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Autore: ilaria8    31/01/2009    1 recensioni
E se le cose a cui eravamo abituati....cambiassero irrimediabilmente?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Capitolo 3

 

Mentre cercavamo una via d’uscita, sentimmo delle guardie Jaffa avvicinarsi.

Smettemmo di cercare e indietreggiammo.

All’improvviso sei Jaffa sbucarono da dietro l’angolo e abbassarono il campo di forza che ci teneva prigionieri.

Jaffa: muovetevi, il mio Signore Ba’al vuole vedervi

Jack: oh bene, devo gusto adesso presentare delle lamentele per l’accoglienza che ci avete riservato!

Jaffa: silenzio, muovetevi!!

Io e O’Neill uscimmo dalla cella per dirigerci verso la sala comando della nave. Appena si aprirono le porte vidi subito Ba’al seduto al centro della sala.

Ba’al: benvenuti! Voi dovete essere il famoso Colonnello O’Neill e il Maggiore Carter, la figlia del Tok’ra!

Jack: esatto, siamo proprio noi! Non credevo di essere tanto conosciuto!

Ba’al: infatti non lo è, mi sono arrivate solo delle voci su di voi e sul vostro ridicolo pianeta ricco di futuri ospiti al mio servizio!

Jack: non credo proprio. Dove sono i nostri amici?

Ba’al: oh, il Dr. Jackson è stato torturato ma purtroppo non ha rivelato granché, mentre Teal’c è ancora sotto tortura

Jack: lurido parassita, se non avessi tutti questi cani al tuo servizio ti verrei personalmente a strappare quel sorrisetto dalla faccia!

Ba’al: oh, sono davvero impressionato. E lei Maggiore, non dice nulla?

Sam: sono dello stesso parere del Colonnello!

Ba’al: ne ero sicuro, ed è per questo che verrà torturata per prima; Jaffa prendetela!

Jack: non provateci neanche!

O’Neill fu preso da tre Jaffa che lo tenevano fermo, mentre altri tre mi afferravano. Tentai invano di liberarmi dalla loro presa, ma era impossibile.

O’Neill continuava a dimenarsi nel tentativo di venirmi ad aiutare, ma anche per lui era difficile uscire dalla morsa dei tre Jaffa.

Mi fecero inginocchiare davanti a Ba’al, che mi puntò il congegno Goa’uld che portava alla mano.

Provai un dolore atroce, poi il buio.

 

Mi risvegliai nuovamente nella cella; appena aprii gli occhi incrociai lo sguardo di O’Neill che era visibilmente preoccupato.

Jack: come ti senti Carter?

Sam: sono stata meglio!

Jack: non ti alzare, hai perso i sensi per parecchio tempo, devi riprenderti

Sam: non si preoccupi, e poi dobbiamo trovare un’uscita

Mi sollevai da terra, ma appena mi misi in piedi tutto iniziò a girare e sarei caduta a terra se O’Neill non mi avesse sostenuta cingendomi il suo braccio intorno alla vita.

Jack: ti avevo detto di riposare!

Sam: ha ragione Signore, grazie!

Mi fece sedere in un angolo mentre io lo osservavo.

Dovevamo uscire da quella cella a tutti i costi; all’improvviso il campo d’energia che ci teneva prigionieri si disattivò e potemmo uscire a cercare Daniel e Teal’c.

Eravamo disarmati, dovettimo evitare numerose guardie Jaffa e cambiare più volte direzione, ma alla fine trovammo Teal’c e Daniel.

Erano molto provati dalle torture, ma almeno erano coscienti.

 

 

 

 

  
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