Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Heaven Black    10/12/2015    1 recensioni
In questa storia si leggerà di come è nata l'amicizia tra gli Avenged Sevenfold, accompagnati da Heaven, migliore amica dei ragazzi e di grande aiuto nei momenti più critici e non.
Vedremo come questi cinque ragazzi hanno incoronato il loro sogno, tra alti e bassi.
La storia di un'amicizia scritta dal principio. E' tutto quello che dovete sapere per ora, ci leggiamo alla fine di ogni capitolo!!!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
MATTINA DEL 25 DICEMBRE 2009

JAMES'S POV

I deboli raggi del sole invernale entrano dalla finestra illuminando la camera e buona parte del letto, ho passato un'altra notte insonne, ultimamente mi capita spesso e non so nemmeno io la causa di tutto questo.
Per una volta il grande James Owen Sullivan non ha risposte.
Mi rigiro su me stesso per poter guardare la figura ancora dormiente di Heaven, adoro vederla dormire, traanquilla e ignara di tutto perchè, ovviamente, non le ho detto nulla delle mie continue notti in bianco, quando la sento muoversi nel sonno e magari svegliarsi chiudo gli occhi fingendo di dormire, non voglio farla preoccupare e non voglio far preoccupare nemmeno i ragazzi.
   Già. I ragazzi.
Anche loro non sanno nulla, ho fatto una visita all'ospedale, usando una scusa plausibile per saltare le prove e per assentarmi un giorno intero da tutto e da tutti, dissi che volevo stare da solo perchè avevo in mente una canzone e si sa, quando scrivo voglio stare da solo, lo sanno tutti, tornando alla mia visita, ho sempre odiato gli ospedali in quei posti si respira solo tanta sofferenza, le persone ci vanno e per la maggior parte delle volte o ci escono sconvolti o non ci escono affatto, quando arrivai mi fecero una visita veloce e mi dissero che il mio problema era lo stress. Mi dissero che essendo una rockstar era normale che provassi tutto questo, tra i tour, le prove e tutto il resto, credetti alle loro parole e mi feci prescrivere degli anti-depressivi, non nego che mi stanno aiutando almeno un po', anche se devo prenderli almeno tre volte al giorno, le tengo in un cassetto nel bagno nascoste agli occhi della mia ragazza, so che dovrei dirglielo, ma non posso.
O non voglio?
Le passo una mano sulla guancia, mi sembra così piccola e fragile in questo periodo, stavamo per avere un bambino insieme, ma le cose si sono messe male alla quarta settimana.
L'avevo accompagnata a fare la prima radiografia...mi ricordo perfettamente che lo stesso giorno aveva deciso di annunciarmi tutto...



*flash back*

"Allora ci vediamo domani Jimbo!"
"Contaci Zacky, a domani!"
Scendo dalla macchina del mio chitarrista e mi avvio per il vialetto di casa mia, sono distrutto e non vedo l'ora di potermi sdraiare, le prove con i ragazzi continuano e vanno bene, praticamente ci vediamo ogni giorno alle 9.00 in studio e ci stiamo fino alla sera, per quanto riguarda i testi e gli arrangiamenti vari, quando invece si tratta di registrare le nostre parti ci troviamo anche in altri orari e per come ci viene più comodo.
Varco la soglia di casa e immediatamente il calore di casa mi inebria, tolgo il giubbotto in pelle e chiamo la mia ragazza non vedendola in salotto, su un divano con uno dei suoi soliti libri, ammetto che adoro vederla davanti al caminetto avvolta in una coperta mentre è assorta dalle pagine dei suoi amati libri.
Finalmente si presenta, scende dalle scale con indosso una felpa grigia over-size e delle calze pesanti, l'inverno è praticamente alle porte, mi si avvicina e con un sorrisetto da stregatto mi abbraccia senza dire nulla.
"Ehy, stai bene?", solitamente non è da tutta questa tenerezza, di solito volano insulti prima di un abbraccio degno di quel nome.
"Si, sto bene...", sospira e appoggia la testa sul mio petto, "...stiamo bene", finisce la frase
"Perchè? Credevi che stessi male?", le chiedo cercando il suo sguardo.
"Non mi riferivo a te", sorride ancora mentre si stacca e lascia finalmente i suoi occhi scuri entrare in contatto con i miei.
"Non credo di aver afferrato", ammetto basito, lei non mi risponde, mi prende semplicemente una mano e se la porta sul ventre continuando a sorridere.
Dopo aver osservato per un po' la mia mano torno a guardare i suoi occhi, spalancando di poco i miei.
"Sei..."
"Sì James"
Due parole, bastano due parole a farmi sorridere e prenderla in braccio per abbracciarla.
"Da quanto?"
"Quattro settimane, ho voluto aspettare a dirtelo perchè...non sapevo come fare", ammette abbassando lo sguardo
"Non avresti dovuto avere paura di dirmelo", le scompiglio i capelli facendola sbuffare
"Vieni con me oggi? Avevo voglia di andare a fare la prima radiografia"
"Certo che verrò".

"Salve signorina Black, è un piacere conoscerla, la sua amica Valary mi ha raccontato molto di voi, io sono la dottoressa Wilson"
"Piacere di conoscerla, mi può chiamare semplicemente Heaven, e lui è James", allungo una mano verso la dottoressa che mi sorride come ha fatto con la mia piccola e ricambia la stretta di mano.
"Il padre immagino"
"Immagina bene"
"Bene, vogliamo iniziare?"
Ci fa largo e fa distendere Heaven su un lettino mentre io mi avvicino al bordo e rimango zitto zitto.
"E' la prima volta che fa una radiografia?"
"Sì, si è la prima"
"Non c'è da temere, ora dovresti alzarti un po' la felpa, così posso iniziare"
Annuendo Heaven si tira su la felpa e la dottoressa le cosparge del gel su tutto il ventre mentre subito dopo accende il monitor di un computer, inizia a passare una 'sonda' sul ventre ancora piatto della mia ragazza e inizia a fissare il monitor.
Heaven mi prende una mano, la sento tremare e non posso far altro che stringerla infondendole tutto il coraggio di cui ha bisogno.
"Che strano...", sussurra la dottoressa quasi in modo impercettibile, mentre sul suo viso compare un'espressione preoccupata.
"Va tutto bene?", chiedo non reggendo la tensione delle parole della dottoressa Wilson che si gira verso di noi, guardando prima me e poi Heaven.
"Mi dispiace, Heaven. Ma non c'è nessun battito"
Il gelo cala sulla stanza e Heaven in meno di un secondo diventa bianca pallida aprendo di poco le labbra, mi stringe di più la mano, e con le lacrime agli occhi si limita ad annuire, la dottoressa le spiega, ci spiega, che sono cose che purtroppo possono capitare e dato che siamo ancora più che giovani potremmo provare più avanti ad avere un bambino, dopo aver aiutato la mia ragazza a pulirsi dal gel ci lascia compilare alcuni moduli e poi torniamo a casa.
In macchina non parliamo, c'è solo lo stereo ad emettere della musica che decido ben presto di spegnere, mi giro di poco giusto per vedere la mia piccola portarsi le ginocchia contro il petto e non distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dal finestrino.

Arrivati a casa senza dire nulla va in camera nostra, mentre io decido di andare in cucina per prepararle una tisana all'anice, di quelle che adora e che mi obbliga a bere qualche volta dicendomi che mi farebbero bene.
Salgo in camera con la tazza in mano, quando apro la porta la trovo seduta sul bordo del letto a guardare fuori dalla finestra, il cielo di novembre è grigio ma non sembra voglia piovere, mi avvicino e lascio la tazza sul comodino accanto al letto sedendomi poi accanto a me, le prendo una mano e si volta a guardarmi, gli occhi neri sembrano ancora più grandi ora che sono ricoperti di lacrime, che appena vedono i miei occhi iniziano a scendere, la prendo in braccio e la abbraccio senza dire nulla, affonda la testa contro il mio petto e mi artiglia la maglia, iniziando a singhiozzare.

*fine flash back*



E' stata dura farle tornare il sorriso, ed è stata ancora più dura non farla cedere di nuovo quando seppe che Matt e Valary avevano appena avuto un bambino, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.
Penso a quanto sia stata forte lei a ricominciare, e quanto invece sia debole io che non riesco nemmeno a dirle che sarà un mese che prendo anti-depressivi.
Le lascio un bacio sulla fronte e mi alzo dal letto per scendere al piano inferiore, sono appena le nove e per pranzo dobbiamo andare da Matt per il nostro classico pranzo di Natale. Mi faccio un caffè per riprendermi almeno un po' dalla nottata appena trascorsa, continuando a farmi domande su domande per il mio problema.
Sono giorni che mi sento strano, è come se un'enorme peso mi stesse schiacciando e non mi dia la possibilità di respirare, ho incubi frequenti e spesso ho delle fitte al cuore che non mi spiego.
Sicuramente è solo l'ansia per il nuovo cd.
Abbiamo deciso di chiamarlo 'Nightmare', so già che farà tantissimo successo, io e i ragazzi ci lavoriamo da parecchi mesi e ora posso dire che manca davvero poco, in questi giorni sto scrivendo una canzone, la sto scrivendo da solo, testo e arrangiamenti, è un brano semplice e lento, con solo la batteria e il pianoforte, mentre alla fine ci sarà anche il suono dell'organo, canterò anche io in questo brano e sicuramente con l'accompagnamento di Matt verrà benissimo. Ho deciso di chiamarla 'Death', e sarà l'ultima traccia dell'album.
"Buon giorno", la voce assonnata di Heaven mi arriva da dietro e quando mi volto la vedo intenta a sfregarsi un'occhio con la manica della mia felpa.
"Ciao nanetta"
"Buon Natale", mi sussurra prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra, le sorrido e le porgo la mia tazza di caffè.
"Anche a te, ti ricordi che oggi siamo da Matt, vero?"
"Si me lo ricordo, Jimbo", mi fa l'occhiolino per poi mettere la tazza nel lavandino e dandomi una pacca sul culo trotterella in bagno, poco dopo il rumore dell'acqua e la sua voce riempiono la casa.

Suoniamo alla porta di casa Sanders e dopo pochi minuti ci appare Valary, vestita di tutto punto e con un sorrisone sulle labbra.
"Ragazzi finalmente! Entrate o vi congelerete!", ci fa spazio per entrare e come mettiamo piede in casa notiamo che ci sono tutti, il salotto è addobbato alla perfezione, sicuramente a causa della donna di casa, il caminetto è acceso e vicino a questo c'è un albero di Natale stracolmo di addobbi, i ragazzi sono sparsi un po' ovunque, chi sul divano chi sul tappeto chi in piedi a parlare.
"Gates, smettila o spaventi il bambino!", ridacchio dando una pacca sulla spalla a Brian, seduto sul tappeto con le gambe divaricate e il piccolo River seduto in mezzo, che continua a fargli delle faccie strane per farlo ridere.
"Rev! Cazzo quasi non ti aspettavo più!", ribatte per poi ricevere uno schiaffetto sulla nuca da parte di Lidia, "Ok, ora che ho fatto?"
"Non dire parolaccie davanti al piccolo!", lo ammonisce lei
"Ma è piccolo, non le imparerà di sicuro! Vero  piccolo River? Dillo a zia Lidia che si preoccupa per nulla", dice prendendo in braccio il bambino sotto l'occhio attento di Matt, "Avanti, dì papà", lo incoraggia Brian indicando a River la figura di Matt, il bambino scoppia a ridere iniziando a muovere le manine in direzione del nostro frontman per poi girarsi e guardare Syn con un'espressione seria.
"...ahzo", borbotta il bambino e per un secondo nella sala cala il silenzio
"Che!?", urlacchia Johnny inarcando un sopracciglio.
"Brian...non avrà mica...", sussurra Zacky avvicinandosi a Brian
Il bambino inizia a ridere forte e indicando Brian inizia ad urlare "Azzo", come se fosse la cosa più normale del mondo, e in effetti che ne può sapere lui?.
Gates tappa la bocca al bambino proprio quando Valary torna in salotto assieme a Heaven.
"Ho sentito il bambino parlare! Ha davvero detto la sua prima parola e non mi hai chiamato Matt!....Matt? Amore?", ci voltiamo verso Shadows che ha la bocca e gli occhi spalancati di chi ha appena visto la fine del mondo, si riscuote dai suoi pensieri mentre inizia a borbottare qualcosa di incomprensibile.
"Ehm...si bèh, ha ..ha detto ehm..."
"Papà"
"Brian"
Io e Zacky ci fissiamo, abbiamo detto nello stesso momento due cose diverse e ora Valary ci guarda con aria dubbiosa mentre si avvicina a Brian per prendere il bambino in braccio.
"Avanti cucciolo, di papà"
Fa che non lo dica. Fa che non lo dica. Fa che non lo dica.
"P-papa"
Tiriamo tutti un sospiro di sollievo, per fortuna non ha detto nulla di compromettente, Valary esulta e insieme a Lidia e Heaven torna in cucina, lasciandoci da soli in salotto.
"Gates, non so se essere felice per non aver fatto la figura del pessimo padre o se piangere perchè a causa tua la prima parola di mio figlio è stata 'cazzo'"
"Scusa Matt", ammette Syn realmente dispiaciuto e la sua faccia da cane bastonato fa ridere tutti e quattro, Matt compreso.

Il pranzo trascorre tranquillo e tra le varie risate di tutti, guardo questi ragazzi e non posso fare a meno di pensare che loro sono la mia vera famiglia, non so dove sarei se non ci fossero loro qui con me.
Dopo aver mangiato anche il dolce decido di richiamare Matt e gli propongo di accompagnarmi a fumare, ovviamente solo per la presenza visto che lui non fuma da anni per non rovinarsi la voce e il fiato.
"Sai Matt, ho scritto l'ultima canzone per l'album", ammetto tirando una boccata di fumo
"Davvero? E quando pensavi di dirmelo?", mi chiede sorridente
"Bèh doveva essere una sorpresa, e poi non è ancora finita del tutto, tre giorni massimo e sarà pronta"
"Sarò felice di ascoltarla", mi da una pacca sulla spalla mentre butto il mozzicone della sigaretta, torniamo a guardarci negli occhi e senza dire nulla ci abbracciamo, un abbraccio fraterno, un classico da parte nostra e anche con tutti gli altri.
"Buon Natale Rev"
"Buon Natale a te, Shadows"



























***

























28 DICEMBRE 2009

E' pronta.
Sono in studio e ho appena finito di registrare le parti di batteria per 'Death'.
Sono felicissimo di questa canzone, sono sicuro che piacerà anche ai ragazzi, mi resta un'ultima cosa da fare.
Prendo un pennarello indelebile e scrivo sulla custodia del cd

 'Per i Sevenfold, spero vi piaccia.
  Jimmy'


Poso il pennarello e mando un messaggio a Matt, scrivendogli che in studio c'è una sorpresa per lui e i ragazzi, aspetto il messaggio di conferma e poi torno a casa.
Sono davvero felice per tutto questo, finalmente siamo pronti per incidere il nuovo disco.
L'aria fredda di fine dicembre mi accompagna fin quando non varco la porta di casa, e come me la chiudo alle spalle vengo avvolto dalle braccia di Heaven.
"Finalmente sei tornato!"
"Cos'è tutta quest'allegria?"
"Oh nulla, Sullivan, sono solo felice che tu sia tornato, allora, mi dici cosa ci facevi in studio?"
"Come sai che ero lì?"
"Ti conosco troppo bene, so che quando si tratta di registrare hai sempre un sorrisetto all'angolo della bocca"
"Mi hai beccato", le lascio un bacio sulla fronte e ci sistemiamo sul divano per vedere un film.
Non vedo l'ora di ricevere una chiamata da parte di Matt.

Dopo un paio d'ore il film è finito e Heaven va a dormire io mi fermo sulle scale sentendo il cellulare squillare e ricordandomi che lo lasciato sul tavolo della cucina.
"Ti raggiungo dopo"
"Ti aspetto", le faccio l'occhiolino e mi precipito a rispondere.
"Ehy Shadows!"
"Rev! Cristo quella canzone è perfetta!"
"Felice che ti piaccia, amico. Voglio che tu sappia che è per voi. Vi voglio bene ragazzi"
"Anche noi te ne vogliamo Jimmy, ah te lo dico, ma non dire a Brian che te lo detto, si è messo a piangere quando è arrivata verso la fine, la canzone"
"Oddio davvero? Ah il nostro Gates si sta rammollendo"
"Non direi Rev, a dire il vero...abbiamo pianto tutti"
"Ehy, non sono ancora morto che già piangete per me?", ironizzo per poi sentire Matt dall'altra parte del telefono sospirare, "Matt?"
"Nulla, Jimmy. Ti voglio bene. Ci vediamo domani in studio"
"Anche io te ne voglio, a domani Sanders".
Stacco la telefonata con Matt e guardo l'orologio, sono le undici e mezza dovrei prendere le medicine e poi andare a dormire, salgo velocemente al piano superiore e passando davanti alla camera posso notare Heaven già dormiente, mi chiudo la porta del bagno alle spalle e posizionandomi davanti allo specchio prendo la botticina di anti-depressivi, mettendo due pastiglie nella mano destra, mi guardo allo specchio un'ultima volta.
Devo proprio prenderle?
Sospiro.
Magari potrei evitarle stasera...
Scuoto la testa e ingoio le due pastiglie, strizzo gli occhi e mi poggio al lavandino, mi sciacquo la faccia e mi dirigo finalmente verso la camera, nel corridoio vengo colto da un giramento di testa, appoggio una mano alla parete accanto a me e l'altra la porto alla testa.
Che cazzo ...
Sbarro di poco gli occhi e li sento lucidi, inizio a respirare con fatica e la mano destra dalla testa passa al cuore.
Avanti Jimmy, riprenditi.
Inizio a fare dei respiri sempre più profondi con la bocca e la vista inizia ad offuscarsi.
Che mi sta succedendo?
Sento le gambe cedermi, provo a fare qualche passo verso la porta della camera ma cado sul pavimento.
Sbatto la spalla ma non sento il dolore. Provo a chiamare il nome della ragazza, cercando aiuto, ma mi riscopro senza voce, quello che riesco a fare uscire è solo un sussurro strozzato.
"Heav..."
Il buio.






BRIAN'S POV

E' tutto di un nero soffocante intorno a me.
Sento un peso sul petto che quasi mi impedisce di respirare.
Perchè mi sento così? Perchè sono qui?
Mi volto per guardarmi intorno, nulla, solo tanto nero.

Ho un brivido che mi scorre lungo la schiena.
"Brian..."
Un sussurro. So di non averlo immaginato.
"Brian..."
Mi volto di scatto e lo vedo.
"Jimmy?"
"Bri..."
Cade sulle ginocchia e poi di lato.
Mi si mozza il respiro.
Inizio a correre verso il mio migliore amico.
Verso mio fratello.
Verso Jimmy.
Ma ogni passo che faccio invece di essere più vicino mi ritrovo più lontano.
"James!"
Lo sento tossire forte e inizia a urlare il mio nome in una preghiera d'aiuto.
No cazzo, no no no no.
"James!!"



"James!", urlo alzandomi di scatto sul letto, sono sudato, il respiro corto e tremo.
Cazzo se tremo.
"Brian", mi volto verso la ragazza accanto a me che mi mette le mani sulle guancie cercando i miei occhi, "Era solo un incubo, sta tranquillo, James sta bene", mi sussurra dolcemente.
"No, io ...devo andare da lui, devo sapere che sta bene", agitato mi alzo dal letto mettendomi le prime cose che capitano addosso e senza nemmeno mettermi una felpa o un giubbotto esco di casa e corro in macchina.
Sto arrivando Jimmy
Aumento la velocità.
Resisti, ti prego, resisti

Arrivo a casa Sullivan e inizio a bussare e a suonare sperando che mi vengano ad aprire, un urlo squarcia il silenzio della casa.
Ti prego, no
Inizio a dare spallate contro la porta finchè non riesco ad aprirla e corro al piano superiore, Heaven è china sul corpo di Jimmy, immobile a terra, la raggiungo e la scopro versare lacrime amare.
"Chiama un'ambulanza e i ragazzi!", le urlo in preda al panico, lei lo fa e io inizio a schiaffeggiare il mio batterista.
"Svegliati, brutto stronzo svegliati! James!!", nulla non mi risponde e non da segni di vita.
Pochi minuti dopo dei medici lo trasportano su una barella nell'ambulanza e poi di corsa in ospedale.
Quando arriviamo all'ospedale siamo già tutti insieme, apparte Valary che è rimasta a casa con il bambino, è una situazione straziante, Heaven e Lidia non fanno altro che piangere, Matt è irrequieto e continua a fare su e giu potrebbe prendere a pugni qualcuno da un momento all'altro, Zacky trattiene le lacrime mentre Johnny continua a piangere in silenzio.
Non puoi lasciarmi così Jimmy.
Mi porto una mano tra i capelli con nervosismo
Come faccio a vivere senza le persone che amo?
Non può essere reale, è una finzione, è una finzione, inizio a pensare sempre di più a questa parola.
Fiction.
Tu lo sapevi Rev?
Ti prego, io ho ancora bisogno di te.
So che troverai la tua strada quando non sarò con te stanotte.
Per questo motivo hai scritto quella canzone?
Ti prego, continua a combattere, non puoi mollare, non ora.
Un medico esce dalla camera dove ti stanno operando da più di tre ore.
Ti prego, dimmi che ci sei ancora
Si avvicina a noi e subito ci fermiamo, tutti con gli occhi lucidi, e con un solo pensiero, una sola speranza nella mente.
James...
"Dottore...la prego...", mormoro all'uomo sulla cinquantina che mi guarda con compassione.
Rimani con me, Jimmy...
"E' salvo"
Un sospiro si leva dal gruppo, come se avessimo trattenuto il fiato fino ad ora.
"Il vostro amico è forte, ha combattuto una battaglia che avremmo dato per persa dal principio, sono molto rari i casi come il suo, si vede che aveva un buon motivo per rimanere. Ora sta dormendo, ma se volete potete entrare"
Preso da un gesto di follia abbraccio il dottore che rimane di pietra dal mio comportamento, mi lascia qualche pacca sulla spalla, e mi sussurra che ora possiamo stare tranquilli, lo ringraziamo ancora ed entriamo finalmente nella camera.
Entriamo e lo troviamo lì, immobile su un lettino, il respiro regolare, collegato ad alcuni macchinari che segnalano il battito cardiaco e un rumore fastidioso ci invade le orecchie, il braccio sinistro è collegato ad una flebo ma alla fine, è lui, ed è vivo.
Ci avviciniamo io e Heaven per primi, seguiti da tutti gli altri, la ragazza le prende subito una mano mentre io mi metto affianco a lui, sento distintamente Matt pregare a bassa voce, tutti sappiamo che sotto sotto a qualcosa crede, al contrario di me e Jimmy, Rev ha sempre creduto al karma, io ho sempre creduto che sono io, e solo io, il padrone del mio destino, Matt una volta ci disse 'Ci si aggrappa a qualcosa alla fine, in un modo o nell'altro, siamo destinati a crearci anche un Dio personale pur di poterci attaccare a qualcosa, qualcosa che per noi, e solo per noi, è realmente importante'.
Io posso attaccarmi a te Jimmy? Posso reputarti il mio angelo?
"James io, io non so se puoi sentirmi, ma vederti lì stanotte, per terra immobile, mi sono sentita morire...se non ci fosse stato Brian a quest'ora saresti morto, e io sarei divorata dai sensi di colpa per non esser stata in grado di salvarti la vita come tu hai salvato la mia, se esiste un Dio deve stare ben attento a quello che fa, non ti strapperà via da noi, non ora e non così. So che non ce lo siamo mai detto, non in forma esplicita, non siamo mai stati i tipi per farlo, ma io ti amo Jimmy, ti amo da quando all'inizio dell'ultimo anno di liceo ho incontrato i tuoi occhi", mormora Heaven stringendo una mano a Jimmy.
"Anche io ti amo, piccola"
Alziamo lo sguardo quasi tutti in sincrono e lo vediamo.
Li vedo. Quegli occhi, quella finzione di un blu cristallino.
In meno di due secondi i ragazzi comprese Heaven e Lidia gli saltano al collo, abbracciandolo forte e gli dicono tutto quello che vogliono.
Io rimango immobile per un po', fin quando i ragazzi non si allontanano dal lettino e dal mio amico e rimaniamo uno di fronte all'altro.
Non abbandoniamo il nostro contatto visivo nemmeno quando sbotto e inizio a parlare a macchinetta.
"Sei uno stronzo! Mi hai fatto quasi morire! Come ti sei permesso a farmi una cosa del genere?! Eh?! Volevi andartene senza salutarmi? O il tuo addio sarebbe stato quella fottuta canzone?! Rispondimi James! Che cazzo ti è passato per quella fottuta testa! Sei un bastardo e ti odio per tutta questa storia! Dimmi come sarei andato avanti senza di te, cosa sono io senza di te, Jimmy? Non sono nulla! Synyster Gates non esisterebbe senza di te! Ti odio cazzo, sei un...", non finisco la frase che mi prende per un polso e mi stringe a lui.
E in questo abbraccio sento tutto quello che volevo sentire.
"Scusami, Brian. Non avrei mai voluto lasciarvi, non mi separeranno così dalla mia famiglia. Ti voglio bene coglione"
"Ti voglio bene anche io, Jimmy"
"Mi manchi", mi sussurra all'orecchio in modo che possa sentirlo solo io
"Mi manchi anche tu".




 IN RICORDO DI JIMMY 'THE REV' SULLIVAN
DEDICO QUESTA STORIA A CHIUNQUE ABBIA SUBITO UNA PERDITA CHE LO HA SEGNATO A VITA, PERDERE LE PERSONE CHE SI AMANO E' SEMPRE UN TRAUMA, SI PUO' NON ACCETTARE LA COSA, SI PUO' ODIARE TUTTO E TUTTI, SI PUO' DESIDERARE DI MORIRE. MA ALLA FINE NON AVREBBE SENSO MANDARE LA NOSTRA VITA A PUTTANE QUANDO INVECE CHI NON NE HA PIU' UNA VORREBBE SOLO VIVERE.
VIVETEVI OGNI GIORNO COME SE FOSSE L'ULTIMO. E CITANDO I NOSTRI AMATI SEVENFOLD 'COGLIETE L'ATTIMO O MORITE RIMPIANGENDO IL TEMPO CHE AVETE PERSO' 


SPAZIO AUTRICE
Siamo giunti alla fine di questa storia. Avete il permesso di piangere quanto volete. Spero di non aver offeso nessuno con questa fanfiction.
Per quanto riguard a il finale...che dire, tutta colpa del mio cuore e della mia mente che non accetta la morte di Jimmy, ammetto che volevo pubblicare quest'ultimo capitolo il 28 dicembre, ma sarebbe stato un vero e proprio trauma. Vi informo che il 28 dicembre scriverò comunque una one-shot per il nostro Jimmy, e ora a voi la parola.

Maraforevergates
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Heaven Black