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Autore: Osage_No_Onna    06/07/2016    1 recensioni
Una semplice raccolta di personaggi del Furioso trasportati nella nostra epoca e un tantinello(?) ringiovaniti, senza troppe pretese.
Il numero originario di Flash-fic è trentacinque, ma potrebbe variare nel tempo.
Ho tenuto relativamente conto delle origini dei vari personaggi, quindi alcune ricostruzioni(?) potrebbero non essere accuratissime.
Enjoy!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ritratto n˚15: Il poeta


 
Era un assiduo frequentatore del porto e del molo, abituato alla compagnia dei gabbiani che seguivano le scie delle navi appena salpate o in manovra d’ attracco così come a quella dei piccioni che beccavano le briciole che i passanti gettavano loro; ma anche dei musei e dei pochi angoli non divorati dal cemento, dei giardini pubblici e degli orti botanici.
Amava le giornate ventose e quelle piovose, l’odore della terra dopo un temporale, le persone sole che vedeva in metropolitana e quelle che gli sembravano appartenere ad un’ altra realtà e su di esse scriveva brevi componimenti, su di un quadernino dalla copertina di sughero, a matita, in modo da poter correggere più facilmente i suoi errori.
Quando poi le sue poesie erano dedicate al mare, le scriveva anche sulla battigia con un bastone e lasciava che il movimento lento delle onde cancellasse alcuni versi. Lo stesso accadeva per quelle sui boschi, mentre quelle dedicate ai passanti o ai pendolari venivano infilate di nascosto nelle loro borse insieme al suo numero di telefono o all’ indirizzo di posta elettronica, nel caso volessero fargli sapere la loro opinione.
Camminava solo lungo il muretto che costeggiava la spiaggia del suo paese sognando scogliere e i fiordi della Norvegia, il fascino delle foreste madri e la vita degli antichi contadini; ma soprattutto che la sua arte potesse migliorare, dal momento che la riteneva ancora troppo bassa per considerarla tale; che un giorno potesse raggiungere il cuore dei suoi lettori; di diventare davvero un poeta e di riunire i suoi simili in un circolo; di poter parlare a quattr’ occhi e di poter far rivivere quelli passati, chiedendo anche loro perché se ne fossero andati così presto.
Il suo Grand Tour era tutt’altro che lungo, anzi era una persona alquanto sedentaria, ma a lui, solo con le parole del silenzio, stava bene così.
   
 
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