Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Defiance    07/02/2016    3 recensioni
Fanfiction ambientata otto anni dopo la fine di Play Hard e senza aver letto la quale, risulterebbe alquanto priva di senso.
Le cose, per i nostri protagonisti, sono decisamente cambiate dopo il liceo; si sono tutti allontanati, hanno intrapreso strade diverse, molti di loro hanno smarrito la retta via... finchè Nick Fury non ha deciso di riaprire il progetto Avengers e di riunire i migliori alunni che abbia mai avuto, nella speranza che lo aiutino a sconfiggere l'HYDRA e i suoi alleati.
Riusciranno i nostri eroi a salvare la terra dai terribili piani dell'associazione nazista? Dovranno contare solo su loro stessi, o ci sarà qualcun altro su cui poter fare affidamento?
[Mini-crossover Arrow/Flash, comprensibile anche senza aver visto le serie. Possibili riferimenti ad Agents Of S.H.I.E.L.D.. Programmazione americana, Spoiler Alert]
[Non si tratta più di un AU. Per scoprire come i protagonisti siano diventati gli eroi che conosciamo... beh, dovrete leggere].
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
8
Fear And Loathing
 
 
 

 
 

 
Natasha aprì il cassetto del proprio comodino e ne tirò fuori una piccola scatola.
L'aveva avuta sempre con sè da quando aveva memoria, persino quando era nel KGB, quando era nelle mani della mafia russa, non si era mai separata da quel contenitore.
Non sapeva quale significato avesse per lei, solo che era molto importante; adesso, però, ricordava e, dopo due anni, era finalmente riuscita a riprenderla nuovamente tra le mani.
La aprì e guardò un bellissimo anello che le causò più dolore di quanto si era immaginata; tolse la spugna in cui era tenuto fermo ed estrasse un fogliettino spiegazzato.
 
Questo è l’unico futuro che avrei voluto avere, credimi”.
 
Per la prima volta, dopo tanto tempo, pianse.
Due silenziose lacrime le rigarono le guance e strinse quegli oggetti al petto, accasciandosi sul letto.
Si sentiva esausta, sfiancata da tutto ciò che stava accadendo come mai lo era stata prima.
Qualcuno bussò alla sua porta e scattò allarmata, nascondendo in fretta quegli oggetti e sciacquandosi la faccia in bagno.
"Nat... ehi, hai pianto?"
Steve entrò nella stanza senza alcun invito; la sua mano, automaticamente, accarezzò la guancia della donna, che si ritrasse come se avesse ricevuto una scossa elettrica.
"No. è successo qualcosa?" cambiò discorso, ma la sua voce non risultava ferma e distaccata come al solito.
Il Capitano sospirò, poi le disse ciò che lo aveva spinto ad andare da lei.
"Bucky ricorda chi è. Ricorda che abbiamo tutti un passato con lui. Collaborerà"
"Bene" rispose la Romanoff, dandogli le spalle.
Non si era accorta di aver lasciato il foglietto sul letto, così, quando si voltò e lo vide tra le mani di uno Steve che la osservava piacevolmente sorpreso, impietrì sul posto.
Il biondo la raggiunse a grosse falcate, posò la mano dietro il suo collo e la attirò a sè senza alcuna delicatezza, perchè aveva resistito anche troppo all'impulso di baciarla di nuovo.
Natasha non si oppose, nè lo ostacolò in alcun modo, cosa che lo stupì ulteriormente.
Si staccò lentamente da lei e la guardò dritto negli occhi, un leggero sorriso dipinto sul viso.
"Natasha..."
"Va' via" disse freddamente la russa.
"Nat, ti prego..."
"FUORI!" ripetè, alzando la voce e indicando la porta con un dito.
Steve sospirò rassegnato e ferito e lasciò la stanza senza aggiungere altro; per un momento, si era illuso che la donna stesse cedendo... ma evidentemente si era sbagliato.
Natasha sbattè l'anta con violenza, poi si accasciò sul pavimento.
Il cuore le batteva a mille, la testa le girava.
Sei la Vedova Nera.
Ma lo amo.
Tu non lo meriti.
Lui mi ama.
Lui ama la ragazza che eri una volta, non sa quello che hai fatto, chi sei ora.
Non posso stare con lui.
 
Bucky era stato escluso dall'isolamento dopo il terzo giorno di terapia.
Procedeva così bene che in paio di mesi avrebbe riottenuto tutti i suoi ricordi e avrebbe potuto entrare in azione immediatamente, visto che a differenza di Steve aveva già ricevuto un allenamento da spia.
Ma non riusciva a stare con gli altri, a guardarli in faccia sapendo chi era stato nei suoi ultimi dieci anni di vita, così mangiava sempre da solo, quando gli altri avevano già lasciato la sala da pranzo comune.
Ammesso che non gli importasse dell'ultimo periodo della sua vita, non erano in buoni rapporti prima della sua apparente morte.
Non lo digeriva; non digeriva quello che il KGB gli aveva fatto... lui non era esploso assieme alla sua moto, come avevano detto; un corpo c'era, ferito e senza un braccio, ma c'era.
Ed era vivo.
Quando aveva ricordato quei dettagli, aveva pensato ai suoi poveri genitori, che sicuramente ancora piangevano la sua morte.
"Anche io mi rinchiudevo qui, all'inizio"
La gelida voce di Natasha lo colpì alle spalle all'improvviso: non l'aveva sentita arrivare.
Bucky si voltò verso di lei, i suoi occhi ormai tornati alla normalità e non più vuoti come quelli del Soldato di Inverno, ma neanche superficiali come quelli degli ultimi ricordi che aveva di lui.
"è l'unica cosa con cui sento di avere familiarità" ammise, accomodandosi accanto alla russa.
"Già" convenne lei, capendo perfettamente cosa intendesse dire.
"Mi dispiace... insomma, di aver cercato di ucciderti. E di averti drogata e fatto pensare che ciò che era successo a Banner fosse stato colpa tua" mormorò a un certo punto lui, trovando la forza di guardarla negli occhi.
"E di aver sempre cercato di portarmi a letto, non ti dispiace?" ironizzò, perchè sapeva che aggiungere altre colpe a quelle che già provava avrebbe gravato ancor più su di lui.
Lo sapeva bene e quando hai tante vite sulla coscienza, il minimo sollievo può esserti vitale.
Barnes sorrise.
"No, di quello non mi pento"
Natasha ridacchiò, una cosa che non faceva da tanto tempo, poi si alzò e lo invitò a raggiungerla in campo.
"Vediamo se sono ancora più brava di te"
 
Quando Barton, Thor e Steve arrivarono nella sala allenamenti, restarono a bocca aperta.
Bucky e Natasha erano al centro del campo, senza protezioni, a combattere.
Erano velocissimi, l'uno conosceva le mosse dell'altra e sapevano come prevenire ogni iniziativa dell'avversario.
"Hanno avuto la stessa formazione" spiegò Barton, ricordando ciò che la sorella aveva detto durante l'interrogatorio con Barnes.
Ad un certo punto, la russa provò a tirargli un calcio, ma l'uomo le afferrò il piede, bloccandola e sorridendo.
"Grazie mille" disse la Vedova Nera, poi fece leva sulla mano del 'nemico' e gli saltò sulle spalle, eseguendo una capriola per aria senza lasciarlo andare e ribaltandolo, facendolo finire disteso per intero sul pavimento.
"Sì, sono ancora più brava di te" constatò la russa con aria tronfia.
Bucky si mise a sedere e, con uno scatto, si aggiustò il braccio metallico, poi sospirò rassegnato.
"Tanto l'ho capito che era una vendetta!" le sbuffò dietro, ma la Romanoff si limitò a continuare a camminare con sguardo altezzoso e fiero.
Si, era stata una specie di vendetta.
 
"Allora, amico. Cosa succede con la rossa, ah?"
Sam aveva capito tutto, come al solito.
"Pensa di non meritare l'amore per via di un passato che nemmeno si è scelta" borbottò il Capitano, prendendo a pugni un sacco con violenza.
"Non pensa di meritare te, Steve. Devi darle tempo, non ha ancora superato ciò che le è successo e gli ultimi avvenimenti... beh, devono averla scossa parecchio"
Il biondo colpì il sacco così forte che quello si staccò e volò fino all'altra estremità della sala... Barton riuscì ad evitarlo solo perchè lo aveva visto muoversi verso di lui in anticipo.
"Sembra che tu sappia bene quello che prova"
"Non è difficile da capire. Tu sei l'emblema della purezza e della lealtà, della giustizia e dell'onestà. L'America ti guarda come un eroe, mentre lei ha fatto cose molto deplorevoli. è intimidita da te, forse anche da ciò che sente per te. Dalle tempo, non farle pressioni... Siete innamorati l'uno dell'altra da quando eravate piccoli Steve. Tornerà da te" lo rassicurò e il Capitano decise di fingere di credere in quelle parole, perchè era davvero ciò che desiderava.
Ma aveva paura. Una terribile paura di aver perso per sempre la donna che amava; temeva che lei non sarebbe mai riuscita a trovare il coraggio di aprirgli nuovamente il suo cuore, di ritornare da lui e vivere la vita che avevano agognato tanto.
"Lo spero, Sam. Lo spero"
 
"Tutti gli Avengers sono convocati nell'ufficio del Direttore Fury. Ripeto: tutti gli Avengers sono collocati urgentemente nell'ufficio del direttore Fury!"
 
Bucky era seduto proprio dinanzi al Colonnello, consapevole che a quella convocazione sarebbe conseguito un interrogatorio lungo ed estenuante.
Era stato doloroso, molto doloroso, ricordare il suo passato, ritornare in sè e assumere la consapevolezza delle proprie azioni, dei crimini che aveva commesso, cose che non sarebbe mai stato in grado di perdonarsi nonostante non avesse il controllo di sè stesso.
Se c'era una cosa che poteva fare, però, era aiutare i suoi compagni a sconfiggere l'HYDRA, non solo per vendetta, ma anche perchè era la cosa giusta da fare... un piccolo passo avanti nella sua redenzione.
Forse, se avesse fatto del bene per l'umanità, alla fine della sua vita le sue colpe sarebbero state espiate e la sua anima salvata... o almeno, era ciò che continuava a ripetersi per sentirsi meglio.
"Agente Barnes" lo riportò alla realtà Fury, "è arrivato il momento che lei ci riferisca tutto ciò che sa circa i piani dell'HYDRA"
Bucky trasse un respiro profondo e, dopo un attimo di silenzio, iniziò a parlare.
"Non so molto. Non dovevo chiedere nulla. Loro mi davano degli ordini ed io li eseguivo, perchè ero stato programmato per questo. Ma c'è una cosa che ho ricordato durante la terapia che forse potrebbe esservi utile. Un giorno, di ritorno dopo una missione, ho per caso ascoltato una conversazione... il giorno dopo me ne hanno cancellato il ricordo"
"Vede, Colonnello, il lavaggio del cervello di Barnes, consisteva nella distorsione della visione e percezione della realtà. Trasformava il male in bene e il bene in male... ha sempre pensato di agire a favore dell'umanità e non contro. È stato quel ricordo a permetterci di riportarlo indietro così in fretta" s'intromise Banner, per fornire una spiegazione più accurata dei fatti.
"Di che conversazione si tratta?" proseguì con le domande Fury, la cui priorità era assolutamente quella di scoprire i piani di quella dannata organizzazione, il resto poteva aspettare.
"Lo S.H.I.E.L.D.... è stato solo l'inizio, Coa... Colonnello. Vogliono arrivare al Governo. Non si fermeranno davanti a nulla, il loro obiettivo è quello di istituire il loro regime e chiunque gli si opporrà, verrà fatto fuori. Avevano il progetto di intere città rase al suolo... credono che per costruire un mondo migliore, talvolta, sia necessario distruggere quello vecchio..."
"Beh, dovrebbero decisamente rivalutare il loro concetto di 'migliore'" commentò acidamente Stark, con l'unico risultato di far alzare gli occhi al cielo a tutti i presenti.
"Colonnello... il mondo intero è in pericolo. Ci saranno milioni di vittime..."
"Come possono distruggere intere città?" domandò Steve, "bombardandole?"
"Non è esattamente un modo che passa inosservato" considerò Thor, "desterebbero sospetti così facendo e dubito che tutti gli Stati di questo modo appoggerebbero la loro causa"
"No" si inserì a quel punto Natasha, la cui mente viaggiava a chilometri orari, "Non vogliono bombardare le città"
"E cosa vogliono fare?" Banner aveva un sospetto, ma non desiderava che fosse confermato. Se l'HYDRA aveva davvero i mezzi per fare ciò che stava pensando, allora la situazione era più grave di quanto immaginassero.
"Simulare catastrofi naturali" rivelò Barnes, le mani che gli tremavano per il senso di colpa e, perchè negarlo, la paura.
"è impossibile" sussurrò Barton, ma lo sguardo di Tony gli suggeriva tutt'altro.
"Non così impossibile. È già successo. Ma per distruggere intere città, ci vorrebbero degli strumenti dieci volte più potenti..."
"è già successo?" ripetè incredulo il Capitano, scrutando confuso Nick Fury, il quale prese ad armeggiare con il computer, facendo apparire al centro del tavolo dove erano seduti uno schermo.
"Pochi anni fa, in una città chiamata Starling City... un uomo, Malcom Merlyn, ha distrutto un intero distretto, il Glades. Aveva costruito un generatore di terremoti"
"Ne ho sentito parlare. Ma Merlyn è morto. E gli strumenti sono andati distrutti" asserì decisa la Romanoff, ma fu Bucky ad infrangere la sua sicurezza.
"Gli strumenti sì, ma non il progetto cartaceo. E Merlyn è vivo"
"Come lo sai?" chiese ancora Thor, nonostante la risposta fosse alquanto ovvia.
"Perchè l'ho salvato io" ammise il Soldato di Inverno, facendo sbiancare tutti i presenti.
"L'HYDRA lo voleva vivo. Credevano che avrebbe potuto costituire una risorsa, un valido alleato..."
"E a quanto pare non sbagliavano" commentò Clint, espirando rumorosamente.
"James, sai chi sono i membri dell'HYDRA? I loro nomi..." cercò di indagare Fury, ma risultò tutto vano.
"Gli ordini mi venivano dati da Alexander Pierce. Ma a lui avete già pensato e non conosco nessun altro..."
"D'accordo. Per il momento potete andare, cercheremo di elaborare un piano..."
"Colonnello... c'è qualcos'altro che dovreste sapere" lo interruppe Barnes, lo sguardo cupo presagio di brutte notizie.
"L'HYDRA non sta solo reclutando ex agenti dello SHIELD, o gente dal QI superiore alla media... sta cercando i dotati di superpoteri"
Tutti i presenti persero, con tutte le probabilità, qualche anno di vita nell'udire quelle parole.
"Hai idea di cosa significa?" sbottò incredulo Stark, "Dopo l'esplosione dell'Acceleratore di particelle della STAR LABS, Central City è piena di superdotati pericolosi. Li chiamano meta-umani. Per non parlare poi dei tizi evasi dalla Ghiacciaia. E degli Inumani che stanno sorgendo dopo la storia della contaminazione del pesce con i Cristalli Terrigeni. Non sarà così semplice neanche per noi, fermarli!"
"Credo che ci servirà un po' di aiuto" annunciò Fury, lasciando poi la stanza con aria tetra.
 
"Colonnello! Colonnello aspetti un secondo!"
Banner lo aveva rincorso fino all'ascensore.
C'era una cosa preoccupante di cui doveva parlargli.
"Cosa succede, dottore?"
"Non me la sentivo di parlare di questa cosa davanti agli altri, ma... il siero, quello cui è stato sottoposto Bucky..."
"Strappi il cerotto Banner. In fretta" lo incalzò il direttore, che un sospetto il realtà lo aveva, ma sarebbe stato alquanto preoccupante una volta rivelatosi fondato.
"è il Mirakuru. Sono certo che ne ha già sentito parlare. A Bucky è stato somministrato anni fa... ma cosa ci assicura che l'HYDRA non abbia ancora la formula? Magari non era coinvolta con l'assedio a Starling City o comunque ci sono centinaia di metodi per salvare questo genere di informazioni... se quella formula è ancora in giro..."
"Le nostre possibilità di sconfiggere l'HYDRA si ridurrebbero ancora di più" concluse la frase il Colonnello, poi sparì dietro le ante dell'ascensore, lasciando da solo Bruce con i suoi pensieri. 







*Angolo Dell'Autrice*
Buonasera!
Okay, sono in ritardo (di nuovo), ma in questo periodo 
sono un po' impegnata (motivo per cui non darò un giorno preciso
per la pubblicazione del prossimo capitolo).
Okay, allora, le cose si stanno facendo sempre più complicate per i nostri eroi.
Come avete potuto vedere ho preparato il terreno per introdurre il crossover (possiamo 
anche dire che l'ho già introdotto) e spero di aver catturato la vostra attenzione.
Non vi ruberò altro tempo, vi ricordo solo che il crossover potrebbe contenere spoiler 
dal momento in cui seguo le programmazioni americane.
Mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento!
A presto, 
Bell :)
 
Piccolo spoiler: Nel prossimo capitolo faremo un salto a Central City e a Star City!
Contenti?


 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Defiance