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Autore: Mirty_92    24/03/2015    3 recensioni
Dopo la battaglia di Hogwarts molte cose sono cambiate, le persone sono cambiate... ma ora, è il momento, per ognuno, di riprendere a vivere perché questa non sarà la fine ma solo un nuovo inizio.
Dal testo:
"La locomotiva scarlatta è sparita dietro l’angolo da quasi dieci minuti ormai ma io non sono ancora riuscito ad andarmene. Dopo la partenza del treno, a poco a poco, la folla di genitori si è diradata ma io sono ancora qui. Non riesco a capacitarmene; a capire il motivo per cui faccio così fatica a dirigermi verso la barriera per tornare nel mondo babbano e poi a Diagon Alley. Forse perché non sono un genitore. Forse perché su quel treno non ho visto partire mio figlio o mia figlia ma la mia ragazza."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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3.

TRA AMMISSIONI E FILTRI D'AMORE

Da quando sei partita è cominciata per me la solitudine
intorno a me c'è il ricordo dei giorni belli. 

(Tornerò, I Santo California)

 

Fred

 

Sono sempre con la testa fra le nuvole, almeno questo è quello che tutti, da un po’ di tempo a questa parte, dicono di me. George pensa che io stia diventando matto; mia madre è sempre all’erta, pronta a cogliere qualunque genere di stranezza mentre Ron ancora non mi parla.  Da quando sei partita le giornate per me scorrono lente. Sono interminabili come se qualcuno avesse fatto un incantesimo per allungare il tempo. Lo so naturalmente che questo non è possibile: nessuno può giocare con il tempo. Solo a te è stato concesso, se non altro questo è quello che ho sentito dire un giorno da Harry mentre parlava con Ginny di quella volta che, tu e lui, avete salvato Sirius dai Dissennatori. Ancora non riesco a rendermi conto di come tu, avendo avuto fra le mani un oggetto così prezioso come la Giratempo, l’abbia usata solo ed esclusivamente per frequentare corsi in più. Se solo io e George ne avessimo avuta una… Beh, non ti posso rivelare tutti i nostri segreti ma sicuramente avremmo fatto faville, tanto che ora ad Hogwarts ci sarebbe una statua d’oro massiccio con le nostre sembianze completata da una targa di ottone esplicativa che reciterebbe qualcosa di simile a questo: Ad imperituro ricordo dei gemelli più esilaranti degli ultimi 100 anni.

Rido tra me mentre immagino la tua faccia scocciata di fronte alla nostra presunta statua. Poi d’un tratto poso la piuma con la quale sto registrando gli ultimi ordini provenienti da alcuni studenti e sento che mi manca qualcosa. Ho una specie di vuoto all’altezza dello stomaco ma posso giurarti che non si tratta di fame. Ho fatto colazione e sono in negozio da appena un quarto d’ora. Non riesci ad immaginare di cosa si tratta? Ok, d’accordo Hermione, te lo dico. Ma tu devi giurarmi di  non prendermi in giro, intesi? Ecco, il punto è che… mi sento solo. Solo come non mi ero mai sentito prima di adesso. È strano ammetterlo anche solo a me stesso dato che questa conversazione sta avvenendo unicamente dentro la mia testa ma, devo dire, che è in qualche modo confortante. Non il fatto che mi senta solo, ovviamente. Quello non è confortante per niente! È confortante il fatto di averlo finalmente accettato e di sapere esattamente cosa mi manca. Tu mi manchi, Hermione.

 
“Ehi, Fred, ci sono dei clienti laggiù. Vuoi andare tu a sentire di cosa hanno bisogno o sei ancora nel mondo dei sogni?”

George mi rivolge un ghigno identico al mio e mi fa sentire uno stupido. Forse è proprio vero quello che dicono su di me: ultimamente ho sempre la testa fra le nuvole. Ma loro, semplicemente, non sanno il perché. Lo sappiamo solo io e la mia vocina nella testa che finge di parlare con te. Lo sappiamo che mi manchi e che soffro di solitudine.

Cerco di accantonare quel vuoto e, con un sorriso cordiale, vado dai nuovi clienti. Si tratta di tre ragazze poco più grandi di me, mi sembra. Mi pare addirittura di riconoscere in una di loro, una cacciatrice di Corvonero del settimo anno di quando io ero ancora al secondo.

“Le signorine desiderano?” chiedo con tono professionale.

Due di loro cominciano a sghignazzare mentre quella di fronte a me – la presunta cacciatrice – rifila una gomitata a quella più vicina a lei per farla smettere. “Vorremmo avere alcune informazioni su questi Filtri d’Amore.” Quella che mi ha appena parlato è sicuramente la più ardita mentre le sue due amiche ancora non la smettono di ridacchiare.

“Dunque cosa volete sapere esattamente? Se vi state chiedendo se funzionano, vi posso assicurare che sì, funzionano al 100%, secondo ovviamente il peso del ragazzo in questione e la bellezza della ragazza.” Senza davvero volerlo le faccio un occhiolino e noto, con una punta di senso di colpa, le sue guance colorarsi di rosso. Accidenti! Non mi ricordavo di fare questo effetto sulle ragazze! Perché con te, Hermione, non è mai successo? Perché io e te ci abbiamo messo così tanto per capire che provavamo qualcosa l’uno per l’altra? Ancora, quel senso di solitudine, si fa strada dentro di me.

“Beh, tu peserai più o meno 80 kg ma il problema reale è quanto tu mi consideri bella.”

Sbatto le palpebre per mettere meglio a fuoco quella ragazza. Possibile che mi abbia davvero chiesto una cosa simile? Ora le sue amiche sono ammutolite e si scambiano sguardi sconcertati. È un attimo: ogni forma di imbarazzo è sparita dalle sue guance e lei ammicca velocemente nella mia direzione indicando appena le sue amiche mentre io capisco al volo. È uno scherzo. Si tratta probabilmente di una scommessa fra ragazze. Non ho dubbi perché spesso anche io e George ci capiamo con uno sguardo molto simile a questo. Decido di stare al gioco. “Sei decisamente carina e se non fossi già impegnato penso proprio che uscirei volentieri con te anche senza bisogno di un filtro d’amore.” Risulto credibile. D’altronde è da me fare il buffone, fingendo.

Questa volta è lei che scoppia a ridere. “Grazie, allora mi sa che per questa volta farò a meno dei vostri filtri ma li pubblicizzerò sicuramente ad altri.” E prese le sue amiche sotto braccio le accompagna, ancora attonite, fuori dal negozio.

Sento George arrivare alle mie spalle. “Perdi colpi, fratello. Perché quelle belle ragazze non hanno acquistato nulla?”

“Perché non era loro intenzione.” Faccio spallucce e gli spiego meglio. “Probabilmente erano qui solo per una scommessa. Un po’ come quelle che facevamo io e te prima che io partissi per l’Australia a cercare i genitori di Hermione. Ricordi?”

George finge di rifletterci un attimo su poi si batte una mano sulla fronte. “ Ma certo! Chiedere cose assurde e dirette alla Granger per cercare di conquistarla. Non pensavo ce l’avresti fatta, dico sul serio.” Mi batte una mano sulla spalla e poi si allontana. “Ah, a proposito di Hermione. Lo so che ti manca, che tu non sei pazzo e che, a quanto pare, ogni cosa ti fa ricordare lei ma… tieni presente che noi ci dobbiamo campare con questo negozio. Per cui se i prossimi clienti che entrano non comprano qualcosa, ti sequestrerò la prima lettera che ti arriverà da Hermione e non te la ridarò finché non avrai venduto qualcosa, intesi?” Un finto sguardo severo, identico al mio, mi scruta e io decido di assecondarlo. Accenno un sì con la testa e mi dirigo di nuovo verso il bancone per terminare la lista degli ordini. Non c’è niente da fare. Mio fratello George sarà sempre l’unico che mi capirà in qualunque situazione io mi trovi.

  
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