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Autore: Newtcarstairs    01/03/2016    1 recensioni
[Storia scritta a quattro mani || ChrisEvans x Nuovo Personaggio - Sebastian Stan x Nuovo Personaggio. ]
Quando aprii la porta mi trovai davanti due facce sconosciute ed estremamente belle. Entrambi mi fissavano curiosi, come se si fossero accorti solo in quel momento che davanti a loro c'era una porta e dietro, un appartamento. Il pianerottolo era totalmente ingombro di scatoloni, alcuni più piccoli, altri grandi come me, quasi. [...]
«In ogni caso» disse di nuovo il primo, e pure la voce non era male. «Io sono Chris.»
«Io invece sono Sebastian» disse il secondo completando la frase. «Ci siamo appena trasferiti qui, come puoi vedere da questo casino.» [...]
Non appena chiusi la porta dietro di me, poggiai il gatto a terra e svelta raggiunsi Jani seduta sul divano.
«Okay, ti sei appena persa l'incontro con i due ragazzi più fighi di questo mondo!» [...]
Ci sono ancora degli scatoloni fuori dalla portineria segno che i nuovi vicini, fighi, come dice Gary stanno ancora finendo di traslocare. [...]
- Tutto okay Jani ? - sento una mano sulla mia schiena.
- No, ho appena fatto una brutta figura con uno dei nuovi vicini " fighi " - dico facendo le virgolette con le dita - Voglio sotterrarmi. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.

POV JANIRA.

Piove interottamente da stamani mattina. Il locale è semi vuoto,  metto in efusione un tea
ai frutti rossi per una ragazza e torno a conteplare le piccole gocce che scendono dalle vetrate.
Da lontano vedo Gary, sotto a un enorme ombrello con i nostri vicini di casa. Mi affretto ad andare alla porta per aprirla, ma il ragazzo dai capelli biondi arriva prima di me. 
Lui non ho ancora avuto la fortuna di conoscerlo, l'altro, Sebastian,  si anche se avrei preferito in un'altro modo. 
- Jani ! - urla Gary appena mi vede, la guardo sfoderando un enorme sorriso. 
- Come avete fatto a stare in tre sotto ad un solo ombrello ? - chiedo ridendo. 
- Beh ! In effetti non è stata una buona idea, solo che Gary stava tutta sola sotto l'acqua e mi ... - il biondo guarda Sebastian, -... ci dispiaceva lasciarla così, quindi ci siamo fatti più stretti. - 
- E io mi sono bagnato  comunque. - esulta Sebastian alzando le mani. 
Incrociamo i nostri sguardi e sorridiamo insieme. 
- Comunque piacere, Chris Evans. - una mano si piazza davanti alla mia faccia,  facendo deviare lo sguardo al ragazzo biondo. 
Fisso la mano davanti a me e rimango un attimo interdetta prima di alzare la mano e stringerla. 
- Piacere mio, Janira Garroway. - faccio un timido sorriso. 
Gary  prende sotto braccio il biondo e io accenno a Sebastian di seguirmi, li faccio accomodare al tavolo e gli porgo la lista dei vari tea. 
- Non credevo ci fosserò così tante variazioni di tea. - dice Chris rivolgendomi un piccolo sorriso. 
- Io opterei per frutti rossi, mango e frango e ribes nero, ginseng e vaniglia.. -  sorrido a tutti mentre tiro fuori una penna e il blocchetto delle ordinazioni. 
- Io opto per frutti rossi. - incrocio lo sguardo di Sebastian regalandogli un sorriso e prendendo nota. 
- Io il solito tesoro. Menta peperita. - Mi urla Gary facendomi l'occhiolino. 
- Mah ! Io prendo un semplice tea nero ...  - guardo Chris che è ancora un attimo incerto 
- No, anzi ! Fragola e mango - mi passa la lista dei tea e io mi dileguo dietro il balcone a preparare gli infusi.



POV GRAYSON.
 Uscii dalla libreria in cui lavoravo e mi diressi verso casa, al mercoledì non avevo lezioni. Pioveva ancora, e per mia sfortuna, mi ero dimenticata di nuovo l'ombrello, come il giorno prima, quando i nostri due vicini di casa, fighi, mi avevano trovato all'entrata del nostro palazzo e si erano offerti di darmi un passaggio sotto il loro, fino alla casa da tea dove lavorava Jani. Camminavo di fretta, riparandomi il più possibile sotto ai cornicioni dei palazzi, ma nonostante questo, mi bagnai comunque.
 Cominciai a pensare al giorno prima e a quanto imbarazzo avevo provato a stare seduta al mio solito tavolo insieme a Chris e a Sebastian. Avevo fatto più figure di merda quel giorno che in tutta la mia vita. A cominciare dal rovesciare, non una, ma ben due volte, la tazza del tea e per finire con i miei classici monosillabi alle domande che mi ponevano i due ragazzi. Avevo invocato più volte l'aiuto di Jani con il solo sguardo, ma anche lei aveva avuto un incontro un po' spiacevole con Sebastian, quindi si era limitata ad una breve chiacchierata con noi.
 Tirai su il cappuccio del mio giubbotto per ripararmi meglio. In tasca il mio telefono vibrò, mi riparai all'entrata di un negozio di fiori per leggere il messaggio, di Jani, ovviamente.
 Tesoro, puoi passare a prendere del succo e degli yogurt? Baci, Jani
 Riposi il telefono nella tasca e cambiai direzioni per dirigermi verso il negozio di alimentari più vicino. Feci in fretta, presi ciò che ci serviva e anche una barretta di cioccolato e menta, per sfizio. Nascosi la roba sotto al cappotto e cominciai a correre, fino a casa.
 Quando aprii la porta dell'atrio del palazzo mi sentii subito meglio. Una ventata di calore mi arrivò in viso, tirai fuori la roba dal giubbotto e tenedola in mano cominciai a salire le scale di corsa, ma quando girai l'angolo andai a sbattere contro qualcuno e mi cadde il succo sul pavimento. Sentii invece la confezione di yogurt esplodere e imbrattarmi il braccio.
 Serrai gli occhi perché non volevo vedere contro chi mi fossi scontrata e avevo un brutto presentimento.
 «Grayson» lo sentii ridere e riconobbi la voce di Chris.
 «Maledizione» sibilai tra i denti. Aprii gli occhi e lo fissai per vedere quale casino avessi combinato con la mia sbadataggine. La giacca nera di Chris era ormai diventata rosa tenue, color dello yogurt alla fragola, e uno schizzo gli era anche finito sul viso, lasciando però intatti i pantaloni.
 «Oddio scusami!» urlai precipitandomi a ripulirlo. Arrossi violentemente quando lui mi prese per le spalle e mi scostò, sempre sorridendomi.
 «Stai tranquilla» mi tranquillizzò. «Mi sa che ti devo uno yogurt.»
 «Cosa?» raccolsi il succo dal pavimento, e la confezione era ancora intatta, per fortuna. «Sono io che ti devo un lavaggio in tintoria!»
 «Non essere sciocca» mi disse premurosamente, mi prese per il braccio e cominciò a trascinarmi su per le scale. «Basta un giro in lavatrice e sarà come nuova.»
 «Ma io...» balbettai, indecisa se sotterrarmi in un cimitero o emigrare direttamente in Africa. «Lascia almeno che te la lavi io.»
 «Se proprio ci tieni» alzò le spalle indifferente, evidentemente non gli importava granché della giacca. «Credo di avere ancora uno yogurt in frigo, al posto di quello che hai perso.»
 E fu così che arrivammo al nostro pianerottolo, ma invece di entrare a casa mia, mi trascinò di peso nella sua. Era molto accogliente a dir la verità. Era come la nostra, sistemata più o meno allo stesso modo, solo un po' più mascolina, se da noi c'erano libri e vari fogli per gli appunti sparsi per il salotto e la cucina, a casa loro c'erano magliette e pantaloni e dvd. Era tutto direttamente proporzionato.
 Sebastian era seduto sul divano di pelle nero, ma quando mi vide entrare saltò in piedo come fosse un canguro.
 «Gary! Che piacere vederti» mi sorrise, quindi spostò lo sguardo su Chris. «Cosa diavolo è successo alla tua giacca?»
 «Non è quello che pensi» Chris alzò le mani per bloccare qualsiasi pensiero potesse fare Sebastian. E in effetti, era una situazione davvero ambigua. Mi scappò una risata e contagiai Sebastian.
 «Voglio crederti sulla parola» gli rispose. Chris percorse la stanza fino al frigo, ci frugò dentro e tirò fuori un vasetto uguale identico a quello che avevo in mano poco prima, solo ancora integro. Me lo porse.
 «Aspetta solo un minuto che vado a cambiarmi!» mi disse e sparì in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.
 «Quindi...» esordì Sebastian, sorridendo sornione. «Quello sarebbe yogurt?»
 «Lunga storia» borbottai lanciandogli un'occhiata. «Sappi solo che era per Jani.»
 «A proposito di Jani...» abbassò lo sguardo timido. Mi feci più attenta.
 «Sì?» incalzai.
 «Mmmh... volevo chiederti se...» si grattò la nuca cercando di trovare le parole giuste. «Sì, ecco. Se sta con qualcuno.»
 «Jani? No, non sta insieme a nessuno, perché?»
 «Mi piacerebbe invitarla ad uscire, sai...»
 Mi illuminai tutta. Feci anche un salto e Sebastian si spaventò, facendo un passo indietro.
 «Fallo» acconsentii, manco fossi la madre di Jani. Seb mi sorrise ringraziandomi, nel mentre Chris uscì dalla camera, con indosso un'altra giacca, forse un po' più leggera dell'altra. Mi porse quella sporca.
 «Visto che ci tenevi a lavarmela.» Me la strinsi al petto, resistendo al tentativo di annusarla per sentire l'odore di Chris. Mi vergognai un po' di quel pensiero e arrossii di nuovo. Lui se ne accorse e mi guardò. Anzi, mi guardarono entrambi.
 «Be'... grazie per lo yogurt, è ora di andare» cominciai facendo qualche passo indietro verso la porta.
 «Giusto, ci vediamo dopo, Seb!» Chris salutò il suo coinquilino e poggiandomi una mano sulla schiena mi invitò dolcemente ad uscire. Un brivido mi percorse la schiena.
 «Ci vediamo, allora» gli dissi, lui cominciò ad incamminarsi giù per le scale. «Magari la prossima volta senza incidenti.»
 «Lo preferirei» rise. «Ah, Grayson?»
 «Chiamami Gary» avevo la mano appoggiata alla maniglia della porta, eppure Chris non sembrava avere fretta.
 «Grayson» puntualizzò. Per qualche strano motivo, il mio nome, pronunciato da lui, aveva uno strano effetto su di me. «Ce l'hai un ragazzo?»
 «No» scoppiai a ridere, lui sembrò un attimino sollevato. «Però potrei sempre avere una ragazza.»
 Gli feci l'occhiolino, lui mi sorrise e corse giù, di sotto. Non appena varcai la soglia di casa furono in due ad aggredirmi. Red mi attaccò le caviglie, Jani prese la confezione di yogurt dalle mie mani.
 «Quanto tempo ci hai messo!»
 «Scusa, tesoro» poggiai il succo sul tavolo e mi tolsi la giacca incriminata, ci avvolsi quella di Chris. «Ho avuto un contrattempo.»
 «Contrattempo?» mi chiese curiosa. Raccolsi il gatto e con fare circospetto mi avvicinai a lei.
 «Indovina!»
 «Hai assistito ad un omicidio?» prese un cucchiaio e si verso metà del barattolo di yogurt nella tazza.

 «No, purtroppo» sospirai.
 «Mmmh... hai aiutato una donna a partorire tre gemelli a due metri dall'ospedale?»
 «Ma no! Molto, ma molto meglio!»
 «Allora mi arrendo» mi guardò sospettosa.
 «Ti ho rimediato, renggiti forte» mi prese in parola, con una mano si aggrappò al bordo del tavolo. «Un appuntamento! O quasi...»
 «Un appuntamento?» squittì. «E con chi?»
 «Ma con quel figo che abita a tre metri da noi, Sebastian!»





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Angolo autrici.
Buonasera care lettrici e cari lettori. Spero apprezziate questo nuovo capitolo.
E spero abbiate apprezzato anche quello vecchio!
Curiosità: ci siamo scervellate un po' per trovare un nome che potesse andare bene per entrambe, e da qui nasce 
Newtcarstairs, dall'unione di Newt, preso dai libri di The Maze Runner; e Carstairs, da Shadowhunters - Le OriginiNewt scrive le avventure di Grayson, mentre Carstairs racconta di Janira.


Buona lettura a voi, arrivederci a presto,
baci, 
Newtcarstairs.



   
 
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