Film > La bella addormentata nel bosco
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Autore: BlackPearl_uaooo    07/01/2009    6 recensioni
[La bella addormentata nel bosco] Cavolo... ma come ha fatto a venirmi in mente una cosa del genere?? Se volete una fiaba assolutamente fuori dal comune, questo è quello che fa per voi... E lasciatemi un commentino pliiiiis!!!! 1bacio Fede
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: Nella tana del lupo

 

 

La sfilata durò a lungo. Si provarono praticamente tutti i costumi da ballo in maschera della cabina armadio, ridendo, scherzando e facendo le sceme, sempre chiacchierando su tutto ciò che stava capitando in quei giorni ad Aurora.

Aurora scelse tutti i vestiti più anticonformisti, ma quando uscì dal camerino in versione Spongebob, Ariel le mise fra le mani qualcosa di gran lunga più provocante.

Quando Aurora capì di cosa si trattava, sorrise diabolica e corse a provarlo.

 

Aurora camminava a passi lenti con al fianco Ariel e Eric. Camminava sulle pietre bianche levigate che portavano al portone del suo ex-castello, pietre che avevano riflessi rosa e arancio per il tramonto. Osservò il giardino quasi con dolcezza, le piante e gli animali, unici suoi amici in quei mesi di prigionia dopo il matrimonio. Il profumo di pino che aleggiava nell’aria quasi le scioglieva il cuore, come aveva sempre fatto nei suoi unici momenti di libertà fuori dal palazzo e dall’etichetta che imponeva. Le sue scarpe ticchettavano gentilmente sulla pietra bianca, mentre quelle di Ariel, che erano stivali, non facevano alcun rumore.

Eccolo lì, l’ingresso della prigione. L’enorme portone del castello, fatto pitturare di bianco e rosa dopo il matrimonio in onore di Aurora. Il bianco della purezza e il rosa del vestito che indossava quel giorno. “Che banalità” pensò la ragazza storcendo il viso in una smorfia disgustata.

“Rora… ascolta, attieniti al piano. Noi entriamo prima, tu rimani ancora un po’ qui in giardino e entri fra poco. Io ed Eric forse siamo abbastanza identificabili, e se ti presento come una mia amica tutti capiranno che sei la nota principessa fuggita. Ci vediamo tra poco, quando vuoi parlarmi, viemmi incontro come per caso. Tutto chiaro?”

“Ariel!” intervenne Eric sorridendo “Gliel’hai già spiegato tre volte! Rora ha capito!”

“Sì, mammina!” la canzonò Aurora con un sorriso infantile “Tutto chiaro!”

Ariel le scoccò un bacio veloce su una guancia e poi si diresse all’entrata sottobraccio a Eric.

Il palazzo intero si girò, quando il granciambellano li presentò come: “Elisabeth Turner e Jack Sparrow”

Ariel doveva ammettere di essere bellissima. Si era vestita con un meraviglioso completo da uomo, con pantaloni e stivali, confezionati uguali uguali ai costumi di Elisabeth nel terzo film dei Pirati dei Caraibi. Era così… comoda. Si sentiva perfettamente a suo agio. E la maschera sul volto (fatta di un semplice foulard marrone con due buchi per gli occhi che le copriva il viso fino a metà naso), unita alla parrucca castano chiaro la rendeva irriconoscibile. Un po’ meno a suo agio si sentiva il povero Eric, siccome lui avrebbe voluto vestirsi da Will Turner ma la ragazza lo aveva obbligato a portare l’abito del tuo attore preferito, Johnny Depp. Così camminava con passo sgraziato sugli stivaloni pirateschi del film, mentre una parrucca rasta con perline gli copriva la chioma nera e un foulard messo tipo a sciarpa gli copriva il volto dal naso in giù. Ariel aveva deciso per una maschera sulla parte inferiore del volto in modo che tutti potessero vedere il trucco sui suoi occhi: la ragazza ci aveva messo un sacco a creare l’ombreggiatura con la matita e l’ombretto e voleva che tutti la notassero.

Mentre Ariel avanzava verso il centro della sala (la pista da ballo) tutta contenta, Eric si lasciava trascinare un po’ rassegnato.

“Daaaiii balliamo, amore!!”

“Ariel…”

“Ti avevo detto di non chiamarmi così! Ci potrebbero sentire” e fece guizzare lo sguardo da un parte all’altra, totalmente presa dal gioco di ruolo “chiamami Elisabeth”

“Va bene Elisabeth… Me lo concedi questo ballo?”

Ariel sorrise: “Ad un pirata come te? Perché no in fondo… Will è impegnato per una certa maledizione…”

Questa volta fu Eric a sorridere… poi le posò una mano sul sedere, pizzicandola leggermente.

“Beh, visto che tuo marito non c’è… approfittiamone, no??”

Scoppiarono a ridere, poi Eric la strinse a sé e cominciò a ballare.

 

Fuori, Aurora aspettava paziente il momento di entrare. Nel suo giardino, la fretta, l’impazienza e l’agitazione non esistevano. Era così bello stare lì. Per un attimo pensò di non entrare affatto.

In fondo erano già passati quasi due giorni interi dalla fuga e tutti a palazzo dovevano essere sull’attenti ad ogni minimo sospetto. Per un attimo si chiese se fosse stato meglio tornare a casa.

Poi si disse che era una fifona, che ciò che mancava nella sua vita era un po’ di brivido e che avrebbe potuto movimentare un po’ la serata.

Si decise a entrare.

Camminò spedita sui tacchi alti fino al gigantesco portone. Entrò, poi si diresse senza indugio dove sapeva essere la stanza da ballo.

Salì i quattro gradini che la separavano dal portone della sala, poi si avvicinò al granciambellano sulla soglia e sussurrò il suo nome.

Anche per lei, la sala intera si girò quando il ciambellano gridò: “Selina Kyle, alias Catwoman!”

Aurora era irriconoscibile.

Si sentiva un po’ a disagio perché quella non era lei, lei era una ragazza semplice, non se la tirava come Halle Berry nel film, ma quel giorno voleva proprio esagerare. E poi… proprio perché non era da lei, nessuno l’avrebbe riconosciuta!

Scese ancheggiando la scalinata della sala, mentre molti degli uomini in sala rimanevano con la bocca spalancata ad ogni suo movimento.

Aveva un bustino nero di pelle molto provocante e un paio di pantaloni di pelle nera (ancora integri, diversamente da quelli del film), il tutto unito a un paio di guanti neri lunghi fino a sopra il gomito e un paio di stivali con un tacco esagerato. La maschera nera sul suo volto (ovviamente a forma di muso di gatto) la copriva interamente, con dei buchi per gli occhi, il naso e la bocca. L’aveva scelta così ampia perché non voleva correre rischi di venire riconosciuta.

Si era messa anche una parrucca, fatta di capelli neri corvini e pettinati in dolci onde fino all’ombelico.

Nessuno l’avrebbe presa per la ragazza introversa e silenziosa che partecipava ai party solo perché obbligata e stava sempre in disparte per non attirare l’attenzione.

Tutta la sala la osservava e lei ci prese anche gusto a sculettare davanti alle signore scandalizzate e ai loro mariti sbavanti.

Una mano su una spalla la fermò mentre si avvicinava al buffet delle bevande.

Lei si girò e vide un uomo vestito da Re Sole Luigi XIV che le sorrideva.

Quando l’uomo le chiese gentilmente: “Mi concedete questo ballo?”, lei riconobbe rabbrividendo la voce.

Era Filippo.

 

 

 

Waaaaa!!! XD
Scusatemi per il ritardo pauroso, miei gentilissimi e affezionatissimi lettori!...

o_o’’

…ok ci ho provato a fare un po’ la ruffiana per cercare di farmi perdonare, ma purtroppo non ho mai tempo per mettermi al computer a scrivere in santa pace! Mi spiace! Vedrò di fare più presto il prossimo capitolo! XD

Sono perdonata?

Fede… Black Pearl

 

  
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