PROBLEMI DI PIUMA
Adesso scrivi aspettami il
tempo passerà
Un anno non è un secolo - tornerò
com'è difficile restare senza te.
(Tornerò, I Santo California)
Hermione
Sono tornata. Hogwarts si staglia
maestoso nel cielo nero punteggiato solo qua e là da alcune timide
stelle che cercano di illuminare la notte. Nel rivedere il castello, un brivido
mi corre lungo la schiena. Avverto un qualcosa che si posa delicato sul mio
braccio. È la mano di Ginny che, accanto a me, cerca di farmi forza oppure di
trarre quella forza che anche a lei sembra mancare. Varcare la soglia del
castello ricostruito, dopo appena 4 mesi dalla battaglia che lo ha visto teatro
di morte e distruzione, è un’emozione troppo forte. Riesco a rimanere calma
solo perché attorno a me scorgo qualche volto amico. Visi di persone che hanno
visto compagni morire proprio tra quelle mura e che adesso, sono ancora qui,
per ricominciare a vivere, per andare avanti senza per questo dover per forza
dimenticare.
Lo
Smistamento ha inizio. I bambini del
primo anno sono spauriti quando si avvicinano al Cappello Parlante che,
dopo
aver riflettuto il tempo necessario, li smista nelle rispettive case.
Il
banchetto è allegro anche se velato di una strana malinconia che
solo i più
grandi riescono a comprendere a pieno. Arrivati al dolce, alzo lo
sguardo e
incrocio quello della mia professoressa preferita: la McGranitt, ora
preside
della scuola. Mi sorride e mi fa cenno di continuare a mangiare, mi
sprona a divertirmi anche se sa perfettamente che, per molti di noi,
questo non sarà
possibile ancora per molto tempo, fino a quando non avremo fatto pace
con i nostri
ricordi.
Poco dopo sono nella Torre di Grifondoro. Quest’anno
condividerò il dormitorio con Ginny e le sue coetanee. Non avrò più Ron e Harry
da aiutare con i compiti, non avrò più le mie solite compagne di stanza ma
soprattutto non avrò più Fred e George da sgridare. Fred. Sorrido pensando a
lui e subito mi ricordo di quanto mi ha detto prima di partire: “Granger, lo so
che sarai tutta entusiasta di rivedere Hogwarts, ma scrivimi appena hai un
attimo di tempo.”
L’ho preso in giro per questo. Aveva
un’aria così protettiva nei miei confronti che mi ha fatto tenerezza. Non è da
lui. È cambiato e io sono cambiata con lui.
Mi
metto in pigiama e, dopo aver dato la
buonanotte a Ginny, chiudo le cortine attorno al mio letto a
baldacchino.
Davanti a me solo una pergamena bianca, una piuma autocoreggente e una
boccetta
d’inchiostro. Il tutto illuminato dalla luce fioca della mia
bacchetta. La
piuma cattura la mia attenzione. Non è decisamente una delle
mie. È stato Fred a regalarmela e a farmi promettere che
l’avrei usata per scrivergli. Così ora
mi ritrovo a dover mantenere la promessa. Intingo la punta
nell'inchiostro facendo
attenzione a non rovesciare la boccetta sulle lenzuola candide e mi
appresto a
scrivere.
Caro
Fred,
La piuma inizia a vibrare nella mia
mano: segno che ha trovato un errore. Ma come è possibile? Ho scritto solo due
parole e in quelle due parole non ci sono errori! La scuoto un attimo. Forse si
è inceppata. Cerco di riprendere a scrivere ma la piuma proprio non vuole
saperne. Continua a riportare la mia mano verso quelle due parole iniziali.
Allora decido di assecondarla, sbuffando. La piuma, con una riga scura,
cancella frenetica le mie parole e le sostituisce con altre trascinando la mia
mano.
Guardo allibita il risultato:
Caro
Fred,
Mio
unico ed eterno amore,
Al posto del mio saluto più o meno
informale, mi ritrovo l’inizio della mia immacolata pergamena imbrattato non
solo da una pessima cancellatura ma anche da un saluto decisamente troppo
sdolcinato per i miei gusti. Sento il sangue affluire alla testa e le guance
colorarsi di rosso. Ma stiamo scherzando? Io non scriverei mai e poi mai una cosa del genere! Ora capisco perché Fred ha tanto
insistito perché usassi questa piuma: voleva farmi irritare e farsi una risata
alle mie spalle. La guardo disgustata e indignata. La piuma è ferma nella mia
mano e si illumina ad intermittenza con una luce blu. È soddisfatta di quello
che ha scritto. Ma io no. Decisamente no! Come potrei essere soddisfatta di una
cosa che non penso? O meglio. Non è esattamente che non penso questo di Fred
anche se… Anche se nulla! Stiamo insieme da così poco tempo che mi sembra
eccessivo scrivergli una cosa simile! Prendo la bacchetta e faccio sparire
entrambe le scritte poi riprendo in mano la piuma e per un attimo mi chiedo se
sia meglio cambiarla prima che combini ancora qualche casino.
Gliel’hai
promesso, Hermione. La
voce della mia coscienza non tarda a farsi sentire.
Sì,
è vero però… Mi
mordicchio il labbro.
Però
nulla! Cerca di venire a patto con la piuma e con i sentimenti che provi per
Fred. Cerca di lasciarti andare.
Decido di riprovarci. Intingo nuovamente
la punta nel calamaio e inizio a scrivere il più velocemente possibile prima
che la piuma cominci a vibrare come una pazza. Ometto di proposito il
destinatario. Per ora non ci voglio pensare. La mia mano scivola leggera sulla
pergamena e senza alcuna difficoltà. La piuma non dà segni di resistenza finché
non arrivo quasi alla fine del primo foglio. Lì si ferma ed una sinistra luce
rossa si accende all’improvviso. La scuoto ma non c’è nulla da fare. Mi
impedisce di continuare. Scrollo la testa. Questa è decisamente un’idea malsana
di Fred. È riuscito a stregare la piuma per fare in modo che non gli scriva più
di una pergamena per lettera.
Ok, Fred, hai vinto tu. Ma solo per questa volta.
Rileggo la lettera e, a malincuore, cancello frasi “inutili”
per fare un po’ di spazio alla mia conclusione.
Il calmo respirare proveniente dal letto di
Ginny mi riporta alla realtà e così, di getto, come se avessi avuto
un’illuminazione improvvisa, scrivo il mio saluto.
Tua
Hermione.
Aspetto impaziente per un attimo che la
piuma vibri nella mia mano ma questa non si muove. Ha capito che ho finito e
pare soddisfatta perché si illumina di blu. Nulla da ridire su quel Tua Hermione che mi strappa un ultimo
sorriso.
Angolo Mirty_92:
Eccomi di nuovo qui con il secondo capitolo. Nulla da aggiungere, la parola a voi. ;)