Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: violaserena    22/04/2015    3 recensioni
È giunto, ormai, il tempo della rivincita.
Qualcuno di inaspettato, qualcuno che molti credevano morto cercherà di riunire i lord di suo padre, riconquistare il Nord e marciare contro il Trono di Spade. Quel qualcuno è Arya Stark.
Una nuova guerra è vicina: una guerra che deciderà la sorte dei Sette Regni.
I draghi ritorneranno, ma saranno in grado di giungere alla vittoria?
Nel frattempo, un’antica minaccia avanza sempre di più, incombendo su tutti gli uomini.
Chi vincerà? Chi riporterà la pace? Ma soprattutto chi siederà sul Trono di Spade?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Jon Snow, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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EPILOGO

 

Il sole era alto nel cielo del Nord.
Erano passati sei mesi da quando vi era stata l’ultima battaglia.
I giovani Stark si erano ripresi e avevano fatto ritorno a Grande Inverno.
Tutti erano tornati a casa dopo la fine della guerra.
Dopo molto tempo nei Sette Regni era tornata la pace.
Euron Greyjoy aveva rinunciato a conquistare il Trono di Spade.
Governava le Isole di Ferro incredibilmente con l’aiuto dei suoi due fratelli, Aeron e Victarion.
Asha era morta da molto tempo invece.
Era stata giustiziata per volere di Robett Glover, signore di Deepwood Motte.
Il matrimonio tra Tyrion e Sansa era stato annullato, in quanto celebrato per costrizione.
Il primo aveva ottenuto Castel Granito come gli spettava da molto tempo.
Aegon si era trasferito a Braavos e aveva assunto il comando di una gilda di mercanti.
Da circa una settimana, i re del Continente Occidentale – insieme alle rispettive corti – si erano riuniti a Grande Inverno.
Un fiume in piena fatto d’oro, argento e acciaio si era riversato nel portale del castello.
I giovani Stark e Catelyn si trovavano nel parco degli dei, un giardino pieno di aria e luce. Rosse sequoie proiettavano le loro ombre su ruscelli mormoranti. Uccelli cantavano da nidi invisibili, l’aria era intrisa dei profumi dei fiori invernali.
Nel centro del parco un vecchio albero-diga incombeva su un laghetto dalle acque nere, gelide.
Era l’albero del cuore.
La sua corteccia era bianca come le ossa di un teschio, le sue foglie rosso scuro erano simili a mille mani grondanti sangue. Un volto era stato scolpito nel legno del grande albero, i lineamenti un tempo tirati e malinconici ora apparivano sereni. Gli occhi esprimevano calma e serenità.
Se le leggende avevano qualche fondamento, quegli occhi avevano visto Brandon il Costruttore posare la prima pietra e poi avevano osservato le mura di granito del castello innalzarsi intorno a essa.
Quegli occhi avevano visto tante cose: molte erano brutte, ma altre erano belle.
«Mi sento rinata» esclamò Sansa felice.
«Sembra quasi che qui il tempo si sia fermato» disse Jon.
«Forse è così» sussurrò Bran.
«Io parto» affermò poi, senza preavviso, il lord comandante dei guardiani della notte.
«Torno alla Barriera. Zio Benjen ha detto che è tutto sistemato».
Nessuno dei presenti parlò.
Non ce n’era bisogno.
Tutti abbracciarono Jon, compresa Catelyn.
Arya era triste che suo fratello partisse, ma sapeva che era giusto così.
«Fai buon viaggio» disse.
«Verrai a trovarmi, sorellina?».
«Certo!».
Lui sorrise e le diede un bacio sulla fronte.
Con passo lento, ma deciso uscì dal parco degli dei. Montò il suo cavallo e partì alla volta della Barriera insieme a Spettro, Samwell e ad altri cinque guardiani della notte.
«Buona fortuna, Jon Snow» sorrise Arya.
 

*
 

«Parto! Ormai ho deciso» annunciò Tyrion.
«Dove andrai?» gli domandò Jaime.
«Dovunque. Non mi fermerò fino a quando non avrò trovato Tysha».
«Potresti non trovarla mai».
«Io la troverò. Ne sono certo».
Arya e Jaime annuirono.
«Bronn verrà con me».
«Non avrete una relazione clandestina voi due, eh?» sorrise sornione il gemello di Cersei.
«Sicuramente Bronn ha il suo fascino, ma non è il mio tipo. Gli mancano tre cose che io considero fondamentali!».
Jaime e Arya risero.
«Tu non cambi proprio mai» asserì la giovane Stark.
«Mai. Qualunque cosa accada».
I tre si guardarono per un po’ in silenzio, poi il Folletto disse: «Grazie. Grazie per non avermi mai fatto sentire inferiore, per non avermi mai considerato un mostro».
«Sei la miglior persona che si possa trovare. Dico davvero. Grazie per essermi stato amico» sorrise la figlia di Catelyn Tully.
«Ti ho voluto bene sin da quando sei nato. Non mi è mai importato nulla del tuo aspetto fisico. Tu sei mio fratello, questo è quello che conta» continuò Jaime.
Gli occhi di Tyrion si bagnarono di lacrime.
Lady Catelyn entrò nella stanza.
Si avvicinò al Folletto e lo abbracciò.
Lui si sentì felice.
Forse era quello che si provava quando ci si sentiva amati.
«Sono felice di non averti ucciso» bisbigliò la donna.
«E io sono felice che tu non l’abbia fatto».
Dopo aver salutato tutti, Tyrion partì dicendo queste parole: «Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te. Io sono Tyrion Lannister, un nano molto brutto e senza naso. Non dimenticatelo mai!».
“Sei sempre stato il migliore, anche se nessuno te lo ha mai detto” pensò Arya.
Il giorno successivo, mentre Sansa cuciva in compagnia della sua amica Jeyne e Rickon e Bran si allenavano con la spada – quest’ultimo era sicuramente avvantaggiato visto che controllava il possente corpo di Hodor – Arya raccontava a Gendry la sua vita prima dell’arrivo di Robert Baratheon.
«L’unica cosa bella, quando sono stata ad Approdo del Re, erano gli allenamenti con Syrio Forel. “Feroce come un furetto. La paura uccide più della spada. Colui che teme di perdere ha già perso. La paura uccide più della spada” diceva sempre. È merito suo se ho imparato a combattere».
Il re sorrise.
«Perché hai quel sorrisetto stupido stampato in faccia?».
«Una lady non si rivolgerebbe mai così ad un sovrano».
«Io non sono una lady».
«Teoricamente lo sei».
«Ma non lo sono».
«No, per niente. Forse è proprio per questo che mi piaci».
Gendry arrossì subito dopo aver detto quelle parole.
Anche le guance di Arya si erano leggermente imporporate.
«A-anche tu non mi dispiaci» disse dopo un po’.
Il giovane sorrise imbarazzato.
«Vuoi diventare mia moglie?».
La fanciulla lo guardò stupita.
«Sai, io… Credo che tu saresti perfetta come regina!».
Arya scoppiò a ridere.
«Si. Le regine dovrebbero essere come te: forti, spensierate, allegre. E dovrebbero fregarsene di cosa dice la gente».
«Gendry… Io non posso diventare tua moglie».
Il ragazzo sospirò. In fondo lo sapeva.
«Il mio posto è a Grande Inverno, non ad Approdo del Re. Io voglio essere libera. Voglio sentirmi libera ed essere un guerriero. Non ho intenzione di sposarmi, almeno per ora. Mi capisci?».
«Si, ti capisco».
«Non sei arrabbiato, vero?».
«No. Tu mi piaci per questo. Perché sei sincera».
Arya sorrise.
Prima che potesse dire qualcosa, Gendry le diede un bacio sulla bocca.
«Questa è la nostra promessa. Ti aspetterò Arya Stark» le sussurrò.
Nymeria si accucciò davanti a loro.
Arrivarono poi anche Estate e Cagnaccio con i loro rispettivi padroni e Hodor.
Catelyn e Sansa li raggiunsero poco dopo.
La guerra era finita, la pace era tornata.
Una nuova vita attendeva tutti loro.
Nessuno poteva sapere come sarebbe stata.
Ma questo non aveva importanza perché in quel momento contava solo una cosa: la loro felicità.
Il corvo con tre occhi volò via con questa consapevolezza.
L’inverno aveva dato vita ad una nuova era.
L’inverno sta arrivando.
Non poteva esserci cosa migliore.

 



Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Ahimè siamo giunti alla fine di questa storia.
Credo che il legame che si instaura tra un autore e i suoi lettori sia molto forte perché si fonda su qualcosa che sorge direttamente dall'anima dell'autore e va (o almeno dovrebbe andare) a toccare il cuore di chi legge.
Ringrazio tutti coloro che l’hanno letta, recensita, messa tra le seguite/preferite/ricordate!
Ringrazio ognuno di voi.
In particolar modo vorrei ringraziare Harryet che è sempre stata gentilissima e ha speso parole stupende su questa storia e Aliss01 che mi ha sempre supportata e con le sue meravigliose battute sui Greyjoy mi ha fatto morire dal ridere un sacco di volte.
Anche se questa storia è finita, le avventure dei nostri eroi non lo sono: la loro vita continuerà.
Ancora GRAZIE di cuore a tutti.
Un bacio,
Violaserena.

  
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