Anime & Manga > I cinque samurai
Segui la storia  |       
Autore: SoltantoUnaFenice    16/07/2014    3 recensioni
Il telefono era già al terzo squillo, e Shu non riusciva a trovarlo. Eppure l'aveva poggiato da qualche parte quando aveva cominciato a preparare la valigia. Cominciò a sparpagliare qua e là i panni che aveva messo sul letto, senza successo.
- Fa' che sia Shin, ti prego. -
Finalmente lo trovò, incastrato tra il cuscino e il portafoglio.
Quando sullo schermo vide lampeggiare “Sayoko”, la serie di brutti pensieri che lo perseguitava da tre giorni raggiunse il culmine.
Fanfic ambientata nello stesso universo di "Ancora una volta", si svolge alcuni mesi più tardi. Inizialmente avevo pensato di lasciarle più indipendenti l'una dall'altra, ma alla fine ho messo diversi riferimenti a ciò che era accaduto nelle precedenti, quindi vi consiglio caldamente di leggerle nel giusto ordine cronologico. XD
Avvertimenti: morte di un personaggio secondario.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pochi minuti dopo aver accompagnato Touma in camera, Ryo scostò appena la porta e vide che dormiva già. Sospirò, mentre raggiungeva Shu che lo aspettava poggiato alla balaustra del ballatoio, davanti alla stanza di Shin.
Quando li aveva visti rientrare – quando aveva visto che Ryo portava tra le braccia Touma, immobile ed abbandonato sulla sua spalla – aveva pensato che fosse accaduto qualcosa.
Ma Ryo gli aveva fatto cenno di fare silenzio e Shu aveva capito che, semplicemente, Touma era crollato.
“Dorme?”
“Sì. Ma Seiji non è nella loro camera... Dove è sparito, stavolta?”
Shu indicò con un movimento del capo la porta davanti a sé. Ryo si accigliò.
“Adesso dorme da Shin, pur di evitarci?”
“Non è proprio così.”
“In che senso?” Ryo scostò la porta e guardò dentro. La prima cosa che vide fu il letto in cui aveva drmito Sayoko, ma Seiji non era lì. Così aprì di più, ed una lama di luce si allargò fino al letto sul lato opposto della stanza.
Shin era disteso al centro del letto. Un braccio era sfuggito alle coperte, e rimaneva sospeso sul bordo del letto.
Accanto a lui, seduto a terra, c'era Seiji. Si era addormentato così, con le gambe piegate ed il viso poggiato alla mano di Shin, come se fosse andato a cercare una carezza.
I capelli gli coprivano gli occhi, ma non la piega sottile e stanca della bocca.
“Touma ti ha detto cosa è successo?”
“No. Ma di sicuro hanno parlato, perchè era parecchio scosso. - Ryo sospirò di nuovo, più profondamente. Indicò con un cenno Seiji. - Avanti, dammi una mano a spostarlo.”
“Si arrabbierà, quando si accorgerà che lo abbiamo messo a letto.”
“Se ne farà una ragione. E' ora che anche Seiji capisca che non può fare sempre tutto da solo.”
Shu ridacchiò.
“Senti chi parla...”

 

La luce della mattina inondava la cucina.
Touma trovò il frullatore al terzo tentativo, nello sportello accanto al lavandino. Tolse il coperchio e lo sciacquò velocemente.
Era quasi sicuro che fosse ancora quello di quando avevano abitato lì venticinque anni prima, ma veniva usato così raramente che aveva ancora l'odore di plastica tipico delle cose nuove.
Buttò uno sguardo all'orologio: Shu era via già da un paio d'ore per le commissioni su cui si erano accordati, e probabilmente stava per arrivare.
Touma non lo aveva accompagnato perchè voleva rimanere a casa per controllare un po' di cose che aveva in mente, e Seiji si era defilato al momento opportuno, per evitare di venire coinvolto. La tensione piuttosto evidente che regnava tra lui e Touma aveva convinto Ryo a rimanere a casa e tenerli d'occhio, e così Shu era dovuto andare da solo.
Il che significava che – probabilmente – sarebbe tornato con le scorte necessarie per sfamare un reggimento.
Touma sorrise al pensiero: per lui il cibo non era altro che un mezzo per rimanere in vita, non era mai riuscito a prestarvi più attenzione di quella necessaria a non avvelenarsi.
Ma Shu – un po' per carattere ed un po' per formazione familiare – era l'esatto opposto. Aveva una dote speciale nell'individuare il meglio che il mercato offriva ogni mattina, e quando si metteva ai fornelli produceva una meraviglia dietro l'altra. L'importante era essere abbastanza veloci da riuscire ad assaggiare i suoi piatti, prima che li facesse sparire lui stesso...
Il rumore di un'auto che si avvicinava preannunciò il suo arrivo.
Ryo gli andò incontro, e lo aiutò a scaricare la spesa.
“Eccomi qua! Ho preso un po' di cose buone e anche un po' di vestiti, così la finirete di usare i miei!”
Seiji sollevò appena lo sguardo dal libro che stava leggendo, ma - con dispiacere degli altri - decise di non cogliere la provocazione.
“Di certo mi verrà male agli occhi per i colori che hai scelto! - Ridacchiò Touma. - Almeno hai azzeccato le taglie?”
“Certo che no! Ho preso tutte Large, perchè tanto direte che vi fa tutto schifo, e finirà che mi dovrò tenere tutto io...”
“Ma...”
Shu scoppiò a ridere davanti alle espressioni perplesse dei suoi nakama.
“Avanti, sto scherzando!”
Aprì alcuni sacchetti, e cominciò a distribuire i suoi acquisti. Una felpa ed un paio di maglie a maniche lunghe per Ryo e Touma, e un maglioncino di cotone e due camice per Seiji.
Seiji si chiese come avesse fatto ad indovinare la taglia del colletto, e sentì qualcosa pungerlo al centro del petto. Ma si riprese all'istante dalla commozione che minacciava di colpirlo quando vide che una delle camice era bianca a sottilissime righe... rosa.
“Shu!”
“Sì?”
“Niente, lascia stare. - Si alzò e si diresse fuori in giardino. - Grazie per gli acquisti, ti restituirò la tua felpa appena l'avrò lavata.”
Shu sospirò, mentre rovesciava sul tavolo un altro sacchetto pieno di biancheria.
“Niente da fare. - Si rivolse a Touma, accigliandosi. - E tu? Intendi tenere il segreto ancora per molto?”
“Non c'è nessun segreto.”
“Certo. Seiji ci evita, non si arrabbia, non reagisce... E tu sai qualcosa, ma non ce lo vuoi dire. Pensi che siamo troppo stupidi per capire, o che non saremmo comunque in grado di aiutarvi?”
“Piantala.”
“La pianterò quando mi dirai cosa sta succedendo!”
Ma le sue ultime parole caddero nel vuoto, perchè Touma era tornato in cucina, chiudendosi la porta alle spalle.
“Accidenti!”
“Lascialo in pace, Shu. Lo so che sei preoccupato, ma se Touma non vuole parlare avrà i suoi motivi. Abbi fiducia in lui, d'accordo?”
“Ryo! - Shu sollevò i pugni con rabbia, ma poi abbassò il capo, mesto. - Non mi parlare di fiducia, ok?! Per favore...”
Abbi fiducia. Era quello che aveva detto Shin, e questo era il risultato.
Shu non voleva avere fiducia.
Non voleva aspettare.
Avrebbe voluto avere qualcosa contro cui poter combattere e risolvere tutto, ma non era così.
Si diresse verso la cucina. Ryo fu tentato di fermarlo, ma dal modo in cui camminava, con il capo chino e le mani affondate nelle tasche, capì che non ce n'era bisogno.

 

“Scusami. - Touma stava lavando un po' di frutta, e non alzò lo sguardo. - Io non penso che tu sia stupido... Ma non posso parlare. Non ancora.”
“Va bene.”
“Davvero?”
“No. Ma andrà bene lo stesso. - Poi si avvicinò, e si sporse oltre la sua spalla per vedere cosa stesse facendo. - Cosa avevi in mente, esattamente?”
Touma fu veloce a cogliere l'offerta di pace del suo nakama.
“Pensavo che potremmo provare con un frullato molto liquido, con molto latte e un po' di frutta. Questa che hai preso va benissimo.”
“Uhm. Se funziona, magari stasera potrei fare una zuppa.”
Ryo entrò mentre la voce del frullatore copriva ogni altro rumore. L'odore della frutta si mescolò a quello del latte e della plastica.
“Cosa fate?”
Shu aspettò che il rumore cessasse, poi si issò a sedere sul tavolo.
“Cerchiamo di preparare qualcosa per far mangiare Shin.”
“Pensate che ci riuscirà?”
Touma versò il frullato in un alto bicchiere di vetro, poi ne saggiò la consistenza con un cucchiaio.
“Ieri siamo riusciti a fargli bere un po' d'acqua. Non è abbastanza cosciente da masticare e inghiottire, ma sembra che abbia l'istinto di deglutire. Pensavamo che magari con qualcosa di abbastanza liquido...”
Ryo annuì.
“Proviamo...”

 

Touma entrò nella stanza di Shin con un vassoio in mano. Lo poggiò vicino al letto, poi si sedette accanto al suo nakama e gli passò una mano sulla fronte.
“Allora, Shin... Facciamo un altro tentativo?”
Il frullato della mattina era andato a buon fine per quasi metà, ma poi Shin aveva serrato le labbra e piegato la testa da un lato, e avevano dovuto rinunciare.
Lo sollevò a sedere, e si mise in modo da riuscire a sostenerlo con un braccio, e provare a farlo bere con l'altro.
“Questa l'ha cucinata Shu, vedrai che ti piacerà.”
Controllò – per la terza volta – che non scottasse, poi posò il lungo bicchiere sulle sue labbra, facendogli inclinare appena un po' il capo all'indietro.
Abbastanza da invitarlo a deglutire, ma non troppo per evitare che gli andasse di traverso.
Avevano sempre scherzato sul fatto che fosse impossibile che Shin avesse problemi con qualsasi cosa liquida, ma dopo quello che era successo non gli sembrava più un'idea così divertente.
Shu era di sotto a preparare la cena e Ryo era uscito ad avvertire Seiji che entro poco sarebbe stato in tavola, così stavolta Touma era andato da solo a cercare di far mangiare Shin.
Avrebbe potuto aspettare gli altri, ma la verità era che aveva bisogno di un attimo di calma, possibilmente da solo.
“Coraggio. - Shin scostò le labbra, e con sollievo di Touma, cominciò a mandar giù la zuppa tiepida. - Ecco, perfetto...”
Continuarono così fino a che Shin glielo permise, poi girò il capo verso di lui e lo abbandonò contro la sua spalla. Touma posò il bicchiere sul vassoio, poi si sistemò in modo da tenerlo ancora un po' seduto lì accanto a lui.
Shin respirava piano. Il capo tra spalla e collo, le labbra leggermente dischiuse, la frangia che ricadeva quasi sugli occhi.
Touma gliela spostò all'indietro.
“La tieni sempre così lunga... sarà meglio che ti sbrighi a svegliarti, o finirà che dovremo spuntartela, sai? - Dovette deglutire, per impedire alla propria voce di incrinarsi. - Davvero Shin, è ora che torni da noi. Siamo nella merda fino al collo se non torni, lo sai? Tua sorella è ad Hagi che non si dà pace, mi ha chiamato quattro volte anche oggi. E io le ho promesso delle cose, l'ho convinta a firmare per mandarti a casa... Si è esposta per colpa mia. E Seiji sta male, e io non so cosa fare per aiutarlo... E non posso parlarne a quei due, davvero. Riesci ad immaginare il casino che metterebbero su, se sapessero cosa mi ha detto? Nel giro di mezz'ora Seiji saprebbe che ho sbracato, e a quel punto... beh, lo sai da solo. Non ci sarebbe più modo di farlo aprire.”
Posò le labbra sulla sua fronte: era ancora gelido. Fin da quella mattina le loro temperature avevano cominciato a tornare normali, ma Shin era ancora così freddo, e non sembrava per niente un buon segno. Erano già passati tre giorni da quando Shin aveva assorbito Izumi, e non era cambiato niente.
“Ho bisogno che tu mi dia una mano a gestire quei tre, o mi faranno diventare pazzo. Davvero, non ci sono tagliato a far da paciere. Non ci tengo a soffiarti il posto, quindi...”
Gli accarezzò lo zigomo con il dorso della mano, poi si rassegnò a rimetterlo giù senza aver ottenuto una risposta. Tirò un paio di lunghi respiri, cercando di ricomporsi. Se tornava di sotto in quello stato avrebbe finito col farli agitare ancora di più.
Aveva appena raccolto il vassoio da terra, quando entrò Ryo.
“Allora? Come è andata?”
“Beh... l'ha quasi finita, quindi immagino che vada bene. Però è ancora molto freddo...”
“Perchè non proviamo di nuovo a riunire i poteri? Potremmo risvegliare Suiko...”
“Non lo so... E' un tentativo alla cieca, se fosse pericoloso?”
“L'abbiamo fatto anche tre giorni fa, e ha funzionato.”
“E' diverso. Non avevamo scelta, e abbiamo tentato il tutto per tutto. Ma non possiamo essere sicuri che abbia funzionato davvero... per quel che ne sappiamo, potremmo aver fatto anche del danno. Finchè Shin non si sveglia...”
“Ma non si sveglierà, se non facciamo qualcosa!”
“Non puoi saperlo.”
“Quindi? Aspettiamo e basta? Quanto credi che possa andare avanti in questo modo?!”
Touma si alzò. Sapeva benissimo da solo che il tempo a loro disposizione si stava rapidamente esaurendo. Si fermò un istante sulla porta.
“Ti aspetto di sotto.”
Ryo si avvicinò al letto e sospirò. Sembravano un ingranaggio che aveva perso un pezzo: ad ogni giro barcollavano e cozzavano gli uni contro gli altri.
Non esisteva equilibrio, se uno di loro mancava all'appello.

 

La porta della camera si aprì, ed un tenue spicchio di luce si allargò sul pavimento. Touma rimase immobile, fingendo di dormire. Non era in vena di ingaggiare un'altra discussione con Ryo o Shu, e non c'erano molte possibilità che fosse Seiji.
Un paio di passi leggeri, poi il materasso che sprofondava appena sotto il peso di una persona che si era seduta accanto a lui.
Sentì dita leggere sfiorargli appena una mano.
“E così dormi della grossa, come sempre.”
Contro ogni previsione, era Seiji.
Touma fece uno sforzo per non lasciar trapelare che era sveglio.
Ripensò alla frustrazione che aveva provato poco prima parlando a Shin senza ottenere risposta, mentre sembrava che Seiji fosse andato da lui proprio perchè pensava che dormisse.
“Non ti preoccupare, vado via subito. Volevo solo dirti che... che io non voglio andarmene. - Si chinò su di lui e gli sfiorò appena la fronte con le labbra. - Buonanotte, Touma.”
Stoffa che frusciava, poi la porta che velocemente veniva aperta e richiusa.
Touma spalancò gli occhi, mentre il cuore accelerava un po'.
Un pensiero lo aveva folgorato all'improvviso, non appena Seiji era uscito dalla stanza. Era andato altre volte a parlargli mentre dormiva? Era una specie di abitudine, figlia di quella terribile incapacità di Seiji di tirar fuori più di due parole, nemmeno sotto tortura?
E quante confessioni notturne si era dormito?
Si portò le mani al volto, chiedendosi perchè dovesse essere sempre tutto così complicato.
Non voglio andarmene.
Se non lo avesse conosciuto così bene, avrebbe potuto essere contento di quello che aveva sentito.
Ma Touma conosceva molto bene Seiji, e le parole che aveva scelto non gli piacquero per nulla.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > I cinque samurai / Vai alla pagina dell'autore: SoltantoUnaFenice