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Autore: DreamAngel24    24/01/2016    3 recensioni
Ecco qui - per tutti quei pochi che la conoscono - la prima raccolta di storie sulla Seraphshipping mai pubblicata su questo sito. Ringrazio quei pochi che leggeranno avvisandoli che all'interno troveranno storie più o meno lunghe relative alla serie o delle AU dai temi più svariati, ma soprattutto tanto ma tantissimo Gender bender!
Probabilmente faro' accenni ad altre shipping ma ora non saprei proprio dirvi quali.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alit / Arito, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incompiuta
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DRUNK TRUTH

<< Non prendertela con me... >> biascico' il moro senza neanche più avere la forza di alzare la testa << Loro hanno iniziato la rissa... E io mi sono sentito in dovere di finirla. >>
Yuma scosse la testa sconsolata e divertita allo stesso tempo, accentuando la presa sul fianco del ragazzo affinché non facesse perdere ad entrambi l'equilibrio. Sapeva che i suoi amici Bariani erano soliti darsi alla pazza gioia con le bevande alcoliche, nonostante la giovane eta', ma da quel che ricordava tutti loro, compreso Alito, manifestavano di saperlo reggere al meglio. Più di una volta, quest'ultimi, le avevano proposto di partecipare alle loro piccole e tranquille serate al BARian, con partite a biliardo e, ovviamente, ottime bottiglie. Lei pero', non essendo ancora in grado di comprendere il piacevole ed pizzicante sapore del vino quanto quello della birra, aveva sempre rifiutato con tanti complimenti. Vector, che vedeva in bevande come quelle, la possibilità di ottenere da lei attenzioni inusuali o di allungare le mani dove voleva senza ricevere schiaffi e pugni in risposta, poi, era quello che ci rimaneva più male di tutti e Shark quello che, invece, poteva tirare un sospiro di sollievo. Quando si era vista arrivare sul Duel Gazer una serie di messaggi digitati barcollando tra la follia e la lucidità, la corvina, nonostante non avesse idea di cosa fare al suo arrivo, si era incamminata verso il pub trovando il più giovane dei Bariani intento a prendersi a calci e pugni - per motivi che sorvoliamo proprio perché ne siamo tutti ancora all'oscuro - con un gruppo di teppisti più grandi di lui di parecchi anni. La rissa si era risolta con tutti gli sfidanti a terra doloranti o in fuga con una caviglia fracassata, ed un Alito esuberante che a malapena riusciva a percepire il pavimento sotto i suoi piedi. Yuma non ci aveva pensato neanche due volte e, nonostante le lamentele sputanti alcol e bava del bariano, era riuscita a portarlo fuori dal locale con l'intenzione di accompagnarlo a casa, prima che, assopendosi, lui stesso lo trasformasse in un impresa più ardua del necessario. Per fortuna, il moro, spettinato e dai vestiti stracciati e sporchi per via delle botte, era tutto, e sottolineeremo " tutto ", fuorché stanco.
<< Non lo metto in dubbio. >> rispose lei alzando gli occhi cielo << Pero' e' stato molto stupido da parte tua dargli corda. >> 
<< Lo sai che sei molto carina stasera? >> biascico' lui con un sorriso a trentadue denti << Ora capisco perché mi piaci così tanto! >>
<< Pero' Tori ti piace di più non e' vero? >> ridacchio' lei sicura di ricevere una risposta affermativa dal brunetto.
<< Che c'entra Tori?! >> esclamo' infastidito lui, più confuso di quanto non fosse, facendola restare di sasso.
Probabilmente l'alcol gli aveva dato alla testa.
<< Tori ti piace... Praticamente ci siamo conosciuti a causa di questo. >> rispose lei tranquillamente, cercando di non dare peso a ciò che il ragazzo aveva appena detto.
<< Da mo' che non mi piace piu'! >> la corresse lui spaccandole i timpani ed inceppandole il cervello allo stesso tempo.
Si, l'alcol gli aveva dato alla testa, non c'era altra risposta in grado di giustificare quel blaterante e convinto mentire senza alcuna ragione apparente. Yuma alzo' gli occhi di scatto nel realizzare che il ragazzo, nonostante le capacita' motorie rese traballanti e incerte dalle bottiglie scolate, non solo si era alzato in piedi ma la aveva anche messa, letteralmente, con le spalle al muro. Il fiato di lui, che tremante le stringeva con forza i polsi inchiodandoli alla parete, odorava in modo acre e caotico di curry e alcol ed era caldo e pesante a causa del cuore che pompava all'impazzata. Tra i capelli spettinati spiccavano entrambi gli occhi languidi e lucidi come bilie smeraldine cadute in un bicchiere di acqua cristallina. Si sentiva mancare il respiro. L'imperscrutabilità di quegli occhi inclini a ciò che solo l'incoscienza poteva rendergli facile fare la terrorizzava ed eccitava allo stesso tempo. I muscoli messi in risalto dalla scollatura strappata le seccarono la gola, per come la vicinanza dei loro corpi le permettesse di sentire la pelle dell'altro bruciare e scalpitare di fini ormai privati dell'anche più piccolo freno. Voleva dimenarsi ma la paura di quanto la mente di Alito potesse risultare fragile e annebbiata, la fermava dal prendere una qualsiasi decisione affrettata, nonostante la paura che cresceva imperterrita, memore della forza che quel corpo, delicato e fragile all'apparenza, poteva manifestare.
<< In vino veritas... >> gli sussurro' languido con voce soffusa all'orecchio facendola prima sbiancare e poi arrossire fino alle punte più alte dei capelli.
Era vicino... Era troppo vicino... Troppo incoscientemente vicino al suo collo, che tasto' delicatamente con le labbra alla ricerca di un sapore unicamente percepito in sogno. Yuma si irrigidii di colpo e tento' inutilmente di liberarsi sentendo il sangue pompargli nelle tempie con furia battente.
<< A-Alito... N-No! Che stai facendo! Lasciami! Sei ubriaco! Non ragioni! >> urlo' lei tra un gemito e l'altro spaventata e confusa, per poi sentirlo abbandonare malvolentieri l'incavo del suo caldo collo.
<< In vino veritas... >> boccheggio' accaldato Alito sentendosi il basso ventre consumare in un incendio di impazienza << Io ti amo Yuma... Ti ho sempre amato. >>
Scioccata... Yuma era scioccata. Non riusciva a credere a quelle parole, anzi non voleva crederci. Era stato così duro per lei realizzare quanto il bariano fosse importante per la sua vita e il riportare alla mente, che era stata la sua migliore amica a prenderne il cuore a primo sguardo, era sempre stato l'unico modo per proteggersi dall'incoerenza e dal fastidio che i suoi sentimenti erano stati in grado di procurargli alla testa quanto al petto. Adorava Alito, con tutto il suo cuore. Lui non era come Rei. Nonostante le cose sembrassero tendere verso la stessa dolorosa fine, lui non era un illusione. Si era sempre manifestato a lei così come era. Lui era autentico e speciale. Ma che fossero vere anche le sue parole ne dubitava alquanto.
<< Alito... Smettila... Tu non... >>
La giovane duellante non fece in tempo a terminare la frase che le labbra del bariano dagli occhi verdi sigillarono le sue in un bacio di bruciante passione. Violate con la lingua, riusciva a percepire con la propria impastata di vino ogni centimetro delle pareti morbide e pure della bocca della corvina. Aveva esitato così a lungo e mentito a se stesso così tante volte da far sembrare quel traguardo un semplice capriccio. Al contrario, quel bacio lo stava facendo sentire vivo più di tutti i loro duelli messi insieme. Alito sapeva, eccome se sapeva, quanto la desiderasse. Solo lei, rossa come il fuoco, era stata in grado di regalare alle sue fantasie un tocco di entusiastica realtà e sapore. Passionale. Intrepida. Inarrestabile. Desiderata da tutto e da tutti per la sua vitalità e gentilezza inesauribili. Il bacio duro' minuti implacabili, goduti fin nel più piccolo secondo, e al suo termine il massimo che riuscì a vedere fu il buio inghiottirlo voracemente senza dargli neanche il tempo di respirare. 

Attorno a lui risuonava un rumore familiare... Un rumore schioccante... Schiaffi. Un rumore di schiaffi repentini che si fece sempre più vicino fino a culminare con un dolore lacerante e pizzicante all'altezza delle guance ormai rosse. Alito si mise a sedere di colpo sul divano sentendosi la testa tornare a girare in un climax di agonizzante fastidio.
<< Finalmente ti sei svegliato. Eravamo in pensiero. >> disse Durbe rincuorato.
<< Sei tu che mi hai preso a schiaffi?! >> esclamo' stupefatto lui prima di accorgersi della presenza del biondo accanto a se' << Oh... Ciao Mizar, non ti avevo visto. >> 
<< Non ti lamentare... La mia prima idea era quella di buttarti sotto il getto freddo della doccia. >> rispose il più grande facendogli ricordare quanto con lui, in fatto di punizioni, non ci fosse mai fine al peggio << E' stato Durbe a fermarmi. >>
<< Si può sapere che cosa e' successo? Non ricordo più niente... >> chiese il più piccolo massaggiandosi la testa.
<< Eri ubriaco da far schifo e sei svenuto. >> rispose acido Mizar.
<< Yuma-chan ti ha riportato a casa. >> rispose Durbe tranquillamente.
<< Yuma...? Che cosa ci faceva Yuma fuori a... Oh! No! No! No! No! >> inizio' a gemere Alito scuotendo la testa disperato.
Un orribile flashback gli era passato davanti come un treno in corsa, purtroppo, non abbastanza da permettergli il beneficio del dubbio: si era dichiarato alla sua migliore amica e l'aveva praticamente sbattuta al muro e baciata in modo a dir poco riprovevole, con l'intenzione di farle molto e molto di più. Arrossi' oltre ogni limite umano o bariano immaginabile. Tanto valeva fare felice Mizar e chiedergli in ginocchio di seppellirlo sotto terra, con la sicurezza di non poter far più ritorno in superficie " vivo ".
   
 
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