Libri > Il diario del vampiro
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Autore: My_Really_Dream_Are_You    07/08/2014    1 recensioni
Bonnie si è appena trasferita a Fell's Church. Lei non lo sa, ma è la strega più potente e temuta della storia, e questo prima o poi le si potrà ritorcere contro. A proteggerla ci penserà l'allegra brigata, con un Damon piuttosto malizioso, uno Stefan gentile e premuroso come sempre, un Elena acida e arrogante e Meredith, la sua migliore amica. La storia si concentrerà principalmente sul BonnieXDamon, con un pizzico di Stelena, ma se volete potete fare richiesta delle coppie che desiderate e vedrò di farne un'aggiunta secondaria;)
Genere: Erotico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                   ' My drug? You. '

 
 Bonnie McCullought
     Damon Salvatore
  
 Stefan Salvatore
  
  Elena Gilbert
  
  Meredith Sullez




Capitolo 2: I? A witch?


"Elena smettila". La voce pacata e gentile del ragazzo mi svegliò. Ricordavo soltanto di essermi appoggiata alla poltrona, stremata dagli eventi del giorno, con la voce allarmata di Meredith che urlava il mio nome.  E poi più nulla.
"Come, scusa?" sentii dire alla ragazza acida, "sto solo dicendo la verità! La mia vita è in pericolo, e quella vecchia megera ha detto che solo l'ultima delle McCullought mi potrà salvare! Ed eccola qua, svenuta, senza uno straccio dela figura dell'eroina che invece avrebbe dovuto essere"
"Non solo la tua vita è in pericolo, Elena!" la voce di Meredth era ferma ed irritata, "...ma quella di tutti! La tua, la mia, e di tutti gli abitanti di Fell's Church, per non dire del mondo intero! Quindi smettila di comportarti come una bambina, e stai zitta per una buona volta!". Non avevo mai sentito Meredith così arrabbiata, e questo mi distolse per un momento da quello che avevo sentito. L'ultima delle McCulought...io?....salvare i mondo inter...cosa?
"Ehm, la piccola strega è sveglia" disse una voce profonda e sensuale, che attribuii subito al ragazzo vestito di nero.
Tutti gli sguardi puntarono su di me, che intanto avevo aperto gli occhi. L'orribile sensazione che avevo provato appena entrata al pensionato ritornò, anche se il suo effetto fu meno devastante di prima. 
"Bonnie, oddio, ti sei svegliata". Meredith corse ad abbracciarmi, ma qualcosa nel mio sguardo la convinse a fermarsi.
"Adesso spiegatemi cosa sucede. Prima parlate di streghe, e poi blaterate sul salvare il mondo" dissi in tono incolore "Se avete intenzione di scrivere un libro, o girare un film" mi venne instintivo muovere la mano per accompagnare le mie parole "...non ho intenzione di parteciparvi, e men che meno esserne la protagonista". Ero arrabbiata. Ero arrabbiata e stanca. Quel giorno erano successe fin troppe cose, e trovarmi in una stanza piena di persone che mi fissavano era tutto fuorchè rilassante.
"Cara, meglio se prima bevi una tazza di the", disse la signora Flowers, porgendomi una tazza fumante che emanava un odore di fori di camomila.
"Grazie mille" cercai di addolcire il tono, ma in quel momento mi accorsi di una cosa.
"Dov'è mia nonna?". perlustrai tutta la stanza con lo sguardo, ma di lei non c'era traccia.
"é andata un attimo a casa, doveva prendere delle cose" rispose....Damon, mi ricordai.
"Quindi...che sucede?"
"Succede che siamo TUTTI" disse Elena, guardando male Meredith "...in pericolo"
"E solo tu puoi salvarci." concluse Stefan, guardandola dolcemente, come se comprendesse le sue preoccupazioni.
"Alt, alt...che?! Tutti in pericolo? Perchè?" chiesi, fingendo un vago interesse, nonostante dentro di me la stupidità della situazione stesse prendendo forma.
"Credo che rispondendoti non farei altro che mandarti sempre più in confusione" rispose Stefan, con aria colpevole.
"Ah..." dissi soltanto, aspettando il momento in cui uno di loro si fosse messo a ridere rivelando la messinscena.
Meredith sospirò, e poi si girò verso la signora Flowers "Non sa proprio nulla?"
"Ehm, cosa dovrei sapere" chiesi.

La signora Flowers, in risposta a Meredith, scosse il capo.
"Come sospettavo".
"Sospettavi cosa?" chiesi ancora, con aria innocente.
Meredith andò davanti al camino, e iniziò a dire "Bonnie, devi sapere che..." si fermò, e io dedussi che non sapeva come continuare.
"Sei una stega. Io sono un vampiro. Stefan è un vampiro. Miss Inquetudine in teoria dovrebbe ucciderci, ma siamo uniti da una causa comune. Ecco, perfetto. Voi umani vi fate sempre così tanti problemi..." disse Damon, con un ghigno stampato in faccia.
Alzai un sopracciglio. O stavo sognando, ancora mezza svenuta, oppure ero finita in mezzo ad un raduno di gente matta. Dai, per chi mi avevano preso?! Per una bambina? Avevo ormai superato l'età in cui di solito si crede a vampiri, streghe...uccisori di vampiri....questa poi. Il modo in cui Damon disse quella frase, con tanta leggerezza, fece sembare la cosa ancora più strana. Ci rimasi un po' male...un così bel ragazzo che crede a miti addolescenziali, o che comunque racconta storie tanto banali...me ne feci subito una ragione, desiderosa di tornare subito casa e dimenticarmi di tutto questo.
"Ah, wow" dissi solo, sperando mettesse fine a quella stronzata.
Proprio in quel momento, mia nonna entrò con un grosso libro tra le mani. Lo poggiò sul tavolino, e potei guardarlo più attentamente solo dopo che si fu accertata delle mie condizioni. 
Era uno dei libri più grossi che avessi mai visto, il che era una cosa difficile, data la mia passione per la lettura. La copertina era rivestita di cuoio, molto vecchio dato l'odore, e con incise sopra quelle che mi sembravano parole latine. 
' LIBER MALEFICARUM '
"Il...Libro delle Streghe? Nonna non dirmi che ci credi anche tu". Ero sconvolta. Mia nonna aveva appena prtato un libro intitolato "Il Libro delle Streghe" ! Streghe! 
"Amore, ascoltami. So che probabilmente penserai che siamo pazzi, e che tutta questo è solo uno scherzo" mia nonna si chinò di fronte a me, in modo da avere la sua faccia davanti alla mia.
"In efetti..."
"Ecco, non è cosi. Le streghe esistono, Bonnie, come esistono i vampiri, ed i demoni. Certo, non tutti ne sono a conoscenza, anzi, nessun umano ne è a conoscenza, ma NOI esistiamo.". Era terribilmente seria. Toppo seria. Okay, le streghe esistevano? Bene.
Scoppiai a ridere. Non riuscivo a fermarmi. Quella situazione era assurda! Mia nonna che si metteva a parlare di creature sovranaturali. La mia diventò una risata isterica. In che mondo ero finita? Ero stressata, e sapevo che non era una delle migliori circostanze per ridere a crepapelle, ma non riuscivo a smettere.
In quel momento, Damon mi si parò davanti con un'esressione minacciosa. "Senti un po', piccola mocciosetta. se hai intenzione di ridere fino a domani, fai pure. Ma la mia Principessa è in pericolo, e si da il caso che tu sia l'unica in grado di salvarla. Quindi o ti calmi tu, o farò in modo che tu lo faccia." 
Mi fece paura.
In quel momento quasi credetti nell'esistenza dei vampiri. 
L'attimo dopo ridevo più di prima.
E poi mi ritrovai con le lacrime agli occhi.
Non ce la facevo. Avevo bisogno di mangiare e dormire. Non di stare ad ascoltare altre stupidaggini. Al diavolo il libro. Al diavolo Damon. Lo stress contrinuì ad accentuare la mia rabbia.
"Ti rendi conto di cosa mi stai dicendo?!" mi ritrovai a urlargli contro, isterica, e con le lacrime agli occhi.
Damon sorrise in modo strafottente, il che contribuì ad aumentare la mia rabbia.
"Bonnie..." inizio Meredith. MI girai verso di lei. 
"Bonnie?! Bonnie un cazzo!" mi sedetti sul divano, con le mani tra i capelli. Ecco, ero andata. 
"Oh, povera, piccola, dolce Bonnie..." disse Damon.
Quelle parole.
Mi misi ad urlare.
Con la coda dell'occhio vidi il fuoco del camino accendersi e spegnersi, ed i quadri attacati ai muri color crema oscillare, come spinti da un vento invisibile. 
"Cosa sta succedendo?!" urlò Elena, per sovrastare il rumore del vento alzatosi pochi secondi prima. 
"é lei...é Bonnie!". Anche Meredith urlò, in preda al panico.
Ero io?
Guardai le mie mani. I miei palmi erano rivolti verso l'alto, e su entrambi si formavano piccoli tornadi d'aria.
Mi spaventai. E smisi di ulare.
Tutto finì, e un silenzio innturale calò nella stanza.
Era possibile fosse tutto vero? Era possibile che fossi una strega?
Rassenata e tremane, presi in mano il manoscritto e mi lasciai cadere sul divano. Quando aprii la prima pagina, il libro parve sospirare, e rilasciò nella stanza un odore di incenso e di qualcosa di molto antico e potente.
Chiusa in me stessa, sentii a malapena Damon dire "Ci voleva solo una piccola spinta".
Sulla prima pagina, in alto a destra, era scritto in una calligrafia minuta ed elegante:
Morgana McCullought, 1753.






 
  
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