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Autore: Slytheringirl093    21/02/2015    8 recensioni
Dopo la morte di sua madre, Caroline sembra non riuscire a trovare la forza di andare avanti. Quando comunica a Stefan che ha intenzione di spegnere la sua umanità, il ragazzo capisce che hanno bisogno d'aiuto. Sono disposti a tutto pur di aiutarla, persino a richiamare un certo vampiro originale che aveva giurato di non mettere più piede a Mystic Falls...
[...]
Dal prologo:
«Oh, no...» sussurrò tra sé, mentre anche Elena sembrava ci stesse arrivando. Stefan attese che anche la ragazza realizzasse, incapace di pronunciare il nome ad alta voce.
Non le ci volle molto.
«Klaus»
In un tacito assenso, Stefan optò per l’ennesimo bicchiere di Bourbon.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Enzo, Klaus, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crossover : The Vampire Diaries/ The Originals
La storia inzia dopo la 6x12 (TVD) e dopo la 2x12 (TO)
[Qualsiasi cosa successa prima di questi episodi resta invariata]



Up with the birds


 

 

Prologue. 

 

 

«These wounds won't seem to heal

this pain is just too real

There's just too much that time cannot erase»

My Immortal -
Evanescence









«Non puoi dire sul serio... »
 
«Non sono mai stata più seria di così, Stefan»
 
Caroline Forbes era una persona determinata. Quando prendeva una decisione, le probabilità di farle cambiare idea erano praticamente nulle, specialmente quando si trattava di decisioni così importanti, come quella. Non stava certo a insistere sull’essere giusta  o sbagliata, anzi era pressoché convinta che quella fosse la peggiore decisione che avesse mai preso. Questo però non era abbastanza per dissuaderla. Dopotutto era pur sempre una soluzione ai suoi problemi.
 
«Caroline... ti rendi conto di quello che stai dicendo?»
 
Stefan la guardava incredulo. Quando poco prima Caroline gli aveva comunicato la sua idea per mettere fine alle sue sofferenze, gli era preso un colpo. Tutto si aspettava da Caroline, fuorché quello.
 
« Sì, me ne rendo conto.  E so benissimo che non è la soluzione perfetta ai miei problemi, ma Stefan... farei qualsiasi cosa per far smettere questo dolore...»
 
Stefan vide le sue lacrime ancora prima che le cadessero sulle guance. Prima di rendersene conto, la stava abbracciando. Lei si era abbandonata tra le sue braccia senza fare resistenza, così come ogni volta che era sull’orlo dell’ennesimo pianto. Non riusciva a smettere di piangere, Caroline. Dopo quattro giorni dalla morte di Liz Forbes, le lacrime erano ancora troppe e il dolore era incommensurabile. Stefan le era stato accanto per tutto il tempo, abbracciandola di giorno sotto lo sguardo degli altri e di notte, quando piangeva fino ad addormentarsi. Soffriva anche lui nel vederla così.  Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederla sorridere di nuovo, per vedere di nuovo la sua Caroline, piena di vita, di ottimismo, con i suoi discorsi senza fine e le sue perle di saggezza
 
« Perdonami, io...»
 
«Shh»
 
Non sapeva che fare. Capiva il perché della sua decisione, ma non poteva semplicemente accettarlo. Spegnere la sua umanità non era la soluzione. Non poteva permetterle di fare una cosa simile. Soprattutto non dopo aver fatto lo stesso errore con Elena, dopo la morte di Jeremy. Sì, il dolore era momentaneamente passato, ma insieme al dolore Elena aveva perso tutto ciò che la rendeva umana, tutto ciò che la rendeva Elena. Non avrebbe mai permesso che a Caroline succedesse la stessa cosa. Nemmeno per accecare il dolore che sapeva, Caroline, non riusciva più a sopportare.
 
« Spegnere l’umanità non è la soluzione. E’ la cosa peggiore che tu possa fare »
 
«Lo so»

« La tua umanità è la cosa più preziosa che hai, Caroline. So che ora sei convinta che il dolore sia troppo e che ti basterebbe poco per non sentirlo più, ma credimi... perderesti molto di più di quanto guadagneresti»

«E tu credi che non lo sappia? Se non fossi così dannatamente convinta che è la cosa sbagliata da fare,  l’avrei già fatto»

Caroline scivolò via dall’abbraccio di Stefan, mettendosi seduta sul letto. Con le mani si tolse le ultime lacrime dal viso, arrabbiata per esservi ceduta di nuovo. Voleva smettere di piangere.

« Allora non farlo. Io... ti prometto che... non sarà sempre così. Il dolore... diminuirà, un po’ alla volta. E io ti sarò vicino per tutto il tempo, non ti lascerò affrontare tutto questo da sola»

«Ma non capisci Stefan? Tu mi sei già accanto e sono passati quattro giorni e ancora non riesco ad addormentarmi senza avere gli occhi rossi! Lei non c’è più! E io non posso... non riesco... a pensare ad altro, capisci? Non riesco a non pensare che mia madre non c’è più! A pensare che io vivrò per sempre, e che lei... »

« Ehi... guardami» le disse Stefan, prendendole il volto tra le mani. Gli occhi gonfi, stanchi, di chi non ce la faceva davvero più ad andare avanti in quello stato, e il respiro mozzato, di chi pensa di stare per cedere da un momento all’altro. Stefan non riusciva a sopportarlo.

« Capisco le tue ragioni, ma non posso lasciartelo fare»

« Voglio solo che finisca» fu il lieve sussurro di Caroline, mentre poggiava le mani su quelle di Stefan, ancora strette sul suo viso. Con un gesto morbido gliele tolse e le accompagnò ai fianchi del ragazzo. Gli stava chiedendo di farsi da parte.  Senza aggiungere altro, Caroline si voltò dandogli le spalle. Si strinse tra se, arrivando fino alla finestra, dove poggiandosi con una spalla al muro fece in modo che il suo sguardo si perdesse sul giardino dei Salvatore. Stefan la guardò, incapace di muoversi, solo pensieri che si susseguivano l’uno dopo l’altro nella sua testa. ‘Promettimi che ci sarai per lei’, le parole dello sceriffo suonavano chiare e forti nella sua testa, una promessa che non aveva alcuna intenzione di tradire. Doveva aiutarla.  Purtroppo allo stesso tempo, non riusciva a fare a meno di pensare che il suo aiuto non fosse abbastanza. Lui ed Elena si alternavano per cercare di restare accanto all’amica quanto più potevano eppure... sembrava non riuscissero a darle realmente  né aiuto, né conforto. Stefan ricordò improvvisamente quando Caroline lo aveva chiamato per scegliere i fiori per il prossimo funerale della madre: in quel momento, nella disperazione della ragazza, nel suo voler evitare il contatto con la madre sentendosi troppo in colpa per quello che le aveva fatto, Stefan aveva scorto la forza della ragazza, la volontà di voler restare in piedi. Nascondeva la testa nella sabbia, ma allo stesso tempo riusciva a restare nel deserto senza morire dissetata. Già allora stava combattendo. Perché era questo che Caroline faceva: combatteva, lottava e perseverava per restare a galla, per non sprofondare. E adesso, vederla in quello stato, mentre parlava di arrendersi, lei che in tutta la sua vita non si era mai arresa... Stefan non poteva, non voleva permetterglielo. Avrebbe combattuto con lei, per lei, al suo posto se necessario. Mentre osservava il suo profilo in silenzio, si ripromise ancora mentalmente che mai avrebbe abbandonato Caroline Forbes.
 
«Ti fidi di me?»

La domanda gli era sorta spontanea. Non perché credesse che la ragazza non  si fidasse di lui. Sapeva bene che Caroline si fidava cecamente di lui. Solo era desideroso di guadagnare un po’ di tempo. Di cogliere nei suoi occhi un barlume di speranza. Una scintilla di quella forza di volontà che sempre l’aveva contraddistinta. Se lei non aveva più forza, allora poteva affidarsi a lui. Ne avrebbe avuta per entrambi. Caroline non si mosse, ne rispose. Il suo era un tacito assenso. Come se la domanda fosse così stupida da non ricevere nemmeno una risposta. Il ragazzo mosse qualche passo verso di lei, incoraggiato dal suo silenzio.

«Lascia che ti aiuti, allora. Lascia che ti dimostri come i sentimenti, le emozioni... sono l’unica cosa umana che ci rimane. Tutto ciò che di umano potremmo mai avere per il resto della nostra eternità»

La vampira si lasciò andare un debole sospiro. Consapevolezza. Fiducia. Speranza. Sapeva che Stefan aveva ragione, pensava le stesse identiche cose e razionalmente non sarebbe potuta essere più d’accordo. Voleva fidarsi, credere alle parole di Stefan che il dolore, la... colpa, sarebbe scemata col tempo. L’ottimismo e la sua forza di volontà avevano sempre  avuto la meglio sul presente. Eppure quel dolore la stava logorando dal profondo... ed era troppo vero e reale per lasciare che ancora una volta le possibilità di una soluzione futura, la spingessero a non mollare, ad andare avanti. Mai, aveva saggiato il dolore che stava provando il quel momento. Per quanto ancora sarebbe riuscita a sopportarlo? Per quanto ancora la sua razionalità avrebbe avuto la meglio sul suo istinto?

«Spegnere tutto è facile. Ma non arrenderti, Care. Non ancora.  Per te e per tutte le persone che ti vogliono bene. Per tua madre, per Elena... per me»

Alle sue parole a Caroline mancò un battito. Tutte le persone che le volevano bene. Si voltò leggermente verso il suo interlocutore, incontrando gli occhi tristi e sinceri di Stefan. Sembrava supplicarla con quegli occhi. Per me, le parole le risuonarono in testa mentre senza accorgersene Stefan le aveva preso una mano, carezzandola lentamente col pollice, in quel gesto dolce che erano soliti scambiarsi. Io sono qui e non vado da nessuna parte, sembrava dirle. Caroline riusciva e leggere tra le righe quelle parole.  Per tua madre. Per Liz, che era fiera della sua bambina, forte e determinata. Per Elena, che le era stata accanto, che l’aveva stretta tra le braccia e le sussurrava che sarebbe andata meglio, col tempo.
Forse poteva farcela. Forse poteva reggere ancora per un po’. Forse poteva sperare che... migliorasse. Annuì debolmente Caroline, lo sguardo perso sulla mano di Stefan, che ancora teneva la sua. Il ragazzo avvicinò le sue labbra alla fronte della ragazza e posò un bacio leggero.

«Grazie» le sussurrò e senza aggiungere altro, lasciò la stanza.






********************



Stefan si lasciò cadere sulla poltrona del salotto, una mano alle tempie e pensieri che gli affollavano la testa. Voleva¸ doveva, trovare una soluzione.

«Cosa ti ha detto?» chiese Elena, sedendosi accanto all’amico. Sul volto la stessa preoccupazione.

«E’ distrutta. Vuole... »

Gli risultava difficile persino dirlo. Elena portò una delle sue mani sul ginocchio dell’amico, quasi come per incoraggiarlo a parlare, ma Stefan preferì scuotere il capo e alzarsi per versarsi un goccio di Bourbon in un bicchiere.

«Tutto questo silenzio mi disturba»

Damon si richiuse il portone alle spalle, togliendosi la giacca di pelle e lanciandola malamente sul divano, prima di dirigersi come il fratello, all’angolo degli alcolici. Elena si sporse dal divano, sospirando abbattuta.

«Ancora niente?»

« Nada. Tyler e sulle tracce della streghetta vendicativa. Jo e Alaric sono non so dove a fare non so bene cosa  ma Ric mi ha assicurato che per ora Jo non ha ancora istinti suicidi, e quindi su quello possiamo tirare un sospiro di sollievo.  I giornali ancora non riportano notizie di spargimenti di sangue a Portland, quindi immagino che Kai abbia deciso di prendersi una vacanza prima di uccidere tutta la sua famiglia e affiliati, suppongo. E’ tutto paradossalmente tranquillo, insomma. Si stanno comportando tutti come bravi bambini, a quanto pare... tranne Jeremy che  sembra abbia deciso di distruggermi il giardino, lui e quella maledettissima balestra»

Stefan trangugiò il contenuto del suo bicchiere in una sola volta, mentre ascoltava il fratello fare il resoconto della situazione del mondo esterno. Mentre Stefan ed Elena erano rimasti con Caroline, Damon era l’unico che era rimasto a controllare tutta la situazione esterna.  Fortunatamente sembrava che ci fosse una momentanea pausa dagli innumerevoli problemi di Mystic Falls, e Stefan, data la situazione, non poteva che esserne sollevato. Elena si alzò dal divano, scuotendo la testa contrariata per andare a spiare Jeremy dalla finestra.

«Sul fronte Blondie, come siamo messi?» chiese Damon, cambiando argomento mentre si avvicinava alla ragazza con in mano un secondo bicchiere.

« Stefan mi stava giusto dicendo che...»

«Abbiamo bisogno di aiuto. Ha bisogno di aiuto»

Stefan aveva interrotto Elena, ed entrambi i vampiri ora lo guardavano, in attesa. Prese un respiro, prima di iniziare a parlare, tentando di essere il più coinciso e diretto possibile.

« Caroline sta soffrendo. Ha perso sua madre, e con lei tutto ciò che restava della sua famiglia. L’ha persa troppo presto e in modo innaturale, e non riesce ad accettarlo. Sono passati quattro giorni, e il dolore la sta divorando viva, e non c’è niente che io o Elena possiamo fare per alleviare le sue sofferenze»

Damon bevve il suo bourbon d’un fiato, senza dire una parola. La morte di Liz Forbes aveva turbato anche lui. Lo sceriffo era forse l’unica persona che in quella città si era fidata di lui, che l’aveva considerato amico.  Damon aveva perso una delle poche persone che poteva dire gli fossero mai state a cuore. La lista di amici di Damon Salvatore aveva perso un valido membro, e quella di amici umani, si era praticamente dimezzata.

« Ci dev’essere un modo, Stefan! Noi... noi dobbiamo aiutarla!» disse Elena, scuotendo il capo vigorosamente e facendo qualche passo in avanti verso il più giovane dei Salvatore. Stefan sospirò.

« Caroline vuole spegnere tutto»

Alla sua affermazione Elena si portò una mano alla fronte, sul suo volto un espressione sconvolta. Damon, d’altra parte, sbarrò gli occhi, sorpreso.

« Caroline vuole spegnere le sue emozioni? In che razza di mondo parallelo siamo andati a finire?» sbottò incredulo, poggiando il suo bicchiere sul bancone.

«Non possiamo permetterglielo! Quello che è successo a me...»

« Lo sa, Elena. Caroline sa perfettamente quello che è successo a te, a me, a Damon, a Enzo... lo sa benissimo. Così come sa che è la scelta più sbagliata del mondo, ma questo non le impedisce di pensarci e di farlo, perché in questo momento il dolore è così forte che l’unica cosa che riesce a pensare è che vuole farlo smettere!»

Aveva urlato. Stefan aveva alzato la voce perché era arrabbiato, perché voleva trovare una soluzione perché era stanco di dover sempre e solo parlare e spiegare le cose, piuttosto che agire, che risolvere, che fare qualcosa per aiutare realmente Caroline. Elena si era zittita, mentre Damon aveva incrociato le braccia chiudendo gli occhi per qualche secondo, perso nei suoi ricordi.

« La soluzione più semplice ed efficace, proprio come è successo con Elena» disse, mentre una Elena disperata per la morte di Jeremy faceva capolino nei suoi pensieri. Il dolore che aveva provato nel vedere Elena distrutta in quel modo, e l’unica soluzione che all’epoca gli era sembrata possibile. Spegnere tutto. Chi più di lui poteva capire Caroline?

« Io le parlerò, le farò cambiare idea» disse Elena, superando Stefan e incamminandosi verso le scale.

« Qualsiasi cosa dirai non le farai cambiare idea, Elena»

La voce di Stefan la fermò, a pochi passi dalla scalinata.

«Tentar non nuoce»
« Non andare da lei, non adesso... Mi ha lasciato un paio di giorni» proseguì Stefan, mentre senza rendersene conto si stava versando dell’altro alcol nel bicchiere. Elena, tornò sui suoi passi, affiancandosi a Stefan.
« Hai appena detto che non possiamo fare niente per farle cambiare idea, non vuoi che parli con lei... cosa pensi di fare in due giorni?» chiese, a metà tra l’irritazione e la curiosità.
« Noi non possiamo fare niente per farle cambiare idea» blandì Damon, sottolineando il pronome personale con una certa enfasi. Vide Stefan rivolgergli uno sguardo tetro, quasi rassegnato mentre beveva un secondo bicchiere. Elena non capiva, ma Damon stava iniziando a mettere insieme i pezzi.

« Caroline ha bisogno di aiuto, hai detto. Noi non possiamo fare niente per aiutarla, hai aggiunto. Un paio di giorni, e così hai preso tempo. ..Tu hai un’idea, non è vero fratello?»

Elena passò lo sguardo dall’uno all’altro tentando di capire se quello che Damon aveva appena detto poteva essere vero. Stefan sembrò colpito dalla riflessione del fratello, e posò il bicchiere mentre annuiva leggermente. Un sorrisetto soddisfatto illuminò il viso dei maggiore dei fratelli Salvatore.

« E a giudicare dal fatto che ti sei fatto due bicchieri del mio Bourbon nel giro di tre minuti, dev’essere un’idea poco piacevole»

Le deduzioni di Damon erano più o meno esatte, seppur incomplete. Effettivamente Stefan aveva avuto un’idea, più che un’idea era stato un pensiero fugace, una considerazione. E sì, non era affatto piacevole. Non sapeva nemmeno se metterla in atto, o lasciarla vagare lì, nel suo cervello, spaventato dalle conseguenze e dal possibile ennesimo fallimento. Ma il solo fatto che questo pensiero gli fosse arrivato, che c’era anche una minima possibilità che potesse funzionare, lo fece desistere dal tenerselo per se. Idea folle, sconsiderata e forse persino pericolosa.

«Allora? Di che si tratta?» chiese Elena, nervosa.

« Il fatto è che tutti noi almeno una volta abbiamo spento la nostra umanità. Sappiamo cosa vuol dire, e sì, sappiamo che è sbagliato, che non è la soluzione e tutto il resto. Ma la verità è che se ci fossimo trovati al posto di Caroline, avremmo pensato esattamente quello che sta pensando lei. Avremmo optato anche noi per lo spegnere tutto. Ci siamo trovati già al suo posto, e abbiamo tutti fatto la stessa scelta»

Stefan  per il dolore dopo aver ucciso suo padre.

Damon per il dolore del non aver potuto salvare Enzo dagli Augustine.

Elena  per il dolore della perdita di Jeremy.

« Ok, ma non possiamo starcene qui a guardare mentre Caroline compie lo stesso nostro errore, solo perché saremmo ipocriti a dirle di non farlo, Stefan!» fu l’uscita di Elena, chiaramente non aveva intenzione di starsene con le mani in mano, specialmente trattandosi di Caroline.

« Lo so. Ed è per questo che abbiamo bisogno di qualcuno che conosca il dolore come lo conosciamo noi, ma che a differenza nostra sappia gestirlo...»

« Che conosca il dolore come lo conosciamo noi... un vampiro?»

Stefan annuì. Una persona che riuscisse a comprendere il dolore amplificato, come lo percepivano loro, ma che non si era abbandonato a spegnere l’interruttore.

« E soprattutto... qualcuno che tenga a Caroline, come ci teniamo noi...»

A Damon bastò quell’ultima frase per fare il collegamento finale. Guardò il fratello nella più disgustata delle realizzazioni.

«Oh, no...» sussurrò tra sé, mentre anche Elena sembrava ci stesse arrivando. Stefan attese che anche la ragazza realizzasse, incapace di pronunciare il nome ad alta voce.

Non le ci volle molto.

«Klaus»

In un tacito assenso, Stefan optò per l’ennesimo bicchiere di Bourbon.







My Corner

Allora, benvenuti! Questa è la mia nuova fan fiction, la prima in questo fandom, quindi siate buoni!
In teoria avevo deciso di non pubblicarla finchè non l'avessi finita, ma dopo i recenti sviluppi di due telefilm (TVD e TO) ho deciso di postare almeno il prologo dato che la Plec sembra mi stia rubando un paio di idee [Giusto per farvene rendere conto quando leggeretefino ad oggi ho buttato giù 7 capitoli, e siamo alla 15 puntata di entrambi gli show]. In ogni caso , mi sembra giusto fare un pò di precisazioni sulla mia storia, giusto per chiarire un paio di concetti. Allora:
- Questa fanfiction parte, come ho già detto post TVD 6x12 e TO 2x12; tutto ciò che è accaduto in entrambi gli show, resta invariato [es. Bonnie è ancora bloccata nel 1994/ Kol è ancora vivo]
- Nonostante il pairing principale sia KLAROLINE, verranno trattate anche situazioni Steroline perchè è impossibile non parlarne, e Klamille . Ne andrebbe la veridicità della Fic, così come degli show.
- Fan delle DELENA, ricordate che questa è una fan ficion principalmente basata su Klaus e Caroline, perciò sì, ci saranno momenti delena, ma non... fomentatevi troppo, insomma! (lo dico per precauzione, mia sorella è una DELENA, quindi so di cosa parlo xD)
- La mia fan fiction inizia pochi giorni dopo la morte di Liz Forbes, ma io come ho detto ho seguito la storia originale fino alla 6x12, per cui come, quando e tutta la morte di Liz saranno diverse rispetto allo show!!


Detto ciò, per ora basta con le spiegazioni. Qualsiasi dubbio, curiosità, potete tranquillamente esprimervi nelle recensioni, così come anche prvatamente.
Cercherò di postare 1 volta a settimana, anche se ancora non stabilisco il giorno. Nel frattempo vi lascio un pò di tempo per farmi sapere che ne pensate del prologo, se vi piace come idea...ecc.
Ah, ultima cosa, se qualcuno fosse interessato a farmi da Beta, non sarebbe male!

Con questo, vi saluto! Alla prossima settimana, suppongo! Aspetto i vostri feedback!

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