Serie TV > Orange Is the New Black
Segui la storia  |       
Autore: vause91    08/06/2016    1 recensioni
Questa fanfiction ha come personaggi Taylor Schilling e Laura Prepon, e in maniera minore anche Natasha Lyonne ed altri attori legati alla serie. E' più che altro una fantasia ormai diffusa quella di vedere nelle Laylor un rapporto che vada oltre alla semplice relazione professionale.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IV. Let’s get it started!
(parte prima)

 
Il mio letto era il cimitero dei vestiti. Ce n’erano di qualsiasi colore, lunghezza, trasparenza. Ce n’erano da mille dollari e da dieci. Ce n’erano di vecchi, e c’erano quelli con ancora l’etichetta attaccata. La scena che vide Tash entrando in camera mia era la seguente: la sottoscritta, seduta per terra semi nuda, le mani alle tempie, uno sguardo killer e centinaia di abiti sparsi ovunque.

“Vedo che alla fine hai capito cosa ti sta meglio addosso” disse, indicando le mie mutande, l’unica cosa che stavo indossando.
Non riuscii neanche a replicare. Erano le sette, la festa iniziava alle otto e mezza. Guardavo quel cumulo di stracci e pensavo che niente avrebbe reso giustizia all’addio di Laura. Dal canto suo, Tash indossava un paio di jeans scuri, una maglietta bianca e un gilet nero di pelle.
“Secondo me dovresti mettere questo” ammiccò, passandomi un vestito che, se andava bene, mi avrebbe coperto solo i capezzoli e metà chiappa.
“Mi serve un vestito che dica “ehi, bella, buon viaggio, divertiti, ci vediamo al tuo ritorno”, non che dica “ehi, bella, scopami su questo tavolino prima che parti e non ci vediamo per un anno o chissà quanto. Ho deciso di non forzare le cose. Accetto in toto la sua non-eterosessualità confusa. Questa serata è per lei. Non voglio risultare troppo appariscente.”
Sette e un quarto.
Suonano al citofono. “Ma chi è?” disse Tash.
“Vai tu che sono nuda e isterica?” replicai.
“Casa dell’ammore, buonasera, chi ci desidera?”
Nessuna risposta. Sentii le gomme raschiare sul terreno. Mi affacciai, sembrava la macchina di Laura. Ma no. Avranno sbagliato.
“Un timidone che non ha saputo replicare al mio humor!”
”Dai su, aiutami.” Iniziammo a provare tutti i vestiti, per la terza o quarta volta. Finalmente, forse, trovai qualcosa di adatto. Era un’abito che avevo comprato proprio a Roma, qualche anno prima. Una seta a palazzo, color avorio. “Rifletterà la pelle di Laura”, pensai. Mi vestii dei suoi colori. Indossai una collana blu, fatta di zaffiri proveniente dalla Thailandia. Presi una borsa nera a portafoglio. Mi guardai allo specchio. Ero piuttosto formale. Anadava bene. Otto e dieci. Merda. Merda. Uscimmo di corsa, facendo fare i numeri alla macchina scassata che ci ritrovavamo. Tash si accese una sigaretta.
“Sono felice che sei mia amica, sai?” se ne uscì all’improvviso.
Scoppiai a ridere. “E il motivo di cotanto affetto?” La guardavo. Era bellissima.
“No niente. Visto che stiamo andando nella tana del leone volevo farti sentire che non sei sola. Tipo, se vuoi che je meno basta dirlo, due cazzotti alla Prepon ce li ho sempre voluti dare.”
“Grazie Tash. Ma tieniti le mani in tasca. O nelle tasche di Yael…!”
“Ahhh adesso andiamo nel personale, Schilling! Si faccia le tasche sue, grazie!”
Tash era molto riservata riguardo all’amore. Succedeva proprio di rado che si innamorasse di una ragazza, ma quando accadeva diventava un’altra persona. Non ero l’unica ad aver notato come guardasse Yael, ma nessuno si osava dirle nulla… Io soltanto potevo. I pregi di essere amica di una stronza!
“Eccoci, siamo arrivati. Accosta.”
Parcheggiai la macchina accanto a quella di Laura. Erano già arrivati tutti. Mancavamo solo io e Tash. Erano quasi le nove.
“Eccole, le nostre ritardatarie preferite!” sbraitò Uzo nonappena ci vide. Ci abbracciammo forte. Quanto amavo quella donna! Poi fu il turno di tutte le altre.
Intravidi Laura solo di sfuggita, sembrò quasi scappare subito dopo che entrammo nella sala. La location era da urlo: una villa con piscina appena fuori New York, le luci soffuse, la musica bassa. C’erano tantissime persone, molte delle quali non conoscevo. Pensavo fosse una festa tra colleghi, e invece era proprio la sua festa di addio ufficiale. Decisi di ambientarmi, andai al bancone del bar, dove c’era una ragazza chiaramente lesbica. “Un Bramble, grazie.” Gin e liquore alla mora. Adoravo quel cocktail. La ragazza mi servì e mi sorrise in maniera davvero provocante. Ricambiai il sorriso, forse anche la provocazione.

Nel frattempo, Tash era già fly to paradise. In men che non si dica, aveva creato una pista da ballo spostando qualche divanetto e  ne era anche l’unica partecipante. Dopo un po’, Uzo si unì, e con lei tutte le ragazze di colore. Allora arrivarono altre persone, il dj cambiò musica, e in un attimo fummo tutti catapultati da un launge bar a una discoteca tamarra lesbica della peggior specie.

Vidi Laura, finalmente. Stava scendendo le scale. Non mi rivolse neanche un saluto. Decisi di seguirla.
Scesi le scale dopo di lei. Sentivo il suono dei suoi tacchi rimbombare nel corridoio. Affrettai il passo. Ma dove correva?
Dopo un po’, finalmente la vidi. Era al bordo della piscina. Si era tolta le scarpe e aveva immerso i piedi dentro.

“Ehi, speedy gonzales…!”
“Scema..” Rise. “Non ne potevo più di quel chiasso. Ma non voglio fare la bacchettona. E’ una festa e voglio che tutti si divertano.”
“Eh no!” mi alzai in piedi. Assunsi l’espressione di Leonida prima delle Termopili. “Questa è la tua festa e sei tu che ti devi divertire! Cosa vuoi fare?” mentre dicevo queste parole, realizzai che era l’ultimo giorno in cui l’avrei vista. Mi si strinse un nodo intorno al cuore.
“Dimmi un desiderio e io lo esaudirò. Agente Schilling, al suo servizio signorina.”
Laura rideva. Il suo sorriso era come una porta sull’oceano. Una bellezza mozzafiato. Si voltò verso di me, mi guardava negli occhi sorridendo. Pensai di morire.
“Proprio qualsiasi cosa?” disse, ancora ridendo.
“Qualsiasi le ho detto, mia signora!”
Si alzò in piedi. Venne verso di me. “Alzati.” Divertita… mi alzai.
Senza che riuscissi a rendermene conto, mi aveva presa in braccio. Sembrava non facesse affatto fatica. Io non mi divincolai. Tenevo le mani intorno al suo collo, il viso a pochi centimetri dal suo.
Ero così immersa nei miei sogni che mi resi conto solo all’ultimo che quella stronza maledettamente gnocca stava per lanciarmi nella piscina.

“Oh ma no! Laura no! No cazzo!”
SPLASH. La sentivo ridere anche da sott’acqua.
“Non so nuotar…. Laur..” Feci finta di affogare. Vidi il suo volto terrorizzato. Ci pensò due secondi, poi si tolse il vestito e si cacciò in acqua. Mi prese per la vita, mi strinse a lei. Io feci finta di essere svenuta.
“Taylor! Cazzo Taylor svegliati. Scusami, non lo sapevo, non avevo idea…”
Un sorriso mi si abbozzò sul volto. Non riuscii a controllarlo.
“Testa di cazzo! Ma sei cretina! Mi hai fatto morire di paura!”

Mi buttò sott’acqua e nuotò verso la scaletta per uscire. Io nuotai sott’acqua fino alle sue gambe. Le afferai un piede e la tirai di nuovo sotto con me. Avevamo gli occhi aperti sott’acqua. Quando risalimmo, lo sguardò era ancora lì. Non riuscivamo più a smettere di guardarci, come se ci fosse una calamita tra le nostre pupille. Maledizione. Laura Prepon stava flirtando con me? Ero io che lo stavo facendo e invece lei si stava solo chiedendo che diavolo stesse succedendo?

“Sei bella da morire. Sei… Sei magnetica. Io…”

Tutto quello che avevo sempre desiderato, improvvisamente stava prendendo forma. Lei, io, insieme. Le sue risate, i suoi occhi profondi quanto un pozzo: Lei, una donna che in realtà non conoscevo affatto, ma che mi faceva impazzire come nessun’altra. Non era Alex Vause, quella sera. Non era la mia co-star. Era una donna normale, come tutte le altre, bella, bellissima. Stava lasciando finalmente trapelare qualcosa di quella Laura che, a me, aveva sempre celato.

Le chiesi di non parlare, di non pensare. Volevo solo vivere quel momento, quell’istante insieme, senza barriere, costruzioni, ostacoli. Volevo che lei si lasciasse andare a me, mi sentivo sicura di farcela, questa volta.
 
Ma poi la guardavo, e tutti i pensieri diventavano nuvole.

Sapete quel momento in cui stai parlando con una persona, ma in realtà stai parlando solo alle sue labbra? Quando il cuore ti esplode dentro, il fiato è mozzato e tutte quelle menate lì. Ecco. Moltiplicatelo al fatto che avevo davanti Laura Prepon, bagnata fradicia, i capelli che le cadevano scomposti addosso, svestita… Avrei voluto vedere voi al mio posto.
Volevo baciarla. Fosse stata l’ultima cosa che facevo nella vita.

Dischiusi le mie labbra e mi avvicinai alle sue. Non ebbi il tempo di arrivare dove volevo, che lei si scostò in fretta, aprì i suoi occhi grandi e mi guardò fissa. Mi si gelò il sangue nelle vene. Mi avrebbe urlato qualcosa? Avrebbe cercato di stringermi i polsi di nuovo? Volevo solo sentire il sapore delle sue labbra, ma non di quelle di una violenta Alex. Laura, io volevo te.
Quello sguardò sembrò durare un’eternità. Alla fine, lei mi sorrise. Non l’aveva mai fatto prima. Si avvicinò a me, appoggiò il suo viso sul mio petto e mi strinse forte. Tremava, un po’ per il freddo, un po’ perché era la prima volta che faceva una mossa del genere nei miei confronti. Sembrava un bambino che abbraccia sua madre. Dopo pochi secondi, scoppiò in un pianto così violento che mi prese completamente alla sprovvista. Non sapevo cosa fare, se parlare, star zitta, scappare. Decisi di restare immobile. Le accarezzai i capelli bagnati, passandoci le dita in mezzo e massaggiandole il cuoio capelluto delicatamente. Lei continuava a piangere.
Rimanemmo così per un po’. Non fui in grado di dire nulla, ma nemmeno lei lo fece. Il pianto era finito, ma non riuscivamo ad uscire da quell’abbraccio. Ad un certo punto mi disse: “Taylor… Ho freddo. Possiamo andare via?”






E così si chiude anche il nuovo capitolo di questa storia...
Sono curiosa anche io di cosa succederà tra queste due che non ce la contano giusta da un bel po'!
Grazie a tutti per aver letto queste parole, a presto!

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Orange Is the New Black / Vai alla pagina dell'autore: vause91