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Autore: tomemma    20/03/2016    1 recensioni
Forse se faccio finta di non averlo visto, nemmeno lui si accorgerà di me. Forza, Lily, siamo quasi arrivati al treno. Fa che quest’anno non mi veda, ti prego, Merlino!
“Evans!” Ho fallito ancora una volta.
Forse se faccio finta di niente, mi lascerà in pace…
“Evans!” ripete lui.
O forse no.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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POV LILY
Alzo la mano. Il professore mi chiama e io rispondo correttamente.
“Cinque punti a Grifondoro, signorina Evans” dice Lumacorno. Perché Severus mi guarda? Ho rinunciato a chiamarlo Piton, tanto non ci riesco. Sorrido e raddrizzo la schiena, alzando lievemente il mento, orgogliosa.
 
L’orgoglio non è, al contrario di quello che si pensa, una sensazione negativa. Fondamentalmente, ci sono due tipi di orgoglio: quello che si prova per aver compiuto un’azione giusta, corretta, buona; poi c’è quello che significa arroganza, insulsa e inesistente superiorità. La prima sensazione è solitamente passeggera, mentre la caratteristica negativa di una persona è permanente e solitamente ben radicata (Generalmente inculcata nella testa dei bambini quando sono piccoli).
Penso che in quanto ad essere orgogliosi, sia Grifondoro sia Serpeverde se la battono. Esempi: Severus Piton e James Potter. Merlino, sto di nuovo pensando a tutti e due. Mi devo concentrare sulla lezione di Pozioni.
 
 
POV JAMES
Lily stringe le labbra, tenendosi meni sulle tempie.
“Si sente bene, signorina Evans?”
“Sì professore, ho solo bisogno di cinque minuti. Posso uscire un attimo?”
“Certo, vada pure” sorride e si alza, cammina fuori dall’aula.
“Professore, posso andare in infermeria, per favore? Ho un po’ di mal di testa” chiedo, alzando la mano. Lumacorno mi guarda, come per capire se sto mentendo, e io faccio una smorfia. Annuisce piano e io esco, non prima di aver sentito il professore richiamare Sirius perché si era alzato in piedi quando avevo chiesto di uscire.
Lily è appoggiata ad una colonna, mentre guarda fuori dalla finestra assolata, i capelli sembrano infuocati e le nascondono il viso. Mi avvicino senza far rumore e le sussurro all’orecchio: “Stai bene, Lily?”
Lei sussulta, ma poi si rilassa.
“Stavo pensando a te” si gira e mi guarda, e io non potrei fare a meno di baciarle il naso se non fosse che dopo mi ritroverei la sua manina come tatuaggio rosso sulla guancia.
“A me? Sei già così innamorata da pensarmi durante Pozioni?” scherzo, passandomi una mano tra i capelli. Lily non risponde, osserva i movimenti della mia mano. Poi mi ricordo che le dà fastidio che lo faccia, e mentre assumo un’espressione che dovrebbe essere angelica (L’ho provata con Sirius davanti allo specchio) tolgo la mano dalla mia chioma e rimetto a posto i capelli.
“Scusa” lei ride, Godric se mi piace la sua risata. Poi si rivolge alla finestra, e parla.
“Sai, James, quando ti ho incontrato per la prima volta sull’Espresso ho creduto che ti avrei odiato per sempre, ma l’infinito non esiste e così tu sei diventato un compagno da tenere alla larga, e col passare del tempo, da ignorare. E almeno prima sapevo che posizione avevi nel mio cuore e nella mia testa, ma ora… James, cosa sei per me adesso? Non capisco, e mi infastidisce non sapere. Dimmi chi sei, James” finisce sussurrando, e se non fosse che c’è assoluto silenzio, non avrei sentito.
Dille che ti piace da morire.
Non mi piace da morire!
Allora dille che ti piace da sempre, che ti piacciono i suoi occhi, i suoi capelli…
Ti ho detto che non mi piace. Sei testarda, eh!
Ma sentiti. Guarda che non ti devi vergognare. È normale a quest’età.
Non mi sto vergognando, sto solo dicendo la verità!
Ma non c’è niente di male. È intelligente, e pure carina.
Lei non è carina, lei è bellissima.
Visto che ti piace?
Lascia perdere, okay?
“Lily, io non so chi sono, non lo so più da quando è iniziata la guerra. Insomma, prima Hogwarts per me era l’unico posto in cui stare lontani dai problemi, e dove preoccuparsi solo per non aver fatto i compiti o perché Sirius mi aveva fatto uno scherzo. E invece ora lo sento, lo sento e lo percepisco nell’aria, che tutto è cambiato, e anche se qualcuno ride c’è sempre qualcun altro che è in ansia e in tensione per la sua famiglia. Sono maturato dall’anno scorso, non sono solo un ragazzo diciassettenne purosangue, sono James Potter, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. E lo scoprirai tu, chi sono, se solo vorrai lasciare aperte le porte del cuore anche a chi sono state chiuse in faccia dal principio. Rincominciamo da capo, Lily. Abbiamo sbagliato tutto. Le frecciatine, le battute e il sarcasmo che ci lacera l’anima, i pensieri d’ira che ci tengono svegli la notte. Aprimi le tue porte, Lily, e io farò del tuo cuore un tempio”
“Non mi servono templi, né dèi, James. Ho solo bisogno di un buon amico e di affetto. Non un amico come Severus, che mi ha lasciata nel bisogno, non come Sirius a cui devo fare da madre e sorella insieme, non come Remus con cui confronto le mie idee, non come Alice, con cui parlo di pettegolezzi. Io ho bisogno di una persona che ci sia sempre, che nonostante lui voglia giocare a Quidditch mi aiuterà a ripassare, colui con cui mi potrò sfogare la sera e una spalla su cui piangere. Sei pronto a prenderti questa responsabilità, James? Sarai maturo abbastanza da comprendere, litigare e scusarti anche quando la colpa sarà mia?”
“Io… Ci proverò. Tu farai lo stesso?” la guardo, e le sollevo il volto con l’indice.
“Si” dice, e io sento che il cuore mi sta scoppiando, martella nel petto con violenza. Mi allontano di scatto per non farle sentire i battiti frenetici. “Io ti vorrò bene” dice, e sento che non c’è bisogno che lo dica anche io, perché da qui in avanti noi saremo una coppia, che capisce al volo e che si completa le frasi. Perché in fondo, io e lei siamo sempre stati su due linee incidentali, e finalmente si sono incrociate. Adesso devono cambiare direzione e continuare sullo stesso binario, fondendosi e intrecciandosi, mescolandosi e annodandosi, anche allontanandosi, ma senza mai slegarsi o sciogliersi.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
OK, gente. Allora, so che probabilmente vi starete chiedendo se sono impazzita, ma sinceramente mi manca proprio l’ispirazione e per giunta sono abbastanza impegnata, spero che nessuno si sia dimenticato di questa storia perché mi spiacerebbe davvero molto. Sto iniziando a pensare a qualcosa di nuovo e semmai vi farò sapere. Comunque, questo capitolo l’ho scritto un po’ lasciandomi trasportare, ma spero che apprezzerete almeno lo sforzo. Magari provo ad aggiungere un capitolo tra questo e l’altro, non lo so. Voi cosa ne pensate? Siate sinceri, per favore.
Mi dispiace un casino (Seriamente!) di non avere idee, ma le penso di notte e poi me le dimentico. Boh, va beh. Ciao e un abbraccio se qualcuno sta ancora leggendo!
   
 
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