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Autore: Altair4    04/06/2016    1 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Astrid si svegliò in preda al panico e con le palpitazioni, era stato solo un brutto sogno.
            -Amore che succede?- chiese Donnie.
            -“D” ho fatto un incubo orribile, eravamo appena arrivati su Marte, costruivamo l’ologramma denso della base, ma un terremoto distruggeva tutto, le cinture Enerzoniche non funzionavano e noi morivamo asfissiati…Redol ci aveva teso un tranello-
Donnie l’abbracciò e le carezzò i capelli azzurrini.
            -Sai che questo non può succedere, Redol non potrebbe mai arrivare fino qua e provocare un terremoto…e poi abbiamo studiato bene la mappa sismica di Marte, questo è il luogo più sicuro di tutto il pianeta, ormai siamo qui da tre anni, non può accaderci niente. Le cinture Enerzoniche non servono nemmeno più, non potremmo mai morire asfissiati, ora l’aria di Marte non è perfetta ma è respirabile! Far popolare il mare ed i laghi con le alghe azzurre ha velocizzato la formazione dell’ossigeno, più che con la sola vegetazione presente al momento…sei stata geniale-
 
Astrid, la biologa molecolare, aveva creato in laboratorio con l’aiuto del chimico agrario Rel una varietà di piante e
 
microrganismi fotosintetici atti alla colonizzazione di Marte. Velocizzando i processi cellulari avevano ottenuto
 
piante abbastanza adulte da poter produrre polline e con l’auto di tutti avevano già formato una foresta vicino alla
 
base e altre erano in “costruzione” sui monti marziani. Esistevano già dei prati con fiori e da poco Astrid aveva
 
liberato degli insetti impollinatori simili alle api, alle farfalle e qualche coleottero resistenti anche alle basse
 
temperature marziane. Dopo la trasformazione, Marte poteva raggiungere un massimo di 35 gradi centigradi
 
all’equatore d’estate, mentre ai poli arrivava d’inverno anche a meno 100 gradi, dei valori molto meno miti che sulla
 
Terra, ma accettabili.
 
I primi animali che Astrid aveva progettato con Nied erano pronti in laboratorio, erano le specie acquatiche,
 
dovevano creare una catena alimentare con le alghe azzurre perché queste non  infestassero troppo il mare ed i laghi.
 
In fondo sulla Terra e su Ni tutto si era generato dal mare, era logico che avesse una funzione primaria e determinante
 
anche su Marte.
 
I Niani e Donnie si trovarono a colazione in cucina come al solito, ma quello era un giorno particolare, avrebbero
 
liberato le prima specie acquatiche, aspettavano anche l’arrivo delle tartarughe mutanti Raph, Leo e Mikey che
 
sarebbero presto giunti attraverso il portale per dare loro una mano ed in generale ad assistere all’evento.
 
Il portale era al centro della base nella navicella di Beal quella più grande ed era connesso direttamente ai cristalli di
 
energia perché funzionasse in modo efficiente. Ad un certo punto arrivò il segnale, il portale si accese e le tre
 
tartarughe umanoidi sorridenti cominciarono a salutare dal loro rifugio sulla Terra, poi una dietro l’altra passarono
 
attraverso la parete simil-gomma del portale, sarebbero stati scomposti in molecole e ricomposti in decimi di secondo
 
su Marte.
            -Non mi abituerò mai a quel vortice che ci porta qui- disse Raph che veniva molto di rado.
            -Sembra incredibile che una semplice porta ci faccia viaggiare chilometri e chilometri così rapidamente - commentava Mikey.
            -Infatti non è una semplice porta, è alta tecnologia terrestre-Niana! Ricordatelo!- Commentava Donnie un po’ irritato, i suoi fratelli sminuivano sempre i suoi esperimenti geniali.
            -Allora quali bestiole avete intenzione di liberare?- Disse Leo entusiasta e aggiunse- quando potrò portare Karai e il piccolo Leo?-
            -Fra non molto faremo il test per la composizione dell’aria, ma dovremmo essere molto vicini a quella giusta anche per gli umani- rispose Astrid e aggiunse- oggi nel mare liberiamo: plancton, molluschi, vermi dei coralli, lumachine, crostacei e cefalopodi-
            -Cefa che?- chiese Mikey.
            -Polpi, seppie e calamari. Il laboratorio è strapieno sono molto scomodi. Tra qualche giorno saranno pronti anche pesci veri e propri, stiamo aspettando che le alghe dei fondali siano abbastanza grandi per gli erbivori -
            -Ma gli squali bianchi? E le orche assassine? Li farete mai?- Chiese Mikey preoccupato.
            -No, non credo, forse qualche specie piccola, servono da spazzini dei fondali, ne faremo alcuni poco aggressivi ma sono in fondo alla catena alimentare, quindi c’è tempo- rispose precisa Astrid.
 
Si diressero tutti al laboratorio, Beal chiacchierava con Mikey, erano amiconi, avevano avuto una fusione mentale che
 
li aveva molto legati. Raph e Lisad nemmeno si guardavano, avevano cominciato una specie di relazione sulla Terra
 
ma avevano litigato, non si parlavano da un bel po' ed erano troppo orgogliosi per fare pace. Lisad parlava di scienza
 
con Nied pur di non rivolgere la parola alla tartaruga con la bandana rossa. Mead e Rel, battezzati da Mikey come
 
fidanzatini d’Egitto per prenderli in giro e per il loro amore per le piramidi, partecipavano mal volentieri. Mead
 
preferiva andare sulla Terra a fare shopping visuale; con il suo ciondolo di cristalli Enerzon ricreava su di sé vestiti
 
alla moda. Mentre Rel era un chimico agrario e preferiva star dietro alle sue piante più che agli animali. Leo, il leader
 
delle tartarughe discuteva con Astrid e suo fratello Donnie.
 
            -Sulla Terra le cose non vanno male, ma c’è un nuovo gruppo di malviventi ben addestrati, sono vestiti tutti di nero, non hanno un simbolo come tutte le bande di New York e non sappiamo se sono un gruppo organizzato o no, sta di fatto che ci stanno impegnando molto in queste sere. Astrid ti unirai a noi qualche volta? Potresti leggere qualche mente e dirci chi sono, Lisad è un po’ che non viene, quei due testardi non si parlano più, sai che succede?-
            - Litigano per ragioni stupidissime di solito. Stavolta però mi ha detto Lisad che sono sorti problemi gravi e che me ne parlerà quando sarò meno occupata con gli esperimenti, il che in pratica significa mai per i prossimi quattro anni se ascoltassi le lamentele di Rel, ma vedrò cosa posso fare. Se non vi aiuterà lei a leggere le menti dei malviventi lo farò io uno di questi giorni- rispose Astrid.
            -Devi sapere Leo che ci stiamo allenando regolarmente, abbiamo settato la base con la gravità terrestre altrimenti perderemmo la nostra muscolatura. Qua su Marte la gravità è quasi un terzo rispetto alla nostra, su…- precisò Donnie subito interrotto da Astrid.
            -Il pianeta Ni è più o meno grande come Terra per cui anche noi Niani preferiamo quel tipo di gravità-
Astrid era intervenuta per fermare in qualche modo Donnie, il genio si sarebbe sicuramente dilungato in altre spiegazioni sulla massa del pianeta e la sua relazione con la gravità.
Arrivati al laboratorio i rettili si trovarono davanti pile e pile di cilindri trasparenti pieni di esserini che occhieggiavano preoccupati.
            -Ma…non sono proprio come i nostri animali…- disse Mikey.
            -In effetti ho usato DNA terrestre e Niano, ma alla fine non sono tanto diversi. Su Ni il mare era più salato, mentre quello marziano e terrestre lo sono molto meno, quindi ho usato più geni terrestri, mentre la capacità ad adattarsi a climi più freddi e meno luce sono caratteri più Niani- spiegava Astrid.
            -Sì… ma questo polpo ha le corna ed i gamberetti hanno delle code buffissime. Qua poi non c’è proprio niente, c’è solo l’acqua, dove sono andati tutti?-
            -Mikey, lì c’è il plancton, è invisibile ad occhio terrestre e Niano- precisò Donnie.
            -Hai inventato qualche nuovo animale a cui possa dare un nome?- Insisteva Mikey.
            -No mi dispiace, la varietà terrestre è tale che non ho bisogno di inventare specie nuove e di Ni potrò creare solo pochi esemplari che hanno già un nome-
            -Sì, ma è sicuramente un nome brutto ed impronunciabile, per cui appena sono pronti ci penso io a dargliene uno terrestre adeguato!-
 
Caricarono tutti gli esemplari su cinque velivoli antigravitazionali grandi come automobili inventati da Donnie
 
ed a coppie si diressero al mare. Astrid volle prendere posto con Lisad.
 
            -Allora, mi racconterai cosa succede tra te e Raph?-
            -Non  mi sembra il momento- Rispose Lisad.
            -Per te non è mai il momento…ma è per la fusione totale? Raph non si vuole unire a te anche mentalmente?-
            -No… sono io che non voglio-
            -Cosa? Ma fino a poco tempo fa mi dicevi che era lui che non voleva impegnarsi veramente. “La fusione totale è come un matrimonio ed io non me la sento”, almeno è questo che Raph diceva o sbaglio?- Disse Astrid imitando l’accento di Brooklin di Raph.
            -Spiritosa…ma non sbagli, ho solo cambiato idea-
            -Ma perché, hai paura?-
            -No, non lo amo. L’ho capito quando lui ha acconsentito a fare il grande passo!-
            -Tu hai paura! Vero? Siete l’uno peggio dell’altro! Vorrei tanto fare una bella fusione con tutti e due e vedere cosa vi frulla in testa-
            -No non è questo…non ha altra scelta che me…-
            -Non stai esagerando?-
 
Lisad scosse la testa e non disse altro. I velivoli antigravitazionali si posizionarono a distanze ben precise gli uni dagli
 
altri sul pelo dell’acqua, i cilindri con i campioni dovevano essere svuotati in mare. La gravità era così favorevole che
 
anche Nied e Mead di corporatura minuta sollevavano senza fatica i contenitori.
 
Una volta riversati in mare, gli animaletti cominciarono a fuggire in tutte le direzioni ed a perdersi in quelle acque
 
ormai rese ospitali ed ossigenate.
            -Guarda come nuotano! Ora siete liberi e nessuno vi mangerà- disse Mikey festoso.
            -Per ora- gli disse Raph. Astrid aveva specificato che dopo avrebbero introdotto nell’ambiente marino e lacustre anche dei predatori perché altrimenti ci sarebbe stato sovraffollamento.
            -Guarda Mikey, sembra tornato lui…- commentò Lisad per cambiare argomento di conversazione.
            -Già…sembra…sono passati tre anni dalla morte dell’umana Isabel…ma ancora soffre secondo me, forse resterà con noi un po’ di tempo, ora che la maggior parte della base è stata sostituita con pareti di materiale marziano, possiamo costruire altre stanze per gli ospiti, magari potremmo chiedere se anche Raph vuole rimanere- disse Astrid
            -No, non mi sembra una buona idea- rispose Lisad.
Astrid alzò gli occhi al cielo, la sua migliore amica era proprio una testarda, doveva trovare il modo di leggere i suoi pensieri.
Finito il facile compito alla Green Peace si sdraiarono al sole sulle sponde del mare marziano.
            -Non avete ancora dato un nome al mare, vero? Vero?- commentava Mikey.
            -Pensavamo di chiamarlo come quello di Ni, Miho, significa “origine di tutto”. Anche sul nostro pianeta la vita si è originata dall’acqua- disse Nied.
            -Miho? Ma che nome brutto è? Perché non Michelangelo- rispose Mikey, era il suo nome per intero.
            -Oh si certo! Come no, chiamatelo direttamente mare della tartaruga scema- commentò Raph.
            -Non sei simpatico per niente-
            -E tu sei un megalomane- disse Donnie.
            -Tua sorella megalomane!- Rispose Mikey.
            -Che poi sarebbe anche la tua, se esistesse- commentò Donnie ridendo.
            -Buoni fratelli, è il loro mare, devono decidere loro, non credi Mikey?- disse Leo.
            -Sì è vero…ma quando potrò dare dei nomi anche io?-
            -Sto preparando una sorta di animale da compagnia…forse quando sarà pronto lo potrai nominare, è un piccolo rettile che esisteva su Ni quasi duecento anni fa, mia nonna Leiad mi ha trasmesso un ricordo, ne aveva uno a cui era molto affezionata, però vorrei migliorarlo con i geni dei gatti, gli scheletri sono molto simili…il nome è impronunciabile per voi…Vtozit-
            -Utozizit?- Disse Mikey.
            - No! Vtozit- rispose Lisad, però il suono Niano aveva una punta di metallo che i terrestri non avrebbero mai saputo riprodurre.
            -Che ne dici di “Vatto”?- Rispose allegro Mikey – invece di gatto rettile alieno?-
            -Potrebbe andare!- rispose Astrid. Tutti risero allegramente.
            -Bene…ora che abbiamo partecipato a questa importante fase, possiamo andare? I nostri amici terrestri ci aspettano, abbiamo detto loro che saremmo stati a New York per quindici giorni. Rel può tornare quando vuole con il tunnel se avete bisogno di lui. Io non servo molto al momento…- disse Mead. In quell’anno in cui lei a Rel erano stati
 
sulla Terra avevano fatto amicizia con molti terrestri, senza rivelare mai le loro origini. Addirittura avevano messo su
 
una fondazione per i senza tetto con tanto di mensa per i poveri e la stessa Mead faceva da psicologa gratis per le
 
famiglie bisognose. Poiché erano partiti per Marte avevano detto ai loro amici umani che sarebbero andati in Europa
 
per alcuni anni e che sarebbero tornati spesso a fargli visita.
 
            -Mead sei incredibile, ma come fai a muoverti in mezzo ai terrestri con questa facilità?- chiedeva Astrid.
            -Gli umani sono un po’ regrediti, ma compensano molto con la loro vitalità e sono molto curiosi. Ritengo che siano ottimi per uno studio a livello psicologico, potrò applicare le mie scoperte  anche ai nostri piccoli…quando un giorno li avremo…- Mead guardò il suo compagno Rel con intesa.
            -Già! Quando pensate di figliare voi coppiette?- Disse Lisad rivolta ai fidanzatini d’Egitto, Nied e Beal, Donnie ed Astrid.
            -Quando la base sarà terminata e quando saremo sicuri che i prossimi prescelti verranno in pace! Non sappiamo cosa escogiterà Redol, mi aspetto che non se ne starà con le mani mano - disse Astrid.
            -A tale proposito volevo dirvi che ho trovato un modo di comunicare con il prescelto Frel e con la madre di Astrid, Leiad2!- commentò fiero di sé Donnie.
            -Ma dici sul serio?- Fu più o meno quello che dissero tutti contemporaneamente.
            -Posso modificare il portale per spedire oggetti a coordinate abbastanza precise senza bisogno di un secondo portale. Vorrei che Astrid mandasse della registrazioni a sua madre …al momento nessun essere vivente può usare il portale in questo modo, non abbiamo modo di testarlo e poi potrebbe aprirsi nel luogo sbagliato, magari dentro un sole, un buco nero…insomma non è sicuro! Senza contare che ci vorrebbe un’energia che non abbiamo- spiegava Donnie.
            -Allora l’energia che serve dipende anche dalla massa dell’oggetto che facciamo passare dal portale?- chiese Lisad.
            -Esattamente. Ci vuole un oggetto molto piccolo. Per far questo ho realizzato una sorta di registratore intelligente, è davvero minuscolo. Potrà viaggiare con poca energia e cercare Leiad2 che potrà pure risponderci-
            - Tu sapevi niente Astrid?- Chiese Nied.
            - Sì certo…Donnie non può nascondermi niente quando facciamo la fusione totale, però ho fatto finta di nulla fino ad ora- Astrid corse ad abbracciare il suo Donnie e lo baciò senza nessun ritegno.
            -Tu sei il rettile migliore della galassia-
 
Raph guardava tristemente la coppietta e poi Lisad, quella soldatessa cocciuta gli mancava da morire, ma era così
 
dura  starle vicino. In passato prima di riuscire a baciarla aveva rischiato varie volte di essere infilzato dai suoi aculei.
 
Tutti i prescelti Niani potevano assumere una forma umana, ma quella originale era di rettile, si ricoprivano di
 
scaglie, si formava una coda ed i capelli diventavano aculei durissimi. Lisad era per la maggior parte del tempo in
 
forma  rettiliana con le sue scaglie brune, sempre pronta a combattere. La tartaruga in rosso si avvicinò a lei mentre
 
tutti ascoltavano Donnie rapiti.        
            -Come stai?-
            -Bene…tu?-
            -Potrebbe andare meglio…mi manchi…-
            -La situazione deve essere grave se l’orgoglioso Raph ammette che gli manco…-
            -Perché devi sempre rispondere così…così…non so nemmeno io come?-
            - E’ colpa tua…avevamo trovato un equilibrio…e tu rovini tutto-
            -Credevo che tu volessi fare sul serio…ci ho pensato bene prima di dirti che volevo fare la fusione totale…-
 
Raph le parlava con tono dolce e le carezzava un braccio con un dito, l’attrazione era forte tra loro due, ma Lisad era
 
complicata, bastava un niente e trasformava la passione in rabbia e non c’era versi che lui potesse anche solo
 
sfiorarla.
            -Anche io ci ho pensato bene, non funzionerebbe comunque-
            -Avevo capito che quando due fanno la fusione totale diventano inseparabili come un unico essere e raramente si lasciano-
            -I divorzi ci sono anche su  Ni-
            -Ma Nied ha scoperto che tra Astrid e Donnie il legame è ancora più forte che tra due Niani…-
            -Non so se voglio rimanere per sempre legata ad uno scorbutico litigioso come te!-
            -Senti chi parla! Non ti vedi? Sei peggio di me-
Come al solito i due avevano ricominciato a litigare, avevano alzato i toni, Lisad aveva preso a spintonare Raph che si tratteneva a stento dal colpirla, intervenne Astrid a separarli.
            - Se non la smettete subito vi faccio un bel condizionamento e vi trasformo in agnellini come Mead e Rel!-
 
Astrid aveva una forza psichica molto sopra la media, come tutti i Niani aveva una sorta di telepatia che esercitava
 
con il tatto, ma in più poteva cancellare la memoria e cambiare il profilo della mente di chiunque.
 
            -Va bene, va bene…mi calmo- disse Lisad.
            - Sei impossibile Lisad, me ne torno sulla Terra- disse Raph.
            -Non puoi andare, non sono ancora passate due ore, non sono ancora sicuro che usare troppo spesso il portale sia salutare. E due ore come ben sai è il tempo minimo di sicurezza- disse Donnie, poi aggiunse -nessuno vuole vedere il mio ultimo esperimento? Presto dovremo registrare e mandare informazioni a Leiad2, pensavo pure di mandarle immagini o filmati di Marte-
 
Tutti i rettili si diressero all’officina di Donnie, era stata costruita da pochi mesi, prima lavorava nel laboratorio
 
insieme ad Astrid, ma aveva creato così tanti macchinari che avevano dovuto costruire un’ala solo per lui. Quindi la
 
base non era più ottagonale, ma aveva questa grande stanza in più a cui si accedeva dal laboratorio. Donnie aveva
 
creato una specie di enorme stampante laser tridimensionale (SL3D) che in quel momento stava autonomamente
 
sostituendo strato per strato le pareti di pura energia della stanza di Mead e Rel  con pareti fatte di terreno marziano,
 
polvere di cristalli Enerzon ed uno speciale legante inventato da Donnie.
 
            -Caspita Donnie, non sapevo che la tua stampante 3D adesso sapesse fare tutto da sé- commentò ammirato Leo.
            -Ho inventato una sorta di pilota automatico adesso sono libero di fare altro quando la SL3D costruisce la base. Al momento sta terminando la camera di Mead e Rel perché vanno un po’ sulla Terra, quando torneranno sarà tutto pronto. Adesso possiamo aggiungere altre stanze di pura energia se qualcuno di voi volesse rimanere-
            -Bene! Resterò io! Ho lasciato Pedro da April, è un canino sveglio si comporterà bene, lo andrò a trovare di tanto in tanto. Vorrei fare il marziano per un po’, così potrò aiutare Astrid a liberare gli animaletti anche nei laghi e nei fiumi e soprattutto ad inventare nomi - disse Mikey sorridente. In realtà Astrid sapeva bene il vero motivo, Mikey
 
voleva stare un po’ di tempo con lei per farsi curare dal male psicologico che gli aveva causato la perdita di Isabel.
 
Anche se erano passati ormai tre anni aveva ancora degli incubi ricorrenti e non era guarito completamente. Aveva
 
delle ricadute soprattutto quando arrivava un periodo particolare dell’anno, il giorno in cui era morta, il giorno dopo il
 
suo ventesimo compleanno.
 
Giunti nell’officina trovarono una piccola scatola rossa sopra il bancone da lavoro. Donnie toccò un tasto invisibile e
 
la scatola misteriosa si aprì mostrando una sorta di camera fredda come un congelatore, al centro sospesa in aria una
 
piccolissima pallina rossa. Donnie disse:
            -FIR! Contatto!-
 Il piccolo oggetto mise fuori la testa, quattro zampette e le ali, sembrava una piccola coccinella panciuta.
            - Vi presento FIR: Flying, Insect, Recorder, il mio insetto spia e ricetrasmittente-
            -Manderai un insetto dalla mamma di Astrid?- disse disgustato Raph, odiava gli insetti, anche le coccinelle, soprattutto quelle Niane.
            -FIR non è un vero insetto, è pura nanotecnologia avanzatissima, è resistentissimo e può contenere l’equivalente di 30 Gigabyte di memoria! Dovrà confondersi con gli insetti che si trovano sulla stazione spaziale orbitante intorno a Ni-
            -Donnie è fantastico! Sembra davvero un insetto Niano!!!- Commentò Lisad.
            -Ma come? Avete le coccinelle pure voi?- Chiese Mikey.
            - Sì ma hanno una forma un po’ più a pera, quattro zampette e non hanno puntini, ma le ali sono molto simili-
            -Ma come facciamo a registrare i messaggi?…non ci sono tasti, né entrate USB nel tuo insettino- disse Mikey.
            -Ha un sistema wireless e ci sono delle parole chiave da dire. In pratica uno ordina e FIR obbedisce- rispose Donnie
             -Come farà a trovare Leiad2?- domandò Lisad.
            -Questo è un comando molto complesso, con il sistema wireless gli ho già fornito i dati genetici di Astrid, automaticamente cercherà e riconoscerà Leiad2 che è la Niana che più le assomiglia-
            -Però…visto che ci hanno creato in laboratorio…e non sappiamo chi sia il padre di Astrid…non c’è pericolo che FIR cerchi lui?- Commentò Nied.
            -Ehm…Nied…mi devo offendere? E’ ovvio che cercherà la femmina che le somiglia di più! Anche voi avete due cromosomi X. E’ ovvio!- rispose Donnie giusto un po’ irritato.
            - Ok scusami, di solito non dubito mai delle tue capacità, ma questa invenzione è veramente incredibile! -
            -Non più incredibile della creazione dei cristalli di energia Enerzon-
 
Donnie aveva ricreato in laboratorio la fonte di energia primaria dei Niani, dei cristalli che si formavano naturalmente
 
sul pianeta Ni.
            -Sì, ok ,sei fantastico sei un genio! Ma non sai fare la pizza come me-
            -Già, hai ragione Mikey, dovrei darmi anche io alla cucina invece di colonizzare Marte!-
            -Lascia stare fratello, è troppo per te!- tutti risero e Mikey con loro.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Astrid con l’aiuto dei Niani e Donnie sta creando un ambiente favorevole su Marte, forse ho esagerato un po’ con i dettagli, tranquille non sarà sempre così, ma per me questo è un vero racconto di fantascienza ed un po’ di basi scientifiche non possono mancare.
Raph e Lisad stanno litigando…Lisad pensa che Raph sia interessato a lei perché essendo un mutante non può avere altro che lei…il che è ancora tutto da vedere…
Mikey è ancora malato d’amore per la sua Isabel, se non avete letto la storia prima di questa…non potete capire la drammticità della situazione…il nostro infantile tenerone starà su Marte perché Astrid possa aiutarlo a guarire.
Donnie come sempre è un vulcano di idee, si è inventato un oggetto per comunicare con gli abitanti di Ni lontanti anni e anni luce dal sistema solare.
Leo sta con Karai, la nostra amata/odiata kunoichi ha avuto un figlio da un precendete matrimonio e guarda caso lo ha chiamato Leonardo…
Intanto a New york è comparsa una nuova banda di ninja completamente neri…non vedo l’ora di “presentarveli”.
Alla prossima, coraggiose lettrici
 
Altair4
   
 
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