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Autore: Sweetcurry    11/04/2009    7 recensioni
Max e Ronnie per lui erano come due ragazzini che si trovavano di fronte alla loro prima cotta. Loro erano speciali assieme, si rubavano i baci nei corridoi vuoti, usavano la stessa tazza per bere il caffè, rimanevano addormentati sul divano uno sull’altro, con la televisione ancora accesa e il film a metà.
Le loro dita intrecciate l’una con l’altra.
Craig non era invidioso.

La mia prima ff sugli Escape (finally!!) che non sia una traduzione, pairing fuori dalle regole, e tanta malinconia.
[ Sorpresa ] [Ronnie x Max ]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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craig/ronnie

Avviso: i fatti qui illustrati sono completamente inventati senza alcun scopro di lucro, i personaggi usati per il racconto non hanno mai svolto queste azioni e non intendo insinuare che abbiamo relazioni fra loro e/o che abbiano gusti sessuali attinenti a qui scritto. Pertanto non voglio prenderli in giro e nemmeno li conosco. 

If You Cry, I'll Stay Next To You

1. PRIMA PARTE

Afferrò la maniglia del frigorifero del minibar messo a loro disposizione dall’hotel e fece in modo da poterne vedere l’interno. Deciso afferrò una bottiglia di plastica di Sprite, la tastò per riconoscere se era congelata come piaceva a lui e una volta accontentato sorrise e richiuse lo sportelletto del minibar.
Si raddrizzò in piedi e diede un’occhiata all’intera camera che avevano preso in affitto per un lasso di tempo poco considerevole. Necessario a far passare quella piccola precipitazione che era incominciata poche ore prima, quando erano in macchina diretti verso il confine.
Si erano sentiti come in una scopiazzata alla peggior maniera di un film d’avventura americano: loro due a bordo di un’autovettura  tipicamente tradizionale, di quelle lunghe e piatte, quasi come delle scatole di fiammiferi. Peccato che costretti a dormire stretti l’uno con l’altro nel largo spazio riservato ai passeggeri dietro non era garbato ad entrambi. La macchina era troppo fredda, la pioggia troppo forte e l’umidità gli avrebbe arrugginito tutte le ossa, per quanto si fossero stretti e abbracciati non avrebbero comunque dormito.
Così sacrificando una buona parte dei loro ultimi averi avevano preso una camera in un motel ad una stella.
Il posto, fortunatamente, non aveva grandi disagi, aveva trovato cinque, addirittura cinque bottiglie all’interno del minibar. Il che stava a significare che rispetto ad altri alberghi questo era almeno accettabile per l’unica e sola stellina che possedeva.
Deciso a rilassarsi per l’interminabile scambio di turni al volante fra lui e Ronnie, si buttò quasi a peso morto sul materasso del letto a due piazze, rivestito da un paio di lenzuola sbiancate dall’ammoniaca e una coperta di lana marroncino sull’arancione. Il colore delle zucche, pensò Craig.
Stappò la bottiglia e ne prese avidamente un sorso, il liquido frizzantino gli scese lungo la gola rinfrescandolo dall’assenza di viveri che si erano portati con se per la fretta di partire.
Si passò una mano sugli occhi stanchi e sfilò le scarpe lasciandole a casaccio sul tappetino a lato del letto.
Appoggiò la schiena allo schienale del letto in legno scuro e dopo aver profondamente sospirato si rilassò.
Pensare che Ronnie che non parlava, se non lo stretto necessario, da almeno un mese, gli fece stringere il cuore.
Si sentiva inutile di fronte alla sua sofferenza, non riusciva mai a consolarlo, nonostante gli stesse sempre a fianco e talvolta si sacrificasse per un’ora in più di guida, per far si che l’altro si riposasse.
In confronto alle occhiaie di Craig, quelle di Ronnie erano delle depressioni.
Mangiava meno, non che avessero molto da infilare nello stomaco, ma si rifiutava spesso di mandare giù l’ultimo boccone, regalandolo al più piccolo.
Sentì l’acqua della doccia chiudersi e si riscosse, accogliendo Ronnie dopo alcuni minuti all’interno della camera da letto.
Un piacevole odore di bagnoschiuma all’apertura della porta si espanse fino ad arrivare alle narici di Craig, che sorrise appena, sapendo che Ronnie ora profumava di quello.
Lo osservò infilarsi i boxer e un paio di bermuda neri e comodi, insieme ad una maglia larga e beige, di qualche gruppo musicale.
Aspettò paziente che anche l’altro si coricasse per potersi accoccolare contro il suo corpo caldo dalla doccia appena fatta e profumato. Era sicuro che gli sarebbe venuto sonno appena lo avrebbe abbracciato. Poggiò la bottiglia sul comodino messo dalla sua parte del letto e spinse il viso fra la spalla e il collo di Ronnie, che sdraiato a pancia in su guardava il soffitto con sguardo stanco, ma comunque rilassato, forse dall’acqua calda oppure dalla comodità del letto in cui si era appena coricato.
Ronnie passò il braccio intorno alla vita di Craig e lo strinse a  sé, mentre l’altro appoggiava la sua mano sull’ampio petto dell’altro.
Inspirò profondamente contro la pelle di Ronnie, per riuscire a sentire ogni piccola sfumatura del suo odore. Poi ci posò leggermente le labbra e vi lasciò un bacino tenue, lieve.
Ronnie lo strinse ancora a sé, mentre con l’altra mano gli carezzava i capelli scuri e finiva a fargli piccoli grattini sulla guancia.
Craig pensò al sorriso che prima lo contraddistingueva così tanto, era speciale, lo ricordava distintamente, un ricordo così lontano che quasi ebbe paura di averlo sognato. In quei pochissimi giorni, circa quindici, la loro vita era rimasta sconvolta.
era successo tutto ciò che nessuno si aspettava accadesse. Il finimondo.
La perdita di un amico fin troppo legato a loro due, che li aveva sempre amati e rispettati, aveva condiviso con loro le serate e i pomeriggi. Le situazioni spiacevoli, dopo la sua morte erano divenute quotidiane. Prima i conoscenti, i parenti, e i vicini di casa, quelli che manco aveva conosciuto e quelli che si erano rifatti vivi solo all’ora della sua scomparsa dalla vita.
Ronnie era rimasto scioccato, paralizzato di fronte ai suoi funerali. Craig, lo sapeva, tutti e tre lo avevano sempre saputo che fra Ronnie e Max non scorreva solamente una forte amicizia.
Craig involontariamente li aveva trovati più volte a baciarsi, e anche se loro due avevano fatto in modo che nessuno lo venisse a sapere, lui talvolta li vedeva. Di come Max sorridesse imbarazzato mentre Ronnie casualmente gli sfiorava una mano, la guancia, una gamba.
Tutti piccoli gesti che insieme fondavano una relazione segreta, ma duratura e sicuramente passionale.
Max e Ronnie per lui erano come due ragazzini che si trovavano di fronte alla loro prima cotta. Loro erano speciali assieme, si rubavano i baci nei corridoi vuoti, usavano la stessa tazza per bere il caffè, rimanevano addormentati sul divano uno sull’altro, con la televisione ancora accesa e il film a metà.
Le loro dita intrecciate l’una con l’altra.
Craig non era invidioso, pertanto nemmeno geloso, era sinceramente felice per loro due perché sembravano realmente fatti l’uno per l’altro. Anche se distruggevano le regole e continuavano una relazione fra due ragazzi dello stesso sesso.
Ma a quel punto chi si sarebbe tirato indietro?
Craig per la prima volta in tutta la sua vita, conosceva Ronnie da quando erano bambini, l’aveva visto piangere.
E urlare dalla rabbia, strapparsi i capelli dalla frustrazione e mordersi le labbra dalla disperazione.
Ronnie in parte era morto con Max.
Insieme a lui, durante quell’incidente alla 7th Avenue. Quel maledetto posto dove un pirata della strada aveva investito completamente un ragazzo di diciannove anni.
Diciannove miseri e fottuti anni.
Ronnie in quell’istante aveva preso il volo e con la mano intrecciata a quella di Max era salito verso il cielo. Accompagnandolo.
Quel che ne era rimasto sulla terra era un corpo sorretto da un’anima distrutta e provata da un trauma terribile.
Ronnie però era forte, Craig ogni giorno lo vedeva, aveva pianto solo una volta, ma questa cosa non si era ripetuta più, aveva fatto delle promesse a se stesso e a quel Max che aveva amato fino a concedergli tutta la sua anima.
Il complicato fatto che ora Craig sorreggeva Ronnie non fu nato da una sorta di sporca e ignobile vendetta sull’ormai moto Max, da parte di Craig.
Lui sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto sostituire la dolce metà di Ronnie, e non ne aveva affatto l’intenzione. Pretendeva solo di continuare ad andare avanti.
Ronnie una sera l’aveva baciato. Leggermente, poiché si erano abbracciati in cerca di calore, lui aveva posato le labbra su quelle sottili di Craig e gliele aveva fatte schiudere, rendendo il bacio un po’ più profondo e intimo.
Forse aveva bisogno di non pensarci, voleva smettere di soffrire e riuscire per un solo istante a star bene con un ‘altra persona che lo amava.
Sì, Craig lo amava.
Ma ciò nonostante non avrebbe mai preteso di avere una relazione con lui, non dopo Max.
Il suo fantasma gli impediva di farsi avanti, e comunque non voleva affatto. Era contro i suoi principi.
Con uno scatto di era allontanato terrorizzato da Ronnie e con gli occhi spalancati si era coperto la bocca.
Per un giorno intero Craig era sparito dalla vista dell’altro, era troppo spaventato da quell’atto assolutamente sconsiderato di Ronnie. Non doveva farlo, non avrebbe dovuto.

“Io non voglio essere per te una ruota di scorta, non voglio diventare l’Altro. Non voglio che anche se Max ti ha amato e tu continui ad amarlo giustamente, io sia messo in disparte, perchè non me lo merito…”  

Ronnie lo aveva abbracciato e gli aveva sussurrato che per lui, anche se Max sarebbe rimasto nel suo cuore, non sarebbe mai messo per ultimo. Craig gli era sempre stato affianco, e meritava che fosse amato in qualche modo.
Le lacrime erano scese a qualcuno quella notte? Forse.








°°°
Sweetcurry's Time!!

Son tornata con questa piccola long, di due o più capitoli, con un pairing che voi direte inconcepibile. Ma insomma, in questo contesto lo accetto anche io,  okay che odio fino alla morte Craig, ma essendo una masoschista e per di più una Crackgirl non ho potuto resistere.
Fra le slashers americane e di lingua straniera questo pairing va molto di più che il  Max/Ronnie e mi sto ancora chiedendo il perchè xD...
So che non sto postando proprio un piffero ultimamente, ma come avrete bene capito (spero <_<) ho il blocco dello scrittore ç__ç...
E per poco mi si è sbloccato per questa ficcina, che intendo finire molto presto.
Yep. Detto questo passerei ai saluti e alla solita richiesta di qualche commentino.
Perchè davvero ragazze, fatemi sentire che questo fandom non è morto e sepolto!
Perchè gli Escape piacciono e devono fiorire e vivere rigogliosi.
Non sono delle piante ma fa lo stesso x°D...

Un bacione enorme a chiunque commenterà, a chiunque leggerà e pure a chi (pliz >-<) la metterà fra i preferiti.


Vi adoro, e son felice che si scriva e si legga sempre più di questi bei ragazzi.


Baci,


Curry



   
 
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