Giorno 1
Erano le 22:00 quando
Georgiana uscì dall'ospedale, aveva appena finito
il suo turno, non era sempre facile fare il lavoro da
infermiera ma non le dispiaceva neanche, quel giorno era stato
abbastanza turbolento per lei. Aveva deciso di cambiare quartiere nel
quale lavorare, era molto più vicino ma non meno faticoso.
Per la prima volta dopo anni faceva un percorso diverso, attraversava
isolati fino ad arrivare al suo palazzo, alto 30 piani, e come era sua
consuetudine fare - diceva che le risparmiava del tempo - si scioglieva
l'ammasso di capelli che ogni giorno raggomitolava in una coda,
ondulati e colorati di sabbia le ricadevano sulle
spalle sin sotto le scapole
<<
E un altro giorno
è finito >>
disse
ironicamente felice mentre
apriva la porta della hall
<<
Salve George
>>
il portiere
felicemente le rispose
<<
Oh!! Salve Signorina
Georgiana, anche oggi brutta giornata? >>
<<
Oh! Non importa >>
<<
Dovrebbe prendersi qualche giorno di riposo
>>
lei
rise
<<
Mi scusi George, domani mi
aspetta un altra lunga giornata di lavoro >>
e interrompendola
le disse
<<
Mi scusi, mi scusi ha ragione
>>
<<
Non si preoccupi >>
<<
Buona notte signorina >>
<<
Notte George. >>
Si diresse
verso il lungo corridoio al quale la luce dava un aspetto dorato e
regale, svoltando così a destra per gli ascensori mentre le
porte
stavano per chiudersi
<<
Oh!! no, no, no, no >>
con una
lunga falcata cercò di raggiungerlo ma
questo si bloccò di colpo riaprendosi, la mano di un uomo
era premuta verso il sensore che aveva arrestato la chiusure delle due
porte, Georgiana rimase con le bradelle della sua borsa strette alle
mani, quasi la stritolava se fosse stata viva
" mio dio che brutta
figura "
disse
a se stessa alzando gli occhi tra gli specchi di quell'enorme
ascensore, un uomo dalle spalle possenti e molto alto, giacca e
cravatta, una borsa da lavoro poggiata a terra, i capelli di un biondo
platino tirati indietro che fecero rimanere Georgiana meravigliata, non
lo aveva mai visto in quel palazzo, ma d'altronde, pensò,
come avrebbe potuto se
nemmeno lei era mai tanto presente in quel luogo, non sapeva neanche se
avesse dovuto chiamarla casa o luogo di momentaneo riposo .
Entrò dentro
proferendo un fievole " grazie "
<< Si
figuri >>
fu la risposta arrivatale,
mostrando un
grande
sorriso a 32 denti.
Una volta che le porte furono
chiuse disse ancora
<< Mi scusi se
non glielo chiesto prima, in che piano va lei? >>
si voltò verso
l'uomo che sorrideva in un maniera che quasi la fece sciogliere
<<
N-Non si preoccupi, fa nulla. Io comunque
vado al 12° piano >>
lui sbuffo in una
piccola risata tra
se e se, come se fosse stato convinto di qualcosa, lei sapeva
che un uomo così doveva avere molte donne ai piedi
"Sarà un qualche
tipo di politico,o dio sa solo cosa , bha! " .
Lui si
spostò nei pulsanti dell'ascensore digitando il dodicesimo
piano, questo
si illuminò così come lo era il nono
"abita nel mio
stesso palazzo e io non lo mai visto in sette anni che vi abito".
Quando l'ascensore
cominciò a muoversi sembrò un attesa
interminabile, era intenta a non guardare gli specchi, ovunque
guardasse c'era la sua immagine riflessa, si teneva stretta a uno degli
scorrimano di quell'ascensore e con l'altra stritolava la borsa,
gli occhi bassi al pavimento, si sentiva in imbarazzo. Si aprirono le
porte del nono piano, l'uomo afferrò la borsa da lavoro e
sorridendole disse un lieto
<<
arrivederci
>>
come se sapesse che
si sarebbereo rivisti, Georgiana
rimase stretta alla ringhiera dicendo un flebile
"
a-arrivederci " .
Arrivata al 12
° piano , aprì la
porta dell'appartamento 789 . Non smise di pensare a quell'uomo sino a
quando non si addormentò.
Giorno 2
Il giorno successivo smise di
lavorare appena dopo le 21:00
Allora , si coerente , non
lo conosci sei stanchissima devi andare a casa e andare a dormire.
Avanti cervello collabora! Fare gli straordinari solo per aspettare lui
non ha senso, e se poi non lo trovi . Magari è un assassino
camuffato. Diamine non dire idiozie .
<< Georgiana
cosa fai ancora quì >>
fu riscossa dai suoi
pensieri dall'amica Gloria : lei e Georgiana si erano conosciute non
molti anni prima che lei si trasferisse in città ,avevano
deciso insieme di cambiare ospedale per l'esattezza lei aveva
risposto
<< Stai schezando
! io vengo con te, sono stanca
di questi vecchi quì. Magari incontrerò
lì la mia anima gemella, e magari sarà un
primario , o uno aspirante , chi lo sa >>
Georgiana la
conosceva troppo bene per non sapere che lei era quella che aspirava a
tirare più soldi possibili dal suo " ragazzo " del momento.
<<
Faccio gli straordinari oggi
>>
<< Stai
scherzando spero, va via prima
che ti prenda a calci dove so io . E cerca di andare a farti una bella
dormita >>
sapeva che non
l'avrebbe avuta vinta con lei,
quindi decise di fermarsi a mangiare in qualche fast food li vicino .
Continuava a guardare quell'infernale orologio.
<< Che
cosa stai combinando Georgiana, sei diventata matta, non e normale da
parte tua >>
diceva a se stessa, in
realtà non
comprendeva davvero che cosa stava combinando, non aveva mai tempo per
gli uomini o almeno non voleva averne. Decise di recarsi verso casa,
fermandosi sull'uscio del portone sciogliendo come sempre i capelli
ondulati, salutando George,ma questa volta si soffermò
sull'orologio e non appena scoccò l'ora prestabilita si
recò a passo svelto verso l'ascensore, bloccò le
due porte che si chiusero nella sua borsa, mentre si aprivano lei lo
vide, era li , quell'uomo era dinuovo li, le sorrise maliziosamente
con degli occhi verdi che Georgiana non aveva notato la sera prima
perchè la sua timidezza non era riuscita a fargli guardare
in quegli occhi.
<<
Salve
>>
disse lei con tale sicurezza
che nemmeno sapeva di
avere, ma questa volta aveva lo sguardo fisso sulla porta
dell'ascensore e una tranquillità che non fece
trapelare che aspettava quel momento da quasi un giorno, le porte del
9° piano si spalancarono, lui salutò come la sera
prima. In quel momento Georgiana sbuffò incredula tra se e
se
Stupida donna, stupida! Cosa
ti credevi , quell'uomo neanche ti conosce ne ti degna di uno sguardo,
sarà un donnaiolo , o magari sarà gia
impegnato. Non avevi pensato a questo e? E poi cosa ti aspettavi , lo
hai visto appena due volte , sarà anche qualche
cretino.
Poggiò la
testa allo specchio con un sorriso amaro sulle labbra ritornando a casa.
Giorno 8
I giorni passarono in fretta, lei lo incontrava sempre li, il lavoro
era aumentato e l'orario nel quale l'amica Gloria la buttava - per
così dire - fuori dal lavoro era sempre lo stesso, sembrava
si fossero messi in combutta, ma quel giorno qualcosa di diverso
l'attendeva sull'uscio del portone. Mentre compieva quel gesto naturale
di ogni giorno quando si scioglieva i capelli ed entrava salutando
George , fu fermata dall'amico appena conosciuto quando aveva cambiato
ospedale
<<
Georgiana , potevo darti un passagio
>>
Lucas, un uomo magrolino dai
capelli neri , un
chirurgo plastico molto noto da quelle parti , una lunga generazione di
chirurghi era la sua famiglia, e da giorni la tormentava per portarla
fuori a cena, si era persino inventato le scuse più strambe
per portarla fuori.
<< Oh!
Lucas, ti ho gia detto di no,
sono stanca adesso . >>
<< Ti prego
Georgiana, ti chiedo una volta sola, non ti costa nulla, solo un
incontro tra amici, una cena >>
Georgiana lo
scansò dirigendosi avvilita verso l'ascensore nella speranza
che si chiudessero le porte sulla sua faccia
<< Per
favore , ascoltami >>
fu presa per un
braccio ma questa lo
strattono levandoselo di dosso
<<
Smettila di insistere
hai gia la mia risposta >>
<< Non
è una risposta valida per me Georgiana >>
arrivata nell'uscio
dell'ascensore trovò le porte
aperte , fu fermata di botto davanti ad esse
<< Sei
impazzito , quasi mi rompi una spalla , piantala . Ti ho gia detto un
milione di volte di no >>
<<
Voglio una
spigazione valida , almeno così saprò il motivo
>>
dall'ascensore
uscì quell'uomo
che afferrandola per la vita e stringendola , le afferrò il
volto col l'altra mano baciandola in un modo così passionale
, che le due bocche sembravan dichiararsi battaglia , d'improvviso si
fermò lasciandola senza fiato e senza parole,
<< c'è
qualche problema signore ?
>>
Lucas era rimasto pietrificato
, l'uomo era molto
più alto di lui e la corporatura di Lucas al confronto
sembrava un ramoscello contro una quercia.
<<
N-nessun
problema , s-signor? >>
<< Benjamin .
Stavate importunando la mia donna ? >>
Lucas
sembrò farsi minuscolo a quelle parole
<<
P-per nulla signore >>
lasciò la
vita di Georgiana che non sapeva la ben che minima idea di come reagire
, e afferrò la camicia nel petto di Lucas sollevandolo da
terra e sbattendolo al muro
<< Se solo osate
farle
qualcosa , vi troverò e vi manderò sull'astrico
poi vi farò leccare le vostre stesse viscere, avete capito?
>>
fu lasciato di colpo , e
scappò via ad una
velocità fulminea. Georgiana rimase senza parole , Benjamin
era intento a sitemarsi la giacca e la cravatta . Lui tornò
alla sua impassibilità mentre aspettavano che l'ascensore
scendesse dinuovo . Quando vi entrarono sembrava che nulla fosse
successo pochi minuti prima tra i due, ma lei era tormentata
da quel bacio, nessuno doveva poter baciare in quel modo , e senza
rendersene conto continuava a sfiorarsi le labbra , si
bloccò di colpo quando se ne accorse , avvampò
rendendosi conto che lui con gli angoli degli occhi sorridendo la stava
osservando , le porte si aprirono e lui
uscì sorridendo.