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Autore: ciabysan    06/01/2009    0 recensioni
Giappone. Urumi ha 17 anni e si è appena trasferita con la sua famiglia in una nuova casa. Quasi per caso, trova in soffitta una fotografia che ritrae una donna, sul cui retro c'è scritto che lo scatto risale a dieci anni prima. Con l'amica Yumi, Urumi tenterà di scoprire l'identità della donna, che si rivela essere la vittima di un assassinio, di cui non si è ancora trovato il colpevole. Le due ragazze sospettano dei due precedenti padroni di casa, ma la verità è un'altra
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fu nel momento in cui i miei piedi raggiunsero la soffitta che il terrore cominciò a pervadermi

Fu nel momento in cui i miei piedi raggiunsero la soffitta che il terrore cominciò a pervadermi. Il sole entrava timido e tagliente dalle finestre, ma nel solaio aleggiava un’oscurità perenne. Appoggiai lo scatolone, quando distrattamente notai con sorpresa la presenza di una fotografia. Una polaroid, un’istantanea. La raccolsi. Sull’estremità bianca c’erano delle macchie rosse, al centro una bellissima ragazza sorridente, ripresa dall’alto. Era seduta su un divano e guardava il fotografo sorridendo, in un maglioncino rosa e una minigonna nera.

Non sapevo chi fosse, così la voltai. In una calligrafia sottile in corsivo c’era scritto “Kayako Fukamoto, 1997”.

1997…quella fotografia risaliva a dodici anni prima. La fissai bene per un secondo e poi me la misi in tasca, per poi scendere in camera.

Ripresi in mano la foto e l’appoggiai con cura sulla scrivania, dopo averla nascosa con la copertina del libro di letteratura giapponese.

Fu in quel momento che ricevetti un messaggio da Yumi.


Sei arrivata, Urumi???

Finalmente possiamo ritrovarci.

Rispondi. Ti voglio bene. Yumi.”

 

Cominciai a pigiare i tasti.

 

“Ciao…finalmente…da quanto diavolo

Di tempo non ci sentiamo? Mi mancavi Yumi, mi mancavi tanto…

Ti va di venirmi a trovare?

Rispondi presto.

Urumi”

 

Bip Bip. Bip Bip.

 

“Se ti va posso venire anche subito.

Io sono libera, ora.

Yumi”

 

 

“Ok…vieni…

Ho giusto trovato una cosa molto interessante.

 

 

Non so esattamente il perché, ma quella fotografia attirava la mia attenzione in modo morboso. La ripresi in mano e la esaminai. I miei occhi corsero sulla superficie lucida e statica di quell’attimo immortalato.

Alcuni pensano che la fotografia rubi l’anima a chi è immortalato, questo perché la fotografia è immobile. È immobile: ferma la vita frenetica di tutti i giorni e la stravolge in uno scatto che immobile lo sarà per sempre. È come la morte, è come l’apocalisse.

Continuai a fissarla, mentre una mano dietro di me si avvicinava sempre più alla mia guancia, tentando di afferrarmi la spalla. Sentivo il sospiro di una persona dietro di me. Mi voltai di scatto, prima che quella presenza potesse acciuffarmi, ma non vidi nessuno.

Avevo paura. Mi guardai intorno, ma nella mia stanza regnava il silenzio.

Forse era solo una mia stupida impressione. Appoggiai sul tavolo in camera mia la fotografia e accesi lo stereo, facendo partire “XO” di Elliot Smith a tutto volume.

“Tomorrow Tomorrow” risuonava nell’atmosfera leggiadra e fugace, mentre con controvoglia mi mettevo di impegno nell’analisi di alcuni haiku per compito, in attesa che Yumi venisse a trovarmi.

Non riuscivo a concentrarmi sullo studio.

La mia mente continuava a ricondursi in modo morboso a quella fotografia, così decisi di accendere il pc che distava a solo dieci centimetri dal mio gomito.

Non sapevo bene il perché, ma avevo intenzione di cercare quella donna su internet. Sapevo che forse non ci sarebbe potuta essere: non era una attrice, né una cantante di successo…

Digitai su google japan “Kayako Fukamoto”, quando il terrore mi travolse!

 

“Casalinga trovata assassinata nel suo appartamento

 

 

Era il titolo di un articolo di giornale risalente al 2001.

Cliccai.

 

“La casalinga Kayako Fukamoto, 28 anni, è stata ritrovata morta nel suo appartamento ieri, 12 settembre 2001. il corpo è stato letteralmente squartato a pezzi, con un arma contundente (si sospetta in un coltello o un paio di forbici). Ancora ignoto l’assassino. Ignoto persino il movente.

Il cadavere è stato ritrovato intorno alle sette di sera da una vicina che era passata di casa in casa per far firmare una petizione contro il rumore acustico dei lavori in corso poco distanti…

 

Cliccai anche su altre pagine. Kayoko Fukamoto: trovata letteralmente smembrata nella cucina di casa sua. L’assassino è ignoto. Persino in articoli risalenti al 2007 o al 2008, ovvero recenti, che richiamavano l’attenzione sull’omicidio testimoniavano che l’assassino non era stato ancora ritrovato. Dapprima pensai che si trattasse di un omonimo, ma quando vidi una foto della donna su internet restai di sasso: era lei. Assolutamente lei. La stessa dell’istantanea da me trovata in soffitta.

  
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