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Autore: SaintPotter    16/09/2015    4 recensioni
L’estate era sempre stata la mia stagione preferita. Non per il caldo, che mi infastidiva. Come se in Inghilterra, comunque, facesse poi tanto caldo! Non per gli uccelli che cantavano canzoni che la nonna definiva “suoni soavi”. Come se fossero passerotti, fra l’altro, invece si trattava di corvacci! Non per il fatto che io avessi l’opportunità di trascorrere le mie giornate con l’intera famiglia. Cosa che facevo già sempre in inverno, autunno e primavera, a dirla tutta. No, l’estate era sempre stata la mia stagione preferita perché avevo la possibilità di svegliarmi tardi, perché avevo la possibilità di svegliarmi tardi e… oh, perché avevo la possibilità di svegliarmi tardi, l’avevo già detto? Proprio così, adoravo dormire! Non c’era cosa più bella del dolce far nulla! (…) Sarebbe stata un’estate perfetta, se solo mio fratello Albus non avesse deciso di invitare a casa nostra il suo migliore amico, Scorpius Malfoy.
Genere: Angst, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Cronache di Casa Potter

 
 

 

 
Mi fanno notare quanto siano sexy gli orsacchiotti sul pigiama

 
 
La mia faccia è avvolta attorno al cuscino, con la federa ormai piena di bava, e devo tossire (e quasi strozzarmi con la mia stessa saliva) per capire che a breve non avrò più il fiato. È per questo che, con un grido di rabbia paragonabile a quello iniziale di una battaglia tra Troll, lancio per aria il cuscino. Questo mi atterra di nuovo sulla testa (è una presa per il culo?), quindi lo scaravento a destra, da qualche parte sul pavimento. Cazzo, per poco non facevo cascare la lampada! Sbuffo e lo faccio nel modo più grottesco possibile, dopodiché, con i capelli arruffati che mi stanno sul viso, chiudo gli occhi.
 
Non mi addormento per la terza volta,  non ne ho la possibilità. James vuole firmare la sua (milionesima) condanna a morte: rompe quel brevissimo momento di pace (in cui mi è sembrato quasi di sentire gli angeli cantare) entrando in camera mia e gettandomi addosso un secchio pieno d’acqua. Capiamoci, il secchio lo tiene lui fra le mani, non ha la minima intenzione di attentare alla mia vita! Sono io che voglio attentare, appunto, alla sua, di vita!
 
Sento la risata di mio fratello farsi sempre più grossa, sempre più odiosa, mentre l’acqua finisce in posti in cui non dovrebbe finire in questo momento. Ho i capelli fradici e già prima, semplicemente spettinati, facevano schifo, ma adesso lo fanno di più, merda! Apro gli occhi all’improvviso e lo faccio, a quanto pare dalla smorfia di James, in maniera spaventosa. Con riluttanza, odio verso il mondo, rabbia, stanchezza e qualsiasi sensazione o emozione negativa, molto, molto lentamente, mi scosto delle ciocche di capelli bagnati dal viso. Ciocche di capelli, poi! Pare stoppa.
 
Ringhio e il coglione che fa?! Pensa intelligentemente di usare il mio ringhio come scusa per fare una battutaccia sul mio essere adorabile di prima mattina, poi vedo che con un colpo di bacchetta fa Evanescere il secchio ormai vuoto. Credo che sappia che avrei potuto usarlo come arma. Be’, lui, comunque, è avvantaggiato in fatto di armi: è maggiorenne, può usare la magia fuori Hogwarts, mentre io non posso, ho ancora la Traccia. Ringhio ancora più forte, allora James smette di ridere.
 
«Senti, sorella molto sexy con questi capelli, papà ha detto che ti devi sbrigare a scendere! Mica ti vuoi far vedere da Malfoy in pigiama? Non lo biasimerei se ti prendesse per il culo!» Ecco, queste sono le parole irritanti che escono dalla bocca di James L’Irritante.
«Tu sei in pigiama.»
«Sì, ma a me non me ne frega nulla di quel platinato e poi, a differenza di qualcuno, sono presentabile anche in pigiama! Tu…» Dice con voce incerta, per poi scoprire i denti in una smorfia fin troppo teatrale per i miei gusti. «… Sei stata poco intelligente a lavarti i capelli proprio adesso!»
 
Ah, vuole morire, il dannato! Io… io… io ti strozzo con le mie stesse mani, James Sirius Potter, stupida faccia da culo!
 
Non esprimo i miei pensieri, tanto la mia faccia (eh no! La mia non è da culo!) parla per me, ma se dopo James mi ricorda che ho un po’ di bava sul mento, allora mi alzo dal letto e corro in picchiata verso di lui, urlando qualcosa come “sei un uomo morto!” e poi “mi correggo, una femminuccia morta!” e simili. Avete presente tori e torero? Mi mancano solo le corna ed un mantello rosso da inseguire! James non trova di meglio da fare che scoppiare ancora a ridere e scappare da me, decisa a sbranarlo, chiudendomi la porta della stanza in faccia e ricordarmi, dal corridoio, che devo sbrigarmi (e due!) a scendere.
 
Quando mi affaccio alla finestra, trovo che James è già sceso (mia madre ha dato alla luce il figlio di Flash?!) ed uscito di casa, lo vedo che sorpassa Albus e va dritto da Scorpius a salutarlo con falso entusiasmo. O forse è davvero entusiasta, ma del fatto che presto se lo toglierà dai piedi. Gli dà una pacca sulla spalla e dice qualcosa – qualcosa, scommetto, come “siamo davvero felici di averti qui, anche se per me puoi morire male” – e nel giro di qualche secondo scompare. Credo si sia Materializzato a casa di zio Ron; conoscendolo, possibile che si sia Materializzato direttamente nel letto di Rose o Hugo. Non che faccia molta differenza: entrambi potrebbero ammazzarlo per ciò! Di una cosa, poi, sono sicura: mamma e papà lo uccideranno (sì, una seconda volta! Più morto che morto, così mi piace!) per aver accolto il platinato... cioè, Scorpius Malfoy, sì, in questo modo e la cosa mi rallegra. Mi dimentico anche di avere ancora un aspetto indecente e, quando me lo ricordo, non c’è più tempo per asciugarmi i capelli alla babbana, cioè col phon, perché sono già per le scale. Rassegnata, dopo aver fatto un grosso respiro, mi assicuro che almeno la bava non si trovi ancora sul mio mento. Quando mi ritrovo fuori, vedo che Scorpius stringe la mano ai miei genitori e probabilmente fa loro i ringraziamenti vari per aver voluto ospitarlo per l’estate mentre i suoi genitori sono fuori città (o paese, non ricordo) per affari (o magari la signora Malfoy segue solo il suo adorato barra odiato maritino che, nonostante sia riuscito a diventare Auror, deve, secondo me, occuparsi di loschi affari. Detesto Draco Malfoy quasi quanto il figlio, nel caso non si fosse capito). Molto probabilmente fa anche i complimenti a mia madre per lo splendido giardino, lo capisco dal modo in cui lei arrossisce, lo ringrazia e fa notare a papà che qualcuno finalmente apprezza le sue rose.
 
Che viscido! Scorpius Malfoy è la persona più falsa ed irritante di questo mondo! Davanti agli altri fa vedere che è un ragazzo per bene, il più educato ed intelligente e gentile della Terra, una specie di principino perfetto, e quando quelli che vuole impressionare non possono vederlo si dimostra beffardo, sarcastico, crudele e insomma una merda umana! Albus sostiene che mi sbagli, ma lui non conosce Scorpius Malfoy come lo conosco io! O… be’, sì, forse sì: Albus è il suo migliore amico dal primo anno a Hogwarts, certamente lo conosce meglio di me, ma proprio per questo dovrebbe sapere che in verità il platinato non è una brava persona, bensì un demente che si comporta come Dio sceso in terra, soprattutto ora che ha finito la scuola ed ha preso il massimo dei M.A.G.O.! Okay, forse intelligente lo è davvero, ma i professori lo amano soltanto perché è un lecchino; sì, sicuro, per questo dovevano averlo reso Prefetto e Caposcuola!
 
Non mi accorgo di star pian piano avanzando verso il nostro ospite, ancora in pigiama, con le braccia incrociate con forza sotto il seno per la rabbia dovuta ai pensieri su di lui; mi accorgo soltanto di aver voglia di sputare in faccia a Scorpius.
 
Mamma dice a papà di essere gentile e di portare i pesantissimi bagagli di Scorpius nella sua nuova camera (quindi quella di Albus) e scommetto che, a questo punto, il grande Harry Potter inizi a pensare che forse non sia la cosa più bella del mondo avere un ospite per i prossimi mesi. Vedi, paparino? Adesso ti freghi e porti i bagagli di Scorpiusino di sopra senza troppe storie, questa è la lezione per aver accettato un Malfoy fra le mura di casa nostra! Malfoy, ricordiamolo sempre, è il nemico.
 
Scorpius, che più viscido non può essere, vuole divertirsi a recitare la parte del bravo ragazzo e buon ospite e dice, con una voce che potrebbe uccidere un diabetico, che non ce n’è bisogno, che ci può pensare lui alle sue cose; mia madre, però, si lascia da abbindolare da brava idiota ed insiste, quindi mio padre è costretto a prendere un grosso borsone in una mano e ad incantare, con la bacchetta che tiene nell’altra mano, il resto dei bagagli. Chissà se il baule riesce a passare orizzontalmente attraverso la porta di casa..! Okay, credo di aver appena messo in mostra, senza rendermene conto, una smorfia più inquietante di uno dei mostri che Hagrid ci presenta sempre come i suoi “cucciolotti” durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche...!
 
Mamma chiede a Scorpius se abbia già fatto colazione, ma non aspetta una risposta ‘ché decide che questa sarebbe stata negativa e informa i due che avrebbe preparato loro qualcosa di delizioso. Ah, a loro sì e a me no? Sono o non sono io quella che ha dovuto svegliarsi quattro ore prima del solito per dare il benvenuto ad uno scarafaggio?!
 
Mia madre entra alla svelta in casa e quando mi passa accanto mi lascia una smorfia disgustata che a parole dovrebbe significare “ma ti sei vista? Assomigli ad un Troll di montagna! Ti sembra il modo di presentarti al nostro ospite?”; per fortuna, quando arriccia il naso, scompare dalla mia vista senza avermi fatto nessuna ramanzina. Fottiti, mamma, mi hai tradita ospitando il nemico. Quando mi passa invece accanto mio padre, lui non mi rimprovera né mi schifa, occupato com’è a trasportare quel borsone pesante di Scorpius. Almeno qualcuno non nota quanto io faccia schifo su una scala da cento a cento.
 
Per prestare attenzione ai miei genitori, quasi neanche mi accorgo del saluto caloroso che si scambiano i due amiconi. Per favore, Al, non lo vedi da qualche giorno! E poi è solo un cazzone! Peggio di James!
 
Alzo gli occhi al cielo, perché non ho la minima voglia di assistere a quello spettacolo pietoso, e li abbasso di scatto quando sento un rumore provenire da dentro casa: o mia madre ha rotto qualche piatto, come spesso accade, oppure mio padre ha fatto cadere i bagagli di Scorpius – il che lo preferirei di gran lunga! Lascio perdere il fracasso degli istanti precedenti e finalmente muovo gli ultimi passi per fronteggiare quell’idiota di Malfoy. Ci siamo.
 
Quasi come fossi una macchinetta, dico frettolosamente in maniera atona: «Ciao, benvenuto in casa nostra. Spero ti troverai bene, addio e buona vita, ma se vuoi morire mi va bene lo stesso.» Mi volto, pronta ad andare via. Ho dato a Scorpius, come mamma voleva, il mio benvenuto a casa nostra, adesso posso anche sparire per i prossimi due mesi!
 
Per mia enorme sfortuna, alcune parole mi impediscono di proseguire il cammino verso quello che sarebbe stato il mio inferno per tutta l’estate e mi fanno voltare e guardare molto, molto male il mio nuovo interlocutore. A quanto pare il platinato non deve avere un cervello, come tutti insinuano, poiché decide di approfittarne del fatto che i miei genitori non ci possano sentire per smetterla di risultare mortale per i diabetici e ringraziarmi a modo suo per il benvenuto. In realtà, il suo non è affatto un ringraziamento.
 
«Lo sai che, anche se il tuo nome significa “giglio”, non devi innaffiarti ogni mattina, vero?»
 
Lo sai che si è trattato solo di un incidente (se vogliamo definire James un “incidente”) e che non sono affari tuoi? E lo sai che sei schifoso? Più di me e dei miei capelli in questo momento?
 
Stringo i pugni, poiché non ho altro modo per mantenere la calma, e scopro di avere le labbra serrate. Lo scopro perché mi risulta difficile fare un grosso respiro e prendere più aria possibile. Non è nulla, Lily, mi dico. Solo una battuta infantile, infantile come lui. Perché, naturalmente, non sono io la bambina che non vuole svegliarsi alle dieci di mattina, no! Forzo un sorriso educato. Fintissimo.
 
Gli permettiamo di dormire sotto il nostro tetto per un’estate intera e ci ripaga prendendo in giro la più piccola della famiglia? Oh, davvero carino da parte sua! D’altro canto cosa può fare? Scorpius o mi ignora, oppure mi stuzzica. Però, Malfoy caro, stai tranquillo: prima o poi, nella tomba, ti ci faccio finire. E nessuno ti porterà i fiori! Neanche un giglio dai capelli rossi!
 
Se rivolgessi a lui un sorriso amaro e basta sarei almeno al suo livello, eppure sono troppo permalosa, troppo orgogliosa e troppo… bambina per essere abbastanza intelligente da usare la sua stessa arma. Be’, almeno non gli metto subito le mani addosso, il che è una gran cosa! Soprattutto se vogliamo considerare che l’ultima volta che l’ho visto, al castello, stavo per Schiantarlo sulla cattedra del professor Lumacorno. Non durante una lezione, ovvio. La volta prima ancora, riesco a ricordarlo come se fosse ieri, quasi l’avevo gettato in pasto ad una pianta carnivora. Peccato per il quasi!
 
«Non sono problemi tuoi se io ho voglia di lavarmi, la mattina!» rispondo, mentendo. Io la mattina di solito non sono neanche sveglia. Però mi piace come risposta, lascia intendere che almeno io non puzzo! Avrei dovuto immaginare che Scorpius, comunque, non si sarebbe arreso lì facendomi vincere tanto facilmente, infatti replica.
 
«Di solito, dopo che uno si lava, poi è pulito.» C’è una pausa in cui il suo sorriso amaro si fa più grosso e, noto, più divertito. «Ti suggerisco di entrare in casa. Sai, qui potresti confonderti con i cespugli.»
 
Ah-ah! Lo sapevo che i complimenti fatti alla mamma riguardo il suo giardino fossero fasulli quanto il colore dei suoi capelli!
 
«Ti suggerisco di entrare in casa, prima che decida di cacciarti!»
 
Albus, nel frattempo, mi guarda malissimo. Ma che razza di fratello è anche lui?! Anziché difendermi e stare dalla mia parte..! Per un momento mi viene da immaginarmi i due amiconi scambiarsi una strana stretta di mano in segno della loro amicizia, invece il movimento che vedo è solo uno sventolio di bacchetta che Appella un asciugamano. Scorpius me lo porge. Cos’è, una provocazione? Lo fisso con rabbia per un istante, quindi non lo accetto.
 
«Lily, dai, adesso pulisciti!» Insiste, in aiuto dell’amico, quello che purtroppo ha sempre abitato nella mia stessa casa. Abbassa la voce, dopo. Eh, come se l’altro non possa sentirlo! «Avevi promesso che non ti saresti comportata da bambina.»
 
Ora, non che Albus abbia parlato con voce antipatica, ma… doveva proprio dire una cosa del genere davanti a Scorpius? Indignata, spalanco la bocca per ribattere, ma lui fa cenno all’altro di entrare in casa e richiudo la bocca. Albus si avvia per primo, Scorpius mi fa l’occhiolino e, prima di seguirlo come un cagnolino, mi fa arrossire fino alla punta del naso per la rabbia. Quel che dice a un mio orecchio mentre se ne va, dopo avermi squadrata dai piedi ai capelli, è: «Molto sexy, comunque, gli orsacchiotti sul pigiama!»
Ma…
«Sono procioni!» gli urlo dietro, mentre lui varca la soglia dell’entrata.
Forse non avrei dovuto dirlo. Avrei dovuto ragionare, prima di parlare. Be’, ormai è fatta! Dopo di loro, entro in casa e sbatto la porta con più forza che posso (come sempre) e scopro che la casa è troppo silenziosa. Mamma ancora sta cucinando chissà cosa per i due principini, papà deve aver posato da una parte i bagagli di Scorpius e finalmente deve essersi ritirato nel suo studio personale, mentre mio fratello e l’altro, l’innominabile, devono essere stati tanto veloci da essersi chiusi già in camera di Albus.
 
Salgo le scale per entrare in camera mia, ma trovo, al contrario di quanto potessi pensare, la porta della loro stanza aperta. Uno sta a dire a papà, nel suo studio, che ha piazzato il baule del biondo dalla parte sbagliata della stanza; l’altro, che ride sotto i baffi che non ha, sta poggiato sulla ringhiera delle scale ad aspettare il primo. Non gli importa veramente di dove sia stato piazzato il baule, lo so che ha fatto tutto Albus.
Scorpius si sarebbe accorto di me nel giro di mezzo secondo. E infatti… Ecco. Mi vede. Che palle. Non faccio in tempo a distogliere lo sguardo.
«Mi delizierai ogni mattina con questo pigiamino?»
Fantastico! Sbuffo.
«Non mi vedrai mai la mattina. E spero neanche dopo.»
«Non sono passati di moda gli orsacchiotti? Pensavo che le bambine, adesso, indossassero le paperelle!»
«Sono procioni, ho detto.» Decido di precisare, o più precisamente ringhiare, una seconda volta, cercando di non pensare al fatto che mi abbia dato della bambina, e una seconda volta mi pento di aver detto troppo. Per sfortuna, lui lo capisce, perché intelligentemente alzo gli occhi al cielo e li socchiudo per maledire me stessa. Stare zitta, molto probabilmente, è la cosa migliore. E lo sarebbe sempre stata e sempre lo sarà, con lui. Una lampadina si accende nel mio cervello, perciò. «Ho una proposta per te, quindi stammi a sentire.»
«Non ti presterò i miei pigiami.» Replica il platinato e sembra quasi serio. Abbassa gli occhi sui pantaloni del mio pigiama, che copre solo un terzo delle mie gambe e li rialza dopo pochi secondi. Mi infastidisce il fatto che lui possa vedermi in questo stato. So di essere orribile (anche se, certo, lui è sempre schifoso, in tutta la sua perfezione, quindi non c’è proprio paragone) e non posso farci niente.
 
Papà dà dello stupido a mio fratello, intanto, nell’altra stanza. Lo sentiamo tutti e due. Facciamo entrambi finta di nulla. Onestamente preferirei andare a sentire però cosa sta dicendo Albus, invece che star qui a farmi prendere per i fondelli da un Malfoy.
 
«Io non ti parlo e tu non mi parli. Ci stai?» Chiedo, impedendogli di dire di nuovo qualcosa – perché sì, Scorpius apre la bocca per concludere ciò che aveva iniziato a dire. Sono stata più veloce, eh! Scommetto che sarebbe stata un’altra battuta sugli orsacchiotti, che in verità sono procioni, oppure, conoscendolo, su una sfilata di moda col mio pigiama imbarazzante. Oppure avrebbe potuto dire che gli facevo davvero pena. Lo capirei quasi... MA CHE CAZZO PENSO!!!
 
Sono spaventata dal fatto che lui possa dirmi di no, quando lo vedo socchiudere un occhio e aggrottare la fronte, cercando di mettere a fuoco… cosa? Ha lo sguardo puntato sulla maglietta del pigiama e… cosa diavolo sta fissando?
 
«Cos’hai lì?» mi domanda.
«Lì dove?»
«Lì!» Insiste, puntando un dito indice verso la mia pancia. Non vorrei cascare in uno dei suoi giochetti, ma abbasso lo stesso gli occhi e non vedo nulla, se non una maglietta bagnata che ricopre la mia pelle. E… che altro? Nulla, mi pare! Cerco di guardarci meglio, ma Scorpius continua con un’enfasi che mi fa aumentare la rabbia. «Ah, niente! Solo uno stomaco che brontolerà, mentre tu, invidiosa, guarderai me e tuo fratello mangiare biscotti fatti in casa!»
 
Questo è un colpo basso, nessuno mangia biscotti senza di me! Il lato positivo è che non ha fatto nessuna battuta riguardo il fatto che non c’è nulla perché non ho tette. Sono una tavola da surf, praticamente.
 
«Mia madre cucina per tutti! Soprattutto per me!» Esclamo, convintissima delle mie parole. Almeno, così do a vedere. Mamma cucina soprattutto per me, no?!
 
«Ah sì? E allora perché, passando per la cucina, ho visto che aveva già pronti due piatti e non tre? E perché, mentre i biscotti erano a preparare, già aveva fatto trovare del bacon nei due piatti? Soltanto due pi–…»
«Accidenti, Scorpius!» Lo interrompo, teatralmente. «Mi dispiace che mia madre si sia dimenticata di te! Vedrai, ti troveremo del cibo! Potremmo lasciarti qualcosa… magari le briciole dei biscotti che si infilano sotto le unghie di Albus!»
 
Scorpius non fa nessuna smorfia, anche se è palesemente schifato, ma sono ugualmente soddisfatta di quello che ho affermato. Si può capire dal mio gran sorriso, tanto allegro quanto amaro per lui. E Albus lo nota quando esce dallo studio di mio padre, interrompendoci, prima di guardarmi con aria interrogativa e alzare un sopracciglio.
 
Fiera di me e della mia piccola vittoria, concludo: «Tranquillo, Scorp, non ti lasceremo morire di fame!» Così me ne vado in camera mia, improvvisamente tutta pimpante. Un punto per me, scarafaggio! Ah, chiariamo: in quel modo, “Scorp”, l’ho chiamato giusto per la contentezza. E per prenderlo di più per il sedere.


 
 
*


 
“Caro diario,
quel coglione di Scorpius Malfoy ha avuto i biscotti di mamma, del bacon e chissà che altro, mentre io non ho avuto un bel niente. I biscotti, ci rendiamo conto? Mamma non li cucina mai perché dice che ci vuole troppo tempo, anche se sa che io li amo, e cosa? Li prepara per il platinato e non per me! I miei preferiti, l’unica cosa che mamma sappia cucinare! Si è mangiato i miei biscotti preferiti ed è in casa da meno di un’ora!
Stanotte lo uccido. Se sbaglio letto e prendo Albus, poco importa. Vuol dire che uno dovrà morire con un giorno di ritardo.
Adesso vado a lavarmi e poi a vestirmi, dato che l’altro mio fratello, quello più scemo, mi ha fatta somigliare ad uno dei mostri del Lago Nero.
Tua, Lily, che sta seriamente pensando di diventare una serial killer.”
 
Chiudo distrattamente e con rabbia il mio diario, ormai pieno di confessioni da cinque anni, e lo getto sulla scrivania. È piena di libri, non la uso mai per studiare. Le poche volte che faccio i compiti, a casa, li faccio sul letto, per questo la calligrafia, sui fogli di pergamena, pare più bruttina di quanto già sia normalmente.
 
Sono troppo impegnata a strangolare un Malfoy invisibile per avere voglia di scoprire di cosa stia parlando insieme a mio fratello nella stanza accanto. Se solo sapessi, ascolterei la conversazione più pericolosa ed interessante di questo secolo.
 
 
«So che Lily è difficile, ma non vorrai farla finita così?»
«Non so se ne valga la pena» Ammette Scorpius, le labbra arricciate. Se ne sta sdraiato sul letto in più della camera di Albus e ha le braccia incrociate sotto la testa, sul cuscino. Anche le gambe ed i piedi formano una “x”. «Di certo ha un bel caratterino, ma…»
«Fidati, è una grande! T’assicuro che a volte la vorrei uccidere anche io, ma alla fine la adoro! La conosco meglio di chiunque altro e posso dirti che è la tua ragazza ideale!»
«Una che porta un pigiama con gli orsi?» Domanda Scorpius, a metà tra l’indeciso e il divertito.
«Sono procioni e purtroppo devo ammettere che il suo gusto nel vestire è pessimo. Per questo non è una grande…»
«Questo l’ho notato» Lo interrompe il biondo, poi il ragazzo dai capelli corvini continua.
«Ma per il resto…»
«Sev...» Fa Scorpius, interrompendolo una nuova volta. «Anche io so come è fatta Lily. Mi piace. Il problema non sono io, il problema è lei!»
«Lily ha sicuramente una cotta per te!»
«Lily mi vuole morto!»

 
Stranamente Malfoy ha ragione, direi, se sapessi.
 
«Mai sentito parlare di tensione sessuale?» Scorpius alza gli occhi al cielo, ma Albus prosegue con le sue teorie. «Secondo me stai facendo benissimo a provocarla, lo so che non le piacciono i tipi timidi e che non la fanno divertire neanche un po’!»
«Forse...» Dice l’altro con l’aria di chi la sa lunga. «... non è il genere di divertimento che vuole. In ogni caso non ho tempo per una ragazza e tua sorella può mettersi con… come si chiama quel coglione?»
«McLaggen? Nossignore, lei deve stare con te! Mia sorella e il mio migliore amico… è perfetto, se non di più! Andiamo! E poi a te piace! Certo, non ti ha cagato per i primi quattro anni, ma dopo…»
«Ma dopo mi hai praticamente costretto a diventare il suo bullo personale!»
«No, non bullo! Le voglio bene, non vorrei mai che qualcuno le facesse da bullo! Più che altro, il suo…»
«Falla finita, dai!»

 
Qualcuno bussa alla loro porta, quindi Ginny, che rimane fuori, chiede ai ragazzi se abbiano bisogno di qualcosa. Rispondono all’unisono di no, riesco a sentirli dalla mia camera. Trovo detestabile il fatto che mia madre non abbia voluto porre a me la stessa domanda. Bene, chissene! Dormirò per tutto il pomeriggio, tanto meglio! Dai passi pesanti che battono sul legno capiamo tutti (anche i vicini, probabilmente) che lei si sta allontanando dalla stanza dei due ragazzi.

È un peccato che non sappia nulla della loro conversazione, di qualsiasi cosa abbiano parlato. Non me ne importa. Forza, Lily, convincitene! È solo che ti stai annoiando, tutto qui! Ho di meglio a cui pensare. Ho di meglio da fare, su!, ossia dormire e sognare tanto cibo. Dopo essermi lavata e vestita, naturalmente.
 
 
«Hai detto che Lily mi avrebbe notato se avessi iniziato a punzecchiarla!»
«Esatto, ho detto questo! Mica di diventare il suo bullo personale!»
Scorpius sbuffa, poi assume un’espressione a metà tra lo speranzoso e chi sta per dire: “basta, mi arrendo”.
«Infatti adesso sa che esisti! Continua a provare, penderà dalle tue labbra prima che tu te ne possa accorgere. Sempre che già non sia pazza di te!»
«Non credo proprio» Commenta, prima di sospirare. «Comunque sappiamo entrambi che le ragazze sono strane e chi le capisce è bravo.» Lascia così intendere: “quindi smettiamola di parlare di questa cosa”.
«Già: se anche Lily volesse spogliarti, non lo ammetterebbe. Non lo direbbe mai, non a te. Però… potrebbe averlo scritto sul suo diario!»
   
 
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