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Autore: shana8998    13/12/2015    1 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi svegliai la mattina seguente, già sapevo cosa avei dovuto fare. Eravamo alla resa dei conti. O smettevo di avere paura, o la 
paura mi avrebbe impedito di raggiungere la verità.
-Quindi , il palazzo di questa tale che tu, dici essere mia sorella , dista meno di un'ora da qui? E sai già la strada?-. Avevo fra le mani decine di piantine , carte topografiche  ed ogni ben di Dio riferito alla città di Manhattan. 
-Si , so come raggiungere il suo palazzo.-. Il demone , aveva il volto turbato di chi , oltre a sapere quali conseguenze ci sarebbero toccate ,
sapeva anche che sicuramente non le avremo potute evitare.
-Va bene! Allora andiamo.-. Poggiai il pugno di scartoffie sul materasso , balzando in piedi con uno strano movimento che mi parve più ginnico del solito . 
-Sei più carica oggi, o sbaglio?!-. Sogghignò appena.
Pareva divertito.
-Bhe , cosa meglio di riacquistare la memoria , potrebbe farmi stare così?!-. Effettivamente sprizzavo sin troppa allegria da ogni poro.
Si alzò anche lui , restando dietro le mie spalle in piedi.
-Sei più bella quando sul tuo viso non c'è la tristezza..-. Di nuovo brividi che si rincorsero veloci dalla nuca sino al fondo-schiena. Mi 
irrigidii leggermente ed allo stesso tempo avvampai come tante altre volte precedenti a quel momento , per quello stesso modo di fare.
Sai quando di colpo , ti sembra di aver acquisito ogni consapevolezza che fino ad un attimo prima non eri riuscita nemmeno a formulare con il pensiero? Ecco, era esattamente questa la sensazione che provai all'istante.
La felicità. Ella era sempre stata li, non nei nostri sogni o nelle speranze , ma in ciò che conoscevamo già. Ciò che era familiare ed in 
quanto tale confortevole. Le nostre voci, i movimenti , ma anche semplici smorfie buffe del viso. Io che guardo le sue , lui che osserva le 
mie . Era quella la nostra felicità,noi stessi la eravamo .
Sorrisi appena accarezzandogli il dorso della mano  che aveva appoggiato delicatamente sulla mia spalla.
-Di la verità, fai con tutte l'adulatore?..-. Rimbeccai sarcastica.
-Oh....Bhe a dire il vero si , ma poi quando "una" a caso , mi "prende" di più , anche l'impegno che ci metto è maggiore.-. 
Mi faceva girare la testa la sua voce. Era dannatamente bollente, come quella di nessun'altro. Lui era tutto ciò che volevo. La mia condanna.
Mi voltai di scatto. Sulle labbra una smorfia compiaciuta, simile ad un sorriso "perculigno".
Gli diedi una spintarella sulla spalla , lasciando che indietreggiasse di poco.
-Che stronzo...-. Risi e lo fece anche lui subito dopo.
Succedevano mille cose dentro di me, quando le mie orecchie venivano a scontrarsi con quel suono.
Alla fine , avevo capito che mai avrei smesso di provare quelle fitte in petto ogni volta che lo sentivo ridere , parlare , respirare. Mai , perchè mai avrei dimenticato veramente i miei sentimenti per lui.
Sapevo. Perfettamente . Lui non era "uno a caso" , lui era l'unico tra tanti....
-Dai adesso andiamo , o raggiungeremo la villa a notte fonda...-. 
Afferrò le chiavi dell'auto e la giacca dirigendosi all'ingresso.
-Hai ragione..-.
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A breve , l'aria incominciò a mancarmi e la vicinanza alla villa ne era una delle cause...
-Tutto apposto?..-. Eravamo appena scesi dalla macchina e non avevo fatto in tempo a fare quattro passi che le gambe avevano incominciato a tremare come se non avessi un baricentro a tenermi dritta.
-S..si tranquillo.-. Avevo il fiato corto , affaticato. 
Alzai gli occhi al mastodontico edificio ricoperto di verde e muffa. La visuale offuscata , come se avessi acqua salata negli occhi. 
L'edificio che sfuocato si faceva sempre più vicino.
*E' colpa di questo posto...*. 
Inspiegabilmente provai rabbia che mi serrò la gola e non distinsi più se nelle mie vene stesse scorrendo paura o quel sentimento ostile.
Drey si era fermato e mi fissava . Era preoccupato si vedeva.
-Andiamo , tranquillo.-. Presi forza nelle gambe e tornai a camminare. Era più sforzo di quanto non ne potessi fare .
Dovemmo attraversare un ampio giardino incolto , scavalcando siepi e sterpaglie pungenti. Lo trovai paragonabile ad una tortura.
Ogni passo compiuto era pesante , come se di colpo i miei piedi venissero inghiottiti dalla terra sottostante, ed a fatica li tiravo su trascinando ogni muscolo un passo per di più.
Finalmente intravidi l'ingresso.
Stranamente quel palazzo era dotato di porte scorrevoli. La tecnologia nel bel mezzo dello scempio, un misto tra arcana struttura e quotidianità odierna. 
Una sagoma apparse dal buio dell'androne. Un uomo..
Aveva detto di chiamarsi Magher , di essere un demone.
Ci aveva accolti senza fare domande, senza aggiungere nulla di più di quanto non ci avrebbe detto attimi dopo.
-Accomodatevi...-.Ci fece strada aprendo la porta di un elegante salone a più stanze. Il camino era acceso in un angolo remoto della stanza , proprio accanto ad un salottino in velluto rosso.
 Mi sbalordì l'interno del palazzo. Nascondeva il cuore di una villa meravigliosa , con ogni lusso e sfarzo possibile ed immaginabile..
Ci pregò di sederci senza nasconderci l'arrivo della famigerata sorella che per giorni avevo immaginato e sperato di incontrare.
-Sarà qui a breve..-. Disse , poi si accomodò proprio di fronte a noi scrutandoci .
Di punto in bianco sommesse una risata e sul suo viso restò un sorriso corto.
-Avevo sempre creduto che fossi una "tipa tosta" Clair, ma non avrei mai immaginato che alla fine ce l'avresti fatta...-.
Restai interdetta. A che si riferiva? 
-Mi conosci..Mi hai chiamata per nome. Quando ci siamo incontrati?-. Fu la prima domanda che riuscii a formulare tra un respiro corto ed un colpo di tosse.
-Non molto tempo fa, tu eri alla ricerca di due demoni. Uno lo trovasti il giorno stesso, ti condussi io da lui dopo che avevate avuto una 
brutta litigata. Mentre l'altro..-. Alzò lo sguardo verso Drey. Sul viso un insolito ghigno soddisfatto.
-Lo sei riuscita a trovare da sola...Brava..-. 
Non ricordavo nulla di ciò che aveva raccontato. Ne del demone con la quale avevo litigato, ne tanto meno di Drey. Ma ora era certo, io e lui ci eravamo già conosciuti.
-Puoi dirmi altro? Che sai di me e del mio passato?-.
Sospirò senza cancellare dal volto quella curva di sorriso.
-Non c'è bisogno che ti racconti io cose che ben presto verrai a sapere per mano "Sua"-.
Si doveva riferire a mia sorella sicuramente. Non feci in tempo a domandarglielo.
La porta della seconda stanza si aprì di colpo , arrestandosi ad un millimetro dal muro  senza creare il minimo rumore.
Lei. 
La sua figura apparve nella stanza , senza che nessuno l'avesse percepita. Sorrideva , ma ...Diamine, quel sorriso era terrificante.
Portai una mano alla gola ed incominciai a tossire violentemente di botta. Drey , che era seduto affianco a me , cercò di calmare la tosse dandomi colpetti sulla schiena ,non servì. Era la sua presenza , la sua stessa aura fioca ma imponente al tempo stesso che mi faceva stare così male. 
Quando mi notò scoppiò a ridere sonoramente.
-Te lo avevo detto che saresti tornata..Sorellona-. Quella voce innocente da bimba di poco più che 12 anni , nascondeva la smisurata essenza del 
demonio ed io, l'avvertivo tutta come acido corrosivo in gola. Ma c'era qualcosa in quella bambina che apparteneva anche a me.
Io e lei , eravamo più simili di quanto pensassi. A lei mancava quel "qualcosa" che era sempre mancato anche a me...
-Mi hai già conosciuta anche tu?..-.Tentai di chiedere voce permettendo.
Sorrise con la stessa curva delle labbra di una bimba piccola ed innocente, facendomi cenno di "si" con il capo. Era veramente terribile quell'espressione.
Non lo ricordavo. Per quello che potevo saperne io , quei tizi potevano anche ,starmi a riempire la testa di menzogne , eppure , c'era qualcosa che avvertivo pulsarmi dentro , che mi diceva chiaramente "E' vero Clair. E' tutto vero."
-Giungiamo al punto. -. Drey si alzò in piedi repentinamente.
-Non siamo venuti qui per un thè. Sappiamo per certo che quella bambina , tra gli svariati poteri di cui dispone, possiede quello della manipolazione mentale. Per questo è in grado di far tornare la memoria a Clair. -.
-Ti interrompo subito... Lei non userà alcun suo potere...-. Un' ennesima figura piombò nella sala. Un demone . Molto più vecchio di ogni presente , con due grandi palle bianche al posto degli occhi ,la voce roca e profonda che regalava lui un'aria signorile e severa al tempo stesso.
-Padre...!-. Colui che si era presentato come Magher , fu quasi sconvolto nel vedere quell'uomo.
-Non dovrebbe stare in piedi...-. Continuò suo figlio.
Sbucò dal buio del corridoio una donna, un'umana..
-Sono stata io a portarlo qui. Perchè quello che volete fare è abominevole. Volete veramente che quella povera bambina , muoia? Sapete quanta aura viene incamerata per un'incantesimo simile?-. Era furibonda, le veniva persino da piangere. Serrò i pugni ed ingoiò le lacrime.
-Hai paura di perdere tutto questo?-. Le dissi. Ma non seppi nemmeno io di aver formulato quel pensiero ad alta voce.
Sul volto di lei apparve lo scuro colore dello sgomento.
-Io...-.
-Credi che loro una volta che le cose debbano andare secondo le scritture , ti abbandonino?-. 
Scritture? Quali? Perchè stavo nominando cose a me palesemente sconosciute?
-No! Non è così!-. Cercò di negare , paonazza in volto.
-Deve essere un effetto collaterale del precedente incantesimo..-. Sentii Magher sussurrare al demone che mi scrutava senza mostrare il minimo cenno di emozione.
-Voi sapete minimamente a cosa andreste incontro se lei non riacquistasse la sua memoria?!-.Gridò ad un certo punto il giovane spazientendosi.
Non lo avevo mai visto aggredire così , qualcuno verbalmente.
-Sapete perfettamente come ogni demone, cosa i Titani vogliono , e cosa stanno cercando!-. Proseguii.
Il demone più anziano chinò il capo in basso , come se riuscisse a vedere il vuoto di quella moquette rosso bordeaux, mentre stringeva nei suoi pugni il manico del suo bastone .
-Il ragazzo...Ha ragione..-.Proferì in un attimo di silenzio. 
-Ma..-. Tentò di ribattere inutilmente la donna che venne folgorata dallo sguardo cieco di lui.
-Ho ascoltato fin troppe cose da te , Katia. Sei stata egoista, ed io uno sciocco. Sappiamo cosa sta per succedere...Non nascondiamo ciò che abbiamo avvertito in questi giorni li fuori. Loro sono tra noi...Camminano per le nostre strade...-.
-Non ci uccideranno se riuscissimo a nascondere queste due mezzane!-. Ribattè lei strillando. Era disperata , spaventata  ed in un certo qual modo tutta quella serie di sensazioni che carpivo da lei mi affascinavano a morire.
-Non diciamo eresie! Lo faranno ugualmente...-. Sospirò allora Magher , portandosi una mano fra i capelli nero pece mentre lasciava che la sua schiena aderisse allo schienale imbottito del divano.
-Magher! Tu eri contrario come me fino a ieri...-.
L'uomo la scrutò in volto , poi sorrise . Non tristemente ne beffeggiandola ...Le sorrise come un uomo sorride ad una donna a cui deve molto.
Infondo Magher l'amava quella ragazza, già solo perchè per dodici lunghi anni , aveva rischiato la sua vita dietro ad una bambina che non era sua figlia e che era malvagia fino al midollo , e ad un uomo che in qualsiasi momento poteva far di lei un'ossessione.
Lui le era riconoscente molto più di quanto credesse lei stessa.
-Ho dato retta alle tue parole fino a ieri...Perchè non avevo conosciuto ancora la sua caparbia. Ricordi quando è arrivata qui? Cercava  un demone . Diceva di amarlo. Raccontava del dubbio che aveva sulla morte di una centinai di demoni un Natale di molti anni fa , ma che mai lo avrebbe accusato senza prove, senza averlo chiesto direttamente a lui. Ora guardala. L'ha trovato...Ha stoffa da vendere Clair, credimi...-.
La donna schiuse le labbra per dire qualcosa ma non lo fece. Abbassò lo sguardo e lacrime le avvolsero il viso.
Il demone a quel punto si alzò e la raggiunse accarezzandole le gote , mentre con le dita raccoglieva qualche lacrima isolata.
-Io ti devo tutto...E non ti abbandonerò mai..-. Katia appoggiò la testa sulla spalla di lui sussurrando un flebile "perdonami".
Vidi colorirsi il volto della piccola mezzana in un ampio sorriso. Era a poco da me , dovevo star male , eppure proprio allora , proprio quando i suoi pseudo-genitori si erano abbracciati ,quell'aura spaventosa era scomparsa.
-E' la prima volta che li vedo volersi bene....-. Disse in un filo di voce, divertita.
Allora capii. A Ludmilla mancava l'essere amata , proprio come era mancato a me quando ero stata adottata da Fuller.
Mi si strinse un pugno di tristezza nel petto.
Magher si scostò dalla donna , gli occhi gonfi di lacrime.
-Ti mancava vederli così?..-. Chiesi a bassa, bassissima voce , alla bambina.
-Si.Loro sono sempre tristi. Specie quando sono con me...-.
Ne avevano terribilmente paura , tutti . 
-Credimi loro ti vogliono bene...-. Portai lo sguardo alle loro sagome e spontaneo si incurvò un sorriso sulle mie labbra.
-Allora...Iniziamo?-. Fece la stessa donna sorridendo timidamente ferma con gli occhi al petto di lui. In un attimo la tensione sciamò dai visi di tutti.
Tornai in piedi, abbandonando il divano.
-Grazie..-. Sibilai in un filo di voce , gioiosamente al demone che ricambiò con un breve sorriso paterno.
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-Il cerchio è disegnato..-. Avevamo spostato tutto il mobilio schiacciandolo ai lati delle mura, lasciando libero lo spazio di fronte al camino.
-Puoi entrarci dentro Clair..-. Katia aveva diretto tutto il rituale. Adesso , in lei , avvertivo un nuovo stato d'animo. La libertà. Era stata liberata da ogni paura , dai timori , era felice.
Raccolse il gessetto da terra, raggiungendo Magher , stringendo lui la mano.
Entrai nella sagoma bianca. L'ansia che provavo era palpabile con un dito. La gola si serrava ad ogni respiro e le gambe tremavano come se avessi avuto una pedana di un simulatore di terremoti , sotto i piedi.
Passai una mano in viso raccogliendo microscopiche goccioline di sudore freddo.
-Sono pronta..-. Dissi facendomi più sicura.
-Perfetto...-. Rispose la donna, invitando tutti i presenti a sistemarsi circolarmente attorno a me , tenendosi per mano.
-Adesso ...Tocca a te...-. Si fecero zitti all'istante. Avvertii solo i passi ovattati dei piedi di Ludmilla sul tessuto del tappeto.
Fissai di sfuggita Drey . Cercai nei suoi occhi la calma , la sicurezza, poi, chiusi i miei per cancellare il resto delle brutte sensazioni.
-Chinati in ginocchio..-. La vocina squillante della piccola piombò nella mia testa . Feci come mi disse.
-Adesso , io ti renderò ciò che ti è stato tolto. Te lo renderò per sempre così che ogni tuo ricordo sia tuo e tuo soltanto. Ma...Ricordati sorella che potresti conoscere lati del tuo passato che ti distruggeranno da questo momento in poi. Lo desideri veramente?..-.
Presi un lungo respiro.
-Si lo voglio...-.
Tese il suo braccio esile verso la mia fronte. Quando esso superò il confine del cerchio, il gesso bianco si illuminò di viola emanando onde li luce che non superavano l'altezza di me inginocchiata.
*Ha gli artigli bianchi...*.
Sentii sfiorarmi la pelle dai suoi polpastrelli inconsuetamente gelidi, la fissai ancora una volta nelle iridi che si erano tinte della stessa luce viola elettrica. 
-Ricorda Clair...-. 
I miei occhi si fecero pesanti , non riuscivo ad aprirli , mi mancavano le forze. 
Un venticello freddo si alzò dal nulla circondandomi.
Lontane , voci. Cose che sapevo , come se mi stessero raccontando un film. La mia vita. 
[-Perderai i sensi e quando ti risveglierai , Clair , tornerai ad essere quella che sei sempre stata..-].
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-Demone..-. Drey fissò la giovane mezzana.
-Credo che anche tu debba ricevere una piccola parte di ricompensa in questo gioco...-.  Lui la guardò incredulo.
Ludmilla tese l'indice e dal nulla una pallina brillante di energia apparve fluttuando verso il ragazzo.
-Questo è per te...-.
La biglia luminosa entrò materialmente nella sua fronte. Portarsi una mano in quel punto e chinarsi per il dolore fu un tutt'uno per il demone, che gettò un grido sordo al cielo.
-Lo so , fa un pò male a voi. Ma passerà. Vale la pena soffrire un pò per tornare a possedere la propria memoria, no?-.
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Il tempo. Era tutto ciò di cui avevamo sempre avuto bisogno. Tempo per conoscerci , accettarci , accettare. Tempo per capire, combattere , proteggere. Ma il tempo vola. Non aspetta nessuno .E' in grado di lasciare vuoti che certe volte non si completeranno mai e dolori che ci 
porteremo sempre nel cuore , il tempo è un essere malvagio.
Ma si sa, come in ogni situazione , bisogna guardare il rovescio della medaglia.
Il tempo guarisce , allevia quelle ferite, per questo ciò di cui abbiamo veramente bisogno è più tempo.
Spesso questo dono lo si brucia ed allora ciò che ci resta non sono altro che i ricordi. Dimenticare è la vera condanna.





 

   
 
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