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Autore: Siren Park    27/07/2015    2 recensioni
[yaoi]
Un giovane ragazzo di nome Inoue Fumio, con una malattia rara genetica, è costretto a dover stare in ospedale, più precisamente nel Santa Barbara, per parecchio tempo. Lì finisce col fare conoscenza con molte persone, fra cui una in particolare ovvero quella di Watanabe Eisuke, nonchè il dottore affidatogli. Cosa accadrà ai due durante l'arco della storia?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettate!

Prima che iniziate a leggere questo capitolo, mi vorrei scusare per averci messo così tanto a scriverlo

Ho avuto molto da fare, in più il pc aveva dato di matto

Ma per fortuna ora è tutto apposto!

Spero di caricare il prossimo capitolo nel più breve tempo possibile.

Intanto, vorrei ringraziare manueos85 per aver recensito il primo capitolo ed aver seguito la storia, ringrazio anche nami78 per averla seguita ed infine ringrazio m a f u r i n e Mikan_Sakura per averla aggiunta tra i preferiti.

Vi ringrazio di cuore!

Buona lettura. (o´`)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                Capitolo 2

 

 

 

 

Era una giornata come le altre trascorse al Sana Barbara, avevo appena finito di fare le mie visite mattutine ed avevo deciso di farmi una camminata lungo i corridoi del mio reparto.

Mentre attraversavo il corridoio davo una fugace occhiata nelle camere altrui, era triste vedere tutte quelle persone malate ma, allo stesso tempo, mi faceva sentire meno solo il fatto di non essere l’unico ad avere una malattia definita dai dottori “inguaribile”.

All’inizio mi dissero che avevo davvero poco tempo da vivere, neanche più di tre anni, e che dovevo prepararmi al peggio.

Ora ne sono passati 7 e vivo ogni giorno con il terrore di lasciarmi tutto alle spalle e sparire per sempre, senza rivedere più le persone che ho amato per tutto questo tempo e senza potergli dire addio.

Il giorno dopo avrei compiuto il mio 38° compleanno ed all’inizio non avevo nessuna intenzione di festeggiarlo, sarebbe stato soltanto un altro modo per ricordarmi che di lì a poco sarei morto e ciò mi faceva star male.

Dopo aver attraversato il lungo corridoio voltai a sinistra, salendo le piccole scale che portavano alla terrazza.

Entrai, facendo attenzione a chiudere la porta dietro di me, mi incamminai verso un angolino nascosto della terrazza.

Da lì si poteva godere di una splendida veduta, era il mio posto preferito, l’unico a farmi sentire meglio.

Mi appoggiai con la schiena sul muro strascinandomi a terra, stringendomi le braccia al petto dando libero sfogo alle mie lacrime che sembravano quasi interminabili.

Piansi, piansi ed ancora piansi, piansi così tanto da dimenticarmi il motivo delle mie lacrime.

La verità che non ho mai voluto affrontare è che ero rimasto solo al mondo, i miei genitori erano morti da ormai molto tempo e gli unici parenti rimasti erano lontani da qui, in più non avevamo un buon rapporto e se ci fossero stati o meno era uguale per me. Di amici al di fuori dell’ospedale non ne avevo, non ero mai stato un tipo molto sociale.

Mi destai dai miei pensieri quando sentii la porta aprirsi.

Con tutta fretta mi asciugai le lacrime e mi rimisi in piedi, sbirciai da dietro il muro per vedere chi era entrato.

Intravidi una figura di un uomo rivolto di schiena che se ne stava lì, in piedi.

Cercai di vedere meglio, avvicinandomi.

Era Eisuke!

O meglio, visto da dietro sembrava lui ma non aveva il suo solito camice e, a vederlo da vicino, era persino più alto.

Cercai in tutti i modi di avvicinarmi in silenzio ma inciampai per colpa del pigiama troppo lungo e feci un casino assurdo mentre le mie guance diventavano sempre più rosse dall’imbarazzo.

L’uomo si girò d’improvviso verso di me e, preoccupato, mi aiutò a rimettermi in piedi.

Pensai “Che gioia! Ho appena fatto una figuraccia passando per uno stalker da un tizio che neanche conosco! Urrà!”

 

- Ehi, tutto bene? Ti fa male qualcosa? Vuoi che chiami qualcuno? - Mi chiese l’uomo, mentre io mi rialzavo con la stessa lentezza di un bradipo.

 

“Mamma mia, quante domande!” pensai, ridendo leggermente sotto i baffi.

 

- Sto bene, non preoccuparti! Grazie per avermi aiutato - Risposi, sforzandomi di fare un lieve sorriso. Non sia mai che mi faccia altre domande a raffica come quelle.

 

- E’ compito di un gentiluomo aiutare una fanciulla in pericolo … - Dopo aver detto questo, lo sconosciuto si avvicinò pericolosamente a me, sorridente, per poi prendendomi la mano e schioccarci sopra un bacio.

Rimasi senza parole.

Non solo mi aveva scambiato per una ragazza, in quel momento ci stava persino provando con me!

Scossi la testa, tentandomi di liberare dalla sua presa.

- E - Ecco, veramente io ...  Non sono una “fanciulla”, mi chiamo Inoue Fumio … Fumi per gli amici. -

In effetti, ero un ragazzo abbastanza aggraziato, carnagione chiara, occhi color ghiaccio, capelli castani e medio-corti che di solito raccoglievo in una coda bassa.

Venivo spesso scambiato per una ragazza da piccino, non avrei mai pensato che sarebbe accaduto di nuovo.

L’uomo si sorprese e mi fissò per un bel po’ incredulo.

Poi, si fece coraggio e parlò.

- Sono desolato! Davvero, non era mia intenzione … Chiedo umilmente susa! E’ che, non per offesa, ma hai dei lineamenti così delicati, quasi femminili e … I - In ogni caso, è un piacere conoscerti Fumio, il mio nome è Daisuke Shin *- Terminò così l’uomo che, dentro di sé, era ancora dispiaciuto per l’errore fatto.

Appena lo sentii pensai che era un nome davvero adatto a lui.

Gli calzava a pennello.

E poi, oltre ad essere gentile, era anche piuttosto bello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* In giapponese il nome Shin Significa Gentiluomo, per questo è un nome adatto a lui.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice.

 

Ehi, Ehi!

Rieccoci qui, nel mio piccolo spazietto. (*^ω^)

Che ne pensate? E’ stato di vostro gradimento oppure no?

Fatemelo sapere, sarei felice di rispondere ai vostri commenti. (*ω)

Duunque, che ci faceva Shin nella terrazza? E come mai assomiglia ad Eisuke?

Uhuhuh, scoprirete tutto nel prossimo capitolo!

Alla prossima! (´ε )

   
 
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