Quell’anno a Hogwarts sarebbe stato duro per lui, Draco malfoy, lo sapeva. Non lo aveva spaventato l’Oscuro Signore (per il quale, invece, provava un profondo disgusto), ma il disprezzo e la freddezza degli amici lo avrebbero ferito più del segno indelebile che portava sul braccio sinistro. Il Marchio Nero. Dopo la guerra, aveva provato a lavarlo via, come fosse un tatuaggio ad acqua che si fanno i bambini babbani. Eppure quello non era venuto via. Era rimasto, a ricordargli cosa era successo, cosa, o meglio chi, era suo padre. E lui. Insomma, non avrebbe sopportato Hogwarts per niente al mondo. O meglio, quasi niente. Per primo, doveva completare la sua istruzione magica. Secondo, glielo aveva chiesto sua madre. E Draco non era riuscito a dirle di no. E terzo, anche se lui non lo avrebbe mai ammesso, voleva stare con i suoi amici. E nemici. Sì, sperava che sarebbero migliorati i rapporti con Potter, Weasley e la Granger. Sì, la Granger. In fondo, a chi importava se aveva il sangue sporco? Sempre che ci fosse una differenza. Lui era purosangue, un Malfoy, ma era codardo, altezzoso, e snob. A chi giovava? Lei, lei era una Mezzosangue, ma era dolce, buona e coraggiosa. E bella. –no, niente bella, solo sensibile, buona e coraggiosa- Qualcuno bussò lievemente alla porta. Draco si buttò mollemente sul letto e disse ‘avanti’. Sua madre aprì delicatamente, infilò la testa nella stanza e infine sussurrò il nome di suo figlio, avvicinandosi al letto a baldacchino con le lenzuola verdi e argento. Si sedette sul bordo e accarezzò le guance di Draco, tastando la sua pelle morbida contro le proprie mani. ‘domani ti accompagno alla stazione, Draco. Alle 10.30 usciamo di casa’ si alzò, lo guardò negli occhi e diventò improvvisamente triste. Si avviò verso la porta, ma proprio mentre stava per uscire e aveva già una mano sulla maniglia, parlò. ‘Draco, la vita è piena di imprevisti e ostacoli. Verrà il momento felice anche per te. Io mi sono innamorata di tuo padre quando avevo 15 anni’ suo figlio la guardò. Non gli aveva mai detto niente di simile. ‘ero una brava ragazza, mi sono innamorata dell’uomo sbagliato.’ Riprese lei, il mento alto, rivolta verso la porta che ormai non vedeva più, i suoi occhi azzurri offuscati dalle lacrime. ‘Lo so, figlio mio, la nostra decisione di porti al servizio di Lord Voldemort- Draco sussultò- ti ha rovinato la migliore età. Proprio per questo, ora dovrai lottare per ottenere la fiducia degli amici e, cosa più importante, la stima dei nemici.’ Lei si voltò verso di lui. ‘non lasciarti imbrogliare dal cognome che porti, piuttosto dagli un altro significato. Fai quello che senti; sbaglia, gioca, studia, ama. Arrabbiati e piangi, sfogati e sorridi. No, non quel sorriso amaro che ti incurva le labbra in un ghigno strano, Draco.’ Riprese all’espressione di suo figlio ‘ama la vita. La giovinezza è la migliore età per essere felice’ e se andò, lasciando Draco solo a riflettere su quello che sarebbe stato il suo presente se avesse voluto scappare dal passato per avere un futuro.