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Autore: Kaggy92    07/08/2016    1 recensioni
Fine sesto anno. Nessuna minaccia di Voldemort o Mangiamorte incombe sui nostri Eroi. Draco Malfoy non sarà costretto a diventare mangiamorte e non c'è stata nessuna guerra magica. Voldemort era troppo debole per resuscitare. Un'estate tra i babbani per le nostre serpi in compagnia di altri ragazzi. Alle prese con l’amore, le gelosie e perchè no, il futuro.
Sfatiamo un mito: non tutti i Serpeverde sono cattivi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Pansy/Theodore
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Contesto generale/vago
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Eccomi con il secondo capitolo!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia inserendola tra le preferite e le seguite e a voi che avete dedicato qualche minuto del vostro tempo per lasciarmi un commento.

Domo Arigatou Gozaimasu どうもありがとうございます :   Gaialor95  - Juliet Leben22 - The Fire - SaltVinegar.

 

SummerTime

 

Capitolo 2

-Tra tutte le persone al mondo, mi dovevi capitare tu Malfoy?
Erano rientrati tutti in villa. Nel lussuoso salotto con i divani in pelle nera che Hermione tanto amava,  Daphne e Pansy stavano elegantemente sedute con al centro uno svogliato Theo: le prime guardavano con sguardo lascivo il misterioso ragazzo dai muscoli ben definiti mentre, il serpeverde ascoltava gli altri rimasti in piedi volgendo lo sguardo a destra e sinistra, come durante una partita di Tennis.

-Cos’è Mezzosangue, Weasleuccio e Potterfesso non sanno di questa tua scappatella con il babbano? - la punzecchiò lui calcando sui nomi ben sapendo che l’avrebbe fatta infuriare.

-Ehi- richiamò l’attenzione Evan. Quel biondino non gli piaceva, come non gli piaceva il modo in cui la chiamava. Era un babbano certo, ma sapeva il significato di quella parola e sapeva che l’amica ci sarebbe rimasta male.

-Per tua info, Malfoy- con un braccio l’ allontanò dal biondo evitando una possibile rissa,  guardando quest’ultimo con odio - Non me la faccio con nessun babbano e si dia il caso che la sottoscritta sia per metà babbana ergo, una sporca mezzosangue come ti piace tanto chiamarmi- disse indispettita. Chi era lui per criticarla e metter voce nella sua vita privata?
Nessuno. Draco Malfoy era uno spocchioso, arrogante, figlio di papà che troppo annoiato dalla sua patetica vita, cercava divertimento sputando critiche  sulla vita altrui. Ecco chi era Malfoy e la cosa l’ imbestialiva.

-E’ quello che sei- le rispose tranquillo - Dico, una mezzosangue, perchè non dovrei chiamarti così?-

-Dico, ma sei serio? - lo guardò scettica  per poi spostare velocemente gli occhi in direzione dell’amico dietro di lui che, intercettando il suo sguardo malevolo si mise in mezzo - Lascialo perdere Hermione- le si avvicinò appoggiando una mano sulla spalla del biondo - Dray è cresciuto in una famiglia piena di pregiudizi per tutto ciò che non è “Purosangue” - mimò le virgolette facendo sorridere la ragazza che, rimembrò la chiacchierata con Hagrid al secondo anno quando, anche in quell’occasione Malfoy la chiamò mezzosangue. Era sempre stato lui che la derideva, insultava e che la guardava con quello sguardo da essere superiore che tanto le dava fastidio. Oh come le sarebbe piaciuto dargli un altro pugno come al terzo anno, magari una rinfrescata non gli avrebbe fatto male e nel caso piú fortuito avrebbe potuto migliorarlo...

-ragazzi non so voi ma io sarei un po’ stanca- ammise Daphne alzandosi dal divano nel suo estivo mini abito a fiori d’alta sartoria, ricevendo l’assenso dei suoi amici.

-Si anche io- confermó Pansy  imitando l’amica lisciandosi la canotta verde scuro -come ci sistemiamo nelle camere?

- Oh bhe io e Evan ci siamo messi nella stanza doppia- prese parola Hermione lasciando sconcertate tutte le serpi meno due: Blaise e Draco. Il primo, avendo conosciuto meglio la riccia a scuola, sapeva dell’amicizia che la legava a quel ragazzo e quindi era tranquillo. Meno sereno era Draco Malfoy che infastidito, se l’immaginava già a fornificare con quel babbano da quattro soldi.
Se per Hermione e Evan, dormire nella stessa stanza era la cosa più naturale del mondo, ad occhi esterni, parevano quasi una coppia.
Per Draco il quasi non era minimamente contemplato.

- Quindi rimangono le altre due che sono triple. Dovrebbe arrivare un’altra persona - I ragazzi si guardarono tra di loro per poi annuire e dirigendosi chi in camera e chi in perlustrazione.

 

*******

H 18:15 -Villa Phantasia

A pochi passi dalla villa, una minuta ma graziosa ragazza dai medi, mossi capelli rossi, si accingeva a scendere dal taxi.  Indossava una canotta nera degli Ac/Dc, un paio di shorts e le converse nere.

Non si considerava una ragazza bellissima, nè carina. Nonostante sua madre le facesse presente l’effetto che faceva ai ragazzi che entravano nel negozio quando gli andava ad aiutare.  Lei continuava imperterrita, a pensare di essere sotto la media.

Forse per questo in sedici anni della sua vita si era trovata con una sola relazione alle spalle. E non si poteva neanche chiamare “relazione” a soli quattordici anni. Bensì cotta passeggera o infatuazione momentanea causata da ormoni in circolazione.
Senza accorgersi dello sguardo ammaliato del taxista, Gemma recuperò la sua valigia e la borsa a tracolla stra-bordante di libri, maledicendo mentalmente  l’agenzia per averle prenotato nel posto sbagliato e lontano dai suoi amici. Infatti, i suoi amici Peter, Brandon e Fate erano anch’essi in una villetta certo, ma in Spagna.
Aveva provato a risolvere il problema ma, il fato aveva deciso che la caparra era stata già versata, il volo non rimborsato e che quindi doveva a tutti i costi andare a Malta.

Sconsolata da ciò, entró nell’immensa villa sorpassando la piscina.
S’aggirò  nel soggiorno con le chiavi che le erano state recapitate con la prenotazione tra le sottili e rosee labbra. E fu lí che lo vide.

I suoi occhi come metallo puro la catturarono, facendola fermare in mezzo al soggiorno con ancora le valigie in mano.

Aveva un corpo atletico, muscoloso e la carnagione abbronzata risaltata dalla canotta bianca.

Era totalmente, disperatamente incapace di staccare gli occhi dai suoi. Magnetici e penetranti, quasi felini.

-Ehy- aprí la bocca dopo quel che credeva fossero anni di sguardi. La sua voce le arrivó come una scarica sulla spina dorsale facendo defluire il sangue sul suo volto.
A quel punto per Gemma, balbettare era  diventato inevitabile.

-C-ciao, piaemma-
La frase le uscì senza dare il tempo al cervello e  alla parola di decidere cosa dire e in quale ordine, lasciando il ragazzo perplesso ma divertito da quella strana ragazza con gli occhi da cerbiatta.
-Come scusa?  aprì la bottiglietta d’acqua bevendone un lungo sorso senza mai staccare gli occhi dai suoi.
-Vo- volevo dire- balbettò volgendo lo sguardo verso la finestra dove alcuni ragazzi sedevano dentro una vasca idromassaggio.
Riportò lo sguardo sul ragazzo ancora rossa per l’imbarazzo.
-Piacere, sono Gemma-  
   
 
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