CAPITOLO 8
«Come,
verrà lui qui?» chiese Pan, inorridita
«vuoi dirmi che lui sa viaggiare nel
tempo?»
«No,
no, verrà
lui qui di sua spontanea volontà»
affermò Rose. Avrebbe voluto che gli altri si
accontentassero della sua risposta, ma, osservando le loro facce
confuse, capì
che, giustamente, volevano saperne di più, per cui dovevano
venire a conoscenza
anche di quell’altra parte della storia che avrebbe voluto
evitare di spiegare
così, davanti a tutti. Era un argomento ancora molto
delicato per lei, che
avrebbe voluto esporre con calma, più avanti; ma, ora come
ora, non poteva non farlo.
Così, con leggera riluttanza, prese coraggio e
cominciò a raccontare:
«No
Pan,
lui non sa viaggiare nel tempo. Vi devo raccontare un’altra
cosa affinché voi
comprendiate meglio il resto della storia.
Vedete,
io, già parecchi mesi prima dell’arrivo di Ludir,
stavo insieme ad un ragazzo,
che si chiama David. Lui è praticamente cresciuto con me ed
Ellen, ed eravamo
amici fin da quando eravamo piccoli. Lui, quindi, è al
corrente di tutto, e con
questo mi riferisco al fatto che conosce bene la nostra famiglia e sa
chi siamo
veramente.
Ed
è
stato proprio lui, insieme a me e ad Ellen, ad aver ideato il piano,
ovvero il
viaggio nel tempo, che solo in un secondo momento è stato
sviluppato da Bulma
che ci ha aiutato a metterlo in pratica.
Dopo
che
è arrivato Ludir e ci ha rinchiusi nel suo palazzo, io e lui
abbiamo continuato
a frequentarci di nascosto, anche perché Ludir, come vi ho
già detto, non
voleva nemmeno che uscissimo dal palazzo, figuriamoci per incontrare
altra
gente.
Credo
che
comunque Ludir sospettasse che io e lui ci vedevamo di nascosto, ma
soprattutto
credo che sapesse che fosse coinvolto anche lui nei nostri piani, e che
quindi
possa essere al corrente di dove mi trovo io.
Mi
immagino che adesso che io sono scappata e che Ellen non
c’è più, Ludir vada da
lui per chiedergli informazioni su di me»
«Quindi
è
in pericolo anche lui adesso?» chiese Videl, preoccupata.
«Sì,
ma
lui era ed è sempre stato a conoscenza dei rischi a cui
andava incontro, dal
momento stesso in cui ha ideato il piano con noi.»
Spiegò
di
come, durante il volo per il palazzo del Supremo e verso la macchina
del tempo,
si fosse imbattuta in David (aveva insegnato anche a lui a volare), il
quale le
aveva chiesto che cosa fosse successo, avendo sentito dei boati
provenienti dal
palazzo di Ludir.
«Ellen
è
stata eliminata da Ludir.»
Il
ragazzo aveva sgranato gli occhi, ma senza proferire parola.
«Ludir
ha
eliminato Bulma, ed Ellen non è riuscita a
contenersi» gli aveva spiegato
brevemente.
«Quindi
adesso… immagino tu stia andando dalla macchina del
tempo?»
La
ragazza aveva annuito.
«Quanto…
quanto tempo ti serve? Per fare tutto?»
«Penso
tre mesi, circa.»
«Ok.
Ce
la metterò tutta e cercherò di resistere il
più possibile.»
La
ragazza
terminò il racconto, omettendo tuttavia una piccola parte
della scena che le
era rimasta in testa fino a quel momento.
Infatti,
dopo aver informato David dell’accaduto, la ragazza stava per
riprendere il suo
volo verso il Palazzo, ma la sua mano sinistra era stata bloccata da
quella di
David, che l'aveva fatta fermare proprio di fronte a lui.
«Rose,
ci
rincontreremo di nuovo?»
Nella mente di Rose era ancora impressa l’immagine del viso
di lui: nei suoi
occhi verdi colmi di speranza aveva anche intravisto preoccupazione,
paura.
Forse, era terrore.
Si
era sentita
stringere la mano, come se lui non volesse più lasciarla
andare.
Come
se
lasciarla andare avesse voluto dire non rivedersi mai
più.
L'estrema
tenerezza e dolcezza con cui l'aveva guardata (un tipo di sguardo che
lui aveva
solo quando posava gli occhi su Rose) le fece capire tutto in un
baleno: lui
era ancora innamorato di lei, nonostante tutto ciò
che era successo tra di
loro.
Ciò
che
infatti non aveva detto ai presenti, era che, per vari motivi, i due si
erano
lasciati un mese prima.
«Non
lo
so» Rose, profondamente turbata, aveva improvvisamente
sentito un peso
opprimente sul suo petto, così si era liberata dalla presa
di lui e aveva
spiccato di nuovo il volo, allontanandosi più veloce che
poteva. Aveva pensato
che aumentare la distanza tra di loro l'avesse aiutata ad alleggerire
quel peso
che sentiva nel petto ma, una volta arrivata al Palazzo del Supremo,
prima di incontrare
Dende, aveva dovuto asciugarsi la scia lasciata dalle lacrime che
avevano
solcato il suo volto.
Solo
la
domanda che le fece Bulma ridestò Rose dai suoi ricordi:
«Tre mesi? E lui che
cosa deve fare in questi tre mesi?»
«Deve
scappare. Ludir lo cercherà, gli darà la caccia
in ogni parte del globo, e lui
dovrà nascondersi per non farsi trovare. E’ in
questo senso che deve
“resistere”. Probabilmente lui minaccerà
e forse ucciderà anche gli abitanti
della Terra per sapere dove si trova lui, ma purtroppo questo
è il prezzo da
pagare per tentare di salvare la situazione. Verranno tutti riportati
in vita
in qualche modo, ne sono certa!»
Un
luccichio apparve negli occhi della ragazza. Goku la osservò
attentamente:
oltre ad essere interessato alla storia che stava ascoltando,
ciò che più aveva
catturato la sua attenzione era stato il carattere della ragazza.
Riconosceva
in lei quella bontà e quel senso di giustizia che anche lui
stesso provava
quando si trattava di proteggere e salvare gli abitanti del pianeta.
«E
quindi… come farà questo Ludir ad arrivare
qui?» chiese Gohan.
«Con
una
macchina del tempo. Abbiamo fatto in modo di fare una copia del
manoscritto di
Bulma in cui ci sono le istruzioni di come costruire la macchina del
tempo e
David ce l'ha con sé. Una volta che David uscirà
allo scoperto e si farà
trovare da Ludir (sempre che Ludir non lo trovi prima), dopo avergli
fatto
perdere un po' di tempo per avvantaggiarci, dovrà
consegnargli le
istruzioni.
Non
sappiamo quanto tempo ci metterà per farsela costruire, ma
siamo abbastanza
sicuri che ce la farà.
Ovviamente, ci vorrà un po’ di tempo, che, se
sommato a quello che lui
impiegherà per cercare David e tentare di scoprire dove sono
io, credo
passeranno circa tre mesi, se non di più. Ho detto a David
di resistere il più
possibile e di rivelare tutto ciò che sa a Ludir, nel caso
lo riducesse in fin
di vita. Noi, però, dobbiamo prepararci prima del suo
arrivo»
«E
come?»
chiese Goku, scendendo dalla sedia e cominciando a fare stretching
«Io sono già
pronto! Non vedo l’ora di affrontare questo nuovo
nemico!»
«Purtroppo,
non sarà così facile»
affermò Rose «E di certo non potrete affrontarlo
così
come siete adesso».
Si
mosse
leggermente per prendere un oggetto dalla tasca del suo vestito rosso,
e lo
mostrò a tutti: si trattava di una piccola fiala contenente
un liquido di
colore blu.
«Questo»
disse, rivolta a Bulma «E’ l’antidoto che
stavi preparando nel futuro, Bulma,
prima di essere eliminata. Se assunto da noi Saiyan, servirà
per contrastare
gli effetti dei graffi di Ludir. E’ ancora incompleto, per
cui ho bisogno che
tu lo finisca in tempo. Ovviamente, deve essere pronto prima del suo
arrivo»
Bulma,
un
po’ titubante, prese in mano l’antidoto e lo
osservò da vicino. «Cercherò di
fare del mio meglio. Ma… come posso lavorarci su
così, senza informazioni sul
suo contenuto, e nemmeno sulle modalità con le quali
è stato creato?»
«Niente
paura» affermò Rose, estraendo dalla tasca un
libricino e un foglietto di carta
e porgendoli a Bulma «Questi sono tutti i tuoi appunti,
quelli che scrivevi
mentre creavi l’antidoto»
Bulma
aprì il libricino e diede una scorsa veloce alle pagine,
dopodiché sgranò
leggermente gli occhi «Oddio, queste sono cose molto
complesse… credo che
alcune di queste invenzioni non siano ancora state messe a punto nel
nostro
tempo!»
«Lo
so»
disse Rose «molte delle cose che abbiamo nel mio futuro non
esistono ancora in
questo tempo. C’è stato un rapidissimo sviluppo
tecnologico quando io ero
piccola, ed è ancora in corso. Però, confido in
te e nelle tue capacità, Bulma.
Ah,
inoltre, confido in te anche nella riparazione della macchina del tempo
che ho
usato per venire qui. Credo necessiti di ulteriore carburante per
compiere il
viaggio di ritorno»
«C-certo»
disse Bulma «mi metterò al lavoro il prima
possibile»
«Ovviamente»
disse Rose, sorridendole «avrai tutto il mio aiuto. Se
necessario, starò tutto
il tempo in laboratorio con te per darti una mano. Certo, non sono
capace
quanto Ellen quando si tratta di scienza e di tecnologia, ma di molte
cose me
ne intendo»
"Se
Ellen
non fosse stata così avventata” pensò
Rose “adesso sarebbe qui con me e
potrebbe dare una mano a Bulma. In questo modo, il tempo di
completamento
dell''antidoto sarebbe di certo stato minore. Speriamo in bene..."
«Ciao
a
tutti, siamo arrivati!»
Rose
non
ebbe bisogno di girare lo sguardo per capire chi avesse pronunciato
quella
frase. Lo aveva riconosciuto. Era proprio lì, a qualche
metro da lei, appena
uscito dalla porta della casa di Bulma che dava sul giardino, e si
stava
dirigendo verso di loro con un gran sorriso. Ma non era solo.
Era
arrivato il momento che Rose aveva più temuto e desiderato:
rivedere i suoi
genitori.