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Autore: KayS    29/03/2016    0 recensioni
Frivolezze e ricordi della dolce vita.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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La primavera subentrava, caotica e profumata, nel ritmo della monotonia dei giorni umidi e ristagnanti di ricordi dell'autunno. Per Julie, ogni anno che si vestiva di una nuova primavera, arrivavano ondate di passioni assieme a impulsi di titubanza, ed il tumulto dei pensieri che la investiva la rendeva emotiva e facile alle lacrime. 
Ma non era un peccato se di tanto in tanto le sgorgavano dagli occhi neri e luminosi come il cielo di seta delle notti d'estate, perché era ormai rituale che la ripulissero di tutte le emozioni concitate e confuse dei mesi dai giorni più corti precedenti. 
Flaubert era ancora presente, nella vita di Julie, con la sua imprevedibile eleganza e la sua inopportuna chiacchera feroce. Egli andava però acquisendo un nuovo influsso sull'sua anima artistica e vulnerabile. Le si era rivelato una delle loro tante notti, ed era stato spassionatamente disinteressato, vuoto nel suo appetito di vita e vorace pur rimanendo freddo e lontano. L'anima di Flaubert non stava sulle guance brune dove le dita di Julie lo accarezzavano, né sulle dita sottili ed oziose che Julie stringeva, senza alcun diritto.
Probabilmente l'anima di Flaubert era misteriosa pure per Flaubert stesso.
Julie credeva questo perché, dalle poche parole intime ed oneste che lui le rivolgeva, così sembrava.
Si dipingeva come un paranoico razionalista, dai pensieri ordinati che lo facevano eccedere in atteggiamenti stravaganti, un uomo con un passato ricco di donne, di peccati, di lussuria e lusso.
Ma come poteva un uomo, se non essendo reticente con sé medesimo nell'intimità, sfogare i propri istinti in un portamento così dissoluto, senza mai perdere la propria regalità?
Erano questi pensieri, fra i molti, ad interrompere i pomeriggi di Julie.
Lei ora aveva imparato dal proprio passato molle e scostante, la graziosa trasparenza di un anima sincera.
Non aveva trovato risposta ai propri vizi, né al suo amore occasionale con Flaubert, ma aveva imparato che tra la trasgressione e la volgarità il passo era breve.
Le sarebbe piaciuto discorrere come nei primi tempi del culto della bellezza e dello stile con Flaubert, ma lui la cercava e senza darle il tempo di abbandonare la propria insicura e fragile malinconia la stringeva e la baciava, ed in Julie il pensiero che lo facesse perché si sentiva attratto da lei con voluttà e irascibile brama veniva pian piano a mancare.
La stessa Julie quando lo incontrava in un gemito, in una carezza rubata, nel sospiro lieve che erompeva dal suo petto, si sentiva insicura e smarrita. A Flaubert bastava uno sguardo per darle coraggio, ma era coraggio e non era trasporto. Julie evitava per questa ragioni i suoi sguardi equivoci:
non avevano più molto da dirle di sincero.
"Yo-u've go-t th- ath th-ing
yo-u've go-t th-ath th-ing"
Julie canticchiava il ritornello di una vecchia canzone jazz mentre versava dello champagne nella coppa di cristallo.
La luce del sole si infrangeva sugli intarsi minuscoli del vetro e proiettava l'ombra rotta e spezzata dell'oggetto sul petto giovane di Julie. Non si potevano contare i suoi minuscoli sospiri. 
  
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