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Autore: Keshi_B    05/07/2016    1 recensioni
Maya, una ragazza si ritrovò a fissare con le sue amiche le prove di una band, Ethan, il chitarrista si accorge teneramente di lei, sarà odio tra i due, o forse amore.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Presi il telefono e controllai i messaggi, Ella mi aveva scritto "oh, oggi ho invitato Ethan alla spiaggia con noi".
Scesi giù per le scale urlando, non potevo crederci! 
Doveva essere un semplice pomeriggio tra ragazze, alla spiaggia, ma a quanto pare Ella voleva cambiare i piani.
Arrivata in fondo alle scale, prima di aprire la porta, esitai... Avevo paura di ciò che mi sarei trovata davanti. 
Volevo bloccare il tempo, imprigionarlo, e far si che non ci fosse un seguito, o meglio, non quel seguito. Non Ethan. 
Tutto tranne lui.
Afferrai la maniglia della porta, e con decisione l'aprì, Ella e Lily, carine come sempre, avevano portato le tavole da surf, fin da piccola adoravo fare surf così entusiasta dissi "aspettatemi, vado a prendere anche io la mia tavola", mi girai, magari sarei potuta scappare, arrivare in camera e gettarmi dalla finestra, poi fare un finto passaporto, una nuova e falsissima carta d'identità e scappare in Messico, dimenticavo solo una cosa, ormai Ella e Lily erano come sorelle, e casa mia era come casa loro, entrare in casa mia non era strano a loro, anzi, lo fecero senza domandare, poi la mia mente cambiò visuale, Ethan, non l'avevo notato, magari non era venuto, a metà scale mi girai, sperando di non vederlo.
Lily e Ella erano esattamente a un centimetro da me, io inchiodai e come nel domino cademmo tutte e tre, e lì, in quel momento, sentì una risatina, maschile, Ethan.
Mi tirai in piedi il più velocemente possibile, ero rossa stavo per prendere parola, ma Lily mi precedette "Maya, si può sapere che ti prende!?" "Magari si è sentita abbaiata dalla mia bellezza" beh, avete presente quel tipo di ragazzo carino, che sa perfettamente di esserlo!? Ecco, Ethan lo era, ma più che esser abbaiata dalla sua bellezza, e saltargli addosso come ogni ragazzina di scuola io avrei preferito spaccargli un vaso in testa, fiori compresi. Fissai Ethan nel peggiore dei modi, ma non risposi, afferrai Lily e Ella e accelerai, superate le scale entrai in camera mia e chiusi a chiave la porta "Ragazze, ma si può sapere perché l'avete invitato!? Io lo odio quello, è presuntuoso, si crede chissà chi, lo odio."
Sentì un urlo provenire dal piano di sotto "Hei Barbie, guarda che ti sento" emisi un ringhio, e ignorai la sua risposta. 
Non ero affatto una Barbie.
Ella sorrise e prese la mia tavola da surf, poi mi diede un bacio sulla guancia e aggiunse "Maya, sai che ti voglio tanto bene, non uccidetevi" "e poi sareste così carini insieme" aggiunse Lily fantasticando.
Le fissai di sottecchi molto male, Ella ignorò il mio sguardo, mi soffermai a fissare Lily e dissi acidamente "scordatelo."
Uscimmo dalla camera, Ethan era seduto in terra, fuori dalla camera, e teneva la sua tavola da surf in mano, picchiettandoci sopra con le dita, producendo un ritmo, per me, alquanto fastidioso.
Così mi chinai, e schiaffai la mia mano sulle sue dita, in modo da fermare il suo stupido e fastidioso ticchettio "fammi un favore, Ethan, smettila, mi stai dando noia." E dopo aver detto ciò mi risollevai, ridacchiò "Ah, Barbie, sei proprio una scocciatura" si alzò e poi riprese a ticchettare mentre scendeva le scale, per un po' lasciai perdere, ma non ne potevo più, afferrai un libro che era sulla mensola vicino la porta e glie lo lancia contro con forza, beccandolo proprio alle parti basse.
Fece uno strano verso, dolorante, ridacchiai, prese il libro, notò dov'ero arrivata e poi acidamente disse "Mh, che libro di merda, tanto va a finire che" non gli feci finire la frase, mi misi a urlare come una pazza isterica e iniziai a schiaffeggiarlo "okay, okay, calmati Barbie, non ti dirò chi dei due protagonisti morirà" lo fissai male. Mi aveva detto come finiva.
Ora lo odiavo definitivamente.
Che bastardo.
Lily e Ella mi fissavano, sbalordite e al tempo stesso divertite, bisbigliarono tra di loro e poi dissero all'unisono "che coppietta, stareste proprio bene insieme" la mia voce e quella di  Ethan si mischiarono, entrambi eravamo in disaccordo, poi mi girai e gli dissi "Smettila di sovrastare la mia voce, bastardo." "Che rottura che sei." Lo fissai molto male.
Ci rimasi leggermente male, ma cercai di non darlo a notare, così sbuffai e affrettai il passo, aprì la porta di casa e uscì, feci uscire Lily, poi Ella e quando Ethan stava uscendo gli feci lo sgambetto, non cadde, purtroppo. "Questa me la paghi cara ragazzina" disse bisbigliando sotto voce. 
Ci incamminammo, io, Ella e Lily ci tenevamo a braccetto, avevo messo la musica, e stavamo cantando, adorai quel momento, finché qualcuno non lo rovinò "Avete fatto voi tre davanti di schiamazzare!?" Ci girammo tutte insieme, lo fissammo, io mi limitai a fargli il ditaccio, Lily non disse o fece niente... Ma Ella, la più permalosa ed espansiva... Oh, lei si che fece qualcosa. Iniziò a insultarlo, e come ciliegina sulla torta gli sputò. 
Ethan sbraitò e urlò "Avete proprio rotto, appena arriviamo in spiaggia io vado dai miei amici." "Fa come ti pare" dissi sbuffando.
Poco dopo eravamo alla spiaggia, e come nel mio sogno mi ritrovai a stare vicino ad Ethan, che non trovando i suoi amici rimase con noi.
Lo ignorai. Stavo stesa pancia in giù mentre Ella e Lily mi mettevano la crema, facendo le sceme, mentre io ridevo.
Poco dopo, sempre come nel mio sogno, loro due andarono a fare una passeggiata.
E se c'era una cosa che proprio non volevo fare, era restare sola con lui. Presi il telefono, misi le cuffiette e iniziai a sentire la musica. Niente. Niente di niente. Dopo venti minuti ancora non era successo niente.
Così decisi di alzarmi, avvisare Ethan e andare in acqua.
Ma i miei piani non andarono proprio così.
Ethan, dio, appena mi girai lo notai, era mille volte meglio che nel sogno, evidentemente non me ne ero accorta, ma si era bagnato capelli e corpo, ora i suoi capelli neri ricadevano umidi, aveva gli occhi chiusi, stava forse dormendo, il corpo perfetto era incorniciato da milioni di goccioline, che facevano risaltare i suoi addominali, notai un piccolo tatuaggio sotto le costole, non capivo bene cosa fosse, e mentre lo studiavo sentì la sua voce "Barbie, Barbie, per quanto tempo ancora hai intenzione di sbavarmi addosso!?" Lo fissai male, mentre lui aveva un' espressione sia divertita che compiaciuta.
"Non ti stavo fissando. Volevo dirti che vado un po' a fare surf." Annuì, mi girai, e pochi secondi dopo che stavo camminando diretta verso il mare con l mia tavola sotto braccio notai lui, la sua tavola, esattamente al mio fianco "Ci sono proprio belle onde oggi, mi chiedevo perché non venire con te a fare un po' surf e magari vederti cadere" "Guarda che io non cado." Mi stava davvero antipatico, avrei dimostrato che ero più brava di lui.
Corsi, sentì l'acqua bagnarmi i piedi, e poco dopo arrivare alla pancia, avevo avvistato proprio una bella onda, Ethan era rimasto indietro, sentivo il suo sguardo su di me, stesi la tavola, la misi sotto me e salì. Ero in piedi, stavo cavalcando un' onda, mille goccioline d'acqua mi bagnarono, azzardai, andai sulla cresta dell' onda per dimostrare che sapevo surfare molto bene, feci un piccolo salto, amavo fare surf, e poi rapidamente riscesi l'onda, lasciandomi accompagnare da essa, verso riva, mi misi a cavalcioni sulla tavola, fissai Ethan e urlai "Dai, vediamo se sai fare di meglio, schiappa!" Mi guardò, guardò il mare, feci lo stesso, vidi una bella onda, facile da cavalcare, ma lui non partì, passò poco, quando avvistai un' onda bella grande, difficile da cavalcare, mi girai, era partito, stava correndo, si mise sulla tavola e poco dopo era in cima all' onda, scese di poco, entrò nel tunnel creatosi, e dopo che l'onda si dissolse nel mare lo rividi, era riuscito a percorrere tutto il tunnel, senza esser inghiottito o cadere, wow, andai da lui, nuotando sopra la mia tavola, ci ritrovammo uno difronte l'altra, che dire, era stato sexy, e sapeva fare surf molto bene. "Mh... Devo ricredermi, sei molto bravo ragazzo." Dissi sottovoce lui mi fece l'occhiolino, salì sulla mia tavola "anche tu non sei stata niente male, Barbie" sbuffai "Smettila di chiamarmi Barbie! Non sono una Barbie" notai la distanza minima che si era creata tra noi, qualche centimetro in più e sarei stata corpo a corpo con lui "okay, come vuoi, bellezza" arrossì bruscamente, bellezza, mi aveva realmente chiamata così, cercai di nascondere il rossore, guardando in basso, ma fu, inutile.
Sentì un suo dito sotto il mio mento "guardati bambolina, sei tutta rossa." Spostai il viso lateralmente, per distogliere il suo sguardo, stavo avampando, si era fatto più vicino a me, molto vicino, sentivo il calore del suo corpo.
Allungò il suo viso, mise le sue labbra a pochi millimetri dal mio collo, stavo stremando, era odioso, ma irresistibile, però lo odiavo.
"Se ti lasci baciare, poi sarai mia. È un contratto." Non riuscivo a muovermi, nè avanti nè indietro. Immobilizzata, forse perché volevo essere sua. Ma che dico!? È impossibile, però forse un po'... Le sue labbra erano molto vicine al mio collo, sentivo il suo fiato "Allora bambolina, ci stai? Se ti bacio poi mi divertirò con te" magari qualche lezioncina non mi avrebbe fatto mica male, magari accettare non era poi così tanto sbagliato. Sentì le sue labbra sul mio collo, sentì un calore molto piacevole, aveva dischiuso le labbra, e la sua lingua vagava per il mio collo, sentivo mancarmi l'aria. "Ultima offerta piccola, ci stai, sì o no?" 
Involontariamente un sì, più simile a un gemito, uscì dalle mie labbra, si avventò su di me, e mi baciò.
Poco dopo eravamo in spiaggia, come se niente fosse, poco prima avevamo parlato. Non ero la sua ragazza, solo la sua apprendista.
Ora eravamo nuovamente stesi sui teli, come prima, ora avevo il suo numero, ma lo spazio tra noi, la freddezza... Uguale a prima.
Ma ora non potevo tirarmi indietro.
Il mio stupido orgoglio, non sono una bambina.
Mi girai a pancia in su, fissai il cielo, era davvero bello, uno splendido celeste, Ella e Lily ancora non erano tornate, se volevo agire dovevo farlo ora, presi coraggio e parlai "Quindi, Ethan, ora... Che si fa?" 
Lui mi guardò, e poi prese parola "Beh, ora sei mia." Ella e Lily riapparvero, erano quasi arrivate, prima che loro arrivassero Ethan aggiunse "non farne parola con nessuno, del patto. Ti aspetto dopo cena, passo a prenderti a casa tua, e ti porto da me, piccola." Arrossì e poi annuì. Arrivarono Ella e Lily, ci guardarono, e poi Lily disse "allora, come va piccioncini?" La squadrai "non stiamo insieme, lo detesto." Dissi, senza accorgermi che ero arrossita leggermente. Ella e Lily si stessero, e di misero a pancia in giù, con le facce sprofondate nei cuscini. Sentì un pizzicotto sul sedere, Ethan. Mi girai con aria interrogativa "Sei arrossita, e questa è solo parte della punizione, in acqua sei stata troppo indecisa, più tardi te ne farò pentire, piccola." Mille brividi mi percorsero.
Ero rossa, uguale ad un pomodoro, lasciai sprofondare la faccia nel cuscino, aspettando l'ora di tornare a casa. 
Quando essa arrivò ci separammo tutti, ognuno a casa.
Aprì il portone, i miei erano al lavoro, controllai l'ora, erano già le 19.40 e alle 21.00 Ethan sarebbe passato.
Mi fiondai sotto la doccia, e una volta uscita, indecisa su cosa mettere chiesi a Ella, facendo lo sbaglio di raccontarle tutto, tramite i messaggi.
Poco dopo indossavo il mio intimo più sexy, dei pantaloncini corti e una magliettina nera.
Aprì il frigo, presi della pizza e chiamai mamma "hei tesoro! Com'è andata la giornata?" "Bene mamma, senti, volevo chiederti un favore, posso dormire da Ella?" Mentì. Ethan mi aveva detto che sarei rimasta da lui tutta la notte, ma mamma non avrebbe mai detto sì a una cosa del genere.
Mamma acconsentì, sapendo che sia lei che papà sarebbero tornati alle 23 non avrebbero scoperto il mio piano.
Mi buttai sul divano, mentre mangiavo la pizza, accesi la tv, niente di interessante.
Finì la pizza, buttai il piattino di carta, e mentre stavo per salire le scale per andar a prendere un libro, il campanello suonò.
Ethan era arrivato.
   
 
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