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Autore: Anonimadelirante    26/04/2014    1 recensioni
Una Rose che non ha alcuna intenzione di diventare Caposcuola, che odia con tutta se stessa Malfoy e che NON è Hermione Granger -ma, ci tiene a precisare, NON è neanche Ronald Weasley-, un Albus che si finge una serpe, ma che in realtà nasconde un cuore d'oro e uno Scorpius che forse non è il macelato bastardo che vuole sembrare, ma che, SICURAMENTE, non può sopportare Rose.
Questi tre sono già abbastanza esplosivi da soli, ma... beh, siamo ad Hogwarts e la vita tranquilla non è fatta per i Maghi.
Perché nella Nuova Scuola -quella ricostruita sulle macerie della vecchia- ci si può trovare di tutto, da Corvonero aspiranti hippy a Tassorosso curiosi, ma, soprattutto, bisogna guardarsi da Grifondoro incazzosi e sperare di non finire fra le braccia dei classici Serpeverde -Laurie Thomas, Zaccaria Zabini, Marc Nott, della serie: “belli, ma dannati” e Viola Parkinson, Antonina Goyle e Marianne Avery, le Tre Stronze.-
Perché a volte vale davvero la pena di mettersi in discussione, di giocare il tutto per tutto.
Perché i pregiudizi esistono ancora, sta a noi dar loro peso o no.
Perché a volte i mezzi giustificano il fine...O forse è il fine a giustificare i mezzi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questo capitolo é dedicato a _SingsWithPayn_, Senza la quale non mi sarei data una mossa a pubblicare

Capitolo Cinque

Dove i piani di Scorpius Malfoy vengono stravolti

e la colazione di Rose Weasley viene interrotta

 

 

La domenica mattina Scorpius si alzò con uno strano presentimento. Non avrebbe saputo dire perché, ma aveva come l'impressione di essersi dimenticato qualcosa.

L'umore non migliorò affatto quando a svegliarlo completamente ci pensarono le ginocchia di Albus piantate nello stomaco.

-TU! STRONZO! FIGLIO ILLEGITTIMO DI QUEL MAGONÒ DI MERL...

-Shhh. Vuoi svegliare tutta l'Inghilterra?! Diamine, un po' di controllo!- cinguettò il figlio di Harry Potter con sorriso sornione stampato in faccia.

-Levati. Dai. Coglioni.- sillabò il biondo abbassando notevolmente il tono.- e magari dammi anche una spiegazione a...

-Lo sai che giorno è, questo?- lo interruppe Albus, gli occhi verdi che brillavano.

-Domenica. Levati, ho det...

-Sbagliato!- trillò il moro.

Scorpius mugugnò qualcosa, senza fiato:-Ok, d'accordo, ma togl...- l'occhiataccia del ragazzo sopra di lui lo zittì. Con uno sbuffo si lasciò cadere sul cuscino:-No. Non lo so.

-È l'otto dicembre- Albus sorrise ancora di più.

Scorpius sgranò gli occhi:-E tu, brutto stron... tu... tu mi svegli così per... per...

-Ascolta!- Albus lo inchiodò sul letto:- Sai cosa vuol dire?

-Che fra poco è finito il trimestre e a me mancano tre materie?

Albus scrollò le spalle e si accoccolò meglio sul letto del ragazzo , piantatogli i piedi nello stomaco con estrema noncalanche :-Anche. Ma non solo.

Scorpius sbuffò e affondò il capo nel cuscino:-Parla. Ma sbrigati.

-Fra poco ci saranno le vacanze di Natale!

L'erede dei Malfoy alzò un sopracciglio e sibilò:-Per cui?

Al ignorò stoicamente l'occhiata assassina del compagno e, anzi, ignorò proprio la domanda.

-Albus. Severus. Potter. O ti levi da qui mi spieghi perché cazz...

-Ok,ok ok- borbottò il moro, con una smorfia e poi, distogliendo lo sguardo:-VuoivenireallaTanaconme?

-Cosa?!-Scorpius non era assolutamente sicuro di aver capito bene:- parla normalmente, diamine!

Albus sbuffò:-Devi. Venire. Alla. Tana. Per. Le. Vacanze.

-Perché?!- Ora che aveva capito – non c'erano possibilità di equivoci – si sentiva male. Lui avrebbe passato le vacanze ad Hogwarts, come tutti gli altri anni – o al massimo a casa, quando al terzo anno aveva passato tre quarti del suo tempo a letto con la varicella di drago. E non era stata la parte peggiore, se ben ricordava.

-No. Scordatelo, non se ne parla.

-Oh! Invece sì. Tu devi venire, capisci?

-No, non capisco. E levati dal cazzo!

-Se io fossi davvero il tuo migliore amico- sibilò Albus, che quando faceva una cosa la faceva per bene e aveva intenzione di fingere fino in fondo -ti inviterei a casa per le vacanze, no?!

-Sì. E io declinerei gentilmente l'offerta. Quindi: “No, grazie, caro. Non voglio disturbare”

-Ma tu non disturbi! - Oh, a ben pensarci disturbava – parecchio, anche – ma ci sarebbe stata anche Rose, ed era il momento che aspettava, se voleva farle saltare i nervi.

-Sentimi bene, Potter- Scorpius abbassò ancora il tono, ma si fece piuttosto irritato- Io, a casa tua. Non. Ci. Vengo. Chiaro?!

-Chiaro come il sole, Malfoy, ma sarebbe a casa dei miei nonni.

-La risposta non cambia. No. Nain. Per niente.

-Ma perché?! In pratica saremmo solo io, te e Rose per la maggior parte del tempo- Albus glissò di proposito sulla parte in cui lo informava del fatto che però ci sarebbe stato un gran via vai di parenti che andavano e venivano, un giorno sì e uno pure.

-Senti- sbottò il biondo scrollandosi definitivamente di dosso Albus e alzandosi (tanto, ormai, era sveglio e, a essere precisi, si sentiva mancare il fiato, 'manco avesse scopa... corso tutta la notte, si corresse)- Non stare ad Hogwarts durante il periodo Natalizio mi porta sfiga-

Il giovane Potter lo guardò – a testa il giù, perché quando quel coglione di Malfoy lo aveva buttato giù dal letto si era premurato di farlo finire in una posizione degna del più agguerrito sadomaso – e con un sorrisetto mormorò:-Il grande rampollo dei Malfoy è superstizioso?

-Non superstizioso- replicò Scorpius, imbronciandosi- ma so riconoscere quando un certo periodo ce l'ha con me.

-Perché, mi pare logico, gli spiriti delle festività (che persino James sa che non esistono) ti hanno maledetto.- ghignò Albus, cercando di districarsi dalle coperte.

-No. Perché, nella mia famiglia, sono successi più casini in quei giorni che non durante la Seconda Guerra Mag... lascia perdere. Non mi va di parlarne.

Albus intuì il tasto dolente e, ovviamente, trovò il modo di rigirare il coltello nella piaga:-Ti è morto l'Elfo Domestico?- mormorò sporgendo il labbro inferiore e fingendo di star per scoppiare a piangere.

-Idiota- Scorpius si chiuse alle spalle la porta del bagno con una forza tale che Albus – per la prima volta – ringraziò che tutto fosse magico in quel castello, perché altrimenti si sarebbe scardinata.

Cercò di alzarsi – fallendo miseramente nel tentativo quando sbatté la testa a terra con tanta forza da rimanere stordito per un attimo – e si rimise in piedi – squarciando il lenzuolo del compagno con uno strappo.

-Ehi, stupido, dammi ascolto- Albus sbatté un pugno sul legno e la porta si aprì (Scorpius tentò inutilmente di richiuderla, lo spazzolino in bocca e la schiuma del dentifricio che colava per terra) ed entrambi finirono uno sopra l'altro, sulle piastrelle bagnate del bagno, con un tonfo e delle sonore imprecazioni al seguito.

-TU!- Urlò Scorpius dopo aver strillato una sequela di bestemmie che avrebbero fatto impallidire Voldemort in persona.

-Lavati la bocca prima di baciare tua madre- cinguettò con allegria Albus appollaiato sopra il suo petto.

-NON BACIO MIA MADRE DAL PRIMO SETTEMBRE, SE PROPRIO VUOI SAPERLO!- E con questo urlo il ragazzo svegliò definitivamente tutto il Dormitorio.

-Era un modo di dire, sai- bofonchiò il moro, un secondo prima di sbattere – di nuovo – la testa contro il pavimento. Il ragazzo che si era premurato di rimbambire ancora di più il secondogenito di Ginny Weasley ringhiò qualcosa, sputacchiando il dentifricio.

Qualcuno strillò, la voce più alta del normale di almeno un'ottava:-Oh, cazzo, ma un letto era troppo per voi?!- E fu così che Albus Severus Potter e Scorpius Hyperion Malfoy distrussero completamente la loro reputazione.

 

 

*

 

-Porco Salazar, ma allora tu proprio non ascolti!

-I miei migliori amici si fanno le seghe in bagno con Potter da sei anni e voi non me lo avete detto!- Più che arrabbiato Zabini sembrava esaltato, constatò Albus, perplesso.

-Ma non è assolutamente vero!- strepitò Scorpius, prendendo il ragazzo per la cravatta e sbattendolo contro la colonnina del letto.

-Uou, non è vero?- domandò Zac, sorridendo maliziosamente in direzione delle mani dell'amico sul suo collo:-Sicuro, Scorpy?!

-NON. CHIAMARMI. “SCORPY”!- Urlò ancora il ragazzo.

-Senti non puoi arrabbiarti così. NON SEI TU QUELLO CHE SI DEVE ARRABBIARE! Cosa dovrei dire, io? Eh, COSA DOVREI DIRE? Il mio migliore amico ha una tresca con Potter. Tradisce l'altro mio migliore amico con Potter. E NON GLI VIENE IN MENTE CHE MAGARI MI FAREBBE PIACERE ESSERNE AVVISATO!

-MA COSA CAZZO DICI?!- Scorpius strabuzzò, per poi urlare-IO E MARC NON STIAMO INSIEME! PENSAVO FOSSE CHIARO!

-Ah, quindi ammetti di essere attratto sessualmente Potter?- Zac si fissò per qualche istante le le unghie perfettamente curate – cosa abbastanza strana per un giocatore di Quidditch – sorridendo angelico.

-MA ALLORA SEI PROPRIO STUPIDO! NON. SONO. GAY!

Albus percepì qualcosa di davvero pericoloso perché – già un secondo prima che Scorpius tentasse di Schiantare il ragazzo che gli stava davanti – si gettò dietro il letto di Marc Nott, che sembrava ancora profondamente addormentato.

-TU! ESSERE DIGRAZIATO! COSA DIAMINE È SALTATO IN MENTE A QUEGLI IDIOTI DEI TUOI GENITORI QUANDO...

-TACI! INFIDO SERPEVERDE STRONZO, TACI!

-DOVREI?!- Zac ghignò saltando sul letto del giovane Nott – che per tutta risposta gli tirò un poderoso calcio e si seppellì sotto il piumino.

-Zitti! State zitti. Lasciatemi dormire- borbottò con voce bassissima e roca il proprietario del lette su cui ora erano appollaiati Albus – che cercava di non farsi colpire da un incantesimo del biondo – Zac – che rideva come un invasato e scappava da un inferocito Malfoy – e il suddetto Scorpius, di cui sopra – che stava cercando di infilare su per il naso la bacchetta a quel disgraziato di Zabini.

Evidentemente, comunque, Nott era abituato a ben altro perché – in qualche strano modo che Albus non capì – riuscì a buttare per terra i due amici e riemerse dalla coperta (gli occhi ancora chiusi) e frugò nel cassetto per acchiappare un pacchetto di sigarette Babbane e un accendino.

-DIAVOLO, PER SALAZAR E QUELLA TROIA DI MORGANA INCULATI ENTRAMBI DA...

-CIRCE MAIALA, STUPIDO ESSERE, DISCENDENTE DA GODRICK GRIFONIDIOTA...

-VOLETE PIANTARLA?!- Marc emerse dal piumino, si accese una sigaretta e con un grugnito inveì contro Silente e i suoi compagni di Dormitorio:-Ho mal di testa. 'Fanculo, eh.

-Tu hai sempre mal di testa, Marc- precisò Zac con un sorrisetto.

-Infatti. Concordo con questo psicopatico, anche perché tu potresti anche darmi una mano, sai.

-Una mano?- bofonchiò Marc soffocando uno sbadiglio nel fumo.

-UNA MANO SI', PERCHÈ QUESTO COGLIONE...

-LUI TI TRADISCE! MARC NOTT AVANTI TIRA FUORI LE PALLE E FAGLI VEDERE CHI SEI. LUI TI TRADISCE CON POTTER!

-MA NON È ASSOLUTAMENTE VERO!- ululò Albus sbattendo la testa – ancora – contro il muro per schivare un pugno di Nott – che si stava stiracchiando. Ancora un po' e non si sarebbe più neanche ricordato il suo nome.

-NON SAPEVO NEPPURE CHE FOSSE GAY!

-PERCHÈ NON LO SONO!- E con questo urlo Scorpius si gettò a peso morto su Zabini che strillò, rotolando sul pavimento:-MA SE VI APPLICATE ADDIRITTURA AL SADOMASO! FATE GIOCHINI EROTICI IN BAGNO, STRAPPATE LE COPER...- Non riuscì a finire la frase perché il giovane Malfoy stava tentando di soffocarlo con la sciarpa di Thomas, abbandonata sul suo letto, la sera precedente, prima di sparire con una scusa poco credibile e l'ennesima bella ragazza, dal sorriso impossibile. E proprio lui – Laurie Dean Thomas – entrò in quel momento nella stanza, con due occhiaie da far invidia a un panda. La prima cosa che vide – ovviamente – fu la sua sciarpa fra le mani di Scorpius che sorrideva assassino nella direzione di Zac che strepitava, terrorizzato.

-LASCIA LA MIA SCIARPA! LASCIALA, HO DETTO!- ululò il figlio di Dean e Cho mentre si tuffava sul biondo – che rotolava sotto il letto urlando qualcosa di molto simile a “prima devo ammazzare Zabini”.

Albus strabuzzò guardando scioccato Scorpius gettarsi sopra Zabini – che nel frattempo si era arrampicato sul letto e brandiva un cuscino a mo' di scudo – e scappare da Lauri che aveva sfoderato la bacchetta e sembrava aver una voglia matta di usarla contro uno dei due compagni a caso.

-Zac, per l'amor di Merlino! Diamine, smettila di strillare sembri...- Scorpius interruppe marc sibilando, incattivito:-Un maiale sgozzato! E io non ho ancora trovato un coltello percui...

Marc interruppe l'amico con un gesto seccato:-Sì, io intendevo una ragazzina mestruata, ma sì, un maiale sgozzato ci sta.- sbadigliò di nuovo -Le mie ciabatte?- domandò poi, con una tranquillità che Albus invidiò: Laurie si stava issando sul letto -sul suo letto, si accorse il moro con orrore – mentre Scorpius sembrava aver rinunciato a strozzare il compagno, ma stava cercando di legargli una gamba con un lenzuolo... no, era una coperta.

-MOLLA IMMEDIATAMENTE MIMÌ, MALFOY!!

Marc schivò il secondogenito di Harry Potter mentre questo si lanciava sui tre malcapitati e si infilò in bagno borbottando, la sigaretta fra i denti, “psicopatici”.

 

 

Dopo qualcosa che ad Albus sembrarono anni Marc tornò a sedersi sul piumino, sbadigliando sonoramente e ignorando la situazione – sembrava che sul letto a castello del fratello di James fosse scoppiata una lotta all'ultimo sangue.

-MIMÌ, LA MIA MIMÌ!- ululò Albus, mentre Scorpius abbandonava anche quell'espediente e caricava un pugno sul naso di Zabini.

-IL MIO NASO! IL MIO BELLISSIMO E PERFETTISSIMO NASO!- strillò Zac, con la voce così alterata da sembrare in falsetto.

-LA MIA SCIARPA, MALFOY DOVE. HAI. INFILATO. LA. MIA. SCIARPA?!

Laurie si attaccò alle spalle di Scorpius, sbilanciandolo e facendolo cadere di schiena sul materasso.

-TOGLIMI LE MANI DI DOSSO! VOGLIO UCCIDERLO! VOGLIO UCCIDERLO!!

Scorpius agitò le braccia in aria e colpì accidentalmente Albus in pieno viso.

-STUPIDO! INIZIO AD AVERE SERI DUBBI SU...

-ZITTO! ZITTO PER CARITÀ! I DUBBI DEI POTTER SONO UN PROBLEMA PER TUTTA LA COMUNITÀ MAGICA, MA NON PER ME!!!

Albus alzò la voce di un tono:- NON ME NE FREGA UN CAZZO SE SEI UN QUEL PERIODO DEL MESE O SE ZABINI È GELOSO DI TE, OK?! IO VOGLIO SOLO CHE TU...

-MIO DIO STA ZITTO, PER CARITÀ! NON TI SOPPORTO PIÙ!

La porta si spalancò e una ragazzina bionda, del terzo anno, si affacciò alla soglia. Diede un'occhiata all'interno e impallidì per poi riacquistare di colpo un colorito paonazzo:-le dona- mormorò Zac, con un sorrisetto malizioso. Scorpius si tirò una sberla sulla guancia:-Ma è mai possibile che tu non riesca a pensare ad altro?!

-Ehm...- Alice Packiock tossicchiò imbarazzata- scusate... Laurie è...

-Sono io- Laurie si affacciò dal letto con un mezzo sorriso:-Dimmi.

Alice arrossì ancora di più, se possibile:-Niente... è che hai lasciato...Annabeth..- gli mostrò la giacca.

-...Annabeth?- Laurie aggrottò le sopracciglia.

Alice le alzò:-Si. Annabeth.

-Quella che questa notte ti sei...

-Zabini, sta' zitto, cazzo-sibilò Scorpius.

-Mh. Grazie- Laurie si arrampicò di nuovo sul letto e con un sorriso smagliante e ricominciò a prendere a cuscinate Scorpius.

Alice fece una smorfia:-Sì, beh.. ciao- lasciò cadere a terra la giacca e, premurandosi di calpestarla con le bebè, uscì dalla stanza.

Se Al aveva sperato che l'interruzione avebbe portato il litigio ad esaurirsi, evidentemente Scorpius e Laurie non erano dello stesso parere.

Zac saltò dietro di lui, prendendolo per le spalle ed ergendolo a proprio difensore personale, un secondo prima che Scorpius gli tirasse un pugno; beccò Albus che esplose.

-MA PORCO SALAZAR, MERLINO E MORGANA! AVETE FINITO DI USARMI COME PUNGIBALL?! TU- Si bloccò ingoiando la saliva e indicando Scorpius sibilò, incattivito:- Ancora mi chiedo cosa diamine mi abbia convinto a dire in giro che sei il mio migliore...

-LO STESSO VALE PER ME, MA ORA HO ALTRA DA FARE!- Scorpius prese la testa di Zac e la sbatté con forza contro la spalliera del letto. Zabini ululò da dolore. Laurie saltò giù, sul pavimento, aggrappandosi – con le unghie, era proprio il caso di dirlo – alla gamba di Malfoy che che strillò e frenò la caduta con il corpo di....

-SCORPIUS HYPERION MALFOY, PORCO SALAZAR, MUORI!- Albus prese l'ennesima zuccata e imprecò.

 

*

 

 

Quella stessa mattina, a colazione, Rose Jean Weasley era nello stesso stato in cui sarebbe potuta essere se fosse caduta nel Lago Nero e Lizzy avesse tentato di strangolarla con i suoi tentacoli.

-VOI CORVONERO!- ululò non appena adocchiò Dominque, due tavoli più in là:- ANDATE TUTTI A FARVI FOTTERE!!

Stewarts Ben alzò gli occhi dal caffè corretto:-Solo se ci accompagni, Weasley- soffiò a voce abbastanza alta da farsi sentire anche da Ross, al tavolo dei Serpeverde.

Alex – da buona serpe quale indubbiamente era – sogghignò prima di incrociare lo sguardo duro di Lily – che non abbassò le iridi nocciola neanche davanti a quello scintillio smaliziato – e rincarò la dose:-Decisamente. Però dovreste imparare a essere un po' meno... plateali, ecco.

Lily ringhiò come un animale ferito: non poteva essere davvero stata tutta la notte a battersi con dei Pixie impazziti e poi farsi ancora sfottere da un coglione come Alex:-MUORI, IDIOTA!- ma fu Roxanne, gli occhi socchiusi, e la divisa disordinata come ogni mattina a combinare ufficialmente il Disastro.

Di Roxanne si potevano dire molte cose, ma ne bastavano tre per dire di conoscerla: Quidditch, cioccolato e gioco d'azzardo.

Con Roxxanna – dicevano i ragazzi – si poteva fare qualsiasi cosa.

Si poteva cercare di menarla – a proprio rischio e pericolo.

Si poteva sfotterla per la sua carnagione color cioccolato che stonava così terribilmente con la sua capigliatura rosso-Weasley o per la sua fama; perché, come diceva Zac, che pure non le aveva rivolto la parola se non per insultarla durante le partite di Poker, era una ragazza con le palle.

Ci si poteva andare a letto senza dover poi incorrere in scenette lacrimevoli e rivoltanti, filippiche sul Vero Amore o altre ramanzine vomitevoli.

Perché, signori e signore, Roxanne Angel Weasley ti avrebbe restituito tutto. Pan per focaccia. Con un sorrisetto strafottente sulla faccia.

Perché, ladies and gentilmen, Roxanne Angel Weasley era una vera e propria forza della natura – che riusciva a essere trattata da pari anche dai più perversi e che trovava decisamente più allettante una partita di scommesse che un pomeriggio ad Hogsmeade per fare shopping.

Roxanne Angel Weasley era una delle ragazze più temute – e rispettate – di tutta Hogwarts, perché, se non fosse stato per il fatto che era una Grifondoro e che quindi era una nemica naturale, anche i Serpeverde l'avrebbero ammesso: Roxanne Angel Weasley era la sedicenne più stimata di tutta l'inghilterra.

Per Roxanne Angel Weasley esistevano solo due regole. Una era la legge occhio-per-occhio dente-per-dente; sempre.

La seconda?

Non esistevano regole.

Mai.

Sempre e comunque.

 

E probabilmente fu per questo – perché, semplicemente, per Roxanne Angel Weasley non c'erano mezze misure; o l'amavi o la odiavi (e in entrambi i casi era ragionevole rimanere a debita distanza) – che fu lei ad iniziare tutto.

Doveva essere stato per quella partita di Poker finita non proprio benissimo che avevano giocato lei e Alex tre giorni prima. O forse per il fatto che mancava la cioccolata calda sulla tavolata – e questo, ovviamente, la rendeva più irascibile di una banshee, considerando anche l'ora.

Fatto sta che acchiappò la prima cosa che le capitò sotto mano – malauguratamente si trattava del piatto ricolmo di porridge di Hugo – e la lanciò verso il tavolo dei Serpeverde.

Alex Rosier si gettò sotto il tavolo appena in tempo per schivare la ceramica – che colpì, sfortunatamente, colpì in pieno viso Antonina Goyle.

Hugo impallidì e per un istante rimase immobile a contemplare il budino scivolare insieme a una grande quantità di fard in grembo alla ragazza, poi – cercando di capire se doveva ringraziare il Quidditch o la sua codardia per dei riflessi così pronti – si lanciò dietro Dominique (che si era seduta al tavolo al cugino per scopi non proprio raccomandabili – fossero essi spiare Rose o pomiciare con McMillan, forse non era chiaro neppure alla diretta interessata) erigendola a scudo personale.

-Merda- ebbe il tempo di miagolare Scorpius, gli occhi pesti, appena arrivato in Sala Grande.

Colpire – anche involontariamente – una Weasley Veela era l'equivalente di un suicidio.

Colpirla con un pasticcio di uova valeva a dire, probabilmente, essere già morti. Nessuno lo sapeva. Nessuno aveva mai osato tanto.

Dominique Weasley sollevò una fettina di speack dalla testa e il suono di questa che si spiattellava vicino a Rose – che per tutto quel tempo si era limitata a osservare sorseggiando caffè e latte – risuonò nella Sala Grande, minaccioso.

-Tu. Sei. Morta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hola mundo di efp!

No, ok, non sono morta. Il che è già qualcosa.

So di essere in ritardi di...circa... uhm ,cinque mesi? Minuto più, minuto meno...

So che mi odiate tutti profondamente. Perché se proprio devo rompere almeno che sia veloce.

So di essere imperdonabile, ma vuoi per pigrizia inerzia, vuoi per fatti di forza maggiore (leggasi scuola-litigi-incazzaturevarie-pasquacoiparenti-scuolascuolascuola), il capitolo arriva solo adesso.

Qui vediamo in ordine di apparizione:

-Un Al sempre più deciso a vendicarsi di Rose

-Uno Scorpius un po' confuso

-Dei compagni di stanza decisamente turbolenti

-Due Corvonero incazzate e una molto – ma molto, molto, molto – preoccupata

-Delle Grifondore decisamente coinvolte nei loro malefici piani

-Roooxxaaaaannnee! La mitica, inimitabile, grandiosa Roxanne (presto saranno caratterizzati un po' meglio anche gli altri personaggi)

 

Sì, lo so che non dovrei neppure provarci... ma... me lo lasciate un commentino?


-Nox (ritttarrdatarria)

 

 

  
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