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Autore: Northern Girl    13/05/2014    2 recensioni
La fisica classica ci insegna che poli uguali si respingono mentre poli opposti si attraggono. Questa definizione è applicabile anche nelle relazione umane?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonard Hofstadter, Penny, Sheldon Cooper
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti i fans di TBBT,

So bene che la coppia Shenny non è la più verosimile...Ma chi non si è chiesto, anche solo per una volta, come sarebbe stato vederli insieme? Amo la serie alla follia, perciò se volete lasciarmi un commento, (positivo, negativo, neutro) o semplicemente parlare della sit-com, io sono sempre disponibilissima.^-^

A presto!
Claudia

Era sabato pre-sera. Sheldon Cooper camminava freneticamente su e giù per il suo appartamento, torcendosi nervosamente le mani e cercando di venire a capo del problema che lo stava affliggendo. Il sabato sera era sempre stato il giorno destinato al bucato, ma in quella specifica occasione il meticoloso Sheldon Cooper aveva commesso un imperdonabile errore. Si era dimenticato di comprare il detersivo. La routine, le scadenze, erano estremamente importanti per lui. Quello era il giorno del bucato e doveva esserlo a tutti i costi. In quel preciso momento avrebbe dovuto pre-preparare i  vestiti  per pre-metterli in ammollo e non poteva nemmeno immaginare di dover rimandare quella faccenda.

Normalmente avrebbe chiesto a Leonard, o meglio, gli avrebbe imposto, di condurlo immediatamente al supermercato più vicino per comprarne una tanica, ma quella mattina Leonard era uscito presto perché aveva un importante esperimento col laser da portare a termine. Sheldon, assalito da un vero e proprio attacco di panico, si sedette al proprio posto sul divano, l’unica àncora in quell’inferno d’incertezza che stava minando il suo rigido programma. Accese la televisione per distrarsi e fu piacevolmente sorpreso nel vedere che la CBS stava trasmettendo la replica di una puntata della serie televisiva “Dottor Who”. Per un attimo si dimenticò del bucato, ma quando la pubblicità lo riportò al presente scattò in piedi e rimase impalato davanti allo schermo. L’istinto fu quello di afferrare il telefono e chiamare Leonard, ma subito si ricordò delle parole dell’amico che era stato molto chiaro a tal proposito. Non voleva in alcun modo essere disturbato a meno che non ci fosse stata una vera emergenza.  Questo per Sheldon voleva dire solo due cose: un’imminente apocalisse o un incendio. Per un momento gli balenò in testa di appiccare un piccolo fuoco, giusto quel poco per far rincasare Leonard. Ma gli andava veramente di correre il rischio? Per quanto l’idea lo tentasse, l’immagine dei suoi preziosi album a fumetti ridotti in cenere lo fece desistere da quell’idea bislacca.

Alla fine giunse all’unica soluzione logica possibile: avrebbe chiesto a Penny di accompagnarlo al supermarket. Mentre attraversava il pianerottolo per raggiungere l’appartamento 4B non poté far a meno di pensare che Penny si sarebbe sicuramente presa gioco di lui. La poteva già sentire col suo tono beffardo rincalzarlo per essersi “dimenticato” di comprare il detersivo. Dimenticato! Che sciocchezze! Sheldon Cooper ha una memoria eidetica, non può dimenticarsi nulla. Il vero motivo della sua deficienza di detersivo era un’altra. Per tutta la settimana era stato meramente distratto dal continuo lagnarsi di Leonard circa la recente rottura con Penny, e questo dava a Sheldon tutto il diritto di addossare la colpa al coinquilino e di conseguenza anche alla cameriera, così da potersi svincolare preventivamente da ogni accusa.

Si fermò di colpo quando sentì una voce provenire dall’interno 4B. Era semplicemente la voce squillante di Penny che, a giudicare dalle pause che intervallavano le sue frasi, stava parlando al telefono con qualcuno. Niente di speciale, solo la chiamata settimanale alla sua famiglia in Nebraska.

Sheldon rabbuiato, si girò per tornare al suo appartamento. Conoscendo Penny quella telefonata sarebbe potuta durare per molto tempo e lui non aveva alcuna intenzione di starsene lì ad aspettare, ma prima che potesse raggiungere il 4A, qualcosa attirò la sua attenzione.

“No, mamma! Te l’ho detto! Vivere in California non mi ha fatto diventare lesbica! Anche se sono nuovamente single, questo non significa che mi sono arresa con gli uomini…non ancora almeno…”.

Sheldon non aveva avuto alcuna intenzione di origliare. Il suo udito era semplicemente molto sviluppato, quasi fuori dal comune. Si era affinato tantissimo durante il periodo pre-adolescenziale quando, a scuola, doveva scappare e nascondersi dai bulletti che comunque riuscivano a pestarlo un giorno sì e l’altro pure. Ci fu un’altra pausa, poi si sentì nuovamente la voce Penny.

“In effetti c’è un ragazzo che mi piace. Ma è il ragazzo della porta accanto e sarebbe estremamente imbarazzante, soprattutto dopo quello che è successo!”.

Sheldon avvertì una strana sensazione allo stomaco. Era una sensazione che aveva sperimentato solo al lavoro o in ambito familiare, ma anche in quei contesti era capitato di provarla di rado. Di certo non l’aveva mai percepita così forte e distinta. La sua parte razionale continuava a combattere contro l’irrazionalità di quell’emozione, ma alla fine, Sheldon si ritrovò a dover ammettere , suo malgrado, di essere geloso.

 Perché mai dovrei essere geloso di Penny? -  si chiese deglutendo e cercando di rimanere calmo.

Quell’interrogativo gli martellava la testa e non lasciava spazio a nient’altro. Respinse quella deplorevole condizione e si mise ad analizzare i fatti in modo analitico. Giunse alla conclusione che Penny era la causa del perenne umore nero di Leonard e il fatto che il suo coinquilino fosse sempre depresso ricadeva anche su di lui, sul suo calendario e sulla sua routine. Penny aveva un’enorme influenza su Leonard e, per un attimo, Sheldon si sentì geloso nel doverlo condividere con lei. Certo, Leonard era il suo migliore amico e ci teneva a lui,  ma teneva ancor di più alle proprie abitudini. Il giovane fisico tirò un sospiro di sollievo pensando di aver trovato una risposta plausibile alla sensazione provata inizialmente. Ma quello che sentì dopo spazzò via anche quella conclusione.

 “No, mamma! Non lui! Mio dio, no, non ancora!”.

Lo stomaco di Sheldon si contrasse. Seguendo la logica del rasoio di Ockham, arrivò alla conclusione che Penny aveva appena ammesso di essere interessata a lui.  Fece nuovamente una rapida riflessione, mettendo insieme tutti gli indizi che aveva a disposizione. Lui era “il ragazzo della porta accanto”. Il “no, non ancora lui”, aveva inaspettatamente squalificato Leonard, e anche se fossero stati inclusi Wolowitz e Koothrappali nella categoria del “ragazzo della porta accanto”(cosa tra l’altro più che verosimile dato che i due passavano tutto il tempo libero nell’appartamento 4A), Sheldon si ricordava benissimo che Penny trovava disgustose le avances di Howard e che in alcun modo avrebbe potuto instaurare un rapporto con Raj, il quale riusciva a parlarle solo da ubriaco.

“Sì, mamma, è quello alto…”.

Lo stomaco di Sheldon si contrasse in uno spasmo più forte. Una nuova sensazione si impadronì di lui, ma questa volta era una sensazione che conosceva fin troppo bene. Sheldon era compiaciuto. Tuttavia il suo turbamento crebbe quando si rese conto di essere compiaciuto perché Penny provava qualcosa per lui. Lui era un uomo di scienza, un futuro premio Nobel, non aveva tempo per certe cose! Una serie di emozioni contrastanti si intrufolarono nella sua mente lasciandolo basito, ma non poté evitare di sorridere mentre faceva ritorno all’appartamento 4A. Improvvisamente il detersivo, il bucato, erano diventati pensieri lontani.

  
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