si formò sotto la maschera.
“Tu non permetterai che succeda,
vero, Robin?”
Robin
non rispose, testa bassa. Tirò fuori il bastone,
allungandolo.
“Robin?” esclamò
quasi
impaurita Raven.
Silenzio.
“Ehi, Robin… stai per dare a
quella cagna una lezione, vero?”
Silenzio.
Raven
era sempre più tesa. Perché Robin non stava
correndo fra le sue
braccia? Perché non stavano uccidendo assieme Neo-Slade?
Cosa stava succedendo?
“E bravo il mio Robin…” disse
la ragazza, prima di stampargli un profondo bacio sulle labbra.
E fu
lì che accadde.
Raven si perse. Nel dolore, nella rabbia…
La scena.
Insopportabile.
No.
No.
No.
Quelle labbra che si toccavano…
“Imperdonabile…”
Quella
donna che lo toccava…
“Imperdonabile…”
Il suo
Robin… contaminato…
“IMPERDONABILE!”
Raven esplose. I suoi occhi s’illuminarono, pieni di un
potere che non
aveva mai sentito prima. Il suo corpo si riempiva di
un’energia nuova, malvagia....
L’energia della Rabbia.
Si scagliò subito contro Neo-Slade, lacrime luminose che le
uscivano
dagli occhi.
Fu bloccata da qualcosa.
Robin.
Si era messo fra il colpo e Neo-Slade senza esitazione.
Raven si ritirò quasi immediatamente, guardando il suo amato
far
roteare il suo bastone, come faceva sempre dopo un attacco o una parata.
Raven era indecisa. Non voleva fare del male al suo amato.
“Che c’è? Hai paura? Hai
accettato questo potere, ti sei spinta fin qui per averlo…
lascerai che una
stupida ragazzina si prenda Robin?!”
No.
Non lo avrebbe permesso.
Robin era suo. Suo, e suo soltanto.
Era la sua vita, il suo mondo, il suo tutto.
Non poteva perderlo. Non voleva.
Raven iniziò a combattere, spinta dall’ossessione.
Non avrebbe perso
Robin. Mai.
Il combattimento iniziò.
Raven era veloce, agile, e potente.
Robin era rapido, silenzioso e senza esitazioni, plagiato da un amore
distorto.
I loro corpi si muovevano in sincronia, i muscoli tesi nella schivata e
rilasciati negli attacchi. La mente di Raven e quella di Robin si
scontravano,
assieme alle sue ombre ed al suo bastone.
Movimenti sempre più sinuosi, eleganti, complicati, che
andavano a
formare quella tanto concitata danza così affascinante.
Affondi, parate, schivati, salti, il tutto unito in un crescendo, in
una melodia veloce ed inesorabile, il tutto sotto lo sguardo estasiato
di Neo-Slade.
Stephanie era affascinata. Ammaliata. I movimenti del suo Robin erano
così seducenti…
“Oh, Robin… sei così bello,
così
meraviglioso… come ti voglio…”
Robin
se la stava cavando egregiamente. Ma non aveva fatto i conti col
potere di Trigon.
Raven era allo stremo delle sue forze emotive. Era disperata.
“Basta, Robin…”
Non
poteva andare avanti così.
Adesso basta.
Raven era al suo limite. Urlò, liberando tutti i demoni che
da troppo
tempo teneva rinchiusi dentro se.
Una forza incomparabile si liberò dai suoi occhi. Robin
arretrò di
qualche passo.
Raven era ora inarrestabile. Si dirigeva veloce verso Robin, attaccando
senza sosta.
Robin riusciva a malapena a parare gli attacchi. Non sarebbe durato per
molto.
“Shhh, aspetta qui amore mio…
presto sarà tutto finito…” disse
Raven, baciandolo appassionatamente per la
prima volta.
Fu
interrotta dal suono di una spada. Stephanie non era
d’accordo.
“Come hai osato anche solo
sfiorarlo con quelle tue labbra impure… la pagherai per
questo!” disse
Neo-Slade, lanciandosi contro di lei.
Lo
scontro durò una manciata di secondi. Stephanie era a terra,
immobilizzata dal potere oscuro di Raven.
Raven la guardò duramente.
“Tu… bastarda… come ti sei
permessa di portarmelo via? Io e lui non avremmo mai dovuto separarci!
Avrei
sempre continuato a sorvegliarlo e guardarlo dal buio, fino al giorno
in cui
finalmente non saremmo potuti stare insieme… ma
tu… hai rovinato tutto!”
Raven
era furiosa. Iniziò a pestarla selvaggiamente, sempre
più forte.
Si fermò quando la sentì sussurrare qualcosa.
“Ro…bin…”
Era il
massimo che poteva sopportare. Raven si preparò a darle il
colpo
di grazia. Ma si fermò a mezz’aria, un sorriso sul
volto.
“No… per te la morte è troppo
poco… ti farò soffrire molto di
più.”
Raven
aprì un portale alle spalle di Stephanie.
“Ti manderò in un mondo dove i
tuoi incubi prenderanno forma, dove dolore e sofferenza saranno tutto
quello
che potrai avere. Vivrai nelle tue paure, nelle tue angosce, soffrendo;
e
soffrirai finché non sarai sul punto di morire. Ma non
potrai farlo. Continuerai
a vivere, ed a soffrire, patendo il Dolore Eterno. Questo è
quello che meriti
per ciò che hai fatto.”
Raven
si godette ogni singolo secondo di quella scena. Lo sguardo
terrorizzato del suo avversario, i suoi occhi spalancati dal terrore. Sorrise; ed un ghigno
malefico e terribile le
si dipinse in volto. Si godette fino all’ultimo le suppliche
del suo nemico.
Poi lo lanciò; ed il portale si chiuse sulle sue urla.
Adesso…
“Mio amato…”
-
-
-
-
Robin
si svegliò stordito. Per qualche ragione, non riusciva a
muoversi
per bene. Aprì gli occhi, trovandosi davanti il volto
vicinissimo di Raven.
“Ra…ven…” disse
Robin, ancora
stordito.
“Robin! Ti sei svegliato,
finalmente!”
Robin
non aveva tempo da perdere in chiacchere.
“Dov’è…
Stephanie?”
Al
nome, il volto di Raven s’incupì.
“Lei… non è più un
problema,
adesso…”
Robin
capì, ma era troppo distrutto per rendersi veramente conto
della
cosa. Cercò di guardarsi attorno. Aveva la testa appoggiata
alle gambe di
Raven, a mò di cuscino. Ma non riusciva a muoversi.
Provò a liberarsi con tutte le sue forze. Nulla da fare.
“Così non va bene, Robin.” Disse
Raven in tono dolce.
“Non puoi scappare da me. Tu
resterai qui, accanto a me.”
“Raven…”
“Non puoi andartene. Non te lo
permetterò. Non posso stare senza te. Quindi…
amami, Robin.”
Robin
stette in silenzio. Stephanie non c’era più. Era
tutto perduto.
Cosa importava più, oramai?
“… si, Raven.”
Raven
si chinò su di lui, creando un lungo e profondo bacio, da
cui
l’eroe non si sottrasse.
“Noi due staremo
insieme per
sempre. Siamo uniti, uniti dal nero filo
dell’oscurità. Io e te, per sempre.”
Un
altro bacio, più
profondo ed appassionato di quello di prima.
“Ti amo, Robin.” Sussurrò
Raven, mentre l’oscurità calava sulle due
creature della notte.
-FIN-
Rapporto (Sta_98): E cosi, e
finita. Che dite, lo merita il Tag "Dark"? Io spero proprio di si! Beh,
passando alle cose serie, ancora una volta GRAZIE. Un po per tutto. E
il mio primo lavoro quindi so che non sara esattamente il massimo, pero
se mi scrivete e recensite potro migliorare! Vi prego, anche solo per
dirmi che era illeggibile. Mi aiuterebbe veramente tanto sapere cosa ne
pensate. E poi mi farebbe anche piacere sapere se vi e piaciuta o no :3
Qui Sta_98, passo e
chiudo. E grazie!