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Autore: gi_effee    26/05/2016    0 recensioni
"Non posso essere attratta da uno come lui" pensò la ragazza, la vicinanza dei loro corpi la stava distraendo, ma non voleva provare qualcosa per lui.
《Oh sì che puoi》il ragazzo parlò con lo sguardo rivolto altrove, così che lei non capì subito che le si stava rivolgendo.
I suoi battiti cardiaci accellerarono, non poteva essere capace di leggere nel pensiero, giusto?
《No, non so leggere nel pensiero, se te lo stai chiedendo》la sua voce sembrava quasi annoiata, come se avesse vissuto quel momento già milioni di volte. Lui non era uno che teneva a voler dare un'impressione positiva di sè, lo si notava dal suo corpo, quasi interamente ricoperto di tatuaggi.
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Peccato. I due ragazzi saranno in grado di distinguere fra sogni e realtà? Morte. Salvezza. Sarà amore, o solamente attrazione fisica?
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dylan O'Brien
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Soul ricordava precisamente il giorno in cui David, il suo patrigno, l'aveva adottata all'orfanotrofio. Avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare a quel tempo. David aveva firmato il modulo, e le aveva sussurrato con voce dolce che sarebbe stato un buon padre, che l'avrebbe trattata con dolcezza e che la loro relazione si sarebbe basata sul rispetto reciproco. Una Soul piccola e impaurita lo aveva seguito, zompettando verso la sua nuova vita, intimidita da quello sconosciuto che sarebbe diventato suo padre. E in effetti per I primi anni David mantenne la promessa che aveva fatto alla sua figlioccia. Quando lei era entrata nuovamente nella sua vecchia casa, trotterellando al seguito di David, lui le aveva lasciato fare qualsiasi cosa volesse. Le aveva voluto bene come una figlia, sebbene non lo fosse mai stata. L'aveva viziata, le aveva regalato tutto quello che lei avrebbe potuto desiderare, essendo un ricco imprenditore. Aveva mandato avanti la casa e allo stesso tempo trovato il tempo per stare con la sua figlioccia. Ma da quando aveva perso il posto da imprenditore e aveva cominciato il lavoro di cassiere in un casinò di Las Vegas, il patrigno non era stato più lo stesso, e una Soul ancora non completamente consapevole della sua situazione, aveva notato questo cambiamento. David tornava a casa più tardi, spesso non lucido. Le urlava contro, vomitava, la picchiava. Lasciava cose in giro, indumenti sporchi, piatti rotti e oggetti rovinati. Era sempre nervoso e teso, anche quando non era ubriaco. Lei continuava a volere bene al patrigno, attaccandosi alla tenue speranza che dentro di lui ci fosse ancora l'uomo che l'aveva adottata. Perchè quest'uomo, ne era sicura, non l'avrebbe mai presa sotto la sua custodia. Ma non era così. L'uomo che la Soul bambina aveva conosciuto era morto il giorno che aveva perso il lavoro, rimpiazzato da un pazzo, un sadico, un'ubriacone. Certo non il buon padre che le aveva promesso di essere. Soul non si accorse di stare piangendo finchè una lacrima salata non le giunse sulle labbra. Si passò la lingua su di esse, sentendo il sapore salato delle lacrime, sapore ormai a lei familiare. Lasciò andare un sospiro, ma smise di piangere quasi subito, non sentendo più quel russare sommesso, tipico del patrigno, provenire dalla stanza accanto. Se David l'avesse scoperta a piangere, per lei sarebbe stata la fine. Si asciugò in fretta le lacrime e si ricompose, calmando i singhiozzi e rallentando il respiro. Nell'oscurità della stanza, scese dal letto e, facendo attenzione a non fare rumore, camminò in punta di piedi fino alla cucina, dove si preparò un caffè. Quando udì nuovamente David russare, lasciò andare il respiro, che non si era resa conto di trattenere. Prese una tazza e vi versò il caffè, tornando nella sua stanza. Sospirando chiuse la porta e si sedette sul divano, sorseggiando la bevanda scura e zuccherosa. Accese la televisione con il volume basso, per tenersi aggiornata sulle notizie. Si rese presto conto che non c'erano telegiornali, così si interrogò su che ore fossero. Accese l'Iphone 6 che era riuscita a comprarsi mettendo da parte I soldi per più di un anno, e notò che erano circa le cinque e mezza. Alle sei doveva esserci un telegiornale, così tornò a sorseggiare il caffè con il sottofondo della tv, mettendo a posto la sua stanza. Toccava sempre a lei svolgere le faccende di casa, pulire, ordinare, lavare, stirare, tutto. Si sentiva come cenerentola, solamente, senza camino. Per fortuna che di lì a qualche settimana sarebbe partita per andare all'università di New York. Era proprio a proposito di questo che lei e il patrigno avevano litigato. David sosteneva che la ragazza avrebbe dovuto rimanere ad aiutarlo, mentre il sogno di Soul era studiare in un'università prestigiosa. Siccome David non avrebbe dovuto sborsare un centesimo per mandarla all'università, perchè la ragazza avrebbe provveduto a se' stessa, allora non le aveva impedito di andare. Ma stava facendo di tutto per convincerla a rimanere. E la sera precedente David era tornato più ubriaco del solito, così le aveva urlato che non sarebbe potuta andare, e lei le aveva detto che non sarebbe mai stato suo padre, perchè lui l'avrebbe incoraggiata a studiare. Ma dal momento che ormai il volo era già pagato, e si era trovata un coinquilino (ancora non sapeva se maschio o femmina) con cui dividere l'appartamento, perchè gli alloggi dell'università erano troppo costosi, il suo patrigno non avrebbe potuto impedirle di prendere quel volo la settimana seguente. Questa era l'unica cosa che impediva a Soul di abbandonare la casa e David. Si accorse che il telegiornale stava cominciando grazie alla musichetta sommessa che ne annunciava l'inizio, e si sedette sul divano. La presentatrice, vestita in modo elegante come al solito, aveva deciso di cominciare con la cronaca nera. Soul si scoprì interessata, aveva sempre avuto affinità con questo tipo di notizie, dal momento che il suo vero padre era un'agente della CIA. Un terremoto aveva scosso violentemente delle aree del Nepal, e su questo Soul non trovava per niente affinità. Si intristì alla notizia, ma quando la presentatrice annunciò la notizia seguente, rimase impietrita. Un cadavere era stato trovato nel seminterrato del casinò dove lavorava David. Ma non era stato quello a spaventare la ragazza. Il cadavere era un uomo, con gli occhi azzurri, una giacca di pelle marrone consunta, e sotto di essa, uno squarcio profondo nel petto. Non aveva il cuore.
   
 
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