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Autore: Serenella88    09/06/2014    3 recensioni
Ed eccomi qua, di nuovo loro ad ispirarmi, la mia storia di Sara e Lorenzo è però un pò diversa da quella che è andata in onda nella fiction tv. Sara lascia Lorenzo e vuole andare via da Roma, ma una scoperta sconvolgente cambierà i suoi piani. E quella scoperta riguarda entrambi. Sara riuscirà a portare a termine la sua scelta di vita? Come reagirà Lorenzo quando capirà il sacrificio che lei sta compiendo? Cos'ha ancora in serbo per loro il destino?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. Notte di pensieri

Sara

Ed eccomi qua, finalmente sola con i miei pensieri, cercando di trovare una calma che non riuscirò a trovare e tentando di dare risposte a delle domande che anche solo a pensarle mi tolgono il respiro. Sono a Torino da ormai due mesi e presto o tardi nonostante quello che mi dice continuamente Marco dovrò trovarmi una casa tutta per me, e se Dio vorrà non sarà solo per me. Mio fratello e Maria mi hanno aiutato e mi stanno aiutando con tutto l’amore del mondo, ma tra pochi giorni nasceranno i loro gemelli, quando ritorneranno tutti a casa saranno un reggimento e non ci sarà più spazio per me e per il bambino, anzi la bambina che porto in grembo. E’ vero che Maria è una Martini e chiunque ha vissuto in casa Martini sa che loro più sono e più si divertono, più ospitali e caciaroni di loro non ne avevo mai conosciuto, ma 4 bambini e due adulti di questi tempi mi sembra già una famiglia un tantinello numerosa, non vi pare?

Marco se potesse mi sorveglierebbe a vista, povero fratellone mio, tra me, Maria, i bambini e i gemellini in arrivo ha avuto un periodo di forte stress, sto cercando ed ho cercato di pesare su di loro il meno possibile, so anche che lui soffre tantissimo per la mia scelta, glielo leggo negli occhi, ma noi Levi abbiamo una tempra forte, siamo cocciuti e questo lui lo sa bene. Maria, invece, è stata un angelo mi ha sostenuto sempre e comunque, è andata perfino contro Marco, pur di aiutarmi e di difendere la mia posizione.

Io avrei fatto ogni cosa da sola ma purtroppo pure stavolta qualcosa ha deciso per me, anzi per meglio dire qualcuno, nella fattispecie è stato Stefano in qualche modo a “tradirmi”. Lo capisco e probabilmente pure io avrei fatto la stessa cosa perchè nonostante tutto ho dovuto constatare ben presto che avevo bisogno d’aiuto e che proprio tutto, tutto da sola non potevo farlo e nemmeno solo con l’aiuto di Stefano. Per quanto mi voglia bene e per quanto ne voglia io a lui non è una persona di famiglia, e su certi aspetti non potevo investire lui, non poteva essere il mio unico interlocutore.

Ma andiamo con ordine, quando Lorenzo è partito per New York per chiarire i suoi sentimenti con Veronica e per lasciarla, anche io sono andata da Stefano per spiegargli che, purtroppo, non lo amavo nel modo in cui meritava di essere amato lui e che nel mio cuore c’era sempre stato Lorenzo. Mi sono sentita male e lui ha chiamato i soccorsi, Oscar è stato duro con me e mi ha spiegato che il mio problema cardiaco andava tenuto sotto controllo, perché stavo mettendo seriamente in pericolo la mia vita. Lorenzo è tornato la settimana successiva ed io l’ho lasciato, visto che sono stata da Stefano tutto il tempo, fargli credere qualcosa che non era vero non è stato difficile, anche se è stato straziante. Ogni volta che ripenso a quello che ho avuto il coraggio di dirgli e a quello che lui ha detto a me, mi sento andare in mille pezzi. Mi ritrovo a piangere fino a che non ho più lacrime da versare. Ha creduto senza dubbio che fossi ritornata con Stefano ed era proprio quello di cui io avevo bisogno per mettere in atto il mio piano, un paio di settimane dopo ho fatto recapitare dei regali a tutti, dei biglietti per ringraziarli di quello che avevano fatto per me e di tutto quello che mi avevano dato nei mesi trascorsi insieme come una vera e propria famiglia. Ho lasciato una lettera per Lorenzo chiedendogli di perdonarmi, non so nemmeno se l’ha letta. Non so più nulla di lui da tre mesi e non lo rivedo da 5, non ho più chiamato casa Martini e non ho più visto ne parlato con nessuno di loro, tranne Maria, lei è così carina da evitare qualsiasi riferimento possa crearmi dispiacere ma da quanto ho intuito i Martini hanno accettato la mia decisione di allontanarmi e non l’hanno messa in discussione, hanno fatto ciò che gli avevo chiesto: dimenticarmi. Nessuno può immaginare il male che questo mi fa. Ma anche in questo caso ho scelto io e dalle scelte non si torna indietro.

Di sicuro non posso andare a PioggioFiorito bussare alla porta di quella che sento ancora come la mia casa ed implorarli di perdonarmi, di mettere una pietra sopra a tutto quello che è stato. E meno che mai posso andare da Lorenzo anche se è l’unica cosa che desidererei. Ecco proprio per evitare stupidaggini e nostalgie come queste che ho dovuto fare un’altra scelta importante, sono andata via da Roma. Ho messo 524 km di distanza ed ho sperato che bastassero, come se la distanza fisica incidesse su quello che prova il cuore. Quando pensavo di aver messo tutto a posto, di aver in qualche modo sistemato ogni cosa, come sempre ci ha pensato il destino a sconvolgermi i piani. Non il mio cagnone che ogni tanto andavo a trovare sulla spiaggia di Ostia, ma il fato quello che da sempre ha intrecciato la mia vita a quella di Lorenzo fin da quel primo incontro in aereo, ormai avvenuto un anno e mezzo fa. Una sera mentre ero ancora da Stefano, per la precisione stavo preparando la valigia per andarmene, mi sono sentita di nuovo male, ho temuto il peggio e contro la mia volontà Stefano mi ha portato a Villa Aurora, ho pregato tutti i santi che non ci fosse di turno Lorenzo, per fortuna non c’era lui, ho raccomandato a chiunque fosse presente di non divulgare notizie sulla mia presenza in clinica, ho fatto i prelievi e quando Oscar ha avuto i risultati, io non dimenticherò mai più finchè vivrò la sua espressione, la sua espressione quel misto di gioia e di preoccupazione che lo pervadeva.

Ed è così che ho scoperto di essere incinta, non ci potevo credere, non ci potevo credere, anzi ancora oggi a tratti stento a credere che il mio sogno, il sogno più bello e più grande della mia vita si stia compiendo. Mi sono passate mille cose per la testa in pochi secondi, la felicità immensa, la tenerezza nel realizzare che nel mio ventre c’era un bambino mio, nostro, quel desiderio matto e disperato di correre dal padre e dirglielo. Dirgli che il destino oltre al nostro amore, aveva avuto ancora una gioia immensa da riservarci, ma poi ho guardato ancora Oscar e la sua espressione è cambiata rapidamente e radicalmente. E’ stato categorico, avrei dovuto scegliere come se non lo avessi fatto già abbastanza negli ultimi tempi, o me o il bambino, ha tentato di spiegare a Stefano e di fare leva su di lui, ha capito che io ero categorica e irremovibile, ma Stefano mi ha guardato e non ha detto nulla. In fondo, in fondo lui nulla poteva dire, non ci sono volute parole, ma solo uno sguardo ed era tutto chiaro tra noi due, anche l’ecografia lo ha confermato, sei settimane di gravidanza corrispondevano esattamente, questa bambina è stata concepita presumibilmente la notte prima che Lorenzo partisse per New York. E’ nostra. Un figlio mio e di Lorenzo. Nostra figlia. Nessuno può chiedermi di rinunciarvi, nessuno.

E’ stato uno shock, ma io l’ho subito interpretato come un segno, questa bambina è il frutto di un amore, di un grande amore ed ha diritto di nascere e di vivere, a qualsiasi costo, se c’è e perché vuole venire al mondo ed io lotterò con tutte le mie forze per lei. E poi se ha preso almeno un pochino della tempra dei Levi sarà forte e sana e la vita le sorriderà ne sono certa.

Qualche giorno dopo Enrica è venuta a casa di Stefano, lui era uscito da poco ed anche se ho mentito ed ho provato ad allontanarla, Enrica ha capito, menomale che non ha compreso tutto altrimenti sarei stata rovinata già mesi fa, d’altronde io e lei avevamo sempre avuto un feeling particolare, una certa intesa e confidenza, quando mi ha chiesto se ero incinta di Stefano, ho provato a negare ma non ci sono riuscita, almeno non ha sospettato che la bambina è di Lorenzo, non poteva saperlo. Sono crollata, per fortuna solo parzialmente ed ho fatto danni limitati, le ho chiesto, anzi l’ho pregata di non dirlo a lui. E credo che abbia rispettato la mia richiesta, ha convenuto con me che lo avrebbe solo fatto soffrire di più e basta. Ho mentito, ho detto solo bugie, tante bugie lo so, ho omesso, ho negato, ho sottotaciuto ma io non potevo affrontate Lorenzo, non avrei potuto, se poi avesse saputo della gravidanza sarebbe stato solo peggio davvero. Avrebbe sospettato, mi avrebbe chiesto ed io in quel momento non so se avrei retto, probabilmente stremata avrei ammesso tutto, se ero stata così trasparente per Enrica figuriamoci per lui.

Dovevo attuare sempre di più il mio proposito di andarmene via da Roma, volevo solo attendere che passasse il primo trimestre di gravidanza che di solito è quello più rischioso per le primipare, ma la mia gravidanza è diversa dalle altre, speciale anche in questo altrimenti non sarei io, è continuamente a rischio. Stefano, Oscar, luminari di ogni specie hanno provato a convincermi ad abortire e non ci sono riusciti, Stefano allora ha tentato la carta familiare, ecco perché prima dicevo che mi ha “tradito”, ha chiamato Marco, gli ha detto che doveva venire a Roma perché c’era una faccenda delicata di cui doveva parlargli, ovviamente lui, Maria e i bambini sono arrivati e da quel momento in poi un’altra famiglia ed anche il mio fratellone è stato coinvolto nel mio “segreto”. Marco ha dato di matto, Maria, invece, è stata subito più ragionevole, forse perché è una neuropsichiatra anche se infantile o forse perché prima di tutto è una donna, è già madre, ed ora che anche lei è incinta più di nessun altro può capirmi. Ha provato a spiegare a Stefano e a suo marito che una donna è madre già nel momento in cui sente di essere incinta, che per gli uomini è diverso, il legame simbiotico tra madre e figlio è innato, è istintivo, è biologico, è primitivo, al contrario per il padre si sviluppa solo dopo la nascita, in un arco di tempo più lungo. Mi è stata di grande aiuto, lei e Tea sono state preziose per me in quel momento. Marco e Maria sanno tutto, proprio tutto, anche la verità sul padre del bambino, diciamo che in qualche modo loro sono i depositari delle mie volontà, anche perché mi piaccia o no, io lotterò per dare la vita alla mia bambina e so che sarà così, ma purtroppo non so se potrò esserle accanto e loro che saranno i suoi zii devono sapere chi è il suo papà e chi dovrà occuparsi della sua cura affinché il mio sacrifico non sia vano.

Ora sono alla 22° settimana e sostanzialmente procede tutto bene, anche con il cuore malconcio il mio fisico sta riuscendo a sopportare la gravidanza, sto facendo appello a tutte le mie forze per lei, per quanto riguarda la sua crescita e il suo sviluppo sto usando tutte le precauzioni e le prescrizioni che mi danno i medici, per quanto riguarda me le cose vanno un po’ diversamente, ma ho scelto così. Non sono una santa, non sono una martire e l’idea di morire mi spaventa… mi spaventa da morire, ecco! Lo ammetto, ma cerco di esorcizzare la paura, l’ansia, il panico e quando lo sconforto prende il sopravvento ci metto poco per far ritornare tutto sotto controllo, mi basta coccolare la mia pancia che cresce a vista d’occhio e mi basta immaginare la mia bambina ed il mondo diventa meraviglioso, se riesco a dare la vita a lei, allora sì che la mia vita avrà avuto un senso.

Oh mio Dio sono già le 2.00 considerando che domani ho la sveglia alle 6, mi tocca andarmene a letto prima di subito, dubito che riuscirò a dormire, ma devo provare almeno a riposarmi, domani sarà una giornata lunga e stancante ed anche scomoda visto le tante ore che dovrò trascorrere in auto. Marco già si lamenta che chiunque lo vedrà in giro con due donne incinte e due bambini non avrà, di lui, un’opinione positiva, in effetti prolifico sì ma addirittura presunto “bigamo” e con due donne incinte al seguito neanche fosse Rodolfo Valentino! Un po’ troppo anche per il bello e impossibile di casa Levi.

Domani torniamo tutti insieme a Roma, vado da Stefano, è sempre carinissimo e si è offerto di ospitarmi per due settimane, Marco e Maria invece vanno a PioggioFiorito. Io non avrei potuto, c’hanno pure provato a convincermi e sospetto il perché, Marco in cuor suo spera sempre che io cambi idea, che rinunci alla bambina per curarmi e stranamente deve essere convinto che l’unico in grado di farmi cambiare idea è Lorenzo. Nulla di più errato. Anzi semmai l’amore di Lorenzo non può far altro che convincermi che non torno indietro e che la scelta che ho fatto è la migliore.

Maria è in prossimità della data del parto e lei e il mio fratellone hanno deciso di far nascere i  bambini nella loro città, io invece tra pochi giorni ho un consulto molto importante con un professore specializzato per i casi con il mio che è stato promotore in America di una ricerca sperimentale innovativa ed ora vuole attuare i suoi progetti anche in Italia, la sua cura potrebbe essere una manna del cielo per portare a termine con meno rischi la mia gravidanza e per tenere sotto controllo maggiore il mio cuore.

Ora è meglio che tenti di dormire, anche poche ore di sonno mi faranno bene, buonanotte.

  
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