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Autore: addict_with_a_pen    03/05/2015    1 recensioni
Giuro, ultima storia Peterick che pubblico, poi non scriverò più su loro (anche perchè la cosa si sta facendo inquetante ahahah). Per una settimana, ogni giorno, farò uscire una ff corta corta e fluff oltre ogni immaginazione. Sette giorni di Peterick e sette giorni in cui pubblicherò le ultime cavolate che la mia mente ha partorito -.-
Alla prossima (in un altro fandom) :* Un bacio a tutti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Pete che stai facendo?” Chiese Patrick stropicciandosi gli occhi e sbadigliando assonnato.
“Una torta nuziale ovviamente.” Rispose lui con tranquillità e naturalezza come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Cosa diavolo stai dicendo?” Chiese nuovamente Patrick improvvisamente più sveglio ed incuriosito dalla nuova pazzia del suo ragazzo.
“Sto finendo di decorare la nostra torta nuziale, cosa c’è di strano?” Patrick pensò che o stesse sognando o che (molto più probabilmente) Pete fosse impazzito durante la notte.
“Pete... Ti rendi conto che quello che stai dicendo non ha senso, vero?” Pete sistemò le statuine di due sposi sulla torta e sorrise entusiasta davanti alla sua opera conclusa.
“Aspetta un attimo qui piccolo, devo andare a cambiarmi.” Disse dando un bacio umido a Patrick, il quale non riusciva più a capirci un tubo di quella situazione.
“Cambiarti per cosa!? Pete! Rispondimi!” Ma oramai era già scomparso in camera a fare sa il cielo cosa. Patrick si sedette sconsolato ed aspettò, poichè non gli restava nient’altro da fare.
Aveva il ragazzo più bello ma allo stesso tempo più rimbambito del mondo, poco ma sicuro.
Poco dopo riemerse un Pete in giacca e cravatta e sorriso smagliante dalla stanza. Patrick non sapeva se ridere o piangere.
“Pete...” Ma non potè finire la frase, poichè Pete gli si parò davanti e gli diede un altro rapido bacio.
“Zitto, abbi pazienza un attimo.” Disse sorridendo sulle labbra di Patrick, che non si oppose più ma annuì rassegnato ed attese l’arrivo di qualche spiegazione.
“Siamo qui riuniti oggi...” Cominciò lui in modo teatrale, aprendo le braccia come per indicare un pubblico di persone ovviamente inesistente.
Niente domande.
“Per celebrare il matrimonio di questi due uomini qui presenti.” Ormai Patrick non sapeva più che dire.
“Se c’è qualcuno tra i presenti che ha una motivazione valida per cui questo matrimonio non debba essere celebrato, parli ora o taccia per sempre.” Patrick sospirò scoraggiato.
“Ti rendi conto che non c’è nessuno, vero? Che ci siamo solo noi due?” Pete lo zittì e proseguì il suo teatrino.
“Vuoi tu, Peter Wentz, prendere il qui presente Patrick Stump come tuo legittimo sposo?” A quel punto Patrick scoppiò a ridere.
“E chi dovrebbe rispondere? Non dirmi che ora entrerà un secondo Pete da quella porta!” Lui di tutta risposta non si scompose un minimo e proseguì con la sua recita.
“Lo voglio.” Disse con tono solenne prima di compiere un gesto che Patrick non si sarebbe mai aspettato: tirò fuori dalla tasca una scatolina con dentro due fedi e nè mise una all’anulare dell’altro.
Non poteva crederci.
“Vuoi tu, Patrick Stump, prendere il qui presente Peter Wentz come tuo legittimo sposo?”Patrick lo guardò con aria smarrita ma con gli occhi lucidi dall’emozione; quelle fedi erano vere...
“Lo voglio...” Bisbigliò mettendo a sua volta l’anello al dito di Pete.
“Con il potere conferitomi da me stesso ci dichiaro ufficialmente marito e moglie.” Patrick fece un’espressione confusa.
“Hey, come moglie? Chi...” Ma Pete lo fermò.
“Posso baciare la sposa.” E così lo baciò, piano ed intensamente. Quel bacio aveva molto poco di bacio puro e casto da matrimonio...
“Vuoi sposarmi...?” Sussurrò Pete sulle labbra di Patrick, il quale scoppiò a ridere, travolto da una gioia assoluta.
“Potevi chiedermelo normalmente idiota. Certo che voglio.” Risero esntrambi.
“Però così è stato più divertente, no?” Patrick prese un po’ di torta (se così la si poteva definire) e la spalmò in faccia a Pete, per poi afferrargli la mano e portarlo in camera loro.
“Perchè in camera?” Chiese lui.
“Luna di miele, non te la sarai mica scordata! Che marito...” Pete sorrise pregustandosi la “luna di miele” che lo attendeva.
Quella era senz’altro stata la sua idea più geniale di sempre, senza dubbi.
 
  
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