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Autore: Hoi    18/10/2015    1 recensioni
I fatti narrati si svolgono dopo gli eventi del primo film
“Pronto! Aiuto ho investito una persona. Sono in via...” Dove cazzo ero? Mi guardai attorno nel panico. Non c’era neanche un fottutto cartello. Merda! Ma quella era New York. Una New York mezza distrutta e ancora in piena ricostruzione, ma pur sempre New York. Di certo avrebbero rintracciato la chiamata e sarebbero venuti ad aiutarmi.
“il numero da lei selezionato è inesistente”
“Cosa?!?!?!” Piena di sgomento guardai lo schermo. 118. Idiota! Idiota! Idiota!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accecata dal dolore barcollai per qualche passo, seguendo la direzione indicatami dalla morsa che mi attanagliava la mano. Inciampai su qualcosa di metallico e due mani forti mi afferrarono, impedendomi di cadere. La luce bianca che mi aveva invaso gli occhi iniziò a sfocare, mentre una voce ferma e femminile mi ordinava di non svenire. Certo! Ovvio, no? Ora che me lo hai detto evito di perdere involontariamente i sensi. Come se fosse una cosa che potessi controllare! Mi aggrappai alle braccia sottili e muscolose che mi afferravano, facendo forza per rialzarmi o meglio, per arrivare alla sua gola e strangolare quella sociopatica. Lei però mi lasciò andare appena si accorse che riuscivo a stare in piedi e si voltò verso le porte dell’ascensore ancora aperte. Tese il braccio indicando il mio povero ragazzo che col volto bianco e gli occhi spalancati guardava l’armatura esanime di Iron Man.
“Ci serve Stark. Ricaricalo!”
La chioma rossa ruotò su se stessa e scomparve nella polvere. Non mi voltai. Non volevo sapere cosa stesse succedendo dietro di me. Avevo deciso di affrontare Hulk optando per la strategia “se non lo vedo non esiste”, così finsi di ignorare le grida e i tonfi e mi concentrai sui due uomini nell’ascensore.
“I-io non posso…”
Davide richiamò la mia attenzione. Non avevo idea di cosa potessi fare per lui, ma era chiaro cosa si aspettava che facessi. Voleva che lo tirassi fuori da quella situazione. Inspirai profondamente. Ok, piano d’azione: farmi forza, afferrare Stark, rimetterlo nell’ascensore e mandarlo al piano terra. Afferrai per le spalle l’armatura, il dolore al polso mi fece aprire la mano, l’armatura non si era neanche mossa, ma io non mi arresi. Facendo forza sulle gambe come se fossi in una pubblicità del Voltaren, tirai quel maledetto idiota metallico e alzai l’armatura. Non era neanche a dieci centimetri dal terreno quando un grido si alzò alle mie spalle. Istintivamente la lasciai andare e mi voltai dicendo addio alla mia strategia da struzzo.
Fortunatamente non vidi Hulk, vidi soltanto lo scudo di Cap cozzare contro una parete e incastrarsi in un pilastro. Il mio cuore mancò di un battito mentre osservavo una crepa allargarsi nell’edificio. Qualcosa mi forzava a gridare, ma la voce non usciva, era come incastrata nella gola e mi soffocava. Non so dire se fosse la paura di un imminente crollo o solo il dolore che provavo a vedere la mia amata torre ridotta così, ma so che smisi di respirare per un tempo infinito. Ero sull’orlo di un attacco di panico o forse ne ero totalmente schiava. Una sagoma precipitò sul pavimento contorcendosi su se stessa mentre scivolava verso l’ascensore. Con un ultima contrazione Clint si rimise in piedi. Un grido mi sfuggì dalle labbra quando vidi la posizione innaturale della sua spalla. Non si voltò nemmeno a guardarci, con un gesto fermo si afferrò il braccio e lo tirò, ricollocando l’osso nella cavità della spalla. Zoppicando leggermente raggiunse lo scudo di Cap e lo afferrò con lo stesso braccio che pochi istanti prima sembrava non far più parte del suo corpo. Bastò uno strattone perché lo scudo fosse di nuovo libero. Un attimo dopo Clint era scomparso, di nuovo inghiottito nella battaglia ed io avevo ripreso a respirare. Sembra assurdo, eppure l’aver visto il coraggio e la forza di quello che avevo sempre considerato un cretino con un arco, mi spingeva a cercare di fare di meglio. Io non sarei mai riuscita a rialzarmi così, come se non provassi dolore, lo sapevo. La mano mi andò al polso livido. Se pensavo a come la Vedova Nera mi aveva afferrata mi girava ancora la testa, eppure ora in qualche modo la capivo, non era il momento per usare i guanti di velluto quello in cui ci trovavamo, era il momento di reagire e fare qualcosa.
Senza più lo scudo a sorreggerlo, il pilastro scricchiolò. Riuscivo a vedere le barre metalliche, che sarebbero dovute essere celate nel calcestruzzo, piegate. Male, andava dannatamente male, non dovevano essere così. Mi voltai verso Stark, cercando la solidarietà di Davide, ma lui era ancora bianco e terrorizzato. Lo capivo. Noi non eravamo eroi. Non c’entravamo niente. Non dovevamo restare lì, eravamo solo di peso e in pericolo. Mi inginocchiai accanto a Stark, che stava dicendo qualcosa e lo ignorai. Non volevo essere un eroe e non volevo nemmeno che lo fosse Davide.
Amore, devi riaccendermi il Capo”
Ma Davide non aveva scelta, lui doveva fare l’eroe. Davide allargò ancora di più gli occhi, scuotendo leggermente la testa. Sapevo di cos’aveva paura, temeva di fulminare quel borioso genio a morte. Non era affatto impossibile che lo facesse, anzi, forse era fin troppo probabile, ma se fossimo semplicemente scappati senza fare nulla e la torre fosse collassata sarebbero morte migliaia di persone.
“Davide, puoi farcela. È una batteria ambulante, non puoi fulminarlo a morte”
Non avevo idea se fosse vero o meno, in realtà non sapevo niente dell’armatura, ma Stark credeva che avrebbe funzionato quindi sarebbe andata così.
Amore, il signor Stark è un cretino, ma come ingegnere è un vero genio e se dice che funzionerà, allora funzionerà”
Stark si schiarì lo gola, cercando attenzioni, era ovvio che voleva sapere perché era stato interpellato, ma io mi limitai a tirare un colpo alla sua maschera, facendola richiudere di scatto. Un basso brusio di dissenso uscì dall’armatura.
“No… Io… Io non posso… Non so neanche se ho abbastanza energie per farcela…”
La voce di Davide tremava. Mi allungai, cercando di afferrargli la mano, ma non riuscii a raggiungerlo. Così mi alzai e feci qualche passo indietro. Sentivo il solaio tremare sotto i miei piedi. Davide era ancora seduto in ascensore, uno dei posti peggiori quando si è in situazioni d’emergenza. Avrei voluto trascinarlo fuori e correre giù dalle scale, ma non mi mossi.
“Tesoro, se non lo farai probabilmente moriremo tutti”
Non voglio essere fraintesa, non credevo davvero che Stark fosse così insostituibile come eroe, ma non avevamo molta altra scelta visto che tutti gli altri eroi erano già in azione.
Davide mi guardò, guardò l’armatura brontolante a terra ed ero certa che vedesse anche il caos che avevo alle spalle e questo lo avrebbe spronato. Non ero stata rassicurante o incoraggiante, ma io conoscevo bene quel ragazzo pallido e sapevo che Davide non era uno che si tirava indietro quando hai davvero bisogno di lui… E se mi fossi sbagliata sarei morta prima che qualcuno potesse rinfacciarmelo, quindi tanto valeva provare.
“Ok… Ok… Proviamo… S-Stark… Sei pronto?”
Un boffonchiare altero uscì dall’armatura, coprendo la voce tremolante di Davide. Il pallidissimo ragazzo si tirò su le maniche, guardandosi gli avambracci. Inspirando profondamente Davide chiuse gli occhi, mentre serrava i pugni e contraeva i muscoli. Lentamente espirò, riaprendo gli occhi. C’erano delle piccole scintille tra le sue dita. Appoggiò le mani sull’armatura ed i pesanti pezzi d’acciaio si contrassero, mentre la maschera si illuminava. Non ho idea di cosa esattamente stesse facendo Stark, ma quando iniziò l’involucro metallico dell’ascensore venne avvolto da una ragnatela di piccoli fulmini. In un attimo era tutto finito. I fulmini si spensero e Davide si accasciò a terra. Il buon senso mi disse di stare fuori da quella gabbia metallica che conteneva due uomini batteria, peccato che le mie gambe si mossero prima che il cervello potesse comunicare l’ordine e io mi ritrovai in ginocchio di fianco al corpo immobile del mio ragazzo. Sapevo che usare i suoi poteri lo stancava molto, soprattutto per via del fatto che a generare l’elettricità erano i suoi sistema nervoso, ma non l’avevo mai visto perdere i sensi. Improvvisamente mi resi conto che questo voleva dire possibili danni al cervello ed entrai nel panico.
Scricchiolando l’armatura si rimise in piedi. Lo sguardo fluorescente di Stark si posò su di noi.
“Non muovetevi, sistemo il bestione e vi porto in ospedale”
Per un attimo Stark mi sembrò quasi rassicurante e invincibile, mentre si voltava e, anche se odio ammetterlo, quell’immagine mi rincuorò. Poi mi ricordai che aveva poco da fare il figo, visto tutto il tempo che aveva passato a farsi spostare da noi e mi venne quasi voglia di ammazzarlo. Avrebbe almeno potuto ringraziare! Invece ci mollò lì e si avventò contro la montagna di muscoli verde che gridava come una belva. Abbassai gli occhi sul ragazzo privo di sensi davanti a me. Cercai di farlo sdraiare, mettendolo in una posizione che permettesse al sangue di arrivare al cervello. In verità non avevo idea di cosa avrei dovuto fare per aiutarlo. L’idea di indirizzare l’ascensore a piano terra mi tentava tantissimo, ma decisi di resistere. Volevo fidarmi di Stark e forse l’idea che la vita di Davide dipendesse da una mia decisione mi terrorizzava. La cosa migliore sarebbe stata trascinarlo fuori da quella trappola di metallo, come mi avrebbe suggerito ogni buon vigile del fuoco, ma non ero pronta ad abbandonare l’idea di poter fuggire. Mi sforzai di capire come stavano andando le cose per gli Avengers, più per prendere una decisione che perché credessi di poter far qualcosa per loro. Non andavano bene. Capitan America era ferito. La sua divisa era strappata in più punti e impregnata di sangue, soprattutto sulla spalla destra. Con il braccio sinistro reggeva lo scudo. Ansimava mentre indietreggiava alzando lo scudo per pararsi da un pugno. Il colpo non arrivò a segno. La scintillante armatura di Iron Man colpì il mostro verde alle spalle, per un attimo pensai che sarebbe caduto, invece non perse l’equilibrio, al contrario, si voltò verso l’aggressore ancora più incazzato. Gli bastò una mano per fermare Iron Man e iniziare a stritolarlo. L’armatura scricchiolò, ma subito una freccia si conficcò nel dorso della mano del mostro ed esplose, facendo gridare il mostro di dolore. Stark riuscì a divincolarsi, ma subito Hulk lo riafferrò, prendendolo per una gamba e scagliandolo contro Clint. Nonostante la spalla di Occhio di falco fosse di una dimensione innaturale, si moveva rapidamente e riuscì a lanciare un’altra freccia esplosiva contro il mostro, mentre schivava Iron Man. Lo scudo del capitano colpì Hulk sul volto e tornò dal suo proprietario. Il mostro non la prese bene. Si voltò verso il capitano e gli tirò un pugno. Cap fece in tempo ad alzare il braccio e a coprirsi con lo scudo. Ero certa che Capitan America sarebbe andato a spiaccicarsi contro la parete opposta, invece non si mosse. La belva ringhiò confusa ed abbatté nuovamente un mastodontico pugno contro lo scudo immobile. Insoddisfatto del risultato cercò di colpirlo ancora, ma una freccia gli affondò nella tempia, minacciando di esplodere. Con un grido Hulk l’afferrò e la scagliò a terra. Clint questa volta non fu sufficientemente veloce. La freccia gli esplose accanto ai piedi, si coprì il viso appena in tempo, ma finì a terra poco distante, coperto di graffi e sangue. Hulk si mosse verso di lui e fui certa che volesse finirlo, ma Iron Man lo colpì alle spalle con una luce azzurra, facendogli dimenticare di Clint. Il mostro si voltò verso Stark appena in tempo per vedere uno scudo che gli arrivava in piena faccia e tornava nelle mani di Cap. Se la stavano cavando bene gli Avengers, eppure non vedevo come avrebbero potuto sconfiggere quella montagna di muscoli verdi, a cui non erano riuscita a fare nemmeno un graffio. Cap alzò lo scudo per parare un altro colpo, ma il pugno non arrivò a segno. I rumori della battaglia erano forti, quasi assordanti, eppure quando lei parlò sembrò come se ci fosse solo la sua voce. Anche per Hulk fu così e nonostante l’ira, non poté fare a meno di fermarsi.
“Perché? Perché lo fai? Perché ci aggredisci… Noi siamo tuoi amici!”
La voce di Natasha era spezzata e sofferente. Un rivolo di sangue le scendeva sulla fronte e la sua giacca nera era strappata all’altezza della spalla, doveva essere ferita gravemente, eppure non sembrava dolore fisico quello che traspariva dalla sua voce, sembrava l’odio di una persona tradita. Istintivamente abbassai gli occhi su Davide, domandandomi se anche lui si fosse sentito tanto male quando aveva saputo di Loki (Che poi non era successo niente con Loki, ma va bé).
Il grido di Hulk spezzò il silenzio. La battaglia si era interrotta, Stark e il capitano Rogers erano fermi a fissare la scena, lanciandosi sguardi confusi e persino Hulk sembrava diverso, sempre incazzato certo, ma in qualche modo meno aggressivo.
“Io non voglio questo Hulk… Io non voglio combatterti”
La voce rotta di quella ragazza che non assomigliava affatto alla stronza superba che avevo conosciuto, mi spezzarono il cuore e dovetti trattene l’impulso che mi spingeva ad alzarmi e ad abbracciarla quando vidi delle lacrime rigarle il viso. Non era solo per la voce rotta, o l’espressione da donna ferita. C’era qualcosa in lei, nel suo sguardo, nel suo modo di muoversi, che mi comunicava un immenso dolore. Un dolore così forte che anche Hulk lo sentì e pentito allungò la mano, cercando di asciugarle le lacrime. Lei gli andò in contro, come se non stesse aspettando altro e gli accarezzò il braccio gentilmente.
“Ero certa che avremmo fatto pace.”
Natasha sorrise e Hulk con lei. Il mostro verde si rilassò, lasciando distendere i muscoli contratti, che lentamente diminuirono di grandezza, facendolo sembrare sempre di più il dottor Banner. Quando finalmente Hulk se ne fu andato e rimase solo l’uomo gentile, ricominciai a respirare e mi sentii in salvo. Quel sentimento mi abbandonò immediatamente quando, abbassando gli occhi, vidi Davide. Avevo voglia di gridare a Stark di portare il mio ragazzo in ospedale, ma per qualche motivo avevo paura di spezzare quell’innaturale silenzio. Fortuna che c’era Stark a farlo al posto mio.
“Dovevi andare a prendere le bombole di anestetico… ma credo che anche così possa andare bene”
La Vedova Nera si voltò verso di lui. Le lacrime le rigavano ancora il viso, ma la sua espressione era totalmente cambiata. Non c’era più traccia di dolore o gentilezza nei suoi occhi e io non potei fare a meno di pensare che forse anche lei si era ritrasformata, proprio come Banner.
“Ho dovuto improvvisare, visto che avete fatto crollare la stanza in cui le tenevamo”
Chiusi gli occhi inspirando profondamente. Nel mio cervello la parola “Crollare” riecheggiava funesta. Espirai riaprendo gli occhi. Avrei potuto assassinarli più tardi, ora la priorità era Davide.
“Complimenti per l’interpretazione comunque! Credo ti candiderò all’Oscar”
Stark ghignava, mentre la superava e si dirigeva verso di noi. Devo ammettere che mi sentii truffata quando Natasha sogghignò come ad accettare il complimento. Quel momento strappalacrime da commedia romantica mi era sembrato così vero. Avevo creduto con tutta me stessa che lei avesse un cuore in fondo, ma d’altronde avevo anche creduto a tutte le balle di Scott/Loki.
Stark fece per inginocchiarsi e prendere Davide per portarlo in ospedale come aveva promesso, ma la Vedova Nera lo fermò e appoggiò una mano sul collo del mio ragazzo.
“Il battito e il respiro sono regolari. È solo svenuto per lo sforzo, può aspettare. Ora abbiamo bisogno di te qui”
Può aspettare?! Certo! In fondo aveva solo sovraccaricato il suo sistema nervoso per parare il culo ad un supereroe, roba di tutti i giorni in fondo. Altro che ragazza ferita era proprio una stronza egoista. Che diavolo poteva esserci di più urgente?
Il solaio del soffitto crollò a terra e una figura in armatura si alzò in mezzo alla polvere. Loki era sporco di sangue alieno, ma illeso e rise guardando gli Avengers esausti e sanguinanti.


 
Nuovamente grazie a chi recensisce! Mi aiuta molto sapere cosa piace e cosa funziona e cosa no. Ho cercato di finire questo capitolo prima possibile...anche per questo forse è un po' corto rispetto agli altri... spero non si veda e non sembri fatto di fretta ^^' Alla prossima!!
  
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