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Autore: BeatrixLovett    15/07/2016    1 recensioni
Scabior la gettò a terra e Beatrix atterrò sulle ginocchia.
La ragazza alzò lentamente la testa per vedere colui che aveva davanti. I suoi occhi non avevano mai visto veramente il mondo, non si erano mai soffermati sullo splendore della natura o sulla bellezza di una persona. Quel naso non aveva mai gradito il profumo della dolcezza. Quelle labbra non si erano mai mosse in un sorriso amabile, in una risata di gioia o in un bacio. Il male era davanti a lei, fatto uomo.
Genere: Dark, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Famiglia Lestrange, Famiglia Malfoy, Mangiamorte | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Capitolo 2

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Venne richiamata alla realtà da un bussare lieve.
Aprì gli occhi, confusa, rendendosi conto di essersi addormentata mentre leggeva.
«Signorina Todd... »  annunciò una vocina lieve, «...sua madre la desidera in salotto. Ci sono visite.» Era Jack, l’elfo domestico della famiglia. Viveva con loro da sempre.
La ragazza sospirò alzandosi svogliatamente dal letto.
«Grazie Jack, scendo subito.»  rispose, mentre chiudeva il libro abbandonato sul cuscino e lo riponeva sullo scaffale. Uscendo dalla camera passò davanti allo specchio e non riuscì a far a meno di guardarsi: aveva un viso tondo, due occhi verdi risaltavano sotto le lunghe ciglia nere coperte di mascara. Il vestito metteva in risalto le sue forme, era alta, ma indossava comunque delle scarpe con un leggero tacco, mentre sulle spalle ricadevano i lisci capelli biondi. Era carina, sentiva spesso gli sguardi addosso quando camminava per Hogsmeade, le facevano piacere certo, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine e non ci faceva più caso.
Quando scese le scale sentì un chiacchiericcio provenire dalla sala. Tre voci diverse, tre donne. Una era sua madre e una pareva quella di sua zia, Narcissa Malfoy, ma la terza? Arrivò sulla soglia e lo scoprí.
Nel salotto c’erano tre donne che parlavano sedute sulle sedie dagli alti schienali intorno al tavolo rettangolare.  Sua madre sedeva al lato e davanti a sé c’era Narcissa. A capotavola c’era lei, la donna che aveva visto solo sui manifesti da ricercato.
La prima ad accorgersi di Beatrix fu proprio lei, Bellatrix Lestrange, la scrutava con i suoi occhi scuri e il suo sguardo non era di apprezzamento come quello che avvertiva su di sé tra la gente, era uno sguardo indagatore e penetrante.
Beatrix si sentì turbata. Certo sapeva che quella donna fosse sua zia, ma fino ad allora non l’aveva mai vista perché era stata rinchiusa nella prigione di Askaban, la prigione dei maghi più malvagi, sorvegliata costantemente dai dissennatori, mostri senz’anima n’è corpo che succhiavano via i ricordi felici dei prigionieri fino ad ucciderli. Nessuno era mai riuscito a scappare. Eppure ora quella donna era davanti a lei.
«Eccoti...»  disse sua madre, Nellie, «Immagino tu ti ricorda di Narcissa...»  indicò la donna davanti a lei, dai capelli per metà biondi e metà bruni dalla carnagione chiara e l'aspetto austero.
La ragazza annuì, era da parecchi anni che non la vedeva.
«E' passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo viste... allora eri poco più che una bambina... ora dovresti avere la stessa età di Draco...» aggiunse Narcissa, spezzando il silenzio della ragazza.
«Diciassette...» rispose brevemente Beatrix, poi vedendo che la madre le faceva segno di sedersi, prese posto alla sedia accanto a lei.
«Finalmente ci conosciamo, Beatrix...» prese parola la Lestrange, senza aspettare la presentazione della sorella, «...come tu saprai sono stata impossibilitata per quindici anni...»
Senza dubbio i suoi tratti dovevano essersi rovinati per la lunga prigionia, ma di certo anni prima doveva essere stata una bella donna. Aveva occhi scuri dalle palpebre pesanti, il viso era scavato, gli zigomi evidenti. I capelli erano scuri, ricci e lunghissimi, raccolti in alto, le ricadevano dietro la schiena. Indossava un abito nero dalla profonda scollatura con un corpetto in pelle a stringerle la vita.
“Ma come ha fatto a scappare e perché è qui?” pensò Beatrix.
«Ti starai chiedendo come mai sono fuori...» disse la donna, come se le avesse letto la mente.
La stanza si fece carica di tensione.
«Bellatrix...»  la supplicò Nellie.
La nominata guardò incredula la sorella, «Non capisco cosa stai aspettando per dirglielo...»
Nellie aprì bocca per ribadire, ma le sue parole rimasero a mezz’aria. Bellatrix la ignorò e continuò: «Allora vuoi sapere come sono scappata?»  domandò alla nipote con un sorriso sarcastico dipinto sulle labbra.
Beatrix cercò di tenere testa al suo sguardo.
«Ho atteso quindici... interminabili... anni.»  cominciò a dire, «I dissennatori mi avevano portato via tutto, ma non l'unico motivo che mi teneva in vita... la speranza che Lui sarebbe tornato...»  abbassò lo sguardo e sorrise per la prima volta, a quel ricordo, «...e così è stato... mi ha salvato ed è grazie al Signore Oscuro che ora sono qui. Dopo tutti quegli anni non mi aveva dimenticata.» 
La ragazza cercò di non pensare a nulla, per non farsi rileggere la mente da lei.
«Sai da chi discende la nostra famiglia? »
«Salazar Serpeverde» rispose la ragazza, confusa del motivo della domanda.
Sembrava che ci fossero solo loro due nella stanza, le altre due donne erano quasi invisibili e mute.
«Le più nobili famiglie di maghi e streghe discendono da Salazar Serpeverde... per questo motivo dobbiamo continuare quello che ha cominciato, dobbiamo tenere alto l'onore della nostra famiglia e dei purosangue...» 
Ormai la stanza era gelida.
«Non esiste che siamo noi a doverci nascondere per evitare che i babbani scoprano il nostro mondo, abbiamo creato un universo separato come se fossimo noi ad infettare il mondo...» 
Il silenzio da parte dei presenti continuava.
«Alcuni “maghi e streghe”, se così si possono definire, sporcano e ripudiano il sangue magico per unirsi con questi luridi babbani. Se si continuerà così, nella tolleranza verso quella feccia, il nostro mondo finirà per scomparire. E' per questo che il Signore Oscuro ha costituito un esercito, il nostro scopo è combattere per salvare il Nostro mondo, per conservare il sangue puro, per liberare il mondo magico dal marc... » 
«Quello che Bellatrix cerca di dirti è che... » intervenne sua madre che venne interrotta nuovamente.
«La nostra famiglia è completamente devota al Signore Oscuro.»  continuò Bellatrix, «E vedi di non interrompermi più mentre parlo Annette. »
«Completamente?»  iniziò a dire Beatrix, «Andromeda… »
«Non N-O-M-I-N-A-R-E quel NOME!» urlò Bellatrix scattando in piedi furiosa, «Per la Nostra famiglia lei non esiste più, dopo che ha sposato quello sporco mezzosangue...»
Beatrix si sentiva spaventata e confusa. La sua vita fino a quel momento era stata piena di bugie. Un continuo nascondino con la verità.
«...si è scavata la sua fossa…»  riprese la donna, «se la incontrassi per strada non esiterei ad ucciderla... »
A queste parole Nellie guardò Bellatrix con incredulità.
«Ne abbiamo già parlato. Non ritorniamo su nostra... su questo... argomento.» disse Narcissa, falsamente tranquilla.
«Quindi...» cominciò a dire Beatrix, «Mi stai dicendo che se non faccio anch’io come voi, mi ucciderai? Non ho molta scelta a quanto pare...»
«Brava! Vedo che sei sveglia...» commentò la donna.
“La mia migliore amica è una mezzosangue, non rinuncerò a lei per la vostra stupida ideologia!” ma qualcosa impedí alla ragazza di dire a voce alta questo suo pensiero.
Nellie scattò in piedi, battendo le mani sul tavolo, furiosa: «Adesso basta! Non ti permetto di parlare in questo modo a mia figlia, in casa mia!»
Bellatrix non si scompose, disse soltanto: «Preferisci perderne un altro?»
Beatrix non capì cosa volesse dire. 
   
 
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