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Autore: Sherlokette    22/05/2014    4 recensioni
Tratto dal testo:
Era il 2002 quando mio nonno finì in manicomio. Avevo 10 anni.
Oggi di anni ne ho 21, e per tutto questo tempo non mi è stato mai permesso di andarlo a trovare. Come se la follia fosse contagiosa.
Solo adesso mi rendo conto che non è pazzo.
Cosa succede quando i miti racchiudono un fondo di verità?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Soddisfatta del risultato ottenuto dal breve scontro alla biblioteca, camminavo orgogliosa e con un sorriso in volto lungo la strada verso casa, tenendo per mano Loki, il quale, al contrario, aveva l'aria molto arrabbiata. Tutto perchè Thor si era offerto di scortarci fino a casa mia, e camminava tranquillo accanto al fratellastro. Nessuno dei due dei si era preoccupato di cambiarsi d'abito, anche perchè l'ora era piuttosto tarda e difficilmente avremmo incontrato qualcuno sul nostro percorso.

Inoltre nessuno dei due diceva niente.

Pensai fra me e me che era prevedibile che non sarebbe stata una rimpatriata tutta baci e abbracci, ma cercai comunque di far parlare il dio del tuono, nella speranza che anche Loki volesse dire la sua: - Allora... Odino a quanto pare ci ha affidati a te. Qual'è il piano? -

-Prima torniamo a casa vostra, è meglio. Discuteremo i dettagli con calma. -

-Magari davanti a un bel caffè. Ti piace il caffè? -

-L'ho bevuto, una volta. Mi piace. -

-Bene. Una tazza bella piena di caffè fumante per tutti allora! -

-Come fai ad essere così allegra? - borbottò Loki, imbronciato.

-Suvvia, qual'è il problema? -

Con il pollice, lui indicò l'altro.

Mi misi a ridere: - Ma dai! Sempre meglio che la scorta di guerrieri dietro ogni angolo. -

-Tranquillo, fratellino, ho solo una proposta interessante per te. -

-Non chiamarmi fratellino. E le tue proposte puoi mettertele... -

Gli tappai la bocca con la mano: - Buono, Loki! Niente parolacce. Non rovinare il tuo fascino principesco con le volgarità. -

Mi allontanò, seccato: - E va bene! -

 

 

 

Con i due accomodati in salotto, uno sulla poltrona e uno sul divano, li lasciai momentaneamente soli, e scherzosamente li avvisai: - Non cominciate a litigare in mia assenza, ragazzi! Torno presto. -

In cucina, iniziai a preparare il caffè che avevo promesso. Allungai l'orecchio per sentire cosa si dicevano, ma per un paio di minuti buoni non sentii volare una mosca.

Fu Thor, schiarendosi la voce, a provare ad avviare la conversazione: - Dunque... Mi sembra che... Te la sia cavate bene fino ad ora. -

-Non certo grazie all'aiuto divino. - Loki diede una risposta talmente gelida che vennero i brividi persino a me.

-Capisco... - Seguì una breve pausa, poi Thor continuò: - Però vedo che ti trovi bene... con Mystery. -

-E' una brava ragazza. Anche se ha un bel caratterino. -

Non c'era malizia nelle sue parole, e mi sfuggì un sorriso.

-Sono contento tu l'abbia incontrata, Loki. Mi sembra abbia un'ottima influenza su di te. -

-Bada a come parli. Mi stai dando del rammollito? -

Ecco, a quel punto intervenni prontamente, e mi pronunciai dall'interno della stanza a voce alta: - Abbiate pazienza, ragazzi! I fornelli non vogliono collaborare! -

A quanto pare ero riuscita a troncare la litigata sul nascere, perchè passò un altro minuto prima che Thor continuasse: - Loki, senti... Vorrei parlarti della mia proposta. -

-Non voglio sentirla. -

-Non implica una prigionia, è un compromesso. -

Altro attimo di silenzio. Poi udii Loki sospirare: - Ti ascolto. -

-Tempo fa mi sono imbattuto in una specie di esercito segreto che opera qui, su Midgard. Si fanno chiamare S.H.I.E.L.D.. Essi perseguono la giustizia e l'ordine nel mondo. Ma non sono da soli. E qui arriviamo al punto... -

Mi misi in ascolto con molta più attenzione.

-Questi agenti non lavorano da soli. Ci sono degli uomini, dalle doti straordinarie, che proteggono a loro volta il mondo dalle minacce più svariate. -

-E chi sono? Amici tuoi? -

-Sì, Loki. Si chiamano i Vendicatori. -

-E cosa vendicano? -

-Qualsiasi torto subisca la giustizia di questo regno. Non solo: sono sempre ben disposti ad accogliere chiunque voglia diventare uno di loro. -

-Spero tu non voglia che accolgano anche me, perchè non riesco ad immaginarmi nel ruolo di giustiziere a tempo pieno. - Avvertii chiaramente la presa in giro di Loki.

-No, fratello. Voglio proporti un patto: vieni con me a New York, dove hanno la loro base. -

-Cosa?!? -

L'esclamazione del dio degli inganni mi fece sobbalzare.

-Pensaci: potrò tenerti d'occhio, senza tuttavia negarti la libertà che tanto desideri. Potremmo vivere insieme a loro, e prometto di non essere soffocante. -

-Te lo scordi! - Anche senza vederlo, immaginai che Loki fosse scattato in piedi: - La tua proposta è assurda! Mi rifiuto categoricamente di dividere un tetto con te, e per quanto riguarda questi amici puoi tenerteli!! -

-Cosa ti costa? -

-L'averti intorno, ecco cosa! -

Sentii il divano muoversi: anche Thor si era alzato. - Padre mi ha solo chiesto di sorvegliarti, non di imprigionarti! Si può sapere qual'è il problema? -

Calò di nuovo ed improvviso il silenzio. Rimasi in attesa. Poi il dio del tuono borbottò: - Ma certo. E' lei, non è vero? -

-Come? -

-Mystery. -

Sobbalzai. Poi lui continuò: - Lei ti ha aiutato. Ti protegge. E si è affezionata a te, come tu a lei. -

-Smettila. -

-Ammettilo, Loki: il tuo cuore si è intenerito. Non vuoi lasciarla. E posso capirlo, io... -

-Ti ho detto di smetterla! -

Rientrai in salotto, a passo deciso: - Se è questo il problema, verrò anch'io con voi! -

Mi guardarono, meravigliati.

-Loki, ti ricordi quando abbiamo parlato di “aspettare che il vento cambiasse”? Eccolo, il vento: andiamo a New York. Diremo la verità ai miei genitori, metteremo le cose a posto e ce ne andremo da qui tutti e due. -

Al suo sguardo interrogativo, sorrisi: - E poi che razza di amica sarei se ti abbandonassi al tuo destino in una città grande come quella? -

-Mystery... -

-No, Loki, ormai ho deciso: vengo anch'io. -

-Ne sei sicura? - domandò Thor.

-Assolutamente sì. Suvvia, ragazzi, cosa potrebbe mai andare storto? -

 

 

 

Andò storto il dover dire la verità ai miei genitori a proposito di Loki. Dapprima furono scettici, ridevano, poi alla manifestazione dei poteri reali del dio furono scioccati; si arrabbiarono, diedero la colpa a tutte quelle “idiozie” sui miei libri, poi si infuriarono ancora di più alla notizia della mia partenza per New York. La situazione si calmò quando intervenne anche Thor, che diede ulteriori spiegazioni, quale fosse lo scopo del nostro viaggio e che io non me ne sarei andata per sempre.

Così, passati i tre giorni seguenti a preparare i bagagli, decisi che dovevo salutare un'ultima persona.

Andai con Loki al manicomio dove mio nonno era ancora rinchiuso. Vedendo Loki non si scompose più di tanto, credo per il fatto che si aspettasse la sua apparizione, prima o poi.

Esordii spiegando anche a lui gli eventi dell'ultima settimana.

Alla fine, lui rise: - New York! Ah, la città che tua nonna amava tanto! Fu lì che la incontrai, sai? -

Intenerita, risposi: - Sì, alla facoltà di archeologia. Lei ti domandò dove portare a datare delle ossa umane! -

-Le chiesi di uscire assieme quel giorno stesso. Mi diede del briccone, ma accettò. Sono passati tanti anni... Spero solo che la città non sia cambiata troppo da allora. Sarebbe bello se tu potessi visitare gli stessi luoghi che abbiamo visitato noi. -

Sospirai: adoravo come al nonno si illuminasse lo sguardo ogni volta che ricordava sua moglie, ovvero mia nonna Virginia.

-Penso di dover sottolineare il fatto che il nostro non sarà un viaggio di piacere... - mormorò Loki. Gli diedi mentalmente del guastafeste.

-Giusto, giusto... - Mio nonno si rivolse allora al mio accompagnatore: - Voglio solo che tu mi prometta che non la metterai mai in pericolo. Che sarà al sicuro. -

Loki sorrise, cercando di sembrare sincero: - Anche se venisse giù un intero regno, Charles Lysle, Mystery sarà perfettamente al sicuro. -

 

 

 

Di fronte all'aeroporto internazionale di Londra, io col mio trolley blu e Loki con un paio di valigie, ci soffermammo a lungo di fronte ai pannelli delle partenze. Individuai facilmente il nome di New York.

Dopo qualche minuto di silenzio, udii l'altro mormorare: - Hai salutato tutti? -

-Sì. -

-Sicura? -

-Al cento per cento. -

-Nessun ripensamento? -

Lo presi per mano: - Nessun ripensamento. Ho tutto ciò che mi serve. -

 

 

 

Sherlokette:

Fine...................... Prima parte. Non crediate che l'avventura di questi due finisca qui! Anzi.

 

E' appena cominciata.

  
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