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Autore: istinto della luna    27/11/2014    4 recensioni
Dal testo:
Hermione Granger era imbarazzata.
Sì, molto imbarazzata.
Stava uscendo dall'aula di Trasfigurazione con le gambe tremanti e le gote arrossate.
Non ci poteva credere.
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Imbarazzata per cosa vi chiederete...
Beh, basta leggere!
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Non tutto è come sembra


Hermione Granger era imbarazzata.
Sì, molto imbarazzata.
Stava uscendo dall'aula di Trasfigurazione con le gambe tremanti e le gote arrossate.
Non ci poteva credere.
<< Hermione, che hai? >>
<< Oh, n-niente Harry, tranquillo. Allora quando hai intenzione di fare i due temi per la McGranitt? Questo pomeriggio va b-bene? >>
Harry, accigliato, si grattò la nuca: << La McGranitt non ha dato nessun tema da svolgere. È stato Piton.  >> dopo una breve pausa per guardarla bene in volto, continuò << Piton ha dato i temi e per di più due ore fa'. >>
<< Oh, hai ragione adesso che ci penso, scusami. >>
Harry non riusciva a crederci: Hermione si era dimenticata dei compiti? Com'era possibile?
<< Hermione, sicura di star bene? >>
<< Oh certo Harry, perché? >>
<< No, niente.  Ehi!!!  Dove vai? Dobbiamo aspettare Ron. La McGranitt lo ha incastrato!  >>
Hermione, che si stava avviando verso la Sala Comune, si arrestò.
Quel nome la pietrificò all'istante.
Non poteva assolutamente essere vista da Ron, non dopo quello che aveva ricevuto e non  in quello stato poi.
<< Ron? Come Ron? >>
<< Si, Hermione, Ron. Sai: quel ragazzo con i capelli rossi, alto, che è nostro amico da ben cinque anni! >>
Rosso... rosso... proprio come il colore di quel regalino.
Stai calma Hermione. Respira. Gonfia i polmoni e ribatti.
<< So chi è R-Ron, Harry. Il fatto è che devo andare di corsa in biblioteca perché... perché voglio portarmi avanti con i compiti. Quest'anno è dura ed è fondamentale la perseveranza.  >>
Ancora una volta con la bocca spalancata, Harry non riusciva a capire cosa stesse succedendo a Hermione.
Ok, il fatto che volesse portarsi avanti era più che lecito da parte sua, ma, andiamo, si sarebbe di certo fermata per salutare Ron. Che cosa stava succedendo? E poi perché lui non ne sapeva niente?
<< Tu, anzi voi, mi nascondete qualcosa. Vedrete... vedrete quando saprò leggervi nella mente. >>
<< Cosa?!?  Noi? Io, cioè, lui? Lui... ho detto davvero lui? E cioè, no.... no Harry non ti stiamo nascondendo nulla. Comunque ora devo andare, sono in ritardo sulla tabella di marcia. Salutami Ron quando esce, d'accordo? >>
Esasperato Harry acconsentì:  << Va bene Hermione. Ci vediamo. >>
Nel frattempo arrivò Ron con la divisa sgualcita e rosso fino alla punta delle orecchie. Le lentiggini, spruzzate su tutto il viso, risaltavano maggiormente, facendo contrasto con gli occhi azzurri e spossati.
<< Harry, la prossima volta la McGranitt mi ucciderà se non prendo un'altra A. Miseriaccia, sono settimane che studio e questa non è ancora sazia. Mi ricorda Hermione... a proposito dovevo...  ma dov'é? >>
<< Indovina? È scappata a studiare! Comunque ti saluta. >>
Ron grugnì sconsolato di rimando.
<<  Toglimi una curiosità, non è che mi nascondete qualcosa voi due? >>
Il più piccolo maschio Weasley parve perplesso e pensieroso: << Non che io sappia. Comunque volevo rivolgerti la stessa domanda. È dall'ora di Piton che mi lancia certi sguardi... mi facevano gelare il sangue. Sembravano così penetranti. >>
Harry sorridendo sotto i baffi insistette: << E tu cosa facevi di rimando? >>
<< Io, dici? Beh, dei sorrisi forzati, ma poi mi tornavo a fare la mia pozione. Sai quante volte ho dovuto rifarla per colpa sua? >>
Harry, rammentando la quantità di punti che avevano perso quella mattina e non solo per colpa di Ron, annuì debolmente.
<< Forse è meglio se andiamo a studiare. >>
<< Hai ragione, Harry. >>
Rammaricati e con la testa bassa si incamminarono verso la torre Grifondoro.
 


Hermione, al contrario dei suoi due compari, stava saltellando allegramente in direzione della biblioteca.
Un momento, Hermione Granger, il prefetto più temuto di Hogwarts stava saltellando per i corridoi?
Stiamo parlando della stessa persona?
Si mise a cavalcioni su uno dei tanti muretti presenti in quell'immenso castello e, pensierosa e desiderosa di ammirare il piccolo regalino ricevuto durante Pozioni, aprì la busta guardandoci dentro.
In tutta la sua semplicità, spiccava un braccialetto di corda rossa con un ciondolo a forma di W.
<< Oh Ronald... >>
Come poteva Ron averle fatto un dono del genere? Non era da lui. Eppure lo aveva capito, dagli sguardi intimoriti e i sorrisi forzati che le aveva restituito. Ma, perché ora? Non riusciva a spiegarselo eppure sentiva dentro di sé il cuore accelerare e il viso divenire caldo.
<< Siamo felici è, Hermione? >>
Alzò velocemente lo sguardo e si ritrovò di fronte una figura alta e slanciata farle l'occhiolino.
Deglutì e nascose il pacchetto dietro la schiena.
Quel ragazzo aveva i capelli rossi, ma non si trattava di Ron.
Sospirò sollevata.
<< Che ci fai tu qui? >>
<< Oh, niente stavo solo cercando George.  Sai, è un tipo molto espansivo. Oserei dire troppo a volte. Così, l'ho perso di vista.>>
Hermione abbozzò un sorriso, alzandosi dal muretto e riprendendo a camminare.
Fred la seguì.
<< Comunque non mi hai risposto. >>
<< Non mi hai domandato nulla a dire il vero. >>
Fred ghignò e si posizionò di fronte a Hermione che, colta alla sprovvista, rischiò di cadergli addosso.
<< Fred, ma che fai? >>
<< Ha colpito, allora? >>
<< Cosa? Potresti essere più chiaro? >>
<< No, dico, il tuo ammiratore ha colpito nel segno, è? >>
Per poco Hermione non si lasciò cadere e, pregando, che la verità non venisse a galla dalle sue gote, cercò di tenergli testa in qualche modo.
<< A dire la verità non so di cosa tu stia parlando. Comunque, se anche fosse non lo verrei di certo a dire a te. >>
<< Che strano, Hermione. Tra tutto quello che avresti potuto dirmi, pensavo fosse domandarmi come facessi a sapere di un ammiratore. Ciò significa che è vero. Ho ragione allora! >> detto ciò si picchiò sul petto, sorridendo divertito.
Hermione, rossa di rabbia, dovette riconoscere che il ragazzo aveva davvero ragione.
Perché Hermione sei così stupida. Andiamo, è solo un braccialetto, torna in te stessa, torna in te stessa!
<< Devo ammetterlo Fred mi hai fregato. Ora, con permesso, vorrei raggiungere la biblioteca per studiare. Perché io... i G.U.F.O. li voglio superare... e tutti! >>
Ora Fred si stava letteralmente scompisciando dal ridere. Se non si fosse trattenuto, probabilmente Hermione lo avrebbe schiantato.
<< Non ci credo: Hermione Granger riconosce il fatto che sia stata fregata da Fred Weasley?  Troppo bello per essere vero. >>
<< Ed è la prima ed ultima volta, Fred! >>
<< Sicura Granger? Ti ho fregato anche un'altra volta, sai? >>
<< E quando, sentiamo? >>
<< Avrà un rivale il nostro Ronnino. >>
<< Come prego? >>
<< Hermione, puoi tornare sulla terra? Ho appena detto: avrà un rivale il nostro Ronnino! >>
La ragazza si passò una mano tra i capelli aggrovigliati nel vano tentativo di tranquillizzarsi.
Stavano succedendo troppe cose contemporaneamente e doveva cercare di mettere in ordine tutto quanto.
<< Ma perché c'è un rivale per Ron? In che senso? Fred, spiegati, per Merlino! >>
Fred si piegò all'altezza di Hermione accarezzando lievemente la sua guancia lattea.
Sorrise e, guardando i suoi occhi così sbalorditi, riprese: << No Hermione, mi dispiace, sei abbastanza sveglia per capirlo. Comunque farò io, una domanda a te: ti piace il rosso, non è così? >>
Hermione, ancora pietrificata per la carezza ricevuta e la vicinanza con il suo volto annuì debolmente.
<< Sono contento. Sapevo che non avrei mai potuto sbagliar colore! >>
Hermione comprese ogni cosa.
Vide Fred tornare fischiettando sui suoi passi, dopo averle rivolto un ulteriore occhiolino.
Tirò fuori il braccialetto e si concentrò sul ciondolo a forma di W.
W come Weasley, era ovvio.
Questo Hermione lo aveva capito.
Ora che ci pensava, però, aveva già visto quella lettera.
Così scintillante, così viva, così spiritosa.
Sì, sì, certo! L'aveva visto distinguersi nel cielo alla Tana...
A quel punto, deglutì diventando paonazza.
... nel cielo alla Tana subito dopo gli scoppi dei fuochi Weasley.





Angolo Autrice
Ammetto che, in principio, questa storia era una semplice one shot terminata così. 
A causa di alcune richieste e, per diletto personale, ho preso in considerazione l'idea di renderla una long.
Si tratta della prima volta, spero non diventi pesante man mano che leggete.
Come è mio solito, mi auguro che sia stata di vostro gradimento.
A presto!
Martina.
PS: Recensite per favore. Grazie in anticipo

 
   
 
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