Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: Mconcy    10/10/2014    3 recensioni
[Extra di "Fragili"]
Raccolta di pochi capitoli, narrati dal punto di vista di Tris, che fanno luce su alcuni avvenimenti della storia raccontata in "Fragili".
Capitoli:
- #1 Tris
"Come ti senti, Tris?"
Faccio il punto della situazione. Mi sono svegliata in un luogo sconosciuto con un ragazzo sconosciuto, ho dolore ovunque e sembra che la testa abbia deciso di esplodere a mia insaputa. E non ho assolutamente idea di cosa sia successo.
"Non molto bene, a dire il vero."

- #2 Aleen
"Non ricordo il momento preciso in cui decisi di fidarmi di lui. Semplicemente l'ho fatto."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tris
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Fragili'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Invincibili - Extra di "Fragili"

#3

Ethan





L'allucinazione sta finendo. 

Me ne accorgo subito ormai. I contorni delle cose cominciano a sfocare e le persone che amo e che ritrovo sempre nelle mie allucinazioni si allontanano da me, mugolando parole incomprensibili.
 
Sento il bruciore nelle vene diminuire e la testa diventare più pesante.
È così che finisce. È così che esco dall'inferno.
E ogni volta che torno alla realtà mi domando cosa sia peggio.
 
Questa volta, però, c'è qualcosa che non va. Dovrei essere sollevata almeno un po', ma non è così.
Mi sento in bilico tra due mondi. Non riesco a lasciarne uno per entrare nell'altro.
Un senso di cupa ansia mi opprime, confondendo ancora di più il confine tra incubo e realtà. 
 
"Scollegatela!" urla qualcuno, dandomi la conferma che non tutto sta andando secondo i piani. La sua voce rimbomba nelle mie orecchie, mischiandosi ai sempre più lontani gemiti di Caleb, che fino a poco fa giaceva sanguinante ai miei piedi.
"Portatela in cella! Ora!" continua autoritaria la voce.
"Ma non dovremmo.."
"No. Rimarrà qui, non abbiamo bisogno di lei. Fate come vi ho detto."
Le proteste si spengono all'istante.
 
Nonostante la gran quantità di sostanze allucinogene che ho in corpo, sento distintamente due braccia che mi afferrano le gambe e due che mi prendono per il busto.
Il freddo del tavolo di metallo smette di tormentarmi, anche se ora l'ultimo dei miei confusi pensieri è il dolore che provo in ogni parte del corpo.
 
Sento che sto riemergendo. I sensi si acutizzano di colpo e comincio ad agitarmi. Non so cosa sta succedendo, che cosa vogliono farmi.
Perché interrompere la seduta così bruscamente?
Perché le proteste?
 
Rimarrà qui.
 
Questo significa che qualcuno se ne sta andando.
Mi stanno scaricando qui?
Non servo più.
 
Senza accorgermene, e sempre ad occhi chiusi, comincio ad urlare e a dimenarmi.
Qualsiasi cosa stia accadendo ho paura. Sono confusa, la testa è pesante e a malapena mi rendo conto dei suoni intorno a me. Sono totalmente indifesa.
 
Un suono metallico mi avverte che siamo arrivati a destinazione.
Con uno sforzo enorme apro gli occhi, giusto in tempo per vedere il soffitto della mia cella mentre il mio "fattorino" mi abbandona senza troppe cerimonie sulla branda.
"Tris!"
È la voce di Ethan, la riconosco.
 
La porta si richiude con un colpo mentre un viso familiare entra nel mio campo visivo. Tante luci intermittenti danzano davanti ai miei occhi, incorniciando i capelli biondi di Ethan. Caleb ha ripreso con i suoi lamenti.
Respiro velocemente.
"Ethan, cosa succede?"
"Non lo so! Cosa ti hanno fatto?"
"Dimmi cosa sta succedendo, ti prego." chiedo ancora.
Mi sembra di guardare il mondo attraverso un caleidoscopio. I muri si afflosciano su se stessi e poi si rialzano, mischiandosi con la porta e con il pavimento.
Sono io il centro di gravità. Devo portare il peso delle mie catene.
 
E all'improvviso succede.
Tobias.
 
Avevo perso le speranze con lui. Mi ero rassegnata al fatto che non l'avrei più rivisto. Anche se un giorno, per qualche strana e fortunatissima circostanza, ci saremmo ritrovati l'uno davanti all'altra, comunque non sarebbe stato lo stesso. 
Sono passati degli anni, dice Ethan, e noi siamo cambiati qui dentro. Anche lui lo avrà fatto.
Ho sempre sperato che fosse felice, che fosse andato avanti senza di me.
 
Eppure ora non c'è più Ethan davanti a me, ma Tobias. Il mio Tobias.
Colui che avevo lasciato andare.
Cosa sta facendo qui? Deve scappare, gli faranno del male.
Non voglio perderlo, deve stare bene. 
Lui deve stare bene.
 
"Tobias..." lo chiamo. Lui sembra preoccupato, ma non si allontana da me. "Devi andartene, Tobias. Qui non sei al sicuro."
Le parole mi escono impastate, ma sono convinta che lui mi abbia capito.
Lui mi capisce sempre.
 
"Tris, cosa stai dicendo?" mi domanda allarmato passandomi una mano sulla fronte.
Allungo le mani verso il suo viso e gli accarezzo le guance. I suoi occhi blu mi sono mancati così tanto.
"Devi andare se non vuoi che ti prendano. Io rimarrò qui. Penserò a Caleb." continuo a dire sempre più convinta. Mio fratello mi chiama da non so dove e mi ritrovo a sussurare il suo nome. La sua voce mi uccide.
"Stai delirando."
Cerco di ribattere, ma un forte rumore proveniente dal corridoio interrompe il nostro discorso. Tobias si allontana da me e corre alla porta.
 
Sorrido.
Ha capito che deve scappare.
 
I rumori si fanno più forti. Scarpe che sbattono a terra, voci che si urlano ordini, porte che si chiudono. Deve avere a che fare con la mia uscita precoce dalla Camera delle Torture.
Apro e chiudo gli occhi ripetutamente. Tobias è ancora lì sulla porta.
Torna da me.
 
"Tris, sta succedendo qualcosa di grosso..." mi dice con fare agitato.
"Lo so."
"Ho paura che finirà male, stavolta."
Mi scappa da ridere. 
Stavolta.
Come se tutto quello che è successo da quando ho saltato dal tetto di quel palazzo rientri nelle cose andate bene.
"Io ho paura e basta." gli confesso.
 
La porta della cella si apre di nuovo. Tre uomini incappucciati si fiondano su Tobias e lo prendono per le ascelle.
Sgrano gli occhi e tento di alzarmi.
"No..." sussurro. "No, no, no, no!"
Lo stanno prendendo, lo stanno portando via.
 
Cerco di afferrare la sua mano, ma fallisco miseramente, ritrovandomi carponi sul pavimento.
Improvvisamente chi vedo non è più Tobias, ma Ethan. Ethan che si dimena tra le braccia dei tre rapitori.
 
Da quel momento vedo tutto a rallentatore. 
Fisso i suoi occhi verdi, sgranati e pieni di rabbia. Seguo i movimenti delle sue labbra, non sentendo alcun suono. Sta urlando un nome. 
Tris.
 
Ma tre contro uno è troppo facile. Ethan è già alla porta e uno dei rapitori afferra la maniglia cominciando a richiudere la porta.
 
I nostri sguardi si trovano all'istante. Incatenati l'uno all'altra, capaci solo di fissarci.
Nei suoi occhi leggo terrore. Sorpresa. Consapevolezza.
 
Nei miei ci dev'essere il vuoto.
 
Poi non vedo altro che il metallo della porta e niente di quello che c'è dietro.
"No!" urlo con disperazione. "Ethan!"
 
La realtà mi cade addosso tutta insieme, e d'istinto mi getto sulla porta. 
 
L'hanno portato via, e so che non tornerà.
Io rimango qui, loro se ne vanno.
Non hanno bisogno di me.
 
Ethan invece era necessario. Ethan valeva di più.
Lui che era dovuto scappare in Periferia dopo la morte di sua sorella. Lui che era dovuto scappare sempre.
Ora non era riuscito a scappare. 
L'avevano preso, di nuovo, e l'avevano portato via da me.
 
Che importa se i muri oscillano e le luci fluttuano.?
Ora sono sola anche qui. 
 
E Caleb non geme più.
 





NOTE FINALI:

Sono una persona orribile, lo so.
È passato davvero troppo troppo tempo... vi chiedo scusa.
Inoltre il capitolo è corto e condito di tanto non-sense :|
Non so se si è capito, credo di no, ma la seduta di Tris viene prematuramente interrotta, quindi anche quando è ormai rientrata nella cella subisce gli effetti degli allucinogeni, sentendo la voce di Caleb e vedendo Tobias al posto di Ethan.
L'extra riguarda l'ultimo giorno di Tris in Periferia, quando viene trovata dallo squadrone del Comandante Pohe. Purtroppo è uscito proprio male... -.-"

Comunque ragazze, ultimamente ho avuto una marea, anzi, uno tsunami di impegni. Vi chiedo scusa ancora una volta.
Volevo dirvi che ho deciso di dedicarmi anche ad altri fandom e a storie originali. Sento di dover lasciare Divergent per un po' :) Aggiornerò comunque gli extra con altri due capitoli (o forse più), ma la precedenza la darò ad altre cose per cui ora mi sento più ispirata :|
Ora finisco di ammorbarvi. Se volete leggere altro su Tris e Tobias qualche settimana fa ho pubblicato una one-shot che non ha assolutamente niente a che fare con Fragili. Se volete darle un'occhiata siete i benvenuti ;)
Un saluto e alla prossima.

Mconcy

Ps: scusate ancora!!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Mconcy