Capitolo 3
Mentre cercavamo una via d’uscita, sentimmo delle guardie
Jaffa avvicinarsi.
Smettemmo di cercare e
indietreggiammo.
All’improvviso sei Jaffa sbucarono da dietro l’angolo e abbassarono il campo di forza
che ci teneva prigionieri.
Jaffa: muovetevi, il mio Signore Ba’al vuole vedervi
Jack: oh bene, devo gusto adesso presentare delle
lamentele per l’accoglienza che ci avete riservato!
Jaffa: silenzio, muovetevi!!
Io e O’Neill uscimmo dalla cella per dirigerci verso la sala comando
della nave. Appena si aprirono le porte vidi subito Ba’al seduto al centro
della sala.
Ba’al: benvenuti! Voi
dovete essere il famoso Colonnello O’Neill e il Maggiore Carter, la figlia del Tok’ra!
Jack: esatto, siamo proprio noi! Non credevo di essere tanto conosciuto!
Ba’al: infatti
non lo è, mi sono arrivate solo delle voci su di voi e sul vostro ridicolo
pianeta ricco di futuri ospiti al mio servizio!
Jack: non credo proprio. Dove
sono i nostri amici?
Ba’al: oh, il Dr. Jackson
è stato torturato ma purtroppo non ha rivelato
granché, mentre Teal’c è ancora sotto tortura
Jack: lurido parassita, se
non avessi tutti questi cani al tuo servizio ti verrei
personalmente a strappare quel sorrisetto dalla faccia!
Ba’al: oh, sono davvero
impressionato. E lei Maggiore, non dice nulla?
Sam: sono dello stesso
parere del Colonnello!
Ba’al: ne
ero sicuro, ed è per questo che verrà torturata per prima; Jaffa
prendetela!
Jack: non provateci neanche!
O’Neill fu preso da tre Jaffa che lo tenevano fermo,
mentre altri tre mi afferravano. Tentai invano di liberarmi dalla loro presa,
ma era impossibile.
O’Neill continuava a dimenarsi nel tentativo di venirmi ad
aiutare, ma anche per lui era difficile uscire dalla morsa dei tre Jaffa.
Mi fecero inginocchiare
davanti a Ba’al, che mi puntò il congegno Goa’uld che
portava alla mano.
Provai un dolore atroce,
poi il buio.
Mi risvegliai nuovamente
nella cella; appena aprii gli occhi incrociai lo sguardo di O’Neill
che era visibilmente preoccupato.
Jack: come ti senti Carter?
Sam: sono stata meglio!
Jack: non ti alzare, hai
perso i sensi per parecchio tempo, devi riprenderti
Sam: non si preoccupi, e
poi dobbiamo trovare un’uscita
Mi sollevai da terra, ma
appena mi misi in piedi tutto iniziò a girare e sarei caduta a terra se O’Neill
non mi avesse sostenuta cingendomi il suo braccio
intorno alla vita.
Jack: ti avevo detto di riposare!
Sam: ha ragione Signore,
grazie!
Mi fece sedere in un angolo mentre io lo osservavo.
Dovevamo uscire da quella
cella a tutti i costi; all’improvviso il campo d’energia che ci teneva
prigionieri si disattivò e potemmo uscire a cercare Daniel e Teal’c.
Eravamo disarmati,
dovettimo evitare numerose guardie Jaffa e cambiare più volte direzione, ma
alla fine trovammo Teal’c e Daniel.
Erano molto provati dalle
torture, ma almeno erano coscienti.