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Autore: _Nimphadora_    10/05/2016    6 recensioni
||Crossover HP/Game of Thrones
Westeros è diviso in due.
A Nord regna la famiglia Stark di Grande Inverno, a Sud la famiglia Baratheon ad Approdo del Re.
Dopo anni di convivenza pacifica i Baratheon infrangono ogni patto per conquistare il potere anche oltre la barriera.
In seguito al tradimento di alcuni cavalieri la dimora degli Stark viene messa a ferro e fuoco, saranno molti a morire ma una dei giovani nobili riuscirà a fuggire.
Iryn Stark, principessa del Nord, ferita gravemente ma ancora viva si allontana muovendosi nella neve dal suo castello in fiamme.
Eppure non sarà sola a lungo, il nome degli Stark deve essere vendicato.
In molti l'accompagneranno e le giureranno fedeltà.
Iryn è di diritto la regina del Nord, ma nasconde un terribile segreto...
Amori peccaminosi. Morti. Intrighi. Battaglie.
Nessuno è al sicuro.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Incompiuta, Triangolo | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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Mentre fuori dalla casa di pietra e legno si abbatteva un forte temporale, Iryn preparava le poche cose che aveva con se' in una vecchia sacca rattoppata.
Aveva preso delle bende nel caso le ferite tornassero ad aprirsi, un paio degli abiti dismessi della guaritrice, calzoni e giubbe maschili per cavalcare, erbe curative e del cibo.
Era pronta, sarebbe partita appena il temporale si fosse placato, poi avrebbe passato la notte dagli Sterling e in seguito avrebbe usato uno dei loro cavalli per raggiungere Delta delle Acque.
Da sola e senza bacchetta sarebbe stato quasi un suicidio ma non aveva alternative.
I Tully l'avrebbero accolta e l'avrebbero aiutata a creare una resistenza ai Bolton, la famiglia traditrice che si era impadronita del Nord in combutta con i Baratheon di Approdo del Re*.
Era la sua unica speranza.
«È troppo presto, lo sai anche tu. È una follia»
Riona la osservava contrariata.
Sentiva un forte senso di impotenza misto a invidia.
Un' invidia ingiustificata visto la situazione disastrosa di lady Iryn Stark, ma almeno lei poteva lasciare quel posto.
Non aveva nulla a trattenerla, non aveva più radici.
«Ti sembra il modo di rivolgerti a una lady?»
Rispose Iryn con aria assente, senza nemmeno smettere di ripiegare i vecchi abiti.
Non ne era abituata, non gli riusciva bene ma non aveva la minima intenzione di chiedere aiuto, non per un compito così banale.
«Mi sembra il modo di rivolgermi a una mia pari. Ora come ora, non siete che la lady del niente»
Fu la sua risposta, acida come il vino scadente e troppo vecchio.
Solo a quel punto Iryn si concesse di voltarsi verso la donna, per poi avvicinarsi a passi piccoli e lenti.
«Io sono e rimarrò sempre lady Iryn Stark, principessa del Nord e di Grande Inverno, adesso unica erede legittima al suo trono. Mi hai capito, guaritrice?»
Scandì la Stark. Nel tono controllato non era difficile trovare della rabbia repressa.
Non aveva intenzione di esplodere, non ancora.
«E come credi di fare con loro?- pronunciò la guaritrice indicando il ventre piatto di Iryn -Intendi affrontare un parto gemellare da sola, nel centro del bosco, con l'aiuto di due contadinelli analfabeti o ti farai preparare il tè della Luna* da una delle fattucchiere del villaggio?!»
Quasi le urlò e la risposta fu naturale per Iryn, animalesca. La schiaffeggiò un pieno volto, con una forza che in quello stato non credeva di possedere.
La mano le doleva..
«Non riferirti mai più ai miei figli in questo modo perché se sono qui adesso, pronta a combattere, è solo per loro»
Sputò piena di astio, poi la superò, lasciandola sola nel suo ambulatorio.
A passo svelto ma scoordinato per via delle fitte di dolore raggiunse la camera che Sophia e Jace avevano condiviso in quelle notti.
Sophia dormiva su uno dei due letti di paglia, esausta, mentre il fratello sistemava la sua bisaccia.
Fu stupito di vedere la lady lì, non li aveva mai cercati in modo così diretto.
«Manca poco alla nostra partenza, la pioggia sta iniziando ad acquietarsi»
Pronunciò lei solenne, Jace annuì, andandole incontro.
«Siete sicura di essere nello stato giusto per poter intraprendere il viaggio? Voi siete ancora debole e il viaggio è duro...»
Inizialmente aveva odiato le attenzioni del giovane Sterling, non si era mai concessa di usarle per confortarsi, eppure in quello stesso istante realizzò che sì, il debole che lui aveva nei suoi confronti poteva esserle utile.
Le venne un idea, sbagliata, abietta, ma che indubbiamente avrebbe protetto lei e i suoi bambini.
«Non ho alternative, non posso restare qui ancora e permettere ai Bolton di usurpare il trono e tutto quello che appartiene di diritto alla mia famiglia»
Pronunciò in tono mellifluo Iryn, sfoggiando un sorriso dolcemente malinconico.
Jace sembrò spiazzato all'inizio, ma accettò di buon grado il cambiamento della lady.
«Inoltre sono qui per ringraziarti Jace, davvero. Non sarei qui se tu non mi avessi aiutata come hai fatto. Mi hai salvato la vita, non intendo dimenticarlo»
Gli occhi di Iryn sembrarono addirittura riempirsi di lacrime.
Jace le prese le mani in un gesto involontario, per darle conforto, e stava per scusarsi per quel comportamento affrettato quando Iryn le strinse forte, accarezzandone i palmi.
«Non dovete scusarvi, io devo, per come mi sono comportata in questi giorni»
«No, nemmeno voi dovete. Non immagino nemmeno come sia trovarsi nella vostra situazione»
«Lady? Cosa ci fate qui?»
Furono le parole pronunciate con tono assonnato di Sophia a interromperli.
Iryn lasciò in fretta le mani di Jace fingendo una pudicizia che davvero non le apparteneva.
«Ben svegliata Sophia, spero che tu sia pronta per partire. Manca poco»
Le sussurrò cortese, per poi lasciare la stanza.
La ragazzina guardò la lady lasciarli per poi concentrarsi sull'espressione soddisfatta del fratello.
Fu come sentire odore di bruciato.
«Non mi piace, non ti fidare Jace»
Disse sicura. Non aveva potuto assistere alla conversazione ma non poteva negare di aver sentito quella sensazione da quando erano arrivati nella dimora della guaritrice.
Non si fidava di Iryn.
 
La pioggia cessò solamente una volta che fu giunta la sera e la luce del sole li avesse definitivamente abbandonati.
Nonostante questo Iryn lo accettò come buon segno, con il favore delle tenebre sarebbe stato più difficile farsi notare.
Fu Riona a preparare i cavalli, seppur con aria afflitta.
«Cosa intendi fare con il ragazzo?»
Chiese poi, mentre sistemava la sella al cavallo più chiaro.
Iryn alzò le spalle, non era stupita del fatto che la guaritrice avesse ascoltato la loro conversazione.
Si era accorta che aveva iniziato a studiarla da diverso tempo.
«Penso che tu lo sappia»
Pronunciò in risposta, reggendosi sullo steccato.
Riona sembrò rifletterci attentamente prima di formulare una risposta.
«È un arma a doppio taglio, fare come intendete. Secondo me dovreste pensarci più a lungo»
Iryn sorrise amara, forse leggermente infastidita.
«Parlate tutti come se avessi un tempo infinito per risolvere i miei problemi. Non capire che dovrò fare tutto in fretta, velocemente, se voglio sopravvivere»
Riona annuì, sembrò darle ragione.
«Eppure sono convinta che avrete bisogno di un reale aiuto, non quello degli Sterling. Io posso darvelo»
«Be', non capisco che aiuto possa darmi restare qui»
Rispose lei con tono ironico.
Contro ogni aspettativa questa volta anche Riona sorrise, anche se in modo piuttosto sinistro.
«E se fossi io a venire con voi, milady? Pensateci bene, sono l'unica a conoscenza della vostra gravidanza, posso aiutarvi. Inoltre la vostra ferita rischia ancora di infettarsi, io lo impedirei. Lo sapete, io vi sono necessaria»
Riona cercò di essere il più convincente possibile. Le si avvicinò nel parlarle, senza mai smettere di guardarla negli occhi. 
Non poteva rischiare di fallire.
Non poteva rischiare di essere costretta a rimanere.
Iryn si mostrò comunque reticente.
«Non mi occorre un'altra bocca da sfamare»
«Ma non si tratta di questo! Come pretendete di sopravvivere da sola? Senza la possibilità di usare la magia, ferita, e incinta per di più! Io vi ho salvato la vita, dovete fidarvi di me...»
«E cosa ci guadagneresti tu, una semplice guaritrice, a rischiare la morte al mio fianco?»
La giovane donna sospiro, sperando che lei potesse comprenderla.
Non aveva secondi fini.
Per la prima volta nella vita non intendeva imbrogliare o truffare nessuno.
Voleva soltanto essere creduta.
«La libertà»
Pronunciò solamente, a un soffio dal volto pallido della lady, che la scrutò attentamente.
Era a conoscenza del matrimonio combinato, Ivor ne aveva parlato spesso.
Qualcosa sembrò scattare nel profondo del cuore di Iryn.
Anche lei era stata promessa, fin dalla nascita. Si sarebbe dovuta sposare da lì a un mese se Grande Inverno non fosse stato conquistato.
La sola prospettiva le dava ancora la nausea.
Annuì appena, fu persino quasi impossibile notarlo.
«E sia»
Sussurrò poi, interrotta dal suono di passi che affondavano nel fango.
«Siamo pronti a partire, lady Stark»
Disse Jace per annunciare la sua presenza.
Iryn si voltò immediatamente verso di lui, sforzò un sorriso.
«Presto, prima che Ivor Griève si accorga della nostra partenza!»
Esclamò in fretta, sporgendosi verso il contadino che l'aiutò a montare sul cavallo bruno.
Sophia esitò prima di montare sul suo cavallo, sembrava incerta.
Cercò lo sguardo del fratello che però quasi non si accorse di lei, preso com'era dalla lady.
Riona montò di conseguenza per prima sull'altro, e aiutò poi la ragazzina dopo di lei.
Uno dei due cavalli nitrì, infastidito dalla fanghiglia che gli ricopriva gli zoccoli.
Il rumore del loro galoppare fu un suono sordo, soffocato e umido.
Riona sentiva il sangue fluirle più velocemente nelle vene e il cuore pronto ad esplodere insieme a un dolore che non si aspettava di provare.
Si sentì in colpa, e sperò che un giorno i suoi fratellini riuscissero a perdonarla, ma non si pentì.
Tutto quello che voleva in quel momento era sopravvivere.
 
Flangan era stremato, negarlo ormai era diventato difficile.
L'acqua era riuscita a penetrare l'armatura e in più ormai cavalcava da quasi due giorni senza riposo, era sul punto di crollare.
Nafeesa invece reggeva meglio la stanchezza, ma il cavaliere sospettava fosse grazie alla sua natura di vampira e in parte anche al banchetto di sangue di cavallo.
«Ci siamo persi, Flangan. Dovremmo essere già arrivati da ore...»
Sussurrò l'ancella con voce piatta.
L'aveva pregato spesso di fermarsi, per farlo riposare o per far cessare l'indolenzimento alle cosce, ma lui non aveva mai accettato.
Non poteva arrendersi proprio adesso che erano tanto vicini a trovarla.
«No, no manca poco»
Sibilò, esasperato.
Non avrebbe fallito, non ancora una volta e non gli interessava se l'ancella aveva perso la fede così in fretta, per lui non era così.
No, lui non poteva, sentiva ancora le mani sporche del sangue di Catelyn Stark. Era stata uccisa davanti ai suoi occhi e lui era rimasto a guardare. 
«Ti sentirai male! Non puoi resistere ancora in questo stato!»
Urlò Nafeesa con le forze che le erano rimaste.
Il cavallo si fermò di colpo facendo cadere la vampira nel fango.
«Sei forse impazzito, Christopher?! Ti sembra il modo di fermarti?!»
«Zitta!»
Urlò con voce rauca il cavaliere, aveva sentito qualcosa, ne era certo.
Scese da cavallo e liberò Ultimo Respiro, la sua fedele spada in acciaio di Valyria, dal fodero umido.
Se c'erano bruti nelle vicinanze erano spacciati.
Flangan non sarebbe resistito un attimo, non nello stato in cui si trovava.
Sollevò Nafeesa dal fango e le afferrò il braccio, saldamente.
Non voleva perderla di vista.
«Stammi accanto, non fare rumore»
Le sussurrò e lei annuì, tesa quanto lui.
Poi il rumore di zoccoli nel fango si fece sentire distintamente, Flangan si sentiva già vicino alla morte.
Sentiva il suo alito fetido sulle proprie labbra.
Si sbagliava.
Due cavalli sbucarono dagli alberi e dai cespugli umidi, il cavaliere quasi non riuscì a credere ai suoi occhi.
«IRYN STARK!»
Urlò con tutta l'aria che aveva nei polmoni.
E poi ancora.
«IrynStark! Iryn Stark! Iryn Stark!»
Finché i cavalli non si fermarono, d'improvviso, facendolo ricoprire di fango.
La lady quando scese quasi sprofondò nella melma e gemette di dolore per via dei movimenti affrettati.
«La bacchetta!»
La sentì urlare, con gli occhi sgranati e bui.
«La bacchetta, forza!»
Dovette ripetere prima che Riona le consegnasse la sua con riluttanza.
Iryn la impugnò con sicurezza per poi correre contro il cavaliere e puntargliela contro il viso.
«Attenta lady Stark!»
Sentì dire Flangan da un ragazzo biondo, ancora in groppa al cavallo scuro.
Dalla foga non ebbe nemmeno bisogno di pronunciare la formula, Iryn fece scagliare dalla bacchetta un lampo di luce argenteo.
«Suppongo che tu non conosca la maledizione mendacius, cavaliere d'acciaio»
Pronunciò con una rabbia tale da farle perdere ogni controllo.
«Be', si tratta di una maledizione che ti impedisce di mentire, se solo ci provi sentirai un dolore inimmaginabile mentre le tue viscere si gonfieranno fino a scoppiare»
Flangan annuì, stordito.
«Non ho intenzione di mentirvi, mia signora»
Iryn attese di udire urla strazianti di dolore ma nulla accadde.
Si stupì, sentì le membra iniziare a rilassarsi.
«Perché sei qui? Per portarmi ai Bolton in modo da farmi diventare carne da macello?! Come hanno fatto con mia madre e tutti i miei fratelli?!»
«No! No, lady Stark! Vi cercavo, io e la vostra ancella, con il solo scopo di aiutarvi. Non ero a conoscenza del complotto dei Bolton, non sono un traditore!»
Solo allora Iryn si rese conto della presenza di Nafeesa, prima di quel momento non l'aveva neppure notata.
Quando la vide non poté trattenersi, le corse incontro e la strinse fra le sue braccia, ignorando il fango e la freddezza della sua pelle.
Non l'abbracciava in quel modo da quando erano bambine.
Nafeesa stentava ancora a crederci, nonostante sentisse il profumo di menta e violette tanto familiare della sua padrona irradiarle le narici.
«Finalmente, finalmente vi abbiamo trovata. Fidatavi del cavaliere, vi ha cercato fino allo stremo. Non ha cattive intenzioni, ve lo assicuro»
«Ma come...»
«Ascoltatelo, vi prego»
Iryn annuì piano, anche se  dubbiosa, per poi allontanarsi da lei.
«Raggiungeremo Delta delle Acque insieme» 
«Lady Stark, se posso, avrei delle cose importanti da dirvi»
E mentre il cavaliere si inchinava di fronte alla sua lady Riona e Sophia scesero da cavallo, incuriosite e confuse allo stesso tempo.
Jace le seguì poco dopo.
«Parlate, Ser Flangan, vi ascolto»
Flangan fece cenno con il capo e si rialzò.
«Devo correggervi, non tutti gli eredi di Eddard Stark hanno perso la vita durante il banchetto di sangue»
Iryn sentì l'aria mancarle dai polmoni e le gambe iniziare a tremarle.
«C-Cosa? N-Non... Io non capisco...»
Nafeesa le prese la mano, la strinse forte.
«Vostra sorella Sansa è sopravvissuta, sono stato io stesso ad aiutarla. In questo momento è in viaggio verso la dimora dei Tully. Anche Jon Snow è vivo, seppur tenuto in catene nelle segrete e, be', so che può sembrare assurdo ma quando ho lasciato Grande Inverno anche Re Robb era ancora in vita...»
«NO!»
Urlò Iryn, con le lacrime che le inondavano il volto mentre si lasciava cadere nel fango lercio.
Le gambe avevano ceduto.
«Basta! Smettete di mentire! Non voglio ascoltarvi! Ho visto io stessa Lord Bolton accoltellare mio fratello!»
Disse fra i singhiozzi, li teneva dentro già da troppo tempo.
Non aveva ancora pianto per la morte di Robb.
Jace tentò di avvicinarsi a lei ma gli fu impedito da Nafeesa, che lo spinse via con forza.
Il cavaliere le si inginocchiò davanti, ancora una volta.
«Sono sotto incantesimo, ricordate? Non posso mentire e non lo sto facendo, l'ho visto con i miei occhi milady»
Iryn annuì ad occhi chiusi, ancora incredula.
Tremava in modo violento, soffocata da una felicità che pensava non sarebbe mai potuta tornare.
«È stato colpito, ma non in modo mortale. A quanto ho sentito è stato Re Robert Baratheon in persona a volerlo ancora vivo, anche se gli uomini di Bolton diffondono la voce che tutti gli Stark sono stati uccisi. Vi accusano di tradimento e tirannia, ma forse sarà meglio riprendere questo discorso in un altro momento»
Iryn fece un leggero cenno di capo, ad indicare il suo assenso.
A stento riusciva a parlare.
«Robb... Robb è vivo...»
Ripeté, cercando di farlo suonare più vero. Gli risultava ancora difficile.
Sorrise, fra le lacrime.
Flangan e Nafeesa l'aiutarono ad alzarsi in piedi.
Aveva perso la sensibilità agli arti inferiori eppure non riusciva a smettere né di piangere né di sorridere.
«E anche Jon, lui... lui sta bene?»
Flangan annuì.
«Un bastardo non fa parte della famiglia, non possono ucciderlo fingendo sia per motivi legati al tradimento della corona. Lo faranno sparire in tempi meno sospetti»
Iryn tentò di reggersi in piedi da sola, con scarsi risultati.
«Bene, andremo a Grande Inverno. Li libereremo entrambi»
«Ma Iryn è troppo pericoloso adesso che...»
Provò a contraddirla Nafeesa ma lei la zittì con un gesto di mano.
Non voleva sentire, non voleva sentire più niente.
Doveva farlo, o morire provandoci.
Era totalmente irragionevole ma non le interessava, aveva smesso di essere ragionevole nel momento stesso in cui i suoi occhi color nocciola avevano incontrato lo sguardo pieno ed esausto del cavaliere d'acciaio.
«L'inverno sta arrivando, Roose Bolton, e sarà l'ultima cosa che vedrai»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: ecco il sesto capitolo e finalmente ecco anche l'incontro fra dei due gruppi! Cosa ne pensate? Sono molto nervosa riguardo questo capitolo, perché si tratta di un capirlo di svolta. È il più importante fino ad adesso. Spero davvero che vi piaccia.
Adesso ecco a voi alcune note per rispondere a delle domande che mi sono state poste riguardo agli ultimi capitoli più alcune note:
Tè della Luna: un particolare infuso usato nei sette regni per prevenire o interrompere una gravidanza.
È sia un anticoncezionale che uno strumento per provocare l'aborto.
 
I Tully: sono la famiglia della madre di Iryn e un'importante famiglia del Nord. Vivono a Delta delle acque nelle Terre dei Fiumi, un luogo ricco di corsi d'acqua e molto fertile.
 
Jon Snow (presente nel flashback dello scorso capirlo): è il fratellastro di Iryn. Il padre di Iryn l'ha avuto da una relazione extraconiugale in un periodo di lontananza da Grande Inverno. Eddard Stark non ha mai rivelato al figlio l'identità della madre.
Età: 23 anni.
 
Approdo del Re: capitale del Regno del Sud controllato dai Baratheon.
 
Fratelli e Sorelle legittimi di Iryn:
Robb Stark, 24 anni.
Sansa Stark, 17 anni.
Arya Stark, 15 anni
Brandon "Bran" Stark, 13 anni.
Rickon Stark, 9 anni.
(Le età non corrispondono né a quelle dei libri né a quelle della serie tv ma sono adattate per esigenze della storia)
 
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui,
-Nimph
  
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