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Autore: lonewolf87    27/08/2016    3 recensioni
A causa di un brutto incidente stradale in cui il povero Na-San perse la vita, Kilari si ritirò dal mondo dello spettacolo e si trasferì a New York, abbandonando tutti i suoi amici e il ragazzo di cui era innamorata. Quindici anni dopo, un improvviso malore del padre costringerà l’ex idol a tornare in Giappone, dove farà la conoscenza di una ragazzina che la spingerà ad affrontare il proprio passato.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'indomani, Kilari e Shizuka andarono da Kama,che aveva finito di comporre la canzone con cui avrebbe partecipato al concorso. Dopodiché Shizuka,sotto le indicazioni della sua agente,si esercitò per la coreografia. Ma...
“No!No!Così non ci siamo,Shizuka!Sei troppo lenta!” la richiamò Kilari.
“Ma non è semplice a parole!” si giustificò Shizuka.
“Hmm… hai ragione. Mi sa che dovremo chiedere aiuto a Seiji o a Iguchi per la coreografia. Purtroppo col mio problema alla gamba non posso ballare.”
“Se volete vi aiuto io,ragazze.” propose Hiroto,che le stava osservando di nascosto prima che si decidesse ad entrare nella sala prove.
“Ciao,Hiroto!” lo salutò Shizuka.                                                              
“Lo faresti sul serio?” gli chiese Kilari.
“Volentieri. Tanto al momento sono libero e non ho nulla di meglio da fare.” rispose il moro. “Forza,Shizuka! Mettiamoci al lavoro!”
Grazie all'aiuto di Hiroto,Shizuka imparò quei movimenti alla perfezione. Kilari fu contenta di notare che anche lui, come Seiji, non aveva perso le sue grandi abilità nella danza e rivederlo all’opera le faceva venire in mente i vecchi tempi di quando si esercitavano insieme. Kilari arrossì subito a quel pensiero e cercò di scacciarlo per non farsi notare da lui.
“Bravissima! Ci sei riuscita!” si congratulò Hiroto.
“E’ stata dura. Certo però che sei bravissimo a danzare,Hiroto.” fece altrettanto Shizuka.
“Devi sapere che da ragazzo Hiroto ha vissuto un paio di mesi in America per migliorare nella danza.” spiegò Kilari.
“Pensi che un giorno potrei andarci anch'io?” domandò la ragazza,molto curiosa. Hiroto sembrava piacerle a pelle, le aveva dato questa buona sensazione fin da quando aveva difeso lei e Kilari dagli uomini della security,e non capiva come mai fosse fidanzato con una donna montata e dispotica come Fubuki.
“Beh...perché no?Se in futuro riuscirai a impressionare qualche produttore musicale famoso, avresti sicuramente tutte le carte in regola per fare un’esperienza all’estero.” rispose il moro. “Non è così,Kilari?”
“Ehm...certo. Ma prima dovrai diventare una ballerina provetta.” replicò Kilari.
“D'accordo.” disse la ragazza, prima di gettarsi a terra per la stanchezza. “Uff!Sono stanca! E’ tutto il giorno che mi esercito a ballare!”
“Allora che ne dite di fare una passeggiata?Conosco un bel posto dove fanno delle ottime crepes.” propose Hiroto.
“Crepes????Io adoro le crepes!!!!” esclamarono contemporaneamente Kilari e Shizuka, prima di guardarsi tra loro in modo interrogativo.
“Ahahahah! Vedo che avete anche gli stessi gusti. Meglio così. Andiamo.” sorrise Hiroto.
“Che mi è preso? E’ da tanto che non mi entusiasmavo per il cibo.” pensò Kilari.
“Non sapevo che anche a Kilari piacessero le crepes.” fece altrettanto Shizuka.
I tre presero da mangiare nel posto indicato da Hiroto, e quando finirono si diressero in un parco nei pressi dell'agenzia.
“Non sapevo che ci fosse un parco da queste parti.” disse Kilari.
“L'hanno costruito circa dieci anni fa ed è diventato uno dei luoghi più frequentati della città.” spiegò Hiroto.
“E’ proprio un bel posto.” esclamò Shizuka, guardandosi intorno.
“Non allontanarti troppo.” la richiamò Kilari.
“Va bene.” la rassicurò la ragazza.
“Non posso credere che adesso sei diventata un'agente,Kilari.” disse Hiroto non appena Shizuka si allontanò.
“Neanch'io, ma è andata così.” replicò lei.
“E pensare che molti anni fa eri l'idol più amata di tutto il Giappone. Posso chiederti una cosa?”
“Dimmi pure.”
“Perché sei tornata proprio adesso? Avevi nostalgia dei vecchi tempi?”
“Ti sbagli,Hiroto. La nostalgia è un sentimento che ho iniziato a provare soltanto dopo il mio ritorno a Tokyo.”
“Cosa?”
“L'ho fatto per mio padre. Sai,ogni anno viene in Giappone per incontrare i fornitori del nostro ristorante. Ma due giorni prima della sua partenza,ha avuto un infarto mentre era al lavoro. Mia madre e mio fratello Subaru non potevano muoversi perché sono impegnati da settimane con le riprese dei loro film,così ho deciso di partire al suo posto.”
“Mi dispiace. Come sta?”
“Si sta riprendendo. I medici l'hanno dimesso e ora è tornato al ristorante. Sono un po' preoccupata per lui,ma per fortuna ci sono Matteo e gli altri ad aiutarlo.”
“Matteo?”
“E’ un mio amico. Viene dall'Italia e si è trasferito a New York per studiare. Lavora da qualche anno nel mio ristorante come cameriere per pagarsi l'università. E’ un ragazzo simpatico. Io e mio padre gli vogliamo bene,ormai è diventato uno di famiglia.”
“Sono contento che tu abbia vissuto regolarmente la tua vita, dopo tutto quello che avevi passato.”
“Non è stato facile. I primi tempi ero troppo depressa. Neanche la cucina di mio padre, l'allegria di Subaru,l'affetto di mia madre e di mia nonna riuscivano a farmi tornare il sorriso. Poi un giorno mi resi conto che la Kilari di un tempo non sarebbe più tornata, così decisi di voltare pagina. Dovevo ricominciare daccapo. Così dal mondo dello spettacolo sono passato a quello della cucina.”
“Fino al tuo ritorno in Giappone.”
“Non credo.”
“Non dirmi che te ne andrai via di nuovo?”
“Hiroto,io non sono la persona adatta per essere l'agente di Shizuka. Mi sono offerta per questo incarico solo perché la signora Kumoi si è rifiutata di farlo. Ma Shizuka merita un agente che le permetta di fare il salto di qualità che merita.”
“E perché non può farlo con te?Ha avuto un grande successo al suo debutto su Music Studio. Lei stessa non saprebbe cosa fare senza di te.”
“Più che essere un'agente,io sono brava a sostenere e incoraggiare le persone. Diciamo che sono più un'amica che un'agente.”
“Non devi comportarti per forza come la signora Kumoi per essere una brava agente. Lei ha dato tutto per te,ma anche tu stai facendo lo stesso con Shizuka. Basta solo questo. Da quel che ho capito in tutti questi anni di lavoro nel mondo dello spettacolo,il compito di un agente è occuparsi degli interessi di un artista, e finora lo stai svolgendo alla perfezione. Shizuka è diventata popolare,sta iniziando ad avere i suoi primi fans e presto si confronterà con le migliori idol del momento. Cosa puoi volere più di questo?”
“E’ una lunga storia.....”
“Abbiamo tutto il tempo del mondo. Perché non me la racconti?Per esempio,perché non mi racconti come voi due vi siete conosciute?”
“E’ stata Miku,una mia amica che ora fa l'insegnante,a parlarmi di Shizuka. E quando l'ho conosciuta,ho visto in lei me stessa quand'ero ragazza.”
“In che senso?”
“Se pensi a com'ero alla sua età,forse lo capirai.”
“Beh, qualcosa l’ho intuita quando l’ho vista mangiare quelle crepes. In effetti Shizuka è proprio come te.”
“Com'ero.”
“Sì,perché la Kilari di una volta è morta da tempo. Smettila di dire sciocchezze. Se fossi cambiata,non ti sarebbe mai venuta in mente di aiutare Shizuka a diventare una idol per sperare di stare vicina a Iguchi.”
“E tu come lo sai questo?”
“Sei stata tu a dirmi di pensare a com'eri alla sua età. E all'inizio perché volevi diventare una idol? Perché eri innamorata di Seiji. Per quanto tu voglia affermare il contrario,sei rimasta la Kilari che ho sempre apprezzato. Disposta a tutto pur di rendere felice chi ti sta intorno.” continuò Hiroto, che notò subito la tristezza sul volto di Kilari. “Qualcosa non va?”
“Eh? No,niente di che.” mentì lei.                              
“Ne sei sicura?” insistette ancora lui. Non c’era nulla da fare,la conosceva troppo bene per potergli nascondere qualcosa.
“Ho perso troppe cose in questi quindici anni lontana da Tokyo. Non ho più visto i miei amici,i luoghi in cui ho vissuto la mia infanzia e una parte della mia adolescenza...”
“Una parte importante della tua adolescenza.”
“Già. A quel punto è cambiato tutto. Non hai idea di quanto mi senta in colpa,per aver abbandonato l'agenzia e il mondo dello spettacolo. E soprattutto per aver abbandonato te.”
Hiroto non rispose e restò in silenzio. Aveva sbagliato e stava sbagliando proprio tutto dalla vita. Kilari lo amava ed era rimasta innamorata di lui in tutti questi anni,ma non avevano fatto nulla per concretizzare questo loro sentimento reciproco. Questo gli fece una gran rabbia, perché avrebbero potuto risparmiarsi tutte le sofferenze che avevano passato in questi quindici anni in cui si erano trovati lontani. Malediceva sé stesso per essersi fidanzato con Fubuki e soprattutto per non aver provato neanche una volta a cercare Kilari dopo la sua improvvisa partenza. Ma ora cosa poteva farci? Aveva la sua vita con Fubuki e presto l’avrebbe sposata,mentre Kilari prima o poi se ne sarebbe tornata in America a gestire il suo ristorante. In cuor suo sperava che il nuovo lavoro di agente le piacesse o che si affezionasse a Shizuka al punto da cambiare idea. Avrebbe tanto voluto convincerla lui ma con quale coraggio poteva chiederle di restare a Tokyo, dopo che se l’era portata a letto per poi scaricarla malamente? L’avrebbe mandato a quel paese, e non avrebbe avuto torto. Hiroto non aveva alcuna intenzione di rinunciare a Kilari, ma questo significava rompere con Fubuki, e lui sapeva benissimo che se si fosse permesso di scaricarla, la sua direttrice non avrebbe esitato un istante a vendicarsi e ad agire contro di lui e i suoi amici. L’unica cosa che poteva fare, almeno per il momento, era assecondare i loro capricci e cercare di nascondere tutto a Kilari.
“Kilari!!!Hiroto!!!” li chiamò Shizuka, interrompendo il loro momento d’intimità.
“Siamo qui!” rispose Kilari.       
“Ma perché siete rimasti fermi? Muovetevi! Voglio visitare questo parco!” si lamentò la ragazza.
“Non c'è bisogno che tu abbia fretta,Shizuka. Potrai visitarlo tante di quelle volte che prima o poi ti scoccerai.” la rassicurò Hiroto.
“D'accordo,Shizuka. Arriviamo.” fece altrettanto Kilari.
“Quindi hai imparato a cucinare?” domandò il moro per cambiare discorso.
“Proprio così. Non sono a livello di mio padre,ma da quello che dicono gli altri,me la cavo piuttosto bene.” rispose la donna.
“Mi piacerebbe molto provare la tua cucina.”
“Anche a me. Questa sera possiamo cenare a casa tua?” propose Shizuka.
“Che cosa?” domandò Kilari.
“Mi hai tolto le parole di bocca,Shizuka. Glielo stavo giusto per chiedere.” disse Hiroto.
“Ma veramente io....” obiettò timidamente Kilari. Non si sentiva molto tranquilla ad avere Hiroto in casa e temeva che sarebbe potuto succedere qualcosa tra loro due.
“Dai,Kilari! Per favore!” insistette però la ragazza.                   
“E va bene. Mi avete convinta.” sospirò Kilari. In fondo non si sarebbe trovata sola con lui, quindi non c’era nulla di cui preoccuparsi. “A questo punto fai venire anche a tua madre, Shizuka. Non mi sembrerebbe corretto non invitarla.”
“Certamente. Che bello, non vedo l'ora di mangiare da te.” esclamò soddisfatta Shizuka.
“Anch'io. Dov'è che abiti,Shizuka? Ti accompagnerò io a casa di Kilari.” chiese Hiroto.
“Sì, te lo spiego subito.” rispose la ragazza, prima di lasciare il parco assieme ai due adulti, con Kilari che pensava a come prepararsi per la sera.
  
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